Casa del Quartiere di San Salvario
Con questa interpellanza chiedo alla Giunta per quale motivo l’Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario debba versare un contributo irrisorio per l’affitto di un immobile pubblico, mentre altre realtà (come l’Associazione Sei Più) si vedano costrette ad interrompere le proprie attività solidali a causa di un canone troppo alto imposto dal comune per utilizzare uno dei propri edifici.
INTERPELLANZA: “CASA DEL QUARTIERE DI SAN SALVARIO” PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 21 NOVEMBRE 2014
Il sottoscritto Consigliere Comunale
PREMESSO CHE
– la sede della casa del quartiere di San Salvario trova la propria collocazione in un immobile di via Morgari n. 14 a Torino, denominato immobile degli ex bagni pubblici, che ospita al suo interno una caffetteria, una ciclofficina, un ufficio co-working, una banca del tempo, un orto, una sala riunioni, sportelli informativi, spazi di ascolto e laboratori artistici, corsi di danza, di canto, di discipline orientali, corsi di lingua e di informatica, si possono organizzare feste di compleanno, spettacoli, riunioni, convegni e altre attività di vario genere;
– è un progetto promosso e realizzato dall’ Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario Onlus in partnership con Città di Torino, Fondazione Vodafone, Compagnia San Paolo, Circoscrizione VIII e con un grande numero di Enti no profit;
– è un luogo di incontro e di libero scambio di attività sociali e culturali, di progettazione e di realizzazione per numerose associazioni e anche per singole persone;
RILEVATO CHE
– il progetto è stato avviato grazie al finanziamento della Fondazione Vodafone, con la compartecipazione della Città di Torino, per la ristrutturazione dell’immobile degli ex bagni pubblici di via Morgari, 14, e tale immobile è stato dato in concessione per trenta anni all’ Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario che coordina e gestisce le attività della casa del quartiere;
– dal prospetto del bilancio riferito all’anno 2012, stilato in sede di assemblea annuale dei soci risulterebbe un giro d’affari pari a duecentoquarantamila euro, tra le voci riportanti le entrate e quelle riportanti le uscite, spicca la voce dedicata al versamento del canone annuale convergente pari ad Euro 52,00 annuali;
– in un momento di grave crisi economica come in questo periodo, la notevole differenza tra un entrata pari ad duecentoquarantamila euro annuali e la quota versata peril contributo per l’affitto dovuto alla Città di Torino, la cifra di Euro 52,00 è veramente irrisoria;
CONSIDERATO CHE
– un importante realtà sociale denominata Associazione Sei Più, nata in una delle zone disagiate della Città di Torino è riuscita a costruire un attività di doposcuola che ha gestito per quindici lunghissimi anni aiutando una cinquantina di bambini bisognosi italiani e stranieri e talvolta anche gli adulti della zona è stata costretta ad abbandonare questa attività solidale dal 28 del mese di luglio c.a. a causa di una richiesta di contributo per l’affitto pari ad Euro 530,00 mensili, spese e utenze a parte per i locali occupati situati invia Arquata, 2/d, locali di 6 metri per 10 di proprietà dell’Ente ATC;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
– quali siano le motivazioni per le quali la Casa del Quartiere goda di un’agevolazione così vantaggiosa e debba versare una cifra annuale per il contributo per l’affitto così irrisoria;
– quali siano i parametri stabiliti dalla Città di Torino in merito alla riscossione dell’affitto nei confronti dello stabile immobile ex bagni pubblici di via Morgari n.14 e della gestione da parte della casa del quartiere;
– quali azioni intenda intraprendere la Giunta comunale per intervenire al fine di far pagare il canone dovuto per legge alla Città di Torino;
– se la Giunta comunale intende intervenire a favore dell’Associazione Sei Più permettendo alla stessa una possibile collocazione per favorire la prosecuzione di una rete solidale creata negli anni sul territorio in una realtà difficile come quella della periferia