Car-sharing accessibile, fatto di civiltà
Sostengo con forza la richiesta presentata oggi, con oltre 400 firme raccolte, nel diritto di tribuna in Comune: introdurre vetture di car-sharing utilizzabili da persone con disabilità motoria. Ancora lunga la strada da fare, prima di tutto dal punto di vista culturale, per una piena accessibilità. Emerge in tutta la sua urgenza la mancanza, nell’organigramma comunale, di un Disability Manager.
Condivido, e sosterrò in ogni modo e in ogni livello, la petizione di iniziativa popolare, presentata dai firmatari nel diritto di tribuna di oggi a Palazzo Civico, che chiede l’introduzione di veicoli car-sharing accessibili alle persone con disabilità motoria.
Se Torino è per certi versi all’avanguardia dal punto di vista dell’accessibilità, ancora molti sono i passi avanti da fare. La promozione dell’autonomia delle persone con disabilità (motoria o di altra tipologia), concetto che da sempre sostengo con forza, dovrebbe fare un salto di qualità, diventando pro-attiva da reattiva: nel caso specifico, si sarebbero dovute prevedere fin da subito alcune vetture allestite e attrezzate per poter essere guidate da automobilisti con disabilità motoria. Il costo per rendere accessibile una vettura che non lo è sfiora i 4mila euro. È dunque, oltre che una questione di civiltà, anche un fatto di banale risparmio e ottimizzazione dei costi.
Purtroppo anche da questo pesa e si sente, nel Comune di Torino, la mancanza della figura del Disability Manager, non ancora istituita dalla Giunta Appendino. È ora che questa Amministrazione cambi atteggiamento: sono stufo di dover commentare atti approvati e impegni sottoscritti che poi non si traducono mai in fatti.