Bilancio, c’è un problema di presa di responsabilità: rimandare scelte, fare debiti, denota mancanza di visione strategica
In questo bilancio, pur dando atto all’Assessore della fatica che fa per quadrare i conti, manca lungimiranza, bisogna provare a ripensare il sistema di welfare, la sicurezza, l’indebitamento, non solo rimandare a domani, continuando a fare debiti, le responsabilità di oggi.
Oggi si discute il Bilancio tecnico, un bilancio che in realtà è un espediente per rimandare decisioni e non prendersi responsabilità, accettando passivamente lo status quo, i diktat romani, reagendo, con affanno, anziché provando ad agire, a dare una direzione. La relazione introduttiva dell’Assessore Passoni denota, pur nell’apprezzabile fatica di far quadrare i conti, una grande mancanza di lungimiranza. Credo si debba avere il coraggio di ripensare un sistema che non funziona più, nel Welfare, nella sicurezza, nella gestione del debito. Pensare di fare nuovi debiti, oggi come oggi, significa soltanto non assumersi la responsabilità del futuro, ma rimandare a domani una resa dei conti, nel vero senso della parola, con la carenza di risorse.
Questo bilancio denota una preoccupante mancanza di visione strategica laddove non si propongono misure a favore della famiglia, dei giovani, della libertà di educazione, tre capisaldi di libertà su cui si può fondare un progetto di sviluppo e di ripresa.
Bisogna avere coraggio di assumersi responsabilità, non soltanto provare a tirare a campare, come da tempo questa Giunta sta facendo. Bisogna ripensare il Welfare, anche perché a forza di voler dare risposte a tutti si è ottenuto il risultato di indurre bisogni. Ora bisogna mettere un punto e ricominciare insieme con tutta competenza e la dedizione del privato sociale che non è un pericolo, ma una risorsa.
Mi auguro che nel futuro, già a partire dagli assestamenti, si possa cominciare a vedere un’idea, una politica di gestione di questa Città che ha bisogno di forze fresche e di entusiasmo per un rilancio che sia vero e non soltanto a parole.
Credo anche che un segnale forte dovrà essere dato sulla macchina comunale, facendo in modo che gli uffici finalmente riescano a dare risposte vere e tempestive alle esigenze dei cittadini. Troppo a lungo così non è stato: tra cittadini e istituzioni si è così scavata una frattura che ora bisogna sanare, altrimenti qualsiasi bilancio, qualsiasi tentativo, troverà sempre nei cittadini degli scettici che subiscono, anziché dei sostenitori che collaborano.