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Autore: Redazione sito

Sia la Regione Piemonte ad acquistare il volantino del sequestro Moro

Oppure il Comune di Torino o un’altra Istituzione: il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto opportuno come monito e come testimonianza di quello che è stato il terrorismo.

Non ci piace per niente che un documento ancora, metaforicamente, grondante sangue sia messo all’asta, mercificato come un cimelio e magari acquistato a suon di rilanci. Il passato tragico della nostra nazione non può essere trattato alla pari dei memorabilia di rock star e campioni dello sport. Ma se così deve essere, sia la Regione Piemonte o il Comune di Torino – proprio in Piemonte e a Torino particolarmente violenti e drammatici sono stati gli anni di piombo e la follia del terrorismo – o comunque un soggetto istituzionale ad acquisire il volantino con il quale le BR rivendicarono il sequestro dello statista e Presidente della Democrazia Aldo Moro. Il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto adeguato, come monito e testimonianza di crimini che hanno segnato la nostra storia e il nostro Paese.

Ospedale Civico di Settimo messo in vendita nonostante le ripetute rassicurazioni della Giunta

Siamo allibiti, chiederemo conto in Aula.

Scopriamo con disappunto che l’Ospedale Civico di Settimo è stato messo in vendita: non ci è piaciuto né il metodo, con la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito della società subito prima di Natale e dopo l’ultima seduta del Consiglio, né il merito, dal momento che abbiamo sempre chiesto che la cessione fosse evitata, eventualità peraltro più volte negata a verbale dalla Giunta Cirio. All’epoca avevamo espresso il timore che potessero essere vuote parole e oggi ci dispiace rilevare che i nostri dubbi erano fondati.

Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata, anzi drammatica, come quella che stiamo attraversando. Negli scorsi mesi abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: oggi restiamo allibiti da una tipologia di azione che penalizza i residenti e gli stessi lavoratori dell’Ospedale.

Chiederemo subito conto in Consiglio Regionale di una manovra operata con modalità e tempistiche – proprio nei giorni di non attività del Consiglio Regionale – sulle quali nutriamo dubbi e perplessità.

Blocco del traffico confermato

Se non si autorizzano i Volontari a circolare anche con auto private rischiamo carenze di personale presso gli hub vaccinali.

Smog, giorni da semaforo rosso, con il blocco del traffico confermato a Torino e in altri Comuni: il Volontariato continua a non essere esplicitamente menzionato tra le esenzioni indicate dalla Regione Piemonte. In una fase di recrudescenza del virus e di necessità di accelerare con la campagna vaccinale, chiediamo che la Regione Piemonte autorizzi esplicitamente i Volontari a muoversi anche, in caso di necessità, con mezzi propri per raggiungere gli hub vaccinali e gli altri luoghi della propria attività volontaria. Non possiamo permetterci che un gran numero di Volontari rinunci a uscire, fatto che si risolverebbe in una carenza di personale presso gli hub vaccinali.

Disturbi mentali, +28% in Piemonte causa Covid

Depressione e ansia sono le problematiche più diffuse, crescono in maniera preoccupante i disturbi legati all’alimentazione: ma i servizi di salute mentale della nostra Regione, sottodimensionati, non sono in grado di far fronte a questa emergenza nell’emergenza, esplosa a partire da marzo 2020.

I dati – confermati dalla Giunta Regionale rispondendo, nella seduta di ieri del Consiglio, a una mia interpellanza sul tema – sono di immediata interpretazione: la pandemia da Covid-19 ha portato a un aumento di circa il 28% dei disturbi mentali a livello regionale da marzo 2020 a oggi. Depressione e ansia fanno registrare la crescita più evidente. Crescono in analoga proporzione anche i disturbi legati all’alimentazione, che colpiscono ragazze e ragazzi in età sempre più giovane.

Per fortuna, cresce in parallelo anche la consapevolezza, tanto che molte delle persone colpite si stanno rivolgendo o si rivolgeranno in un prossimo futuro ai servizi di salute mentale.

Il nostro Sistema Regionale, tuttavia, al momento è ben lungi dall’essere strutturato per resistere a questo impatto. Il primo elemento di debolezza è il sottodimensionamento dei servizi di salute mentale, con il numero di psichiatri, psicologi e operatori sanitari in costante decrescita. Il secondo è la scarsità di strutture e posti letto.

L’unica via per colmare lo iato tra domanda e offerta è la volontà di investire da parte della Regione. Lo chiediamo con forza anche l’indomani della discussione a Palazzo Lascaris della nostra più recente interpellanza sul tema, avendo ricevuto dalla Giunta Cirio solo vaghi riferimenti a un’ipotetica riapertura, per esempio, del Reparto Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Mauriziano, Reparto chiuso a marzo 2020 e mai più riaperto. I pensionamenti e l’impiego del personale infermieristico hanno ulteriormente impoverito la disponibilità di risorse umane.

Esenzioni dai blocchi del traffico: una politica che non ne comprende il valore esclude i Volontari

Negli indirizzi forniti dalla Regione Piemonte non è nemmeno citato, tra le eccezioni previste alle limitazioni alla circolazione, il Volontariato: quello stesso Volontariato al quale le Istituzioni ricorrono però spesso e volentieri per garantire tutti quei servizi che non sono in grado di erogare in prima persona. I soggetti partecipanti ai tavoli di qualità dell’aria, presso i quali sono state concordate le categorie esentate, non hanno colto, evidentemente, il valore e l’utilità dei Volontari. Ho appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sull’argomento.

La Regione si dimentica del Volontariato, neppure menzionato tra le esenzioni dalle limitazioni del traffico: una “svista” non priva di conseguenze, dal momento che molti Volontari si sono trovati nell’impossibilità di raggiungere gli hub vaccinali e gli altri luoghi della loro attività. Ho portato il tema a Palazzo Lascaris con un Question Time appena discusso in Aula, ricevendone risposte non soddisfacenti.

Nella Deliberazione di Giunta dello scorso agosto si legge un solo riferimento relativo alla possibilità di circolare per i veicoli “in servizio di Protezione Civile”. Concetto ribadito a verbale dall’Assessore Marnati. Escluse dalle esenzioni, invece, le auto private dei Volontari, che dunque si devono organizzare diversamente per raggiungere i luoghi della loro attività volontaria. Le limitazioni di Livello 1 riguardano anche i mezzi che hanno attivato il sistema Move In: a che cos’è dunque servito, per tanti piemontesi, spendere per questa tecnologia?

Questa scelta, incomprensibile, nella redazione della Deliberazione della Regione si ripete nelle ordinanze emesse dai singoli Comuni. Ancora una volta, una politica che dimostra di non capire quanto il Volontariato sia fondamentale per il buon funzionamento della società tutta, a maggior ragione in epoca di pandemia, finisce per penalizzare i Volontari stessi, costringendoli a sostenere spese e ad affrontare difficoltà. Troppo comodo ricordarsi di loro soltanto nel momento del bisogno. E in questi due anni abbiamo avuto la conferma dell’importanza del Volontariato, che ha permesso il funzionamento degli hub vaccinali, ha garantito la consegna di generi di prima necessità e farmaci, hanno erogato servizi e garantito assistenza.