Skip to main content

Autore: Redazione sito

Via Nizza: negozi in affanno

Un’altra mazzata per il commercio nel tratto di via Nizza tra il Lingotto e via Sommariva e fino a piazza Bengasi, già messo a dura prova dai cantieri in grave ritardo e che procedono a singhiozzo: la bretella che sarà costruita per permettere l’accesso al grattacielo della Regione taglierà definitivamente fuori i negozi, isolandoli completamente dal resto del quartiere. Se nel 2013 erano stati erogati gli sgravi previsti in caso di cantieri di lunga durata, per il 2014 non si è fatto nulla, per la parte fino a piazza Bengasi, mentre per il tratto fino a via Sommariva gli sgravi sono a posteriori, cioè rimborsi su imposte già pagate. E molti negozi chiuderanno…

I commercianti di via Nizza, nel tratto tra il Lingotto e via Sommariva e da qui a piazza Bengasi, non mangeranno il panettone. A differenza della Giunta e dei funzionari del Comune che si godranno tranquillamente il periodo festivo, nonostante abbiano trascurato una situazione che ben conoscevano e che rischia di mettere sul lastrico decine di esercenti e le loro famiglie. Proprio in quel tratto, provato da un interminabile cantiere per la stazione della metropolitana Italia ’61 che da mesi procede a singhiozzo, potrebbe essere costruita la prevista bretella temporanea per permettere l’accesso al grattacielo della Regione, i cui lavori saranno conclusi prima che la stessa via Nizza sia riaperta al traffico. Il tratto tra il Lingotto e via Sommariva, dove esistono e sopravvivono a fatica da due anni poco più di una decina di negozi, sarà dunque tagliato fuori dal resto del quartiere dalla costruzione della bretella: la porzione di via Nizza, attualmente chiusa al traffico, ma finora ancora accessibile ai pedoni, diverrà di fatto irraggiungibile a chiunque. I negozi, già in difficoltà, rischiano seriamente di dovere chiudere, mentre molti abitanti del quartiere, che in quel tratto di strada di fatto pedonale e nei suoi negozi avevano trovato un punto di riferimento, verranno privati di servizi per loro indubbiamente di grande rilievo.

Continua a leggere

Via Monterosa e viabilità modificata

viabilità modificata

Con questa interpellanza chiedo alla Giunta delucidazioni sulle tempistiche di completamento del cantiere su via Monterosa e quali misure si possono adottare per risolvere le criticità causate dai lavori e dal comportamento indisciplinato di alcuni automobilisti.

Continua a leggere

Passaggi Amiat in corso Allamano

Passaggi AMIAT Corso Allamano

Con questa interpellanza chiedo alla Giunta Comunale di attivarsi affinché un cittadino riceva al più presto risposta alla sua domanda inoltrata alla II Circoscrizione da oltre 3 mesi in merito alla quantità d’interventi di pulizia in una delle arterie stradali più trafficate della città.

Continua a leggere

Recupero Mastio della Cittadella e tempistiche certe

Mastio della Cittadella

Con questa interpellanza chiedo alla Giunta di indicare tempistiche certe riguardo al completamento dei lavori di ripristino del Mastio della Cittadella e quali siano i motivi per cui i costi siano lievitati fino a Euro 1.500.000 rispetto all’iniziale preventivo di Euro 490.000.

Continua a leggere

Andare a scuola a Torino costa di più

Da quest’anno, tra l’altro solo a settembre, il Comune di Torino ha introdotto la tariffa fissa per le mense scolastiche, oltre a un costo a pasto, per i bambini delle scuole primarie. Un salasso per le famiglie: oltre a 5,95 euro per ogni pasto effettivamente consumato, ecco spuntare l’iscrizione di 298 euro all’anno. Un costo che non è paragonabile alle altre grandi città italiane e neppure ai comuni della cintura: non solo la quota annuale non esiste da nessuna parte (eccetto Genova e Firenze, dove comunque è irrisoria), ma il totale della spesa per le famiglie è ovunque sensibilmente inferiore.

Ancora un salasso per le famiglie torinesi: con le nuove tariffe per le mense scolastiche, approvate a fine settembre, è arrivata anche la suddivisione dei costi tra una parte variabile e una quota annuale. Quest’ultima è di ben 298 euro all’anno per il primo figlio e i figli unici, con riduzioni, per la verità irrisorie, per eventuali altri figli. La parte variabile è di 5,95 euro a pasto effettivamente consumato. La tariffa mista sostituisce quella forfettaria in vigore fino allo scorso anno, lasciando il totale sostanzialmente immutato.

Continua a leggere