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Autore: Redazione sito

Fondo Sociale Morosità, si teme un 2023 da record per numero di richieste

Lo scorso anno in Piemonte sono state 6.358 le richieste di cancellazione dei debiti (spesa per la Regione: 7,3 milioni di euro): a causa di inflazione, caro bollette e crisi economica, il 2023 potrebbe far registrare dati ancora più alti. Allargare la platea degli aventi diritto alzando la soglia Isee (attualmente pari a 6.526 euro) previa istituzione di un Tavolo di Confronto (misure da tempo richieste dalle Associazioni e dai Sindacati) è fondamentale: lo chiederò domani alla Giunta con un’interpellanza.

Più risorse finanziarie per far fronte a un numero di richieste che è facile prevedere in ulteriore crescita: una misura a maggior ragione necessaria dal momento che, dopo le quasi 6.400 richieste dello scorso anno, il 2023 rischia di essere per il Fondo Sociale Morosità – tra inflazione, crisi energetica ed economica – l’anno “dei record”. La Regione ha il dovere di farsi trovare pronta a una simile eventualità. Domani, con un’interpellanza appena presentata, chiederò alla Giunta Cirio l’istituzione di un Tavolo di Confronto con le Associazioni e i soggetti coinvolti affinché si giunga al più presto a una riforma delle regole per l’accesso a queste risorse finanziarie e per allargare la platea degli aventi diritto, per esempio alzando la soglia Isee (al momento ferma a 6.525,73 euro). Il Fondo Sociale per gli Inquilini Morosi Incolpevoli fornisce aiuto agli inquilini in difficoltà nel pagamento del canone ATC e dei relativi servizi. I beneficiari sono gli assegnatari di alloggi di edilizia sociale in possesso dei requisiti richiesti.

Disability Card, la carta che non c’è (almeno in Piemonte)

La Carta Europea della Disabilità, che rientra nel progetto europeo “EU Disability Card”, dovrebbe garantire anche ai suoi possessori piemontesi la certificazione della propria condizione di disabilità, ma gli sportelli delle nostre ASL – parrebbe – non la riconoscono. Alcuni operatori hanno dichiarato di non avere ricevuto alcuna informazione a riguardo e di non essere stati dotati degli strumenti e delle istruzioni per accettarla in sostituzione dei documenti cartacei. Domani in Consiglio la discussione del mio Question Time per chiedere alla Giunta di porre rimedio a questa situazione.

Una carta il cui possesso permetta di certificare, senza necessità di altri documenti o verbali cartacei, la propria condizione di disabilità: è questo il senso ed è questa la funzione della Carta Europea della Disabilità, che permette – o meglio: permetterebbe – ai suoi possessori di vedere riconosciuta la propria condizione semplicemente mostrando il QR code. Tutto questo in teoria: nella pratica, gli sportelli delle ASL piemontesi – sembrerebbe – non la accettano. E vi sono operatori che riferiscono non solo di non essere stati dotati degli strumenti tecnologici necessari per accettarla, ma di non avere nemmeno ricevuto, in merito, informazioni specifiche. Chiederò conto alla Giunta, domani in Consiglio Regionale del Piemonte, di questa situazione: se questo scenario fosse confermato, a essere vanificata a livello regionale sarebbe una lodevole ed efficace iniziativa nazionale ed europea, in grado di garantire evidenti vantaggi sia per gli utenti, esentati dall’onere di dover portare con sé la documentazione cartacea, sia per gli uffici pubblici, che potrebbero contare su un’agile modalità per confermare in tempo reale l’esistenza dei requisiti richiesti per l’erogazione di servizi o convenzioni. Con il mio Question Time appena presentato, domani chiederò alla Giunta di attivarsi perché questa Card possa finalmente essere utilizzata presso tutti gli sportelli delle nostre ASL. La Disability Card può essere richiesta sul sito dell’INPS da tutte le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza.

Più soldi ai medici dei Pronto Soccorso, scelta giusta

Bene l’aumento da 60 a 100 euro l’ora per i medici urgentisti, misura che va nella direzione delle nostre richieste: domani in Consiglio il voto dei Moderati al Disegno di Legge della Giunta sarà favorevole. Chiediamo, adesso, che siano varate analoghe misure anche per altri ambiti della Sanità regionale, per esempio a favore dei medici di base attivi nelle aree periferiche della nostra regione e presso il servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica), come da noi già richiesto con appositi atti in Aula. Per una Sanità di qualità occorre investire.

Più risorse per medici, infermieri e OSS: l’aumento del compenso orario (da 60 a 100 euro l’ora la paga per i medici urgentisti impegnati negli straordinari) è una scelta che, da parte della Giunta, va nella direzione giusta e che chiedevamo da tempo. Il voto dei Moderati sarà, domani in Consiglio, favorevole al Disegno di Legge della Giunta Cirio. Auspichiamo che questa sia la prima misura di una serie altre azioni simili: le prossime dovranno riguardare, come da noi richiesto, i medici di base attivi nelle aree montane e collinari della nostra regione e il servizio di Continuità Assistenziale, oggetto di specifici atti dei Moderati a Palazzo Lascaris. Lo sforzo per una Sanità davvero efficiente deve essere politico, organizzativo ed economico: se manca anche solo una di queste caratteristiche rischia di essere vano.

«Zona che vai, “Vita Indipendente” che trovi»: chiediamo linee guida coerenti

Se accogliamo con soddisfazione la buona notizia del milione di euro stanziato dalla Regione Piemonte per l’esaurimento delle liste d’attesa (lo chiedevamo da tempo, forti anche dell’approvazione a maggioranza di un nostro Ordine del Giorno sul tema), adesso la priorità è l’identificazione di criteri con i quali superare l’attuale situazione di disparità e garantire finalmente una reale uniformità su tutto il territorio regionale. Chiederò all’Aula – nel primo Consiglio utile – l’approvazione del mio Ordine del Giorno presentato lo scorso marzo proprio su questo tema.

Un milione di euro in più stanziato dalla Regione Piemonte per l’esaurimento delle liste d’attesa per i progetti di “Vita Indipendente”: finalmente accolte le nostre richieste, salutiamo questa buona notizia con soddisfazione. Ora l’impegno politico deve essere indirizzato con forza a superare la totale mancanza di uniformità dei progetti sul territorio. Mi auguro che anche la Giunta condivida questa esigenza e che si inizi un ragionamento sull’identificazione di linee guida coerenti. Chiederò all’Aula, nel primo Consiglio utile convocato a Palazzo Lascaris, di approvare il mio Ordine del Giorno che, presentato lo scorso marzo, impegnerebbe la Giunta a colmare le attuali forti disuguaglianze in tema di applicazione della “Vita Indipendente” sul territorio regionale adottando linee guida univoche e importi sufficienti a evitare ogni differenza e discriminazione all’interno della popolazione regionale. Con il medesimo atto, chiediamo inoltre che sia garantita la continuità dei progetti attualmente attivi e le risorse finanziarie necessarie per garantire la continuità lavorativa degli assistenti personali assunti.

Gli incidenti stradali “costano” ogni anno 250 euro a ogni piemontese

Anche per limitare l’incidentalità sulle nostre strade, le Associazioni chiedono un Servizio Ferroviario Regionale più efficiente, in grado di rappresentare un’alternativa reale all’auto privata: come Moderati in Consiglio Regionale ci associamo convintamente a questa istanza, invitando la Giunta a incontrare finalmente i rappresentanti delle Associazioni stesse. Ritorno al livello di servizio pre-pandemia (impietoso, da questo punto di vista, il confronto con altre Regioni), impegno per una completa accessibilità di strutture e mezzi e riattivazione delle linee sospese rappresentano le priorità.

Investimenti e progettazione per un Servizio Ferroviario Regionale finalmente capillare, efficiente e affidabile: li hanno chiesti, poco fa in Commissione, le Associazioni del territorio piemontese; li chiede a gran voce, anche, l’urgenza di garantire ai piemontesi un’alternativa credibile e affidabile all’uso dell’auto privata, sia per questioni di sostenibilità ambientale sia per diminuire il numero di auto che circola sulle nostre strade (impressionanti i dati Istat: nel 2021 – più recente dato disponibile – l’incidentalità stradale con lesioni alle persone è costata ai piemontesi, oltre all’incalcolabile costo umano, 1,071 miliardi di euro, pari a 253 euro a persona di costi sociali). 

Ci uniamo convintamente, come Gruppo Consiliare dei Moderati a Palazzo Lascaris, a tutte le richieste avanzate dagli auditi, a partire da quella forse più urgente: la possibilità, cioè, di incontrare direttamente e al più presto, dopo tante richieste, la Giunta. Il tema del coinvolgimento delle Associazioni in fase di progettazione e decisione è stato da me portato all’attenzione della Giunta con un’interpellanza discussa ieri in Consiglio Regionale. Questa è una precondizione per affrontare le priorità, che sono le seguenti: ripristino di un livello di servizio ai livelli precedenti la pandemia (risultato già raggiunto in altre Regioni italiane), riattivazione delle linee ferroviarie sospese, impegno per un servizio che metta al centro le esigenze delle persone, a partire da una piena accessibilità di strutture e mezzi. Non è accettabile che – mentre quotidianamente parliamo della necessità di difendere porzioni del nostro territorio dallo spopolamento – ci siano aree del nostro Piemonte sostanzialmente non servite e aree unanimemente considerate turistiche che vedono il servizio ferroviario sostanzialmente interrotto nei weekend. Chiediamo inoltre l’applicazione di utili politiche di integrazione dei biglietti a livello regionale.

L’intera infrastruttura regionale ha grandi potenzialità: dopo la notizia positiva del contratto sottoscritto tra la Regione e Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale, si lavori con il massimo impegno – e con la massima disponibilità all’interlocuzione – per un servizio a misura di residenti, attrattivo per i turisti, accessibile per tutti e in grado di rappresentare davvero un’alternativa preferibile all’uso dell’automobile.