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Autore: Redazione sito

Stop alla frequenza scolastica per 15 giorni? Siano davvero 15 giorni, non uno di più

La DAD non può diventare la nuova normalità, non scarichiamo sulla scuola i fallimenti della politica. Nessuna evidenza porta a ritenere che la scuola sia un luogo di contagio: lo sono piuttosto gli assembramenti in strade, piazze e parchi cittadini. Tutti gli studenti, soprattutto quelli delle Superiori e quelli che sosterranno gli esami a fine anno, hanno bisogno di tornare in presenza. La politica affronti il problema delle conseguenze psicofisiche che stanno cominciando a emergere in tutta la loro gravità negli studenti. Faccio mie le richieste degli studenti che stanno manifestando.

Agli studenti piemontesi è stato imposto l’ennesimo sacrificio: ma adesso pretendiamo che questi 15 giorni di didattica a distanza siano davvero “soltanto” 15 e non uno di più. La scuola, in particolare il ciclo della Secondaria di secondo grado, non può continuare a pagare il prezzo delle mancanze della politica. Non esistono evidenze di alcun tipo sul fatto che la scuola possa essere luogo di contagio: anzi, è proprio la scuola, in questa fase, il contesto più sicuro, nel quale la corretta applicazione di tutte le misure di sicurezza può essere garantita e controllata per la salute di ragazzi, docenti e personale ATA. Le Istituzioni si preoccupino piuttosto di prevenire situazioni a rischio nelle fasce orarie non scolastiche. Il compito spetta alla Regione, ai Comuni, alle Forze dell’Ordine e, naturalmente, alle stesse famiglie. Non è impedendo la normale didattica in presenza (per la quale gli spazi non mancano) che si limita il contagio. Mi associo alle richieste che gli stessi studenti, con prese di posizione e manifestazioni anche sul nostro territorio, stanno portando avanti. I danni della didattica a distanza stanno cominciando a manifestarsi nei nostri ragazzi, sia in termini di apprendimento sia a livello psicofisico. Anche queste sono criticità in merito alle quali spetta alla politica, anzitutto regionale, dare risposte. 

Vedremo finalmente la pista ciclabile in strada Castello di Mirafiori? Quando?

Il Biciplan prevede il collegamento tra corso Unione Sovietica e parco Colonnetti, l’inizio dei lavori ancora non si è visto: nel frattempo, bici e monopattini sfrecciano sul marciapiede davanti a condomini e negozi. Domani la mia interpellanza in Consiglio Comunale.

La pista ciclopedonale di collegamento tra il parco Colonnetti e la cascina Piemonte ancora non c’è: in attesa che il tracciato sia realizzato, biciclette e monopattini sfrecciano sul marciapiede nord di strada Castello di Mirafiori, in particolare nel tratto compreso tra via Morandi e strada delle Cacce. Per i pedoni, una situazione di assoluto pericolo: la voce di residenti e negozianti si è più volte fatta sentire per chiedere la soluzione del problema. Con una deliberazione dello scorso giugno, la Giunta ha approvato interventi per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’intera zona. Il progetto di completamento del parco Sangone prevede la costruzione della pista ciclabile. Quando inizieranno e quando saranno completati i lavori? Domani chiederò date e dati precisi con un’interpellanza.

INTERPELLANZA – Linea 15 GTT: un tram che si chiama desiderio… di continuare ad avere il capolinea in via Brissogne (quartiere Pronda)

PREMESSO CHE

  • come pubblicato il 10 settembre 2019 nel sito istituzionale di GTT: “2021: TRENTA NUOVI TRAM PER LA RETE DI TORINO. Saranno prodotti da Hitachi i nuovi tram di Torino. GTT ha completato l’analisi delle offerte di gara, a cui hanno partecipato 5 tra i principali produttori mondiali. Hitachi Rail S.p.A ha presentato l’offerta migliore. Ora l’obiettivo è procedere entro ottobre con l’assegnazione definitiva della commessa e la stipula del contratto, che riguarda 30 tram per una spesa di 63,417 milioni di € (comprensiva di 1,1 milione di euro per i ricambi). Il finanziamento per l’acquisto dei 30 tram è interamente coperto dal Ministero dei Trasporti attraverso una convenzione con la Città di Torino e rientra nella cosiddetta “cura del ferro”, pensata per potenziare i trasporti su rotaia nei grandi centri urbani. I primi tram saranno pronti tra 18 mesi (contro i 24 previsti inizialmente), al termine dei quali potranno iniziare le procedure di autorizzazione per l’immissione in servizio a partire dalla primavera del 2021. Il nuovo tram di Torino sarà lungo 28 metri e trasporterà circa 200 passeggeri. Sarà dotato di riscaldamento e aria condizionata. Avrà il pianale ribassato, senza scalini, e 2 postazioni attrezzate per persone con disabilità. I nuovi tram potenzieranno il servizio tranviario torinese e, in parte, sostituiranno i modelli più datati come i tram ‘gialli’. Lo stile e il design interno dei nuovi tram di Torino sono stati curati da Giugiaro Architettura. La livrea sarà caratterizzata dai colori di Torino e realizzata su indicazione della Città e di GTT in continuità con quella dei nuovi bus entrati recentemente in servizio. La Città e GTT hanno fatto richiesta al Ministero dei Trasporti per il finanziamento di un ulteriore lotto di 40 tram.”;
  • come ampiamente riportato da molti organi di informazione nel corso della primavera 2020, nonché da comunicato stampa pubblicato nel sito istituzionale della Città in data 1° aprile 2020, “Un ringraziamento profondo al Governo e in particolare al Ministro De Micheli, per l’attenzione posta al territorio torinese. Lo esprimono la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’Assessore ai trasporti Maria Lapietra, e l’Amministratore Delegato di Gtt, Giovanni Foti, in relazione alla notizia relativa allo stanziamento di 30 milioni di € per il rinnovo dei mezzi pubblici torinesi, deciso dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. I fondi potranno avere ricadute concrete e in tempi brevi in quanto Gtt si è già attrezzato, attraverso appositi bandi di gara, per l’acquisto di mezzi a impatto zero. In particolare, è prevista per il prossimo 8 giugno la scadenza del bando di gara relativo all’acquisto di 100 autobus elettrici. Occorre quindi accelerare gli iter amministrativi e burocratici affinché i soldi siano concretamente disponibili per Gtt. In questo caso l’azienda potrebbe firmare il contratto a settembre e i primi mezzi potrebbero arrivare a partire dal marzo 2021. Contestualmente a questi fondi la Città di Torino farà il possibile per rendere disponibili anche la prima tranche di € 5,6 milioni € di fondi stanziati dal Ministero e destinati all’acquisto di nuovi tram. In questo caso la gara si è conclusa e si apre la concreta possibilità di avere 30 nuove motrici tranviarie Hitachi a Torino già a partire dal 2021.”;

RILEVATO CHE

  • la linea 15 GTT è servita da tram che effettua il suo percorso dal capolinea/fermata 591 Coriolano (corso Casale, quartiere Sassi) al capolinea/fermata 531 Brissogne (via Brissogne, quartiere Pronda), transitando per corso Casale, corso Belgio, via Po, via Arsenale, corso Matteotti, corso  Re Umberto, corso  Einaudi/Peschiera, via Monginevro;
  • sovente accade che presso il capolinea di via Brissogne siano attestate due vetture, una proprio in corrispondenza della fermata e l’altra ferma in via Bionaz, al fine di evitare di sostare in curva bloccando      il  traffico veicolare;
  • secondo quanto riferito dai cittadini residenti in zona e diffuso da alcuni organi d’informazione, pare che sia intenzione dell’Amministrazione e di GTT di spostare il capolinea da via Brissogne a via Tofane, dunque a circa 1 km di distanza;

TENUTO CONTO CHE

  • il documento “Nuove linee GTT 2020” pubblicato nel sito istituzionale di GTT inserisce la linea 15  tra  le 13 linee di forza che rimangono invariate;
  • come riportato nel sito istituzionale di 5T, “Nell’ambito della nuova riorganizzazione della rete urbana e suburbana GTT di bus e tram di Torino numerose sono state le attività messe in campo in questi mesi tra cui anche interventi specifici dedicati a migliorare la velocità commerciale dei mezzi pubblici attraverso l’estensione del servizio di priorità semaforica. […] Nella città di Torino, il servizio di priorità semaforica è già erogato su alcune linee tranviarie ma il servizio è stato esteso anche alle linee tranviarie 15 e 16 con risultati positivi: la linea tram 16 ha migliorato la velocità di circa il 14% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 4 minuti, la linea 15 ha migliorato la velocità del 10% con una riduzione media dei tempi di percorrenza di 5 minuti.”;
  • nel mese di gennaio alcuni organi d’informazione hanno dato notizia dell’intenzione dell’Amministrazione torinese di fare fronte alle necessità che coinvolgono lo sviluppo e la sistemazione del trasporto pubblico cittadino proponendo un nuovo piano di interventi. Si tratterebbe di un progetto dal valore di € 2.380.000.000 che dovrebbe intervenire sulle grandi questioni del trasporto di massa del capoluogo. A breve dovrebbe essere presentata la richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per concorrere al bando di assegnazione dei finanziamenti. Il progetto avrà come obiettivo il riassestamento dell’intero sistema dei trasporti pubblici della città: è possibile raggruppare il piano di interventi sui trasporti di Torino in 3 grandi temi (potenziamento linea 1 e sviluppo linea 2 della Metropolitana, passaggio alle busvie elettriche e rinnovo parco veicoli) e, tra questi, sarebbe prevista la riorganizzazione della linea 15;

EVIDENZIATO CHE

  • molti cittadini residenti nel quartiere Pronda, periferia occidentale confinante con il Comune di Grugliasco, sono preoccupati che la linea 15 possa essere interessata da una riorganizzazione che cancelli il servizio garantito dal tram e/o che venga spostato il capolinea da via Brissogne a via Tofane (a 1 km di distanza) e che la motivazione risieda nella necessità contingente di individuare una     soluzione      all’ingombro dei  tram;
  • la linea 15 è, con la 64, l’unica che serve questa porzione della periferia occidentale;
  • lo spostamento del capolinea in via Tofane penalizzerebbe fortemente i 10000 residenti del quartiere Pronda, ma anche gli abitanti dei quartieri Lesna e Aeronautica e della confinante Grugliasco;

INTERPELLA

Il  Sindaco  e  l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano gli orientamenti dell’Amministrazione, d’intesa con GTT, con riferimento alla linea 15;
  2. se si possano rassicurare tutti i cittadini fruitori della linea 15 – residenti, dimoranti o frequentanti per motivi di lavoro i quartieri Pronda, Lesna e il Comune di Grugliasco – circa la futura       permanenza del  capolinea  in  via Brissogne;
  3. se il motivo del paventato spostamento del capolinea da via Brissogne a via Tofane risieda nella necessità di adeguare gli spazi del capolinea agli ultimi tram entrati (o entranti) a far parte della flotta di GTT e se non siano state svolte preventive e opportune misurazioni e valutazioni tecniche.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Strada Castello di Mirafiori tra difficoltà e progettualità: a quando la soluzione dei problemi?

PREMESSO CHE

  • da tempo lo scrivente riceve numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti nel quartiere Mirafiori Sud con specifico riferimento alla situazione di strada Castello di Mirafiori;
  • le doglianze hanno avuto ed hanno ad oggetto sia l’indebito utilizzo del marciapiede da parte di biciclette e monopattini sia la situazione in cui da tempo versa l’ampia area verde antistante (ci si riferisce al tratto di strada Castello di Mirafiori compreso tra corso Unione Sovietica e strada delle Cacce);
  • con una mail inviata ai competenti uffici comunali il 10 giugno 2020 lo scrivente, tramite la Segreteria del Gruppo, comunicava che: “questo Gruppo ha ricevuto molte segnalazioni provenienti da commercianti e cittadini residenti in strada Castello di Mirafiori relative alla pericolosità del marciapiede lato nord poiché spesso percorso pericolosamente da velocipedi, monopattini e similari. Si domanda se sia possibile installare dissuasori (transenne/parapetti o panettoni) al fine di impedire l’accesso sul marciapiede ai velocipedi a trazione umana o elettrica. Ci si riferisce con precisione al tratto di strada Castello di Mirafiori (pressi civico 105) compreso tra via Morandi e strada delle Cacce. Si coglie l’occasione per domandare se sia ancora in vigore il progetto per la realizzazione della pista ciclabile in strada Castello di Mirafiori (per congiungere corso Unione Sovietica al Parco Colonnetti) e gli altri interventi inerenti la creazione di parcheggi e la sistemazione delle sponde del Sangone.”;
  • a tale richiesta gli uffici dell’Area Mobilità hanno così risposto in data 15 luglio 2020: “Mentre la posa di dissuasori su marciapiede risulta certamente efficace al fine di impedirne l’invasione da parte delle auto, non può ritenersi una misura altrettanto idonea a impedirne l’uso improprio da parte di velocipedi, monopattini e affini, avendo questi sagoma ridotta, assimilabile a quella di una persona. Tuttavia la presenza di tali elementi dovrebbe almeno indurre una riduzione della velocità da parte di coloro che abusano del marciapiede con detti mezzi, ma è anche vero che possono costituire un ostacolo per i legittimi fruitori del medesimo marciapiede ed in particolare per i disabili motori. Per quanto sopra esposto, questo Servizio ha provveduto a richiedere un parere alla Circoscrizione competente e al Corpo di Polizia Municipale, sulla base di una ipotesi progettuale, circa l’opportunità di collocare dei paletti dissuasori lungo il tratto di marciapiede di cui trattasi. Per quanto riguarda le altre informazioni richieste, premesso che il sistema ciclabile complessivo previsto nel Biciplan vigente comprende anche il collegamento ciclabile tra Corso Unione Sovietica e il parco Colonnetti, si trasmette la richiesta di Codesto Spett.le Gruppo Consiliare Moderati alla Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile, per quanto di competenza relativamente agli altri interventi citati.”;
  • a integrazione del riscontro appena citato, in data 21 agosto 2020 perveniva allo scrivente la seguente nota della Direzione Verde-Ambiente-Protezione Civile: “Con riferimento all’oggetto e ad integrazione di quanto scritto dal Servizio Mobilità con nota prot. n. 9831 del 15/07/2020, si comunica che il progetto di completamento del parco Sangone prevede la costruzione di un marciapiedi di confine tra il parco e la viabilità veicolare nel tratto tra le vie Morandi e Cacce sul lato sud, compatibilmente con i restringimenti della sezione stradale. In parallelo, sul lato sinistro della sponda Sangone, vi sarà un percorso promiscuo ciclopedonale di collegamento tra il parco Colonnetti e la cascina Piemonte, collegando la passerella della ciclabile su strada Castello di Mirafiori e il boschetto di Nichelino. Inoltre, una pista di servizio permetterà l’accessibilità di sponda per i lavori di manutenzione in alveo tra la passerella e la parte più estesa del Parco Piemonte.”;

CONSIDERATO CHE

  • in data 30 giugno 2020 la Giunta comunale ha licenziato una deliberazione (“PARCO SANGONE LOTTO A SUB AMBITO 1 TRATTA STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI DA NUOVO PONTE DI VIA ARTOM A N. CIVICO 108 (C.O. 4564 – CUP C17B17000060007). APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO – IMPORTO EURO 972.000,00 IVA 10% COMPRESA – FINANZIAMENTO FONDI TRM”, mecc. 2020 01417) con cui ha approvato di “intervenire nella parte del Parco Sangone non interessata da precedenti interventi, liberandola da attività incompatibili, migliorando l’accessibilità e la fruibilità attraverso la creazione di nuovi accessi e percorsi ciclo-pedonali, completando il collegamento con i percorsi esistenti, eseguendo la messa in sicurezza del tratto spondale, con interventi di riprofilatura e di ingegneria naturalistica, senza interessare l’alveo di piena ordinaria. Il progetto prevede l’esecuzione dei necessari interventi di pulizia, di fondamentale importanza per la restituzione alla collettività delle aree, previa ricollocazione degli orti spontanei, già in parte avviata a seguito della realizzazione di nuovi orti regolamentati da parte della Associazione Coefficiente Clorofilla concessionario, a seguito di bando pubblico, dell’edificio rurale Cascina Piemonte e terreni circostanti di proprietà comunale. […] Ulteriori interventi in progetto riguardano la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali, che costituiscono il completamento della rete di percorsi esistenti, anche attraverso la realizzazione di nuovi accessi dalla Strada Castello di Mirafiori, che miglioreranno l’accessibilità e la connessione con le aree urbanizzate poste sul lato nord della strada Castello di Mirafiori.
  • Si prevede inoltre la realizzazione di piste di servizio, necessarie sia per l’esecuzione degli interventi in progetto che per la demolizione degli orti spontanei e contestuale rimozione del materiale di risulta, oltre a interventi di rifacimento dello strato di finitura di percorsi esistenti, di riordino e recupero della viabilità esistente, con formazione di piazzole che svolgeranno la funzione di collegamento tra differenti percorsi e in alcuni casi anche di aree di sosta e punti di osservazione, con messa a dimora di alberi, realizzazione di pavimentazione in lastre di pietra posate su letto di sabbia e posa di sedute e tavoli. E’ anche prevista la messa in sicurezza, ed il contenimento con riprofilatura e realizzazione di piccole opere di ingegneria naturalistica, del versante spondale, nel tratto interessato dalla presenza di sabbie ghiaiose, ghiaie sabbiose grossolane con clasti eterometrici e copertura siltosa-sabbiosa, costituenti superfici terrazzate sospese sull’alveo. Il tratto prossimo al ponte stradale del Corso Unione Sovietica e confinante con il campo nomadi sarà interessato da modesti interventi di taglio selvicolturale e abbattimento di piante deperienti, dalla formazione di una fascia boscata, a costituire una quinta arborea di contorno all’estremità ovest del grande prato, dalla leggera riprofilatura della sponda e ripristino della sezione d’alveo antecedente a recenti eventi erosivi, con ricostituzione del famoso arenile denominato “Spiaggia del Sangone” e accesso al torrente, che allo stato attuale risulta occupato da orti non regolamentati. Si provvederà inoltre alla formazione di una banchina marciapiede sul margine sud della Strada Castello di Mirafiori, a completamento di quella esistente, con implementazione degli stalli parcheggio, principalmente destinati ai visitatori del parco, da realizzarsi nella fascia prossima all’asse viario.”;

INTERPELLA

Il Sindaco e  l’Assessore competente per sapere:

  1. Se l’Amministrazione intenda confermare l’impegno assunto con la deliberazione mecc. 2020 del 30 giugno 2020, sopra ampiamente citata;
  2. quando prenderanno avvio i lavori, quali ambiti andranno a coinvolgere e quali problematiche si ritenga di risolvere con gli interventi de quo;
  3. secondo quali tempistiche si concluderanno i lavori e, conseguentemente, quando i risultati potranno essere apprezzati  dai cittadini.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Area pedonale in via Balbo, piazza Santa Giulia e movida in Vanchiglia: i problemi c’erano, ci sono…e ci saranno? Ai posteri l’ardua sentenza

PREMESSO CHE

  • con molteplici atti consiliari presentati nel corrente mandato amministrativo lo scrivente ha rappresentato all’Amministrazione Appendino la situazione di intenso degrado, sporcizia e di scarso rispetto della legalità che caratterizza via Balbo con preciso riferimento all’’area pedonale compresa tra via Guastalla e via Buniva;
  • in data 25 ottobre 2018 lo scrivente presentava una prima interpellanza (“Area pedonale via Balbo: neanche Diabolik ha mai avuto un rifugio così comodo e riservato, ma tanto sporco!”, mecc. 2018 04817) per portare all’attenzione dell’Amministrazione le molteplici criticità dell’area in oggetto: problemi di degrado, di pulizia e igiene ambientale, di decoro e scarsa illuminazione, di sicurezza urbana legata ad episodi di vandalismo connessi allo spaccio e alla malamovida. A completamento della situazione esposta nel testo, che qui si richiama integralmente, lo scrivente poneva i seguenti quesiti: “1) se l’Amministrazione sia in grado di impegnarsi per garantire maggiore sicurezza, declinata nell’accezione della deterrenza, implementando l’illuminazione pubblica e la presenza di pattuglie della Polizia Municipale nell’area pedonale in oggetto; 2) se l’Amministrazione intenda rimuovere la pavimentazione in moquette per sostituirla con un fondo stradale meno sensibile alla nidificazione e alla proliferazione di germi e batteri; 3) quanti e di quali tipologie siano gli interventi di AMIAT presso l’area e se sia possibile stabilire un periodico intervento con le macchine disinfettanti; 4) se, pur riconoscendo il valore artistico delle panchine attualmente presenti, si intenda studiare e valutare una modifica strutturale per impedire che esse siano utilizzate come luogo di ricovero temporaneo per la “merce” degli spacciatori e che da esse vengano estratte le pietre poi brandite come armi improprie dai malintenzionati; 5) se l’area verde sia regolarmente mantenuta e se sia stato verificato che la struttura non sia impropriamente utilizzata dagli spacciatori per nascondere le dosi e non sia pertanto danneggiata; 6) se possano essere sostituiti quei cestini che presentano evidenti segni di ruggine e che possono pertanto costituire un pericolo per  i bambini che  accidentalmente li urtassero.”;
  • di seguito si riporta il testo integrale della risposta pronunciata dall’Assessore Unia il 14 novembre 2018: “Il Comandante del Corpo Polizia Municipale rende noto che nonostante il controllo dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti sia svolto preminentemente per competenza specifica dalle Forze di Polizia Statale nell’ottica della prevenzione e della repressione delle azioni criminose, il personale del Corpo effettuerà alcuni monitoraggi in loco per rilevare l’eventuale fenomeno, successivamente se è necessario si valuteranno quali tipi di intervento attuare eventualmente coinvolgendo altre Forze di Polizia. Il Servizio di Sostenibilità Energetica per quanto è di competenza riferisce che nel tratto pedonale di via Balbo sono presenti 11 centri luminosi a globo con deflettore dotati di lampada da 100 watt non sostituiti per ora nell’ambito del progetto Torino Led in quanto considerati di arredo urbano, la scarsa illuminazione è dovuta all’eccessivo sviluppo delle fronde dell’alberatura che hanno inglobato gli apparecchi riducendo l’emissione luminosa degli stessi, queste sono le condizioni pur sostituendo gli attuali apparecchi ovviamente il risultato non sarebbe ottimale, per cui è stata richiesta, messa a calendario poi vi darò anche le date, la potatura di quelle fronde di alberi. In queste condizioni pur sostituendo gli attuali globi con un apparecchio a led non si risolverebbe il problema, ma il Servizio Gestione del Verde si è detto disponibile non appena risolta l’emergenza dovuta alle avversità meteorologiche di attuare le necessarie potature di quegli alberi. Il Servizio Verde Pubblico Gestione Grandi Opere comunica in una nota per quanto riguarda la manutenzione ordinaria dell’area pedonale Balbo la competenza circoscrizionale di non avere in previsione interventi di manutenzione straordinaria. La Circoscrizione 7 segnala che pur avendo in carico la parte Verde come manutenzione ordinaria l’ufficio tecnico non può garantire un controllo legato all’utilizzo improprio della stessa come nascondiglio degli stupefacenti, in merito alla sistemazione delle panche per quanto nella disponibilità saranno messi in programma gli interventi necessari di ripristino da effettuarsi entro l’anno 2018. Specifica che da alcuni anni aiutano al miglior mantenimento dell’area un gruppo di volontari nell’ambito del progetto Torino Spazio Pubblico. Conclude sulla carenza di pulizia dei rifiuti vari che l’ufficio così come avviene per le altre aree del territorio segnala le situazioni anomale quando riscontrate direttamente ad AMIAT e al Servizio Ciclo Rifiuti. AMIAT per quanto di competenza propria riferisce che il servizio di pulizia dell’area pedonale di via Balbo si svolge di norma con frequenza 5 giorni su 7, il lunedì, il martedì, il mercoledì, il venerdì e sabato, precisa di aver effettuato recentemente dei controlli e di aver rilevato che la superficie risulta adeguatamente pulita e le frequenze in essere ritenute sufficienti, dichiara la propria disponibilità ad inserire l’area tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione qualora la Città ritenesse opportuno adeguare il piano di lavoro a questo servizio aggiuntivo. L’Area Ambiente nell’attestare la correttezza del riscontro pervenuto da AMIAT comunica che predisporrà preventivamente qualche verifica per capire se sia opportuno prevedere una frequenza diversa o richiedere ad AMIAT interventi puntuali in ragione di specifiche esigenze. Sui cestini rende noto di aver richiesto ad AMIAT una verifica di magazzino finalizzata a valutare i tempi di eventuali sostituzioni in base alle disponibilità.”;
  • nei mesi seguenti si riscontrava la permanenza di recrudescente degrado quale diretta conseguenza della movida e dell’attività di spaccio di stupefacenti: ciò che restava ai residenti della malamovida era particolarmente evidente la domenica mattina (rifiuti di ogni genere, organici e non, danneggiamenti al patrimonio e ai veicoli in sosta nelle vie adiacenti). Inoltre, parti della pavimentazione dell’area pedonale risultavano sconnesse e l’arredo urbano era in pessime condizioni;
  • sull’area pedonale affacciano edifici comunali che ospitano un asilo nido, una scuola materna, una scuola elementare e una palestra: tutti erano ridotti in uno stato di estremo degrado, con evidenti  e         ampi  squarci  nelle facciate  prive  di  intonaco;
  • lo scrivente riteneva pertanto necessaria e indifferibile la presentazione di una seconda interpellanza in data 20 marzo 2019, dal titolo vagamente profetico (“Area pedonale in via Balbo, capitolo secondo. E chissà quanti altri ne serviranno!”, mecc. 2019 01005), ponendo all’attenzione dell’Amministrazione i seguenti quesiti: “1) se negli ultimi 4 mesi il Corpo di Polizia Municipale abbia effettuato alcuni monitoraggi dell’area e se abbia rilevato “l’eventuale fenomeno” di spaccio di sostanze stupefacenti e, in caso positivo, se sia stato deciso “quali tipi di intervento attuare eventualmente coinvolgendo altre Forze di Polizia”; 2) se, con l’arrivo dei mesi primaverili-estivi, la Polizia Municipale intenda organizzare servizi di visibilità e prevenzione a fini di tutela della sicurezza urbana, con uniforme e veicoli istituzionali “con le scritte”, per garantire il rispetto della legalità e della convivenza civile nell’area di piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe (compresa l’area pedonale via Balbo); 3) se il miglioramento dell’illuminazione, riferito dai cittadini, sia conseguenza delle prime potature e se siano state sostituite le lampade degli 11 centri luminosi a globo con deflettore; 4) se, tenuto conto della dichiarata disponibilità di AMIAT, l’Amministrazione abbia adeguato il piano di lavoro e abbia inserito l’area pedonale di via Balbo tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione; 5) in caso di risposta affermativa al punto precedente, quanti siano i passaggi su base mensile per il lavaggio e la disinfezione della pavimentazione e del tappeto in moquette; 6) se siano state reperite le risorse per la rimozione della moquette presso la zona giochi dell’area pedonale e la conseguente sostituzione con materiale anticaduta o comunque in altro materiale facilmente lavabile; 7) se, in merito ai cestini fortemente ammalorati e arrugginiti, sia stata effettuata la “verifica di magazzino finalizzata a valutare i tempi di eventuali sostituzioni”; 8) se, pur riconoscendo il valore artistico delle panchine attualmente presenti, si sia giunti ad una soluzione per la loro modifica strutturale al fine di impedire che esse siano utilizzate come luogo di ricovero per le dosi di stupefacenti da parte degli spacciatori e per scongiurare che da esse vengano estratte le pietre utilizzate poi come armi improprie dai malintenzionati; 9) se l’Amministrazione abbia in previsione la ristrutturazione e il rifacimento delle facciate e delle parti esterne degli edifici comunali che si affacciano sull’area pedonale di via Balbo.”;
  • di seguito si riporta il testo integrale della risposta pronunciata dall’Assessore Unia il 13 maggio 2019: “Sono state ovviamente richieste le relazioni ai vari servizi coinvolti. Il comandante del Corpo di Polizia Municipale, per quanto riguarda i primi due punti dell’interpellanza, ossia il monitoraggio della zona e la prevenzione, rende noto che dal mese di dicembre 2018 al 5 aprile scorso, giorno della relazione, il personale del Reparto Operativo Speciale (ROS) del Corpo ha effettuato numerosi servizi di controllo in abiti simulati in orario pomeridiano e serale sulle vie Cesare Balbo e limitrofe al fine di monitorare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Tali servizi hanno permesso di accertare come il fenomeno interessi principalmente l’area pedonale di via Balbo situata fra via Guastalla, via Buniva e piazza Santa Giulia e avvenga ad opera di soggetti di colore probabilmente di etnia centro africana. La zona è particolarmente frequentata dai residenti, ma da mamme e bambini che si intrattengono dopo l’orario di uscita dalla scuola primaria e dell’infanzia presenti in loco e dagli avventori dei locali. I monitoraggi hanno evidenziato che l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti prende avvio intorno alle ore 19.00 e le 20.00 in concomitanza con l’orario serale e l’arrivo dei potenziali clienti che iniziano a recarsi presso gli esercizi pubblici ubicati nei dintorni. Fra le zone pedonali e piazza Santa Giulia, gli agenti operanti hanno accertato la presenza di nuclei di soggetti che si posizionano nei punti strategici per il controllo del territorio suddivisi in gruppi, composti da un minimo di tre ad un massimo di dieci, a seconda del punto in cui stazionano e che si alternano fra di loro nei vari punti di osservazione. Le criticità evidenziate sono un consistente numero di soggetti dediti all’attività di spaccio e la presenza del vicino Centro Sociale Askatasuna in cui il cortile, tramite un cancello, confina con l’area pedonale. Gli occupanti sono soliti frequentare i locali ivi ubicati e stazionare sulle panchine presenti nell’area pedonale intrattenendosi con i soggetti sopraindicati. Il personale del ROS ha compiuto complessivamente 16 servizi pomeridiani e serali di osservazione identificando 12 soggetti e svolgendo 10 servizi di visibilità con unità cinofile. Nelle ultime settimane è iniziata un’attività di indagine con accertamenti mirati allo scopo di ridurre il fenomeno dello spaccio coinvolgendo agenti del Reparto di Polizia Giudiziaria e della Polizia Municipale al fine di aumentare i controlli nella zona. L’attività di presidio e di visibilità continuerà attraverso le pattuglie dedicate in divise e in abiti civili, anche con l’ausilio delle unità cinofile sopraindicate. L’area è dotata di telecamere di sorveglianza ubicate in diversi punti, inoltre il personale della Stazione dei Carabinieri di zona è stato interessato dal problema. Per quanto riguarda il punto 3 dell’interpellanza, il Servizi Verde Pubblico comunica che alcune settimane fa sono state effettuate le potature sulle piante presenti; il Servizio Sostenibilità Energetica, per quanto è di competenza, informa che l’illuminazione dell’area attualmente è garantita da 11 apparecchi illuminanti del tipo a globo con lampada da 100 watt, a seguito della potatura degli alberi è migliorata, come testimoniano anche i residenti. La sostituzione degli attuali globi con apparecchi a led non è programmata, si doveva, infatti, attendere la potatura degli alberi per rilevare se sarebbe avvenuto un effettivo miglioramento rispetto all’illuminazione precedente. Essendosi verificato, pur constatando la disponibilità di IREN Rinnovabile, la sostituzione degli apparecchi in manutenzione straordinaria, vi è però da tenere in considerazione che i globi attuali garantiscono un’illuminazione diffusa e più di ambiente e non è detto che effettuando la sostituzione coi LED, aventi un fascio luminoso più concentrato e direzionale, questo porti ad un aumento in modo sensibile del senso di sicurezza dei cittadini. Per quanto riguarda il punto 4 dell’interpellanza, l’Area Ambiente conferma l’avvenuto adeguamento del piano di lavoro e l’inserimento nella zona pedonale di via Balbo tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione. Per quanto concerne il punto 5 dell’interpellanza, l’Area Ambiente rende noto che il servizio attuale di lavaggio e disinfezione della pavimentazione e di tappeti moquette e del perimetro dell’aiuola presente nell’area pedonale avente cadenza trimestrale sarà incrementato come proposta pervenuta da AMIAT portandolo ad una frequenza mensile. AMIAT da parte sua, nel confermare la frequenza di spazzamento cinque giorni su 7, comunicata a suo tempo e correttamente riportato nel testo di questa seconda interpellanza, evidenzia come l’operatore di zona sia stato sensibilizzato a prestare con impegno la massima attenzione nello svolgimento del compito assegnato; nel contempo si avrà cura di incrementare, secondo necessità, il lavaggio del punto critico costituito dalla batteria di contenitori posizionati in via Buniva angolo via Balbo, purtroppo utilizzata anche come urinatoio dai frequentatori dei locali di Piazza Santa Giulia, soprattutto nelle ore notturne del periodo primavera ed estate. Per quanto riguarda il punto 6 dell’interpellanza, il Servizio Gestione Grandi Opere comunica che la richiesta di intervento relativa all’area giochi di via Balbo sarà inserita nell’elenco dei prossimi lavori di manutenzione straordinaria da effettuarsi nei giardini e nei parchi cittadini e sarà oggetto di valutazione congiuntamente all’Assessorato al fine di decidere quali vie rivestano carattere di priorità. L’Area Ambiente, siamo al punto 7, comunica che effettuata la verifica di magazzino, AMIAT ha provveduto, in data 3 aprile, alla sostituzione dei cestini arrugginiti. La Circoscrizione 7, per il punto 8 dell’interpellanza, comunica di aver effettuato in data 29 gennaio 2019 un intervento sulle panchine perimetrali alle aiuole per effettuare il fissaggio dei listelli risultati parzialmente staccati, l’eventuale sostituzione è da considerarsi manutenzione straordinaria, per cui si rimanda a quanto detto al punto 6. Per quanto riguarda il punto 9, la Divisione Servizi Tecnici, sentito il Servizio Edilizia Scolastica, riferisce: “Le fotografie allegate all’interpellanza ritraggono prevalentemente le facciate del complesso scolastico di via Balbo 9, corso Regina Margherita 43, che presentano tracce di esfoliazione di tinteggiatura, piccoli rigonfiamenti e segni di vecchie spicconature di intonaci. Durante il sopralluogo, svolto il 25 marzo 2019, per quanto visibile, non sono emerse comunque situazioni di pericolo immediato; è stato programmato un intervento con cestello per pulizia gronde e in tale occasione si provvederà anche a una rimozione delle tinte esfoliate e a una verifica degli intonaci di facciata. Un’altra fotografia riguarda l’edificio di via Buniva 19 il quale presenta anch’esso esfoliazioni di tinteggiatura e sarà programmato un intervento di raschiatura. Interventi di ritinteggiatura delle facciate al momento non sono programmati per mancanza di fondi, ma potranno essere inseriti in un successivo appalto di manutenzione straordinaria in funzione delle risorse che saranno rese disponibili e dalle priorità individuate. Altre fotografie riguardano problematiche in capo al suolo pubblico. Il Servizio riferisce che dal punto di vista manutentivo, per quanto è di competenza, la situazione è generalmente buona; si rileva soltanto un ridotto cedimento puntuale delle marmette autobloccanti colmato con materiale bituminoso in prossimità dell’ingresso dell’asilo nido per cui sarebbe opportuno, anche se non urgente, provvedere con un intervento di riparazione’”.;

CONSIDERATO CHE

  • nell’area in oggetto ad oggi permangono le medesime caratteristiche e criticità sopra riportate e dallo scrivente esposte negli anni passati con gli atti già ampiamente richiamati;
  • la gravità della situazione è acuita da due fattori di particolare rilievo: la pandemia di Covid-19 – tuttora in corso e per affrontare la quale è necessario osservare talune disposizioni tra cui il distanziamento interpersonale e il divieto di assembramento – e la pronuncia in data 27 gennaio 2021 della sentenza di primo grado del processo per i noti fatti avvenuti il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo e per i quali “la Procura ha portato a giudizio tutta la macchina organizzativa che, tra carenze, omissioni e sottovalutazioni, è stata giudicata inadeguata a una manifestazione di tale portata a cui parteciparono 40mila persone, nel cuore di Torino, senza vie di fuga, in una piazza che in una notte si è trasformata in una colossale trappola.” (La Stampa del 27 gennaio 2021) e che ha visto, tra gli altri, la condanna della Sindaca Appendino a 1 anno e 6 mesi di reclusione, con sospensione          condizionale della pena;
  • ciononostante, pare proprio che in via Balbo e nell’adiacente piazza Santa Giulia ci sia una fortissima avversione ad osservare le norme del vivere civile, non evitando assembramenti pericolosi sia in tema di Covid-19 sia per evitare il ripetersi di scene già viste in altre piazze cittadine e divenute tristemente famose agli occhi del mondo, non per meriti sportivi;

RICORDATO CHE

  • con una proposta di mozione depositata in data 15 ottobre 2019 (“Perché Vanchiglia non merita tutto ciò”, mecc. 2019 04296) lo scrivente chiedeva al Consiglio Comunale di “impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale ad interloquire con Prefetto e Questore della Provincia di Torino affinché il Tavolo per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico giunga all’individuazione di soluzioni efficaci che pongano termine al degrado e all’illegalità diffusa presso il quartiere Vanchiglia, generati dalla ‘malamovida’ in piazza Santa Giulia e aree limitrofe, mediante l’organizzazione di costanti pattugliamenti interforze (“pattuglione” composto da forze dell’ordine, forze e servizi di polizia e forze armate) e con l’istituzione di postazioni fisse interforze quali importanti presidi di legalità.”;
  • tale proposta di mozione, assegnata in data 21 ottobre 2019 alle Commissioni consiliari I, III e Legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, ad oggi non ha ancora conosciuto l’opportunità di essere esaminata  e  discussa;
  • con una nuova interpellanza presentata il 7 settembre 2020 (“Notti d’estate in Vanchiglia: nessun rispetto per l’emergenza sanitaria e per la quiete pubblica”, mecc. 2020 01873) lo scrivente, “considerando lo stato di emergenza tuttora vigente e tenuto conto della riapertura delle attività di somministrazione, è stata precipua premura dello scrivente di attenzionare la situazione della ‘movida’ serale e notturna nella zona in oggetto”, rilevava che “con la riapertura dei locali avvenuta nel mese di giugno la “movida” in Vanchiglia ha pressoché ripreso da dove era stata costretta ad interrompersi; a partire dal mese di giugno i gestori dei locali di somministrazione presenti in piazza Santa Giulia hanno, per quanto di competenza, tentato di coniugare la riapertura delle attività con l’osservanza dei protocolli sanitari da parte della clientela: spesso ciò si è scontrato con lo scarso senso del vivere civile e l’irresponsabile ostilità al rispetto delle regole di taluni frequentatori della piazza; sovente si sono verificati assembramenti, ingenti gruppi di persone sedute a terra intente a consumare bevande, tutto corredato da musica ad alto volume e da un conseguente chiasso disturbante; il presidio fisso della Polizia Municipale in collaborazione con le forze di polizia statali, richiesto dallo scrivente con la proposta di mozione sopra citata, non si è visto; il pattuglione interforze, anch’esso richiesto dallo scrivente con la proposta di mozione sopra richiamata, si è visto solo per un brevissimo – e insufficiente – periodo; nel corso delle serate e delle nottate estive appena trascorse i clienti dei locali hanno consumato le loro bevande in quello che è a tutti gli effetti un ampio dehors ‘en plein air’, purtroppo spesso diffondendo chiassosamente tutta la loro frizzante e inebriante allegria; è stato narrato allo scrivente che in almeno un’occasione un gruppo di irresponsabili ha divelto alcuni cassonetti per la raccolta del vetro e ha utilizzato le bottiglie reperite per esibirsi in un pericolosissimo lancio; sovente gli spazi laterali della piazza divengono gabinetti a cielo aperto; oltre alla irresponsabile inosservanza dei protocolli sanitari, la “movida” ha avuto risvolti negativi a danno dei residenti che hanno lamentato reiterati e insopportabili schiamazzi provenienti dagli avventori dei locali recando grave lesione alla quiete pubblica e al diritto al riposo notturno;” e domandava: “1) per quali motivi l’Amministrazione, consapevole della nota “movida” serale-notturna in Vanchiglia e nello specifico in piazza Santa Giulia, non abbia disposto adeguati controlli e previsto la presenza di pattuglie della Polizia Municipale in concomitanza con la riapertura dei locali di somministrazione nel periodo post-lockdown; 2) se e come intenda intervenire l’Amministrazione, al fianco dei residenti e dei gestori dei locali, per fare in modo che le serate e le nottate in Vanchiglia si svolgano nel pieno rispetto della legalità e dei protocolli sanitari in  vigore;”;

INTERPELLA

Il  Sindaco  e  l’Assessore competente per sapere:

  1. se e come l’Amministrazione abbia agito per ridurre e/o eliminare le problematiche esposte dallo scrivente con i precedenti atti consiliari;
  2. se la Polizia Municipale intenda organizzare servizi di visibilità e prevenzione a fini di tutela della sicurezza urbana e per l’osservanza della normativa anti-Covid per garantire il rispetto della legalità e della convivenza civile nell’area di piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe (compresa l’area pedonale via Balbo), anche di concerto e in collaborazione con le forze di polizia ad ordinamento statale, ripristinando l’impiego del “pattuglione interforze”;
  3. se l’Amministrazione abbia avviato opportune interlocuzioni con AMIAT al fine di potenziare il numero degli addetti ed il servizio di pulizia presso l’area pedonale di via Balbo, arrivando fino alle intersezioni con le vie Guastalla e Buniva, affinché sia pulito prima dell’apertura delle scuole, e al fine di ripristinare e/o incrementare il servizio di lavaggio e disinfezione dell’area pedonale di via Balbo;
  4. se l’Amministrazione, facendo tesoro di quanto avvenuto in piazza San Carlo il 3 giugno 2017 e delle conseguenti pronunce di condanna in primo grado, abbia predisposto un piano per gestire gli assembramenti in piazza Santa Giulia (vietati a normativa vigente) che preveda la presenza di un numero contingentato di persone, una corretta gestione del “vetro” e adeguati piani di deflusso verso le         vie  di  fuga in caso di necessità.

Silvio Magliano