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Autore: Redazione sito

Corso Sacco e Vanzetti di nuovo a pieno ritmo entro inizio maggio

Mia interpellanza sul tema appena discussa in Consiglio Comunale: la Giunta promette la riapertura nei due sensi di marcia entro un mese e mezzo al massimo. Ci assicureremo che le promesse siano mantenute.

Ancora meno di due mesi di disagi, poi la viabilità sarà, su corso Sacco e Vanzetti, ripristinata sui due sensi di marcia. Lo garantisce l’Assessora Lapietra rispondendo, poco fa in Consiglio Comunale, alla mia interpellanza sul tema: i lavori sulla semicarreggiata ovest, assicura, saranno completati entro aprile, al massimo entro i primi giorni del mese successivo. Buona notizia, che ci assicureremo sia confermata nei fatti.

Ho invitato la Giunta a valutare l’ipotesi di rivalersi su Comuni confinanti eventualmente responsabili per l’assembramento di soggetti attorno al cavalcavia, assembramento senza il quale sicuramente non si sarebbero verificati incendi e dunque danni.

I lavori eseguiti tra gennaio e gennaio 2019 sono costati 154mila euro. Per i lavori di ripristino attualmente in corso la stima è pari a 700mila euro. Bisogna aggiungere altri 13mila euro per per la ricostruzione della recinzione al di sotto della campata. 

Il corso era stato chiuso una prima volta in seguito a un incendio il 24 dicembre 2018 e poi riaperto solo parzialmente con circolazione a carreggiata unica e una seconda volta in data martedì 22 ottobre 2019 a causa di un incendio divampato nella notte vicino al sottostante campo nomadi di strada della Berlia a Collegno.

La Scuola in presenza non è responsabile del contagio: c’è la prova, ora si riapra

La conferma arriva da uno studio condotto sui dati relativi a 7,3 milioni di studenti: non c’è più ragione per non riprendere immediatamente le lezioni, dai Nidi almeno fino alle Medie. Basta didattica a distanza, si riprenda un rapporto personale e diretto tra insegnanti e allievi. Diamo finalmente un sollievo alle famiglie. Il Presidente Cirio si faccia portavoce, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di questa necessità impellente.

Scuola scagionata su tutta la linea: non è responsabile del contagio. Lo conferma uno studio appena pubblicato (basato sui dati del Miur incrociati con quelli delle Ats e quelli della Protezione Civile), che smonta ogni ipotesi di correlazione tra diffusione dei contagi e lezioni in presenza è scongiurata. Forti di questa certezza, riapriamo immediatamente le scuole, a partire da Nidi, Materne e Scuola Primaria e almeno fino alla Scuola Secondaria di primo grado. Chiedo che il Presidente Cirio si faccia portavoce di questa esigenza in sede di Conferenza Stato-Regioni. Per troppo tempo i nostri alunni e studenti hanno pagato un prezzo troppo alto. Non possiamo più rimandare il ritorno a una formazione basata sul rapporto diretto, in presenza, con gli insegnanti: la DAD non può e non deve diventare la nuova “normalità”. Il tempo passato all’interno degli ambienti scolastici è sicuro: serve piuttosto un rinnovato e forte patto educativo tra Istituzioni e famiglie per assicurare comportamenti consoni anche fuori dall’orario e dagli spazi della scuola. Evitiamo, con il ritorno a scuola, che si allarghi ulteriormente la forbice tra le famiglie in grado di procurarsi dispositivi e connessione sufficienti e famiglie che non possono permetterselo. Veniamo incontro alle famiglie, per le quali l’incertezza sui bonus e l’impossibilità, per molti genitori, di chiedere ulteriori permessi hanno causato gravissime difficoltà in queste settimane e in questi mesi.

Le “code” di candidati in attesa di sostenere l’esame di guida sono un problema da risolvere, non da minimizzare

Dai dati emerge una situazione di vera emergenza, che va risolta e non relativizzata. Bene invece che la Città metta a disposizione, su nostra sollecitazione, le proprie graduatorie. Motorizzazione isolata, arrivarci è un’impresa, ma la Giunta fa orecchie da mercante da un anno e mezzo a questa parte: altro che servizio di prossimità, chiediamo una fermata di trasporto pubblico dedicata. Sul tema, si è appena tenuta una Commissione in Consiglio Comunale.

Isolata, dimenticata, abbandonata a se stessa: da un anno e mezzo la Motorizzazione attende da questa Giunta risposte rispetto alla necessità di essere collegata al resto della città da una linea di trasporto pubblico, con tanto di fermata dedicata, come qualsiasi altro servizio fondamentale del territorio. Di risposte, però, non ne ha ricevuta mezza: in queste condizioni, la Motorizzazione è il contrario di un servizio di prossimità, per usare un concetto caro agli stessi Cinque Stelle, e di un servizio accessibile e fruibile (non casualmente l’Associazionismo dei cittadini non vedenti ha presentato un esposto). Al momento, la fermata più “vicina” dista dieci minuti a piedi.

Sui dati, continuiamo a essere perplessi. Se la Direttrice Bosio, appena audita in Commissione, parla di tempi perfettamente in media con il dato nazionale, “Quattroruote” racconta una storia diversa, indicando per Torino in 100 giorni il tempo che intercorre dalla prenotazione dell’esame allo svolgimento del test (dato al quale si deve aggiungere l’attesa per l’esame di guida, al quale si può accedere solo dopo aver superato quello di teoria: e qui si raggiungono, nella nostra città, i 140 giorni).

Ma in generale, e al di là dei singoli dati, è l’approccio teso a minimizzare il problema che non ci convince: siamo e restiamo dalla parte delle autoscuole, settore gravemente colpito dalla crisi, e dei loro gestori. Quanto al confronto con realtà più piccole (Cuneo, per esempio, con i suoi 40 giorni necessari per prendere la patente), è ovvio che, per contesti più grandi come Torino, anche il personale impiegato deve aumentare in proporzione.

Ci fa piacere che l’Amministrazione, su nostra richiesta, metta a disposizione della Motorizzazione le proprie graduatorie. A questo proposito, ci piacerebbe sapere quale sia il tempo di intervento della Motorizzazione per assumere una volta resa disponibile la graduatoria; mi aspetto, inoltre, che con l’inserimento di nuovo personale amministrativo il personale esaminatore possa dedicarsi maggiormente agli esami.

Non possiamo negare l’esistenza di un problema strutturale. Serve un lavoro comune per azzerare ritardi che mettono in difficoltà chi fa impresa e paga le tasse. Alla fine del 2019 era stata rilevata una perdita di 1.700 posti d’esame rispetto al 2018 e nel 2020 la situazione è peggiorata ulteriormente. Il risultato sono circa 13.500 allievi che devono sostenere l’esame di guida e che con gli attuali ritmi saranno “smaltiti” in circa 7 mesi.

Doccia gelata: carichi familiari assenti anche nel Decreto Sostegni

Chiedevamo, insieme al Forum delle Associazioni Familiari e ad altre voci autorevoli, che le misure a favore della famiglia fossero calibrate in proporzione al numero di figli: ancora una volta, nulla di fatto. Politica sempre pronta a spendere parole su sostegno alla natalità e conciliazione tra famiglia e lavoro, ma poi priva della volontà di agire di conseguenza. Totale delusione, in questo Paese serve un cambio di paradigma culturale.

Ennesima occasione persa: nuova delusione chi sperava di veder inserito il parametro dei carichi familiari nel nuovo DL Sostegni. Avevamo chiesto, insieme ad altre voci importanti quali il Forum delle Associazioni Familiari, che congedi parentali, voucher baby-sitter e tutte le altre misure a sostegno della famiglia fossero calibrate sulla base del numero di figli. Nulla di tutto questo è stato fatto. 

Le tante parole spese dalla politica sull’urgenza di contenere la denatalità e di sostenere le famiglie che intendono mettere al mondo dei figli si sono rivelate, alla luce dei fatti, per quello che erano: pura e vuota retorica. Lo stesso valga per i tanti bei discorsi sulla conciliazione tra lavoro e famiglia. 

Lo Stato dimentica, ancora una volta, le famiglie, specialmente quelle numerose. Ancora una volta, non c’è alcuna differenza tra i nuclei composti da una sola persona e i nuclei con figli, e tra i nuclei con un solo figlio e quelli più numerosi. L’era Draghi inizia, da questo punto di vista, in piena continuità con il Governo precedente. Non ci sembra normale neppure che, a parità di perdita di fatturato, un artigiano, un imprenditore o una partita IVA con e senza figli ricevano la stessa cifra.

Ci auguriamo che le cose vadano diversamente ad aprile con il nuovo extradeficit. Si conferma la difficoltà da parte del Governo – anche di questo Governo – a comprendere il momento che stanno vivendo le famiglie, specialmente quelle numerose.

Ci auguriamo con altrettanta forza che le voci di timore che da più parti stanno cominciando ad alzarsi circa il destino dell’assegno unico per figlio siano messe a tacere con i fatti, cioè con il mantenimento, a partire dal prossimo luglio, della parola data.

INTERPELLANZA – Corso Verona: pista ciclabile e partecipazione dei cittadini, due punti di forza per i 5 Stelle solo quando l’alternativa era chiara?

PREMESSO CHE

– l’idea della necessità di una riqualificazione dell’intero Corso Verona (che presenta molteplici problematiche di viabilità, sosta selvaggia, barriere architettoniche, mancanza di marciapiedi, punti bui senza illuminazione, sconnessioni del manto stradale causa di notevoli inconvenienti e infortuni) è diffusa tra i residenti del quartiere da molti anni; – lo scrivente, con gli atti tipici della propria funzione, si è più volte occupato della situazione e delle difficoltà che affliggono il quartiere Borgo Rossini, quartiere confinante con Vanchiglia, Aurora, i Giardini Reali e racchiuso tra il fiume Dora, via Bologna e corso Novara; – il quartiere negli ultimi anni si sta progressivamente ridefinendo attraverso processi graduali di riuso/riqualificazione verso destinazioni indirizzate ad usi residenziali, terziari e di fornitura di servizi, mostrando quindi anche una grande vivacità del mercato immobiliare. Pur prevalendo (al netto della recente pandemia) la presenza di locazioni destinate a studenti fuori sede, sono in crescita anche le richieste di alloggio da parte di trasfertisti, addetti alle numerose attività del Borgo (tra cui Lavazza, Basic Net, Eni, Campus Einaudi, ASL di Lungo Dora, Cartier, Aste Bolaffi, studi di architettura, rinomate gelaterie e pregiate pasticcerie come Torre, Gobino, Raspino, La Perla) o del vicino centro città. In crescita anche le famiglie con figli piccoli che scelgono di vivere in Borgo Rossini prediligendo una mobilità sostenibile per tutta la famiglia, rinunciando all’auto per gli spostamenti quotidiani verso le scuole, i parchi (Colletta, De Crescenzio, Lungo Dora, Buscalioni per citare i più vicini) e il centro città. Ognuna delle categorie sopra descritte tende sempre più ad utilizzare la bicicletta come mezzo di spostamento prevalente e l’esigenza di percorsi ciclopedonali, sicuri ed efficaci, si unisce a quella decennale dei residenti storici del borgo che, anche per l’avanzare dell’età, attendono con ansia di poter passeggiare per il quartiere liberato da pericolosi ostacoli;

RILEVATO CHE

– la Deliberazione del Consiglio Comunale del 3 giugno 2019 (proposta dalla Giunta Comunale il 14 maggio 2019, mecc. 2019 01680), avente ad oggetto la ristrutturazione di un fabbricato a destinazione produttiva finalizzato alla realizzazione di un edificio residenziale sito in corso Verona 37 angolo via Catania, è stato il primo atto con cui ha preso concreto avvio l’opportunità di una revisione della viabilità di corso Verona, innanzitutto mediante la risistemazione delle banchine alberate con inserimento della pista ciclabile e rimodulazione degli stalli per la sosta dei veicoli; – come enunciato nel testo della Delibera (se ne riportano alcuni stralci): “l’immobile è situato nel territorio della Circoscrizione, all’interno dell’isolato urbano delimitato da via Catania, corso Verona, via Messina e via Buscalioni nel cuore del caratteristico “Borgo Rossini”, la porzione del quartiere Aurora racchiusa tra la Dora, via Bologna e corso Novara. L’area oggetto d’intervento si inserisce in un contesto urbanistico ed edilizio piuttosto eterogeneo con presenza di attività industriali/artigianali e commerciali che, negli ultimi anni, si stanno progressivamente ridefinendo attraverso processi graduali e puntiformi di riuso/riqualificazione verso destinazioni meno legate alla produzione manifatturiera e indirizzate ad usi residenziali, terziari e di fornitura di servizi. Il progetto prevedeva la demolizione degli edifici esistenti e la ricostruzione di un nuovo fabbricato, sulla stessa impronta di quello precedente, a quattro livelli fuori terra, interamente destinato ad uso residenziale e si attesterà lungo corso Verona e il cortile sarà in parte pavimentato e in parte attrezzato a verde privato in piena terra. Tra le connesse opere di urbanizzazione, interamente realizzate a cura e spese del richiedente, si prevedeva il rifacimento del marciapiede lato via Catania, fronte nuova costruzione e tutto il tratto di corso Verona facente parte dell’isolato interessato fino all’incrocio con via Messina, la realizzazione di un’ampia banchina verde alberata della profondità di metri 7,50 lungo corso Verona tra via Catania e via Messina, lato intervento edilizio ed il ridisegno delle aree di sosta a spina di pesce lungo corso Verona, su entrambi i lati, con conseguente riduzione della carreggiata centrale ad una vettura per ogni senso di marcia.”;

RILEVATO INOLTRE CHE

– nel corso del Consiglio Comunale del 15 febbraio 2021 è stata approvata una Deliberazione dalla Giunta Comunale (n. 01109-2021) avente ad oggetto “PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA EX ARTICOLI 14 D.P.R. 380/2001 E 5, COMMI 9-14 DELLA LEGGE 106/2011 PER CAMBIO D’USO CON OPERE E MODIFICA DEL VOLUME DEL CORPO CENTRALE, DI EDIFICIO SITO IN VIA PERUGIA N. 29. APPROVAZIONE DEROGA.”; – si tratta della struttura che per molti anni ha ospitato il Mercato dei Fiori; – come esplicitato nel testo della Delibera (se ne riportano alcuni stralci): “L’area in cui è previsto l’intervento in oggetto è ubicata nella Circoscrizione 7, quartiere Aurora, nell’isolato compreso tra via Perugia, via Modena, corso Palermo, corso Brescia, all’interno di un tessuto urbano semicentrale a destinazione mista, caratterizzato dalla presenza di edifici adibiti a destinazione residenziale con forte presenza di attività terziarie e commerciali e fabbricati, in buona parte dismessi, destinati ad attività di servizio e ad attività produttive. L’intervento per il quale è stato richiesto il rilascio del permesso di costruire in deroga, ai sensi della citata norma, riguarda un intero stabile dismesso da tempo e adibito in precedenza a “Mercato dei fiori” della Città, l’intervento in progetto consiste nell’insediamento, ai piani terreno e primo, di una nuova palestra privata, il piano interrato verrà invece adibito a parcheggio. Sono previste anche delle modifiche volumetriche al corpo centrale del fabbricato, con mantenimento delle caratteristiche architettoniche originarie. Il fabbricato, attualmente in totale stato di abbandono, venne edificato nel 1960 per collocare il nuovo mercato dei fiori della Città. Con il progetto si prevede il cambio d’uso di tutto l’edificio “da attività di servizio” a destinazione “terziaria”, mediante opere interne ed esterne, per nuova distribuzione degli spazi e modifica del volume del corpo centrale. Al piano interrato esistente è prevista, invece, la trasformazione dei locali in precedenza destinati a magazzini dei fiori e cantine a parcheggio pertinenziale e locali tecnici/tecnologici. La palazzina, precedentemente di tre piani, verrà ridotta a due livelli soltanto e al primo piano, secondo fuori terra, ospiterà sale studio/gioco per i bambini che accompagneranno i genitori al centro. L’intervento assume interesse pubblico in quanto porta alla razionalizzazione di un manufatto edilizio dismesso e degradato come previsto dalla Legge 106/2011, risulta da assimilarsi ad intervento pubblico ricompreso in strumenti urbanistici complessi e assoggettato alle condizioni ivi previste. Al progetto sono allegate le opere di urbanizzazione, per un importo complessivo pari ad € 460.431,34, da realizzarsi interamente a cura e spese del proponente su sedime pubblico, nell’area antistante verso est, Via Pedrotti-Corso Brescia. Tale spazio, attualmente utilizzato come parcheggio pubblico, è stato rivisto e rigenerato nel suo insieme, con l’obiettivo di ridare alla città uno spazio oggi poco fruibile in un’ottica più verde e sostenibile. La riqualificazione dell’area conserva, in parte, il parcheggio per le automobili, ma allo stesso tempo riserva una parte importante al verde e alla possibile fruizione da parte dei cittadini di tale spazio. È, inoltre, prevista una pista ciclabile che costeggia l’area, adiacente a corso Brescia e via Perugia e che sarà direttamente connessa con la pista ciclabile prevista dal piano della città di Torino verso corso Verona e il fiume Dora. L’area verde, oltre ai percorsi pedonali interni, presenta spazi dedicati al fitness e al gioco dei bambini, spazi a prato e aree per il relax con panchine e luoghi per la socialità.;

CONSIDERATO CHE

– il Comitato di quartiere Borgo Rossini ha elaborato un progetto di riqualificazione dell’intero corso Verona a seguito della presentazione in Circoscrizione VII dell’opera di realizzazione dell’edificio residenziale sito in corso Verona 37 angolo via Catania, che prevede come sopra descritto il “rifacimento del marciapiede lato via Catania, fronte nuova costruzione e tutto il tratto di corso Verona facente parte dell’isolato interessato fino all’incrocio con via Messina, la realizzazione di un’ampia banchina verde alberata della profondità di metri 7,50 lungo corso Verona tra via Catania e via Messina, lato intervento edilizio ed il ridisegno delle aree di sosta a spina di pesce lungo corso Verona, su entrambi i lati, con conseguente riduzione della carreggiata centrale ad una vettura per ogni senso di marcia.”; – il progetto, riferito all’intero asse di corso Verona, è stato redatto attraverso un proficuo dialogo con gli uffici tecnici già autori del primo progetto di manutenzione straordinaria, e interpreta anticipatamente lo spirito di partecipazione e collaborazione auspicato dal nuovo Regolamento del Decentramento tra Amministrazione e Cittadini e si inserisce puntualmente negli obiettivi di tutela ambientale e di rigenerazione urbana sposati dall’attuale Amministrazione; – il progetto del Comitato Borgo Rossini si armonizza e si integra perfettamente con entrambi i progetti richiamati nei paragrafi precedenti, tutti nel quartiere borgo Rossini, che contemplano opere di urbanizzazione comprendenti la creazione di nuove piste ciclabili a carico dei privati; pertanto all’Amministrazione comunale rimarrebbe il finanziamento delle sole porzioni residuali del tracciato; – in questo scenario si incardina il progetto presentato dal Comitato Borgo Rossini nel mese di maggio 2020 e avente ad oggetto una proposta di progetto per la riqualificazione di Borgo Rossini (asse corso Verona – corso Regio Parco – Scalo Vanchiglia); – il progetto del Comitato si spinge fino a proporre soluzioni concrete per i problemi di sosta selvaggia, smog, traffico, barriere architettoniche e attraversamenti pericolosi, individuando alcuni punti particolarmente strategici da riqualificare o creare come, ad esempio, l’attraversamento sul Lungo Dora Firenze all’altezza della pensilina, per il quale si propone un rialzamento con illuminazione e dissuasori di velocità in entrambi i sensi di marcia oppure la creazione di un parcheggio di interscambio in corrispondenza dell’ex scalo ferroviario Vanchiglia su corso Novara/corso Regio Parco, dove pare verrà costruito un nuovo centro commerciale, che potrebbe accogliere la maggior parte delle centinaia di auto che ogni giorno arrivano da nord ed est, per sostare in Borgo Rossini (parcheggio gratuito) mentre la destinazione è, nel 90% dei casi, fuori dal Borgo verso zone con parcheggio a pagamento (Campus, centro città, Asl di lungo Dora, Porta Palazzo); l’area di sosta dovrebbe essere custodita per maggior sicurezza delle utenti e dotato stazioni di navette elettriche, bike sharing e car sharing, in grado di collegare il parcheggio di interscambio al centro città e al Campus, limitando ulteriormente traffico e smog;

TENUTO CONTO CHE

– dalla prima stesura del progetto nonché dalla sua prima presentazione in Circoscrizione VII nel mese di luglio 2020, il quartiere di Borgo Rossini è stato interessato da diverse modifiche urbanistiche già ultimate come La Nuvola Lavazza e il supermercato Nova Coop di Via Perugia o in corso di realizzazione come il complesso residenziale dello studentato di via Padova – via Perugia, l’area di via Regaldi e l’ex scalo ferroviario Vanchiglia o di prossima realizzazione come il centro sportivo nell’ex mercato dei fiori e la riqualificazione del viale Mai, è evidente che l’intero quartiere, di cui corso Verona e corso Regio Parco sono le due arterie principali, è oggetto di una più ampia azione di riqualificazione e ammodernamento in quanto zona sempre più strategica per la Città; – tutti i progetti in Borgo Rossini presentano una forte valenza di tutela ambientale e di valorizzazione del verde pubblico anche come spazio aggregativo ed educativo, adeguandosi alla sempre più diffusa sensibilità verso i temi di riduzione dell’inquinamento e salvaguardia del suolo; – il progetto di corso Verona potrebbe essere “allargato” ad altri punti critici ad esso connessi come largo Vitale, bivio con al centro una piccola isola verde, sempre più utilizzato da residenti e fruitori dopo l’inaugurazione del centro commerciale Nova Coop e che necessita urgentemente di attraversamenti pedonali a norma e protetti da dissuasori di velocità. Lo stesso dicasi per lo spazio di parcheggio attorno a largo Vitale su cui si potrebbe intervenire per ottimizzare gli spazi di sosta e diminuire il traffico nel quartiere; – corso Verona, e tutto il quartiere, intersecando e comprendendo le sponde della Dora, sarà interessato da interventi e proposte a livello culturale, sociale, ambientale nell’ambito del progetto TOnite, per il quale pare che il Comitato Borgo Rossini stia registrando un vivace fermento di idee e proposte di collaborazione da parte di diverse associazioni presenti sul territorio; – il complesso degli interventi sul quartiere potrebbe rappresentare un ottimo esempio di “progetto pilota” per altre zone della città;

INOLTRE, TENUTO CONTO CHE

– nel corso di una seduta della IV Commissione della Circoscrizione VII svoltasi mercoledì 24 febbraio 2021 alle ore 18:30 il progetto di riqualificazione di Corso Verona è stato presentato e pare sia emersa la volontà della Circoscrizione di chiedere agli Assessori competenti che il progetto venga preso in carico da un gruppo di lavoro comunale istituito al fine di procedere con la progettazione di fattibilità, dettaglio e cantierizzazione dei progetti finanziati dall’Unione Europea; – i contenuti del progetto di riqualificazione di Corso Verona vogliono cercare di offrire opportunità di soluzione a determinate criticità emerse dal confronto con i cittadini e dai sopralluoghi effettuati. Risulterà pertanto essenziale, alla fattibilità del progetto, il coordinamento ed il supporto di tutti gli enti presenti sul territorio; – le piste ciclabili su corso Verona e corso Regio Parco sono state studiate nei minimi particolari dal Comitato;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. per quali motivi il progetto del Comitato Borgo Rossini, che può vantare un’opinione favorevole degli uffici della Circoscrizione VII, della coordinatrice Cremonini e del presidente della Commissione di quartiere Pino La Mendola, non sia stato preso in considerazione per almeno un anno?
  2. se l’Amministrazione intenda procedere alla cantierizzazione del progetto di riqualificazione di corso Verona tenendo conto del progetto del Comitato Borgo Rossini e delle proposte di riqualificazione urbanistica ed ambientale ad esso connesse;
  3. in caso di risposta affermativa al punto precedente, quali sia l’iter individuato dall’Amministrazione e quali le relative tempistiche di realizzazione.

Silvio Magliano