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Autore: Redazione sito

INTERPELLANZA – Insediamento abusivo presso il giardino Luria: le questioni che non si affrontano nel 2020 si ingigantiscono nel 2021

PREMESSO CHE

– con un’interpellanza presentata in data 27 aprile 2020 (“Rom nel territorio della Circoscrizione 2 e covid-19: si possono rispettare alcune regole almeno durante la pandemia?”, mecc. 2020 01016) lo scrivente rilevava che “a inizio marzo allo scrivente è stato segnalato un nuovo insediamento di persone di presumibile etnia rom nei pressi del giardino ‘Salvador Luria’ in via Gorizia angolo via Boston: pur trattandosi di un numero di persone meno consistente rispetto a quanto segnalato per corso Salvemini, tocca indicare l’utilizzo del giardino come gabinetto a cielo aperto e l’insozzamento dei giochi bimbi; di conseguenza, anche quest’area è tristemente divenuta inutilizzabile da parte dei cittadini, quelli che rispettano le regole e rimangono in casa sognando la cosiddetta ‘Fase 2′ per poter fare una passeggiata sotto casa e portare i bimbi ai giardinetti e nell’area giochi a loro, ai bimbi non alle funzioni fisiologiche di qualcuno, dedicata; considerando che “per lungo tempo i cittadini residenti nella Circoscrizione II hanno dovuto sopportare le conseguenze dell’occupazione da parte di alcune famiglie rom del giardino Ferruccio Novo; non è chiaro allo scrivente se i due insediamenti ora citati siano composti dalle famiglie precedentemente collocate presso il giardino Ferruccio Novo: se così fosse, sarebbe evidente che le soluzioni individuate circa un anno fa dall’Amministrazione siano state poco efficaci e limitate all’allontanamento di queste persone da un giardino per poi lasciarle ristabilire poco lontano;” e domandando all’Amministrazione: “1) quali siano stati gli interventi svolti dalla Polizia Municipale presso i due insediamenti indicati, a tutela del decoro, della legalità, della salute e della pubblica igiene; 2) se gli eventuali interventi si siano limitati a generici passaggi presso le località indicate, magari verificando la regolarità rispetto alle prescrizioni del CdS, non scorgendo segni di degrado e sporcizia, domandando di mantenere pulita la zona e, qualora gradito, di spostarsi in altro luogo più consono, magari aggiungendo, in rigoroso ossequio alla normativa in tema di contrasto al COVID- 19, di non entrare nel giardino e di evitare spostamenti fuori dal territorio comunale se non per estrema necessità: qualora la Polizia Municipale si fosse limitata a ciò, si domanda se vi sia l’intenzione di fare di più, magari in collaborazione con le forze di polizia ad ordinamento statale; 3) se l’Amministrazione si sia posta il quesito (e abbia riscontro) circa il luogo utilizzato da queste persone per svolgere le proprie funzioni fisiologiche; 4) se le persone di etnia rom godano di uno speciale permesso, forse un lasciapassare, concesso dall’Amministrazione cittadina, ma non dall’Amministrazione dell’Interno, per frequentare giardini ed aree verdi della città, luoghi preclusi da molte settimane a tutti gli altri cittadini, utilizzandoli come gabinetti.”;

CONSIDERATO CHE

– questa è stata la risposta pronunciata in data 8 giugno 2020 dalla Sindaca (estratto dal verbale): “Relativamente al giardino citato di via Gorizia angolo via Boston, è stato riscontrato un autocarro, non in regola con le norme del Codice della Strada, nel quale vive un soggetto rom. I soggetti nell’area sono noti anche al personale del RIME, che si occupa in modo specifico dei controlli della popolazione nomade presente sul territorio cittadino. Durante la maggior parte dei controlli effettuati gli agenti non hanno riscontrato situazioni tali, nel momento in cui veniva fatto evidentemente il controllo, per cui quando si interveniva sono stati presentati, ovviamente, ai rom, è stato detto… sono stati invitati a tenere pulita l’area di stanziamento, a tutela del decoro urbano e per non inasprire i conflitti con i residenti, che sappiamo patire legittimamente la situazione che si è andata a creare. Diversamente, durante un controllo svolto il 21 aprile gli agenti hanno accertato, in questo caso, una situazione di particolare degrado, quindi parlo del 21 aprile, che ha generato l’allontanamento dei camper presenti in corso Salvemini e l’intervento degli addetti AMIAT per il recupero dei rifiuti che si erano accumulati. Vorrei solo fare due riflessioni molto brevi, anche perché francamente mi sembra che le domande numero 3) e 4) siano delle provocazioni a cui non intendo rispondere in modo provocatorio. Il tema della capacità della Polizia Municipale di poter intervenire con interventi di sanzionamento è possibile, evidentemente, solo se ci sono le condizioni per farlo e, come avevamo già detto – avevamo anche sollevato la questione in altre zone della città:

– purtroppo le leve che noi abbiamo a disposizione sono molto, molto limitate. In generale, per quanto riguarda, invece, il tema più ampio e cioè della questione delle tutele fragili, della questione dell’accompagnamento anche a percorsi di autonomia che riguarda invece la popolazione rom, è un tema che la Commissione Consiliare sta affrontando, che abbiamo affrontato, quindi non credo che sia oggetto di questa interpellanza. Però più volte anche la sottoscritta ha spiegato in Consiglio Comunale quali sono le difficoltà che abbiamo nel poter intervenire su situazioni, come ad esempio magari dei camper che sono in sosta in modo regolare, che sono assicurati in modo regolare e questo non permette alla Polizia Municipale – che ringrazio, peraltro, perché il nostro Nucleo fa un lavoro straordinario – di avere forti leve a disposizione. Il tema ci è stato sollevato, abbiamo ricevuto e stiamo ancora ricevendo, evidentemente, le difficoltà dei residenti, è all’attenzione; purtroppo non sono tante le leve e gli strumenti che noi possiamo attuare con la Polizia Municipale. Diverso è il discorso che riguarda, appunto, il tema delle fragilità, che questo è in capo ai Servizi Sociali, che, anche nell’ambito dei protocolli e dei progetti che sono stati più volte discussi in Consiglio Comunale, cerca di prendersi carico, per quanto ovviamente riguarda le fasce più fragili, e poi nell’ambito del rispetto di diritti e doveri. Quindi, questo è un altro tema che non credo sia affrontato in questa interpellanza.”;

RILEVATO CHE

– a distanza di un anno lo scrivente ha ricevuto numerosissime segnalazioni provenienti da cittadini esasperati dalla situazione che si è venuta a creare complice un certo lassismo dell’Amministrazione;

– questo il contenuto di una delle molteplici segnalazioni pervenute: “un anno fa si trattava di una presenza caratterizzata dalla presenza di un solo camper, ora con un numero nutrito di furgoni, autoveicoli ed un secondo camper. Oltre al degrado dell’area, c’è un continuo viavai di individui dall’aspetto poco rassicurante che hanno scambiato il giardino per una toilette a cielo aperto e non si creano alcun imbarazzo ad espletare i loro bisogni nelle immediate vicinanze dei giochi dei bimbi. Ad ogni ora c’è gente che bivacca sulle panchine ed abbandona rifiuti dove capita. Recentemente l’Amiat è intervenuta (chiamata da noi residenti) per cercare di ripristinare un po’ di decoro, ma è impossibile mantenerlo visto che a questi signori non paiono interessare la cura ed il rispetto per il bene comune. Senza contare che, in un’area dove c’è già penuria di parcheggi, i loro mezzi ostacolano continuamente il transito e le operazioni di parcheggio delle vetture dei residenti che, presi dalla frustrazione, non possono fare altro che suonare clacson a qualsiasi ora per farsi liberare l’accesso o l’uscita dal parcheggio.”;

– per ragioni di tutela della privacy si ritiene di non allegare alla presente la cospicua documentazione foto e video ricevuta dai cittadini residenti nei pressi del giardino Luria, ma essa verrà inviata all’Assessore competente per materia;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia l’approccio dell’Amministrazione al tema dell’insediamento abusivo presso il giardino Luria;
  2. se ciò avvenga nel rispetto di tutte le norme (comprese quelle igienico-sanitarie);
  3. quale sia la risposta che l’Amministrazione intenda riferire a cittadini esasperati dalle privazioni per sé e dalle evidenti libertà altrui;
  4. quale sia la tutela che l’Amministrazione fornisce ai soggetti più fragili, considerando che sovente si parla di “infanzia negata” facendo riferimento a Paesi lontani, poveri, dove la scolarizzazione è un privilegio per pochi e non ci rendiamo conto che il problema è “sotto casa”: bambini che dormono all’interno di camper/furgoni senza possibilità di accedere alle più elementari condizioni di igiene e che trascorrono le loro giornate recuperando abiti usati dai cassonetti, selezionandoli e poi buttando gli scarti un po’ come capita. Si desidera sapere se i Servizi Sociali abbiano preso in carico la situazione per cercare di restituire un’infanzia accettabile a questi bimbi così come, invece, avverrebbe se si trattasse di famiglie “comuni” (in uno dei filmati ricevuti si vede un ragazzino che aiuta a dividere gli abiti e poi va al cassonetto a depositare quelli scartati);
  5. per quanto tempo avrà a proseguire l’insediamento abusivo presso il giardino Luria o se si pensa che cittadini e bimbi possano presto “riappropriarsi” del giardino, dei giochi bimbi, del marciapiede e del parcheggio adiacente.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Corso Principe Oddone: una vera e propria spina che da troppo tempo trafigge la città

PREMESSO CHE

– ormai da lungo tempo l’ampia area di corso Principe Oddone e le vie adiacenti sono afflitte da incessanti attività di spaccio di sostanze stupefacenti e, in generale, da frequenti episodi criminosi;

– si tratta di una zona molto vicina alla Basilica di Maria Ausiliatrice, santuario edificato nel 1868 e voluto da San Giovanni Bosco, meta di pellegrinaggi e molto frequentato dai cittadini torinesi;

– la zona è inoltre caratterizzata dalla presenza di molti Istituti scolastici;

– la presenza della criminalità non conosce soste, interruzioni, stagioni e orari: lo stillicidio criminoso pervade l’intero asse di corso Principe Oddone, le traverse sul lato est e l’ampia area di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato (RFI/Sistemi Urbani) adiacente a via Savigliano sul versante ovest;

– ad ogni ora del dì e della notte è possibile incontrare e imbattersi in spacciatori che vendono dosi a consumatori affondati nel loro vizio;

– l’ampia area di proprietà di RFI/Sistemi Urbani in via Savigliano/corso Principe Oddone è utilizzata come luogo di riparo per i pusher, come deposito per la droga, nonché come latrina a cielo libero;

– da molti anni i cittadini chiedono che l’Amministrazione trovi un accordo con il Gruppo Ferrovie dello Stato per un nuovo e civile utilizzo dell’area, eliminando le barriere, garantendo la pulizia e lo sfalcio del verde e abbattendo il compendio immobiliare situato all’interno e ormai vetusto e abbandonato al suo destino;

– la presenza di spacciatori e di malintenzionati provoca lo scoppio di frequenti risse “necessarie” per regolare le controversie relative alla divisione e al controllo del territorio: tutto ciò, oltre ad essere un fenomeno tanto consueto quanto raccapricciante, è causa di danneggiamenti alle auto e agli elementi di arredo urbano;

RICORDATO CHE

– al fine di porre il tema in oggetto all’attenzione di questa Amministrazione, in data 7 febbraio 2019 lo scrivente presentò una proposta di mozione che venne approvata il 1° aprile 2019 dal Consiglio Comunale (Mozione n. 17) e che, conseguentemente, impegnava la Sindaca e la Giunta comunale “ad interloquire con Prefetto e Questore della Provincia di Torino per coinvolgerli attivamente nella rapida realizzazione di risposte integrate ed efficaci per porre fine al degrado e all’illegalità diffusa in corso Principe Oddone (e aree limitrofe) mediante predisposizione di costanti pattugliamenti delle forze dell’ordine e con l’istituzione di postazioni fisse interforze quali importanti presidi di legalità.”;

CONSIDERATO CHE

– allo scrivente continuano a giungere notizie allarmate da parte di cittadini che, nonostante il periodo di pandemia e seppure con le connesse restrizioni, continuano a scorgere frequenti violazioni delle disposizioni sanitarie vigenti nonché esercizi commerciali di corso Principe Oddone che forniscono supporto “logistico” ai pusher;

– secondo quanto narrato allo scrivente da molti cittadini, la fermata del bus in corrispondenza del civico 34, le attività di somministrazione e di servizi alla persona ai secondari dei civici 40 e 42 sono punti (spesso aperti nonostante le restrizioni in vigore nell’ultimo anno) di particolare ausilio alle attività di spacciatori e malviventi;

– con la Deliberazione della Giunta del 6 ottobre 2020 (mecc. 2020 02075) recante oggetto “CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE. PROGETTO ARGO PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO INTEGRATO PER LA VIDEOSORVEGLIANZA DIFFUSA. APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO” è stata approvata la realizzazione del Progetto ARGO, finalizzato “all’implementazione dei sistemi di videosorveglianza cittadina mediante la realizzazione di un impianto integrato per la videosorveglianza diffusa ai fini del controllo di sicurezza urbana, sicurezza integrata e governance della mobilità.”;

– l’asse di corso Principe Oddone non pare essere citato nell’Allegato 1 alla Deliberazione in oggetto e non risulta inserito in nessun elenco di “hotspot” di particolare interesse e attenzione ai fini della sicurezza urbana;

– inoltre, continua a destare preoccupazione l’ampia area di proprietà RFI adiacente a corso Principe Oddone e per cui non vi sono certezze, ma solo ipotesi, circa il futuro utilizzo (già oggetto di precedenti atti presentati dallo scrivente quali, ad esempio, l’interpellanza mecc. 2017 03502 del 6 settembre 2017);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia il bilancio dell’attività svolta dall’Amministrazione in tema di sicurezza dell’area in oggetto (anche in sinergia con le forze di polizia a ordinamento statale)
  2. quali siano stati gli interventi e i progetti realizzati in tema di sicurezza da questa Amministrazione presso l’area in oggetto negli ultimi 24 mesi;
  3. se l’Amministrazione, attraverso i controlli della Polizia Municipale, abbia potuto verificare il rispetto delle norme emergenziali da parte di tutti gli esercizi di corso Principe Oddone e se abbia riscontrato la presenza di spacciatori o altri soggetti (presso le attività citate e/o presso altre sedi);
  4. se (e, se sì, quando) l’Amministrazione intenda integrare il contenuto del Progetto ARGO inserendo l’asse di corso Principe Oddone tra gli “hotspot” di particolare rilevanza cittadini ai fini della sicurezza urbana;
  5. quale sia il punto di sintesi delle interlocuzioni svolte negli ultimi tre anni dall’Amministrazione con RFI/Sistemi Urbani per individuare il futuro dell’ampia area adiacente a corso Principe Oddone;
  6. se l’Amministrazione abbia avviato – e, se sì, quali contenuti abbia riguardato e sviluppato – un percorso partecipato con la cittadinanza per fare in modo che l’area di proprietà RFI/Sistemi Urbani conosca una destinazione che tenga nel giusto equilibrio la finalità economica/commerciale con le esigenze quotidiane, sociali e ricreative dei residenti del quartiere.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Ma Aurora è un quartiere di Torino o di Topolinia? Nel caso, chiamate Basettoni!

PREMESSO CHE

– l’area di Corso Giulio Cesare nei pressi di via Pinerolo e via Cuneo è vittima di una situazione di degrado dovuta anche allo scorretto utilizzo dei cassonetti della spazzatura e all’indifferenza delle istituzioni;

– i Giardini Alimonda (via Cardinale Gaetano Alimonda) ed il Giardino Madre Teresa di Calcutta (corso Vercelli 12) vivono in una situazione esterna ai confini della legalità e del decoro;

– l’area di 72.000 mq compresa tra via Cuneo, via Damiano, corso Vigevano e corso Vercelli, sede delle ex Officine Grandi Motori, non ha ancora conosciuto un nuovo destino che possa considerarsi vocato alla rivitalizzazione del quartiere: l’area insiste sull’asse di corso Vercelli, che ha conosciuto molte chiusure di esercizi commerciali, fatta eccezione per i numerosi minimarket, e si trova in un punto strategico perché incrocia le vie di maggior degrado (via Bra, via Carmagnola e via Cuneo), dunque una presenza di edifici e abitanti al posto dell’attuale stato di abbandono potrebbero senza dubbio apportare modifiche positive all’assetto generale;

– in Corso Giulio Cesare 45, a seguito dello sgombero de Le Serrande, si susseguono atti di vandalismo contro vetrine e fermate dell’autobus (secondo quanto narrato allo scrivente);

– i comitati di quartiere quali, ad esempio, il Comitato Cittadini Quadrilatero Aurora hanno più volte segnalato il degrado di cui sopra;

– lo scrivente si occupa da tempo della situazione di degrado e insicurezza del quartiere Aurora, ne siano testimonianza i numerosi interventi e atti presentati e discussi in Consiglio Comunale;

RILEVATO CHE

– la mancanza di sicurezza nei Giardini Alimonda e nel Giardino Madre Teresa di Calcutta li rende, di fatto, non fruibili liberamente da parte dei cittadini residenti nel quartiere, soprattutto bambini e ragazzi;

– è stato riferito allo scrivente che alcune attività commerciali della zona utilizzano in maniera impropria i cassonetti, conferendo rifiuti in maniera scorretta e spesso al di fuori delle relative frazioni: si tratta essenzialmente di attività (alimentari e non) presenti nelle vicinanze dei civici 52 e 57 di corso Giulio Cesare che ammassano grandi quantità di rifiuti organici e di altro genere, anche al di fuori dei bidoni stessi, senza ricevere sanzioni da parte delle Autorità preposte ai controlli;

– è stato inoltre riferito che nelle medesime zone, oltre al problema del conferimento dei rifiuti, avvengono frequenti risse ed è assidua la presenza di persone di etnia rom;

– la presenza di ratti in via Bra e via Carmagnola, legata indissolubilmente alla questione precedente ed aggravata dalle esalazioni provenienti dai sacchi di rifiuti bucati dai colombi, è divenuta ordinaria amministrazione per gli abitanti delle vie adiacenti;

– in via Bra e via Carmagnola buona parte degli edifici sono fatiscenti, senza illuminazione all’interno, con bidoni allocati all’esterno anche se presente spazio al loro interno;

CONSIDERATO CHE

– il degrado qui raccontato rappresenta un rischio per la salute pubblica, a maggior ragione in considerazione dell’emergenza sanitaria in corso, ed è documentato dalle foto ricevute dai cittadini e che si allegano alla presente;

– uno degli obiettivi della Città Metropolitana di Torino e uno dei successi vantati da questa Giunta è quello di creare un sistema di gestione efficiente dei rifiuti basato su riduzione, riciclo e recupero: proprio a tal proposito, l’articolo 9, comma 4 del Regolamento per la gestione dei rifiuti della Città di Torino sintetizza il modus operandi che i cittadini devono seguire per lo smaltimento dei propri rifiuti;

– la città è attualmente interessata da un cambio delle modalità di raccolta dei rifiuti: dal sistema “porta a porta” alle ecoisole smart;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

– quali e quante siano state negli ultimi due anni le azioni di prevenzione e tutela della sicurezza urbana svolte dalla Polizia Municipale presso i Giardini Alimonda e il Giardino Madre Teresa di Calcutta;

– se la Polizia Municipale sia già intervenuta – o comunque intenda farlo a breve – presso le attività di corso Giulio Cesare (pressi civici 52 e 57) per ragioni di igiene ambientale e di sicurezza urbana;

– se Iren Ambiente-AMIAT sia consapevole di quanto avviene quotidianamente presso il quartiere Aurora – sopra sinteticamente riportato – e quali siano i correttivi valutati, se sia realizzabile l’installazione di telecamere (postazioni temporanee o utilizzo di quelle delle attività commerciali) e/o il passaggio alle ecoisole smart;

– quali siano i progetti dell’Amministrazione per l’ampia area in corso Vercelli ex sede delle Officine Grandi Motori e i tempi di realizzazione.

Silvio Magliano

Si allarga l’insediamento abusivo presso i giardini Luria, crescono i problemi

A dieci mesi dal mio precedente atto sul tema (giugno 2020), aumentano i mezzi posteggiati, le persone accampate, la sporcizia. Per la Giunta va tutto bene? Lunedì lo chiederò in Consiglio Comunale con una nuova interpellanza.

Tra via Boston e via Gorizia l’abusivismo non arretra: è passato quasi un anno dalla mia precedente interpellanza, non sono passati i problemi. I giardini Salvador Luria continuano a essere utilizzati come toilette a cielo aperto dai soggetti accampati. Le segnalazioni da parte dei cittadini hanno continuato a pervenire, dallo scorso giugno, numerosissime. Non si è visto, in parallelo, un equivalente impegno da parte dell’Amministrazione. Ci risulta la presenza di un nutrito numero di furgoni e autoveicoli, oltre a due camper. Una sorta di campo nomadi diffuso sul territorio. L’area, degradata e sporca, è percorsa da individui che insozzano gli arredi, il verde, i giochi dei bimbi, bivaccano e abbandonano rifiuti. Amiat è intervenuta, su richiesta dei residenti, per ripristinare condizioni di pulizia accettabili, che sono però, poi, impossibili da mantenere. Inoltre, in una zona dove i posti auto scarseggiano, una tale quantità di mezzi ingombranti e fissi ostacola ulteriormente il transito e la possibilità, per i residenti, di posteggiare. Per la Giunta va tutto bene? Come intendiamo difendere i diritti dei residenti? E i diritti dei bambini che dormono all’interno di furgoni senza possibilità di accedere alle più elementari condizioni di igiene e che trascorrono le loro giornate recuperando abiti usati dai cassonetti? I Servizi Sociali hanno preso in carico la situazione? Ci aspettiamo risposte puntuali e convincenti. Il giardino deve essere restituito alla cittadinanza.

Dopo soli 30 giorni senza contatti interpersonali certe demenze peggiorano in 6 casi su 10: l’isolamento fa male

Gli ospiti di RSA e RA sono ormai giunti a 15 mesi di solitudine forzata: eppure, nonostante le vaccinazioni e i regolari tamponi, le nostre strutture continuano di fatto a restare chiuse alle visite dei familiari. Certe tipologie di demenze tendono a peggiorare (nel 60% dei casi) già dopo un mese di isolamento: il preoccupante dato è riportato da “Frontiers of Psychiatry” e dalla rivista della Fondazione Alzheimer Italia. Ho presentato un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale per chiedere alla Giunta Regionale di rendere possibili le visite in presenza con un nuovo protocollo.

L’isolamento fa male: lo suggerisce il buon senso, lo confermano gli studi. Ho presentato in Consiglio Regionale un Ordine del Giorno per chiedere la pubblicazione di un nuovo protocollo affinché le strutture residenziali, sociosanitarie e socioassistenziali consentano la ripresa in sicurezza delle visite in presenza da parte dei familiari degli ospiti.

La Società Italiana di Neurologia per le demenze ha pubblicato su “Frontiers of Psychiatry” una ricerca che dimostra come, dopo un solo mese di chiusura delle strutture, alcune forme di demenza siano peggiorate nel 60% dei casi. Lo studio è stato pubblicato anche sulla rivista della Fondazione Alzheimer Italia.
 
Mentre il resto della società sta, prudentemente, riaprendo alle attività e alle relazioni sociali, proprio le strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, oltre agli hospice, sembrano fare eccezione: anche laddove le visite siano formalmente consentite sono poi comunque, nei fatti, scoraggiate da modalità troppo scomode. In molti casi sono vietate del tutto. 

La Circolare del Ministero della Salute con la quale sono indicate le modalità per assicurare contatti affettivi di qualità resta troppo frequentemente non applicata: anche in quel documento si menzionano esplicitamente i danni che un isolamento prolungato può produrre, da tutti i punti di vista, sugli ospiti. Sempre nella Circolare, si raccomanda di sottoporre a test antigenici rapidi i familiari in visita agli assistiti. Assistiti che, da parte loro, sono regolarmente sottoposti a tampone. 

Da oltre un anno gli anziani e le persone con disabilità ospiti delle strutture possono, se fortunati, vedere i loro cari solo in videochiamata, dietro barriere di plastica o divisori di plexiglass.

La prima dose di vaccino contro il Covid-19 è già stata somministrata ai residenti e al personale delle strutture, mentre la somministrazione della seconda dose è attualmente in corso. Diverse voci dell’Associazionismo stanno chiedendo al Parlamento, al Governo, alla Conferenza Stato-Regioni e ai Presidenti delle Regioni di muoversi per permettere la riapertura delle strutture, presso le quali gli ospiti sono tutti vaccinati, ma da quasi 450 giorni non abbracciano i loro cari.