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Autore: Redazione sito

Posizionamento delle telecamere AxTo, siamo in ritardo

Piazza della Repubblica (3 dispositivi), via de Sanctis, via Vado, piazza Mattirolo e via Roveda attendono ancora i propri sistemi di videosorveglianza; siamo indietro anche sul progetto di integrazione tra sistema pubblico e dispositivi privati. Domani, con un’interpellanza, le mie domande alla Giunta Comunale. Sul tema della sicurezza non si può restare indietro.

“Le telecamere del progetto AxTo arriveranno”: lo sentiamo ripetere come una litania. Molto più difficile, invece, sentire una data precisa che risponda alla domanda “Quando esattamente?”

Stanno sorgendo nei cittadini dubbi e le prime preoccupazioni per un risultato che ancora non arriva. Per questa ragione ho presentato e discuterò domani in Sala Rossa un’interpellanza specifica sul tema. Altrettanto fondamentale è garantire una concreta integrazione tra pubblico e privato nel sistema di videosorveglianza, in una logica sinergica tra cittadini e Istituzioni: una domanda del mio atto è dedicata proprio a questo specifico aspetto, che sconta un ritardo che pare difficile imputare alla sola crisi pandemica. Chiederò infine secondo quali criteri, valutazioni e modalità siano stati individuati i luoghi in cui installare le postazioni delle videocamere di sorveglianza.

A oggi, il nuovo sistema di videosorveglianza risulta installato in corso Cincinnato 115, in via Vado 2, nel parco Aurelio Peccei e presso i giardini Madre Teresa di Calcutta: a quando l’installazione anche negli altri siti previsti in piazza della Repubblica/via Cottolengo, piazza della Repubblica 4, piazza della Repubblica/via Priocca, via De Sanctis 12, piazza Mattirolo, via Roveda/via Anselmetti?

Il “Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana” è un’azione finanziata nell’ambito del progetto “AxTO – Azioni per le periferie torinesi”. Gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una rete di videosorveglianza cittadina che copra i luoghi più a rischio, in termini di sicurezza, delle nostre periferie. Il coinvolgimento dei privati nel sistema di videosorveglianza cittadino è punto rimarchevole del progetto. Anche così la nostra città può svoltare in termini di vivibilità e sicurezza. Ora è fondamentale stringere i tempi.

INTERPELLANZA – Ecoisole non troppo smart

PREMESSO CHE

– nel testo della DGC mecc. 2020 02842 del 18 dicembre 2020 si fa riferimento ad una nota “pervenuta in data 10 dicembre 2020 prot. n. 1361-2020-P,” con cui “AMIAT S.p.A. ha presentato tre progetti preliminari, rispetto ai quattro inizialmente ipotizzati, relativi a:

1) Implementazione di un sistema di videosorveglianza territoriale (tramite telecamere, foto, trappole o affini) nelle Circoscrizioni 7 (Aurora) e 5 (Spine), nonché in aree di abbandono ricorrente di rifiuti (le cosiddette discariche abusive): costo dell’iniziativa circa 30.000,00 Euro – contributo in spesa corrente;

2) Sperimentazione cestini BIG BELLY presso l’Area strippaggio di Parco Dora: costo dell’iniziativa 73.810,00 Euro IVA inclusa – contributo in conto capitale;

3) Estensione Raccolta  Domiciliare con  Ecoisole Smart nei  quartieri:

  • Area corso Traiano (parte sud del Quartiere Filadelfia Lingotto)
  • Area vicina a Spina 3 e 4 (via Cigna, via Livorno, via Valdellatorre – porz. Circ. 4. 5 e 6)
  • San Secondo (Circ. 1) e San Salvario (Circ. 2)
  • Quartiere San Donato e Area Paracchi (Circ. 4)
  • Centro Storico, parte ovest (zone statistiche 5 e 8  – Porta Susa)
  • Madonna di  Campagna,

per un totale di circa 135.500 residenti e un costo pari a Euro 1.618.511,63 IVA inclusa – contributo in conto capitale.”;

RILEVATO CHE

– con riferimento al progetto delle Ecoisole Smart lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni e lamentele da parte di molti cittadini e titolari di attività economiche di Borgo San Secondo, Spina 3,  San Donato,  Area Paracchi e San Salvario;

– tali lamentele hanno avuto ad oggetto sia lo scorretto conferimento dei rifiuti presso tali Ecoisole sia la collocazione stessa delle Ecoisole (come descritto nell’allegato 1 alla citata DGC: “I contenitori vengono di norma collocati in batteria, con configurazione in linea o a quadrato in modo da costituire un’isola formata di norma da 4 o 5 elementi “legati” insieme da un lungo binario ancorato al suolo.”), spesso situate di fronte ad attività di carattere alimentare/somministrazione;

CONSIDERATO CHE

– tramite richiesta propalata in data 17 maggio 2021 a mezzo mail dalla Segreteria del Gruppo consiliare lo scrivente, considerato che “nei giorni scorsi il Gruppo è stato contattato da alcuni commercianti di San Salvario per alcune considerazioni in merito alla collocazione su strada dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata (creando nuove ecoisole); sovente accade che essi siano posizionati senza tenere conto della tipologia di attività immediatamente frontistante. In un caso specifico, di cui alleghiamo la foto, si tratta di un ristorante in via Goito che lamenta un ulteriore calo della clientela (oltre a ciò che ne deriva dalla pandemia) oltre che l’impossibilità di collocare un dehors. Ed è nota l’importanza dei dehors per le attività di somministrazione nell’attuale fase di restrizioni nonchè in virtù dell’imminente stagione estiva.”, domandava “se esistano criteri/parametri predeterminati per la collocazione di queste nuove ecoisole, se avvenga un’interlocuzione con le associazioni rappresentative dei commercianti del territorio e se, valutate specifiche e determinate situazioni, l’Amministrazione ritenga di poter riconsiderare le installazioni già effettuate per modificarle in senso meno invasivo per le attività.”;

– questo il tenore della risposta ricevuta da AMIAT in data 20 maggio 2021: “In seguito alla segnalazione giunta dall’Assessorato e alla Vs. richiesta, forniamo indicazioni generali circa i criteri con i quali vengono determinate le posizioni delle nuove ecoisole smart che stanno progressivamente interessando zone sempre più ampie della Città: esse sono studiate attentamente sulla base di specifici parametri progettuali. Infatti la posizione è determinata dalla presenza di ostacoli fisici (carreggiate o svolte non percorribili per dimensioni o divieti dall’automezzo di raccolta), dalla presenza di ostacoli aerei (tipicamente cavi, lampioni o alberi), da dehors, aree riservate ai disabili, aree carico e scarico, tombini. Ove fattibile si cerca di tenere in considerazione la presenza di attività commerciali. Occorre inoltre scegliere una posizione quanto più baricentrica possibile rispetto al gruppo di edifici a cui è destinata poiché cerchiamo di minimizzare le distanze da percorrere per il conferimento dei rifiuti. Recentemente, la liberalizzazione dei dehors e gli incentivi edilizi, benché costituiscano il primo segnale di un’auspicata ripresa economica, nonché l’improvvisa pedonalizzazione di un tratto di via, hanno determinato l’occupazione di molti spazi che in fase di progettazione erano idonei ad accogliere le ecoisole. Detto ciò, risulta evidente come le caratteristiche del quartiere San Salvario non offrano ampia scelta nel determinare le postazioni che spesso sono le uniche realizzabili.”;

– a tale riscontro si riteneva di porre ulteriore quesito (ad oggi rimasto senza riscontro) in data 21 maggio 2021: “dando lettura della nota di Amiat viene in evidenza tra i parametri indicati la presenza di dehors. Tornando a fare riferimento all’attività di via Goito, ma ciò potrebbe accadere per molti altri esercizi di somministrazione presenti nel territorio cittadino, qualora essi chiedessero – come appare essere nel loro pieno diritto tanto più nell’attuale fase storica – concessione per il dehors cosa accadrebbe? Verrebbe spostata l’ecoisola e con quali tempistiche?”;

POSTO IN EVIDENZA CHE

– secondo quanto narrato allo scrivente, con specifico riferimento al caso di San Salvario sopra citato (ma ciò può senza dubbio accadere anche in molti altri contesti), pare che l’Ecoisola in oggetto fosse in precedenza collocata in via Goito nei pressi di via S. Pio V e che sia stata spostata in zona frontistante al civico 4 solo a seguito delle proteste dei condomini;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e come, nell’individuazione della localizzazione, si tiene conto delle esigenze del quartiere, dialogando con residenti, commercianti e con le istituzioni circoscrizionali;
  2. se e come, nell’individuazione della localizzazione, si tiene conto della presenza e della tipologia delle attività commerciali;
  3. se nelle valutazioni svolte si tiene conto della possibilità per talune attività economiche di richiedere concessione COSAP dehors (e se prevalga la collocazione dell’Ecoisola rispetto alla concessione COSAP dehors);
  4. se, con riferimento specifico al caso sopra citato, risponda al vero che l’Ecoisola in precedenza avesse una differente collocazione e, in caso affermativo, quali argomentazioni siano state svolte e da chi per spostare l’Ecoisola in luogo evidentemente meno fastidioso per taluno.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Chissà se questa Amministrazione riuscirà a risolvere il problema della mancanza delle staccionate nel Lungo Dora: prima o poi?

PREMESSO CHE

– la Dora Riparia nasce sul Colle del Monginevro e, dopo 125 km, completa il suo percorso confluendo nel fiume Po;

– nel suo tratto urbano, la Dora attraversa la nostra città essenzialmente nei territori delle Circoscrizioni IV e VII;

RICORDATO CHE

– con un’interpellanza presentata in data 23 ottobre 2019 (mecc. 2019 04535), discussa in Consiglio Comunale il 2 dicembre 2019, lo scrivente aveva inteso porre all’attenzione dell’Amministrazione il tema della pericolosa mancanza di staccionate-parapetti nel Lungo Dora cittadino a protezione dei passanti (si erano peraltro verificate recenti cadute nel fiume): nello specifico, lo scrivente aveva se l’Amministrazione possedesse già un progetto per il completamento delle staccionate in legno sul Lungo Dora, quale fosse l’onere finanziario previsto per tale intervento, se esso godesse di adeguata copertura, a quanto ammontasse il costo annuale per la manutenzione delle staccionate in legno presenti e se, in un’ottica di contenimento della spesa, si intendesse valutare la loro progressiva sostituzione con barriere di metallo (pur non sottacendo il maggior pregio dei manufatti in legno in considerazione del contesto ambientale);

– la risposta dell’Assessore fu molto particolareggiata e dettagliata, di seguito se ne riporta un ampio stralcio: “In merito alla parte tecnica competenza sulle staccionate e loro manutenzione si rende noto quanto segue: la Circoscrizione 4 segnala che il tratto del fiume Dora che attraversa il parco della Pellerina è di competenza del Verde Pubblico e gli altri tratti all’interno del suo territorio sono in attesa di manutenzione straordinaria. La Circoscrizione 7 invece comunica che all’interno del suo territorio vede l’attraversamento della Dora Riparia e il fiume Po, pertanto risultano a carico i loro servizi tecnici una notevole parte delle staccionate lungo le sponde fluviali manutenzione, precisamente lungo Dora Napoli, lungo Dora Colletta fino all’ingresso parco, Firenze, Voghera, Siena, Savona e lungo Dora Agrigento. Molti tratti spondali sono delimitati con siepi e/o staccionate lignee, onde evitare eventuali cadute accidentali, le quali però sono soggette al naturale invecchiamento, al deperimento a causa degli eventi atmosferici, all’uso improprio (utilizzati come supporti per attività sportive) e, non ultimo, oggetto di frequenti atti vandalici, ivi comprese asportazioni di tratti di manufatti lignei. ll costo di realizzazione delle staccionate lignee si aggira intorno ai 50 euro per metro lineare in caso di rifacimento totale e può lievitare in caso di sostituzione di parti ammalorate o vandalizzate, a causa di un maggior costo di manodopera, dovuta alle tempistiche della lavorazione. Da un’attenta ricognizione lungo le suddette aree, si evince come queste abbiano bisogno di interventi manutentivi “straordinari”, in quanto l’ordinaria manutenzione non riesce più a far fronte, in modo esaustivo, anche a causa delle limitate risorse finanziarie, ad un corretto ripristino delle stesse, sia nei tratti con staccionata lignea, sia in quelli con siepi (ad esempio per Lungo Dora Voghera). Oltre alle “protezioni” arbustive, lungo le varie sponde, vi sono centinaia di metri di transennamenti che, a causa di costanti atti vandalici e, spesso, di asportazioni dei pali, nonché al naturale deterioramento dei manufatti lignei, molti dei quali ormai marcescenti, necessitano di radicali interventi. I diversi interventi di sostituzioni di parti ammalorate o asportate, assai spesso evidenziano maggiormente le problematiche esposte sui tratti adiacenti; si ritiene pertanto che, dette staccionate, necessiterebbero di maggiori e più drastici provvedimenti, attraverso la loro sostituzione completa o parziale, magari programmandola su un medio periodo e/o valutando contestualmente l’ipotesi di adottare, eventualmente, elementi di arredo urbano e delimitazione diversi da quelli lignei che, seppur maggiormente impattanti sul piano paesaggistico, potrebbero garantire una maggior efficacia ed efficienza, minori necessità manutentive e sicuramente maggiore durata nel tempo. ll Servizio Verde Pubblico premette nella sua relazione che le staccionate in legno presenti lungo la Dora sono numerose, attraversano diversi parchi torinesi e conferma che sono in carico manutentivo in parte al Verde Centrale ed in parte alle Circoscrizioni. Queste sono soggette al naturale invecchiamento ed all’usura oltre che a numerosi atti vandalici. (Attualmente il Verde Pubblico posiziona recinzioni in legno solo laddove necessarie mentre nelle zone più pericolose vengono posizionate recinzioni metalliche. ll costo di realizzazione delle recinzioni in legno si aggira intorno ai 50 Euro per metro lineare (oltre a 10 Euro per la rimozione dell’esistente), mentre per la loro manutenzione il costo quinquennale si aggira attorno ai 15 Euro per metro lineare. lnvece, il costo per la fornitura di una recinzione rustica in metallo si aggira intorno ai 190 Euro per metro lineare (ed a questo occorre aggiungere il costo di rimozione della vecchia staccionata in legno pari a 10 Euro per metro lineare). Non esiste al momento un progetto complessivo di sostituzione e completamento delle stesse, occorrerebbe a tal fine effettuare un intervento di manutenzione straordinaria, ma al momento non si dispongono dei fondi necessari per una loro sostituzione, a parte alcuni interventi mirati nei casi più particolari. Tra questi ultimi si possono citare, nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria: i lavori recentemente ultimati di sostituzione della recinzione lungo il fiume all’interno di via Pianezza (dal l’incrocio d i corso Lecce a I l’ incrocio di corso Svizzera) ; nell’ambito di un nuovo intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 4304), che andrà in gara nel primo trimestre 2O2O è prevista la sostituzione della recinzione del laghetto piccolo del Parco della Pellerina; in un altro intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 44631è previsto il rifacimento della recinzione lungo il canale della Dora in via Monte Tabor lungo la ciclopista denominata “VenTo”. Nelle more dell’approvazione del bilancio preventivo 2020, è in corso di valutazione da parte dell’Assessorato lo stanziamento di una somma che possa permettere, nel corso dell’anno venturo, almeno una parziale sostituzione lungo l’asse della Dora valutando eventualmente, per alcuni casi particolari, il posizionamento di recinzioni metalliche in sostituzione di quelle in legno.”;

CONSIDERATO CHE

– facendo seguito ad ulteriori segnalazioni ricevute dai cittadini, in data 14 settembre 2020 lo scrivente presentava una seconda interpellanza (mecc. 2020 01933) sul medesimo tema chiedendo: “1) se la Giunta, in coordinamento con le Circoscrizioni interessate, possieda un progetto per il completamento delle staccionate in legno sul Lungo Dora e, in caso affermativo, quali siano le tempistiche previste e l’onere finanziario a carico del bilancio; 2) se, rispetto a quanto risposto a fine 2019 ad una precedente interpellanza (sopra citata) sul medesimo tema, l’Amministrazione abbia novità e/o aggiornamenti da comunicare, aventi ad oggetto lavori svolti, risorse reperite, progetti alternativi ideati.”;

– questa la risposta ricevuta dall’Assessore in data 12 ottobre 2020: “ln merito al punto 1 la risposta è negativa, al momento attuale non è ancora stato elaborato, congiuntamente con I’ Assessorato e le Circoscrizioni, un progetto unitario per un’eventuale sostituzione delle staccionate lungo tutto l’asse della Dora. In merito al punto 2 si riferisce che le problematiche segnalate dall’interpellanza sono state tenute in considerazione, per quanto possibile, nell’elaborazione della variante in corso d’opera e nelle opere supplementari concernenti I ‘appalto denominato “lnterventi Straordinari del verde pubblico” cod. opera 4198, il cui contratto integrativo è già stato sottoscritto. Tale intervento prevede una distribuzione delle risorse disponibili qui di seguito descritte: 1) per Lungo Dora Colletta si prevede la rimozione di 100 metri lineari di recinzione ammalorata; la posa di 550 metri lineari di nuova recinzione rustica, del tutto simile a quella già esistente; nei tratti con ripa di minore pendenza si prevede la posa di una cordolatura rustica con tronco fermapiede per 50 metri lineari. L’importo di progetto previsto è pari ad Euro 31.196,00, soggetto a ribasso; 2) per Lungo Dora Voghera si prevede la posa di una recinzione metallica in rete plastificata, a protezione anticaduta nei tratti non protetti dalla fitta siepe presente, o in corrispondenza delle siepi di nuovo impianto, per uno sviluppo pari a 300 metri lineari. Si prevede inoltre il reintegro delle siepi, con le 3 essenze ora presenti, per uno sviluppo di circa 400 metri lineari (280 di nuovi arbusti). ll valore del reintegro delle siepi è pari ad euro 23.225,00, soggetto a ribasso. La realizzazione delle suddette integrazioni e prevista entro la fine del 2020.”;

RILEVATO CHE

– in alcuni tratti del Lungo Dora si possono apprezzare gli interventi manutentivi, purtroppo residuano ampi tratti in cui continuano a non essere presenti staccionate/parapetti/transennamenti/siepi che impediscano fisicamente l’accesso alle sponde del fiume;

– a fini di sicurezza della cittadinanza e al fine di scongiurare rovinose cadute con esiti infausti e imprevedibili (come avvenuto un paio di anni fa quando un signore precipitò nella Dora perdendo la vita), appare non più procrastinabile il completamento delle staccionate, ove mancanti, e la riparazione di quelle ammalorate prevedendo, se possibile, ad avvertire del pericolo i cittadini con apposita cartellonistica (che sia ben visibile);

– nelle ultime settimane lo scrivente ha ricevuto segnalazioni da parte di cittadini con riferimento ad ampi tratti del Lungo Dora non ancora messi in sicurezza, si allega la documentazione fotografica ricevuta, riferita alla situazione di alcune settimane addietro (foto 1-5: tratto da corso Cadore a corso Brianza; foto 6-18: tratto da corso Brianza a piazza Fontanesi; foto 19: tratto dalla 19: tratto dalla rotonda a Ponte Washington);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. se e quando si intenda completare la risistemazione delle staccionate/siepi nei tratti del Lungo Dora in oggetto;

2. se l’Amministrazione intenda ripristinare le staccionate lignee e le siepi (laddove presenti le une o le altre) con medesimo materiale senza ricorrere a tratti di rete plastificata e/o ai tronchi fermapiedi (questi ultimi ben poco protettivi), coniugando il profilo della sicurezza con l’impatto estetico;

3. se si intenda potenziare o collocare adeguata segnaletica verticale per avvertire del pericolo di di caduta i cittadini in transito.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Degrado e incuria presso il Galoppatoio del Meisino

PREMESSO CHE

– il Galoppatoio “Ferruccio Dardi”, intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi, è un polmone verde di quasi 150.000 mq, ricco di specie arboree e animali, affacciato sulla scenografica confluenza dei fiumi Stura e Po, situato alle spalle del Cimitero Sassi tra il Po e via Friedrich Nietzsche;

– l’area era occupata sin dal secondo Ottocento dal Poligono militare, dalla metà del Novecento divenne galoppatoio militare, utilizzato dall’Esercito fino al 2011 per l’addestramento dei cavalli e per i concorsi ippici;

– il Galoppatoio era frequentato da nomi di assoluto prestigio nel campo dell’equitazione civile e militare, nazionale e internazionale e ha ospitato numerosi concorsi e manifestazioni equestri di tutte le specialità (ostacoli, completo, cross, endurance);

RILEVATO CHE

– il Galoppatoio è stato abbandonato dai militari e dai loro cavalli una decina di anni fa, successivamente ceduto al Demanio che nel 2015 l’ha trasferito gratuitamente al Comune di Torino;

– da allora la struttura versa in uno stato di completo abbandono: progetti di riuso mai realizzati, esondazioni dei fiumi, occupazioni abusive ed elevati costi di manutenzione hanno impedito la riapertura per la pubblica fruizione;

– lo scrivente si è già occupato della situazione, delle criticità e delle prospettive del Galoppatoio con un’interpellanza (mecc. 2019 03336, “EX GALOPPATOIO MILITARE (PARCO DEL MEISINO): L’AMMINISTRAZIONE DEVE SCEGLIERE TRA IL DECADIMENTO E UN PROGETTO DI RIVITALIZZAZIONE. L’ALTERNATIVA È CHIARA?”) presentata in data 2 agosto 2019 e discussa in Consiglio Comunale in data 30 settembre 2019;

CONSIDERATO CHE

– la riqualificazione dell’area non è mai stata eseguita e l’attuale situazione ne è un’eloquente testimonianza: bottiglie di vetro, rifiuti, cocci, muri abbattuti, detriti, edifici in stato di abbandono e dalle pareti sfondate in più punti, di fatto a disposizione di chiunque;

– nessuna misura è stata concretamente adottata per mettere l’area in sicurezza così come nessuna progettualità dell’Amministrazione ha visto la luce;

– non sono state collocate né transenne né altre misure deterrenti, è ormai una terra di nessuno;

– il timore di occupazioni o rave party non autorizzati si sta diffondendo tra i residenti;

– un’ampia porzione del Parco del Meisino era tornata fruibile alla cittadinanza lo scorso autunno: ma se il livello di attenzione da parte della Giunta è questo, è arduo intravedere un futuro per un’area per cui si sono spese tante parole, priva di una successiva concretizzazione e progettualità precisa;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda farsi parte diligente avviando una seria e concreta interlocuzione con tutti gli “stakeholder” interessati e che comunque potrebbero essere interessati e coinvolti a vario titolo in un progetto di rinascita dell’area;
  2. se l’Amministrazione abbia sviluppato un progetto concreto per la completa rivitalizzazione dell’area e per restituirla alla libera fruibilità da parte della cittadinanza;
  3. nelle more di nuove e futuribili progettualità, quali siano gli interventi previsti dall’Amministrazione per strappare al degrado e al decadimento l’area dell’ex Galoppatoio e per la sua messa in sicurezza.

Silvio Magliano

Comuni tanti, Segretari pochi: per i piccoli Comuni piemontesi è difficilissimo trovare candidati per quel ruolo, il mio impegno in Regione a loro supporto

C’è, su tutto il territorio nazionale, carenza di queste fondamentali e imprescindibili figure istituzionali: particolarmente penalizzati i Comuni di piccole dimensioni (numerosissimi in Piemonte), per i quali è proibitivo trovare aspiranti candidati. Con un Ordine del Giorno presentato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta di intervenire, facendo prorogare di ulteriori 12 mesi la possibilità per i Vice Segretari Comunali di assumerne le funzioni dei Segretari e velocizzando le procedure di reclutamento.

Ci sono, su tutto il territorio nazionale, più Comuni che Segretari Comunali: un gap che il Decreto Prefettizio del settembre 2019 quantifica in quasi 2.000 unità e che tende ad aggravarsi, con i ritiri, di circa 200 unità ogni anno. Risultato: per i Comuni è difficile, difficilissimo, trovare candidati a ricoprire il fondamentale ruolo del Segretario. Una difficoltà che aumenta, evidentemente, per i Comuni di piccole dimensioni: la situazione è dunque particolarmente grave in Piemonte, dove i Comuni con meno di 5.000 abitanti sono più di mille. 

Con un mio Ordine del Giorno appena depositato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta Regionale di intraprendere iniziative nei confronti dei Ministeri competenti per velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari Comunali. Chiedo inoltre una proroga di ulteriori 12 mesi della possibilità di affidare ai Vice Segretari, ove non sia possibile reperire un Segretario Comunale di ruolo, le funzioni di quest’ultimo. Tale soluzione è attualmente consentita per 12 mesi al massimo e solo a determinate condizioni di inquadramento, formazione e anzianità.

Avere in organico un Segretario Comunale è un obbligo previsto dalla normativa in vigore. La funzione svolta dal Segretario Comunale – che supervisiona lo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti e dei Responsabili, coordinando la loro attività così da consentire l’attuazione del programma amministrativo del Comune – è centrale ed essenziale per una corretta gestione delle attività dell’Ente Pubblico. Per molti Sindaci, la situazione è attualmente insostenibile. In mancanza di un Segretario di ruolo, è spesso il Vice Segretario ad assumerne le funzioni. La normativa, peraltro, rende difficoltoso un riconoscimento anche economico dei maggiori oneri e delle più gravose responsabilità in carico ai Vice Segretari che svolgono le funzioni dei Segretari.