Skip to main content

Autore: Alberto Manzo

Favorire l’accesso a cure e servizi per i residenti in Valle di Susa presso l’Ospedale di Briançon e potenziare l’ospedale di Susa e il servizio del 118: approvato in Consiglio regionale il mio Ordine del Giorno

Permettere nuovamente ai residenti della Valle di Susa di accedere alle prestazioni sanitarie presso l’Ospedale di Briançon, promuovendo al contempo il potenziamento dell’ospedale di Susa e del sistema del 118 in Valle: è questo l’obiettivo di un Ordine del Giorno che ho presentato in Consiglio regionale e approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Continua a leggere

Rivedere il green deal in difesa del settore automotive, sostegni alle imprese in difesa di competenze che non possiamo perdere

Rivedere il green deal nella sua prescrizione di emissioni zero allo scappamento è il passo fondamentale per offrire un futuro alle nostre imprese del settore automotive: se richiedere emissioni zero in pratica significa soltanto propulsione elettrica, emissioni quasi zero permette di aprire ad altre tecnologie, dall’ibrido ai biocarburanti, su cui le nostre imprese possono costruire una rinnovata competitività. Dall’audizione di questa mattina in III Commissione Consiliare delle associazioni datoriali delle imprese è emersa chiaramente la necessità di fare sistema, prima di tutto come territorio, ma anche a livello nazionale, affinché il green deal possa essere rivisto in ottica di una tutela dell’ambiente che coinvolga tutto il processo produttivo e non si attenga al parametro delle emissioni dell’autoveicolo.

Se è vero che in Italia il parco autoveicoli è il più vecchio d’Europa, è altrettanto vero che il nostro Paese rappresenta un mercato appetibile e che il Piemonte può, attraverso opportuni sostegni alle imprese, mettere in condizione le proprie aziende di essere competitive, ma soprattutto tutelare l’esperienza e le competenze di imprenditori, impiegati e operati del settore che sono un patrimonio non ricostruibile e che non possiamo assolutamente permetterci di perdere. Come Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale ci impegneremo per sostenere la necessità di un lavoro condiviso che coinvolga tutti i soggetti, dalle istituzioni alle imprese, dagli atenei alle organizzazioni sindacali, per ricostruire e sostenere la competitività della nostra filiera metalmeccanica e dell’automotive.

Vuoti a rendere proposta statalista: per intervenire sulla povertà non serve intento persecutorio, ma condivisione di obiettivi

Nell’audizione con le associazioni e i sindacati dei proprietari di casa, avvenuta questa mattina in II Commissione del Consiglio regionale del Piemonte su mia richiesta, abbiamo potuto approfondire il tema della proposta di deliberazione in Consiglio Comunale di Torino, denominata “Vuoti a rendere”, che definisce una serie di iniziative per il monitoraggio degli appartamenti sfitti e l’eventuale sanzione ai proprietari. Già il nome che è stato scelto per questa campagna, diventata poi proposta di deliberazione di iniziativa popolare, è indicativo di una volontà vessatoria: “Vuoti a rendere”, come se i proprietari di casa dovessero rendere ciò che è loro alla collettività. Un approccio evidentemente inquietante, degno di altre epoche e di altre società, in cui la proprietà privata non era certamente vista di buon occhio.

Il problema della povertà, dell’aumento delle povertà grigie, della difficoltà di molte famiglie di trovare una casa in affitto e soprattutto di poterla pagare, non può e non deve essere sottovalutato: nella visione del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale è necessario potenziare Lo.C.A.Re, – Agenzia Sociale Comunale per la locazione, mettendola in grado di incidere veramente sul bisogno, mettere a disposizione quanto prima il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblico attualmente non utilizzato, ma soprattutto è fondamentale instaurare un dialogo con tutte le parti coinvolte, come peraltro a Torino si è sempre fatto in questo ambito. La volontà di trovare soluzioni praticabili esiste e sono certo che i proprietari di casa non si tireranno indietro di fronte a una seria interlocuzione che li metta nelle condizioni di affittare con ragionevoli garanzie i propri appartamenti, che spesso costituiscono un patrimonio costruito nelle generazioni con fatica e attitudine al risparmio, negli ultimi anni, tra l’altro, coinvolti in costosi adeguamenti dalle varie normative che si sono succedute su tematiche ambientali, energetiche, di sicurezza.

D’altra parte, tenere una casa sfitta è un costo che si aggira attorno ai 3mila euro all’anno, non esiste convenienza nel decidere di non affittarlo; molti appartamenti sono nel circuito dell’affitto agli studenti, altri sono in stabili che sono in attesa di ristrutturazione, ci sono spesso motivazioni tangibili per cui non sono sul mercato.

Quello che sicuramente non si deve fare è cercare lo scontro, prima di tutto nelle intenzioni: la proposta di deliberazione è irricevibile e soprattutto inattuabile perché contraria alle norme vigenti, ma nel trinomio “censimento, diffida, requisizione” si legge una volontà persecutoria verso la proprietà privata che non si può giustificare dicendo che “Vuoti a rendere” è prima di tutto rivolto al patrimonio pubblico, come ho sentito questa mattina in Commissione.