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Autore: Alberto Manzo

Giornata Europea della Cultura Ebraica: riflessione significativa sulla famiglia e sull’educazione dei giovani

Questa mattina alla Sinagoga di Torino, ho partecipato, in rappresentanza del Consiglio Regionale, all’apertura della XXV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

Un’edizione speciale perché cade nel 600° anniversario dell’ammissione ufficiale della comunità ebraica a Torino.

Ritengo particolarmente significativo il tema scelto per questa edizione, la famiglia, stimolante proprio nel contesto attuale in cui educare i giovani alla fede, alla cultura, alle radici permette loro di avere una chiave di lettura per vivere pienamente il loro ruolo nella società e i cambiamenti che le nostre comunità devono affrontare.

Solo conoscendo approfonditamente la propria identità si è in grado di avere un confronto costruttivo e vero con altre culture e altre storie.

Per questo ringrazio moltissimo la Comunità ebraica torinese per l’invito, per la giornata di racconto della propria identità e della propria cultura, anche in relazione con altre confessioni, ma soprattutto per la ricchezza che la sua presenza e la sua ricerca del confronto portano alla nostra società e al nostro Piemonte.

Istituto dei Sordi di Torino: luogo in cui si rompe la barriera del silenzio. La sua crescita è occasione per tutta la comunità

Oggi ho partecipato agli eventi organizzati dall’Istituto dei Sordi di Torino con sede a Pianezza per i 210 anni di attività, culminati con l’inaugurazione del nuovo padiglione “Academy”.

L’Istituto dei Sordi è un luogo di formazione e di incontro, un luogo in cui la sordità, che è una disabilità invisibile e per questo ancora più difficile da vivere, “emerge” e si ridimensiona, diventa parte della quotidianità, una quotidianità fatta anche di altre cose.

Se la disabilità non è più elemento caratterizzante di una persona, allora un primo passo è stato compiuto: da 210 anni l’Istituto dei Sordi di Torino lavora per l’integrazione delle persone sorde, per la costruzione di una società inclusiva e per la diffusione di una lingua, quella dei segni, che è lingua ufficiale dello Stato e deve come tale diventare un veicolo di inclusione, non una particolarità da osservare.

Con il nuovo padiglione per l’Istituto dei Sordi sarà possibile aumentare le proprie attività formative, aprendosi ulteriormente al mondo degli udenti per conseguire l’obiettivo, certamente difficile ma non utopistico, di rompere la barriera del silenzio, da sempre la più difficile da abbattere, sia perché la sordità riduce le possibilità di comunicazione, sia perché la disabilità è, in generale, un argomento con cui la società a volte non si confronta agevolmente. L’apertura del padiglione Academy che da oggi è a disposizione della città rappresenta una grande opportunità per la contaminazione tra le persone, udenti e non udenti, e contribuirà senz’altro alla costruzione di una comunità unita e coesa.

Sono da molti anni testimone del lavoro entusiastico ed entusiasmante della Presidenza, del Consiglio della Fondazione, degli operatori e delle famiglie che operano in questo luogo meraviglioso e credo che assistere alla crescita dell’Istituto dei Sordi di Torino rappresenti un grande momento per tutta la nostra comunità piemontese. Oggi ho avuto la fortuna e il privilegio di assistere a un ulteriore momento di crescita di questa realtà, nel segno di Padre Loreti, storico direttore dell’Istituto e vero “padre” di tante persone che l’hanno frequentato durante i 40 anni della sua attività a Pianezza.

La Maggioranza rifletta sulla ricostituzione della Circoscrizione 10: oggi al sit-in di via Morandi contro lo spostamento dei Vigili

Ho partecipato al sit-in pacifico di stamattina a Mirafiori contro il costante abbandono del quartiere. Mirafiori Sud si sta lentamente spopolando di servizi per i cittadini, ed è effetto della riforma sul decentramento, con la ex Circoscrizione 2 la ex Circoscrizione 10 accorpate, mettendo insieme quartieri troppo disomogenei tra loro. Presenti alla protesta circa 150 persone che hanno raccolto firme per fermare questo spostamento.

Questo trasloco rischia di impoverire ulteriormente un quartiere che ha già perso tanti servizi, dalla biblioteca alla piscina (per via dei costi di gestione troppo alti), la banca San Paolo, fino ai carabinieri e le poste, che sono andate a fuoco solo qualche settimana fa, oltre alle numerose attività commerciali che hanno chiuso negli ultimi anni.

Il presidio della municipale di via Morandi dovrebbe essere chiuso per motivi tecnici e strutturali e spostato nella sede di via Pinchia, a Mirafiori Nord, ma sarebbe un’ennesima perdita per il quartiere, oltre tutto per questioni tecniche che possono essere risolte.

È la città che deve stare vicino ai cittadini, non i cittadini che devo avvicinarsi alla città. È evidente che la città si stia dimenticando di questo quartiere. Queste non erano le periferie tanto care ai 5 Stelle? Presenterò una mozione perché sia bloccato lo spostamento della sede dei Vigili Urbani da via Morandi e chiedo alla Sindaca e alla Maggioranza di valutare seriamente la possibilità di ricostituire la Circoscrizione 10: la scelta di unirla alla Circoscrizione 2 è stata un’operazione senza una visione e le persone di questo territorio non possono essere trattate come cittadini di serie B.

Quando avrebbero riparato l’ascensore a Vinzaglio se non ci fosse stata tutta questa risonanza mediatica?

Apprendo con soddisfazione che la sindaca Chiara Appendino lunedì 17 febbraio ha accolto la mia richiesta in Consiglio Comunale sull’incresciosa vicenda dell’ascensore rotto nella stazione della metropolitana Vinzaglio.

Al momento non siamo ancora certi che il malfunzionamento dell’ascensore sia stato effettivamente risolto, ma con amarezza devo constatare che senza il clamore mediatico suscitato dalle immagini circolate sui media e in rete non ci sarebbe stata una mobilitazione in tempi così rapidi. Mi spiace sottolineare poi che tutto questo accada a pochi mesi dal pensionamento del disability manager GTT Guido Bordone, che ancora ringrazio personalmente per il lavoro fatto negli anni per eliminare simili disservizi e per rendere il servizio il più accessibile per tutti possibile.

A questo punto mi auguro che l’Amministrazione comunale l’occasione di riflettere che prima di chiedere ai cittadini di abbandonare i mezzi privati si spenda perché i servizi pubblici siano efficienti e utilizzabili da tutti. Le continue segnalazioni, non solo social, dei cittadini torinesi relative ad ascensori rotti e scale mobili non funzionanti nella metropolitana mi confermano di quanto si sia lontani da condizioni accettabili, in una città che prima dell’arrivo della maggioranza a cinque stelle si era distinta per un’alta capacità di inclusione sociale e di abbattimento di barriere architettoniche e mentali, e quindi mi spronano a continuare la mia personale battaglia perché la città di Torino si muova rapidamente e decisamente per la realizzazione di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Ancora tutta la mia solidarietà per la famiglia Nerone, anche per loro il mio impegno continua.

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