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Al lavoro per una città più accessibile e per una società senza barriere

Mi occuperò personalmente delle diverse criticità segnalate, nell’intervista su CronacaQui, dallo studente Cosmin Stoica. Mi auguro che, in futuro, Cosmin decida di candidarsi: il Comune e le nostre Circoscrizioni hanno bisogno di persone come lui.

Dover attendere il mezzo pubblico giusto, cioè accessibile, per potersi spostare in città. Vedere il bus segnalato sulla app e vederlo comparire, seduti sulla propria carrozzina, all’orizzonte. Aspettare che il mezzo si fermi di fronte alla fermata. Attendere che scenda l’autista e che tiri giù la pedana. Soltanto allora, salire a bordo.
Salire a bordo, certo: ma solo nell’eventualità che l’unico posto predisposto per accogliere le carrozzine non risulti già occupato; in caso contrario, aspettare il mezzo successivo.
Dover calcolare prudentemente la durata del “verde” al semaforo, per scongiurare l’eventualità di essere sorpresi dal “giallo” ancora a metà strada.
Dover sperare che locali, bar, esercizi e uffici pubblici siano completamente accessibili: in caso contrario, essere costretti a rimandare, a spostarsi ancora o a rinunciare ad acquisti, caffè e commissioni.
Avere quotidianamente a che fare con barriere architettoniche (e non solo architettoniche) e marciapiedi dissestati, con il rischio che la pesante carrozzina si ribalti.
Per avere un’idea se pur vaga della vita quotidiana di una persona con disabilità, suggerisco la lettura dell’intervista odierna rilasciata a CronacaQui da Cosmin Stoica, studente in Giurisprudenza.
La Città di Torino e le sue Circoscrizioni hanno bisogno del lavoro e del contributo di persone come Cosmin Stoica. Spero davvero che questo studente, al quale sono legato da una lunga conoscenza e amicizia e la cui intelligenza e capacità di analisi ho più volte avuto modo di apprezzare, possa valutare, in un prossimo futuro, la strada di una candidatura.
Nel frattempo, e fin da ora, il mio impegno sarà massimo nell’affrontare tutte le criticità segnalate.