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Degrado e spaccio su Lungo Dora Napoli? La Giunta risponde con questioni di lana caprina sul termine “bivacco”

Mi sarei invece aspettato appoggio, ideale e fattuale, ai commercianti e ai residenti che continuano a opporsi a una situazione in costante peggioramento.

Sporcizia, rifiuti che si accumulano attorno ai cassonetti o che finiscono nel fiume, degrado e spaccio. Ma, “poiché le persone che sostano in zona stanno in piedi, non si può parlare di bivacco” (termine da me utilizzato nel testo dell’atto). Questa, in estrema sintesi, la risposta che ho ricevuto poco fa in Consiglio Comunale alla mia interpellanza su Lungo Dora Napoli.

Resto convinto di un principio: quando un cittadino non si arrende a un problema, l’Amministrazione dovrebbe schierarsi dalla sua parte. Ma fare disquisizioni accademiche sul significato di un termine è evidentemente più facile.

In Lungo Dora Napoli ci sono persone che si approvvigionano al minimarket, consumano e lasciano i resti del loro banchetto in zona, ledendo così il diritto altrui di fruire di spazi che, fino a prova contraria, sono di tutti. E non sempre usano i bidoni, come lo stesso Assessore Unia ha ammesso in Aula.

E non si creda che il problema sia privo di soluzione. Una sola riflessione: quando la zona è vissuta, come in occasione del recente evento “Boulevard des Artistes“, i malintenzionati non si fanno vedere. Garantisco che non è un caso.

La zona sembra invece dimenticata dall’Amministrazione. Ho chiesto di poter approfondire il tema in Commissione: anche questo può servire per mantenere alta l’attenzione su questo tema e su questo quartiere.