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Vicenda locandine “No ZTL”, la dinamica è surreale

Appendino risponde alla mia richiesta di comunicazioni in Sala Rossa: ne emerge un quadro prossimo all’assurdo. Evidenti gli intoppi di comunicazione tra Sindaca e Comandante della Municipale. Difficile non vedere un fine persecutorio nei confronti del dissenso e impossibile non rilevare abissali disparità rispetto ad altri fatti ed episodi.

La Sindaca stessa ricostruisce in Aula l’assurda vicenda relativa alle locandine “NO ZTL”: prima la segnalazione di un Consigliere di Maggioranza, poi la Municipale che tergiversa e infine l'”invito” dei Vigili ai commercianti a rimuovere le locandine.

Il problema di comunicazione tra la Sindaca e il Comandante della Municipale è macroscopico. Lo stesso Comandante sui media aveva infatti definito la questione “sofisticata”. Ancora più assurdo, alla luce di questo, l’invito rivolto ai negozianti: “Così rischiate la multa”. Che cosa significa “rischiare la multa”? O un fatto è passibile di sanzione o non lo è. Nel primo caso, la si fa e non la si paventa. Se il tema è “sofisticato”, allora prima lo si studia e poi eventualmente si interviene. Senza contare che il concetto di “invito” non esiste: se è il caso, si sanziona. Subito.

A parte questo: non ho visto la stessa solerzia e la stessa tempestività rispetto a certi manifesti affissi, per esempio, in piazza Montale, in piazza della Repubblica o su diverse paline GTT. E dire che le segnalazioni di questo tipo, da parte mia, sono state diverse.

Chiedo lo stesso tipo di trattamento per tutti, anche per coloro che imbrattano i muri e che affiggono manifesti non autorizzati contro la TAV o per promuovere eventi e incontri. Fino a quando non vedrò questa parità di trattamento, mi sarà molto difficile non pensare a un intento di censura mirata.

Qualcuno evidentemente può imbrattare i muri della città, mentre i commercianti non possono esprimere il proprio più che legittimo dissenso.