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Tag: suk

Suk, le Circoscrizioni 6 e 7 hanno già “dato”

In seguito alle dichiarazioni di una mia collega in Consiglio Comunale, faccio mie le parole della Presidente della Circoscrizione 6 Carlotta Salerno: assurdo tornare a proporre le stesse zone di Torino per collocarvi il mercato di libero scambio. Altro che mercatino delle pulci: il cosiddetto Barattolo è una scheggia impazzita. E chi dovrebbe contenerlo e controllarlo ha più volte dimostrato di non essere in grado di farlo. Per queste ragioni, sono contrario nello specifico e in assoluto a questo tipo di attività, che qualcuno si ostina a chiamare “strumento per combattere la povertà”.

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Suk, fuori dall’aula per protesta in Città Metropolitana

Questa mattina, insieme ai colleghi della Lista Città di Città, ho abbandonato il Consiglio Metropolitano in apertura di seduta in segno di dissenso contro la concessione dell’area di Ponte Mosca al Comune di Torino nonostante la mozione contraria dello scorso 22 dicembre. Alla protesta non si è unito il centrodestra.

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Suk a rotazione? Un’idea priva di senso

Spostare il mercatino del libero scambio, a rotazione, nei vari quartieri della città, come vorrebbe la Giunta, è peggio che una soluzione tampone: è una proposta assurda. Ancora peggio la scelta del Ponte Mosca come prossima ubicazione. Sono curioso di vedere, a questo punto, quali siano le collocazioni identificate per i prossimi due anni.

Mi oppongo drasticamente alla proposta dell’Assessore Giusta di collocare il mercato del libero scambio in una diversa zona della città ogni sei mesi. È una soluzione improvvisata, che nel tentativo di tamponare una situazione spinosa aggiunge in realtà problemi a problemi. Se possibile ancora peggiore è la scelta della prima ubicazione, quel Ponte Mosca che – tra prossimità al Balon, vicinanza a condomini e caseggiati, scarsità di posti auto, mancanza di pavimentazione dell’area prescelta e non irrilevanti tensioni sociali nel quartiere – è davvero la peggiore possibile.

I residenti della zona non hanno fatto in tempo a gioire per la scelta della Lavazza di collocare il proprio centro direzionale nell’isolato compreso tra via Bologna, largo Brescia, corso Palermo e via Ancona o a notare gli effetti positivi della presenza dello Iaad in via Pisa che già si ritrovano sotto casa questa nuova, ingestibile grana. Ma evidentemente è questo l’approccio  di questa Amministrazione nei confronti delle imprese e delle realtà che investono e riqualificano il territorio. Anche sul fatto che la Città Metropolitana abbia dato il via libera all’operazione ho qualche dubbio: non mi risulta infatti, da Consigliere, che il tema sia mai passato in Consiglio.

A questo punto, mi aspetto di vedere in tempi brevi un programma dettagliato dei quartieri scelti da qui a due anni per ospitare il mercatino del libero scambio. Con relative motivazioni strategiche. Non posso immaginare, infatti, che queste scelte non siano ancora state fatte.

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