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Referendum cittadini: la maggioranza ha paura dell’opinione dei torinesi

Bocciate le consultazioni sul road pricing, sul consumo di suolo e sui campi rom: questa maggioranza ha paura dell’opinione e del voto dei cittadini, del giudizio su un’amministrazione che ha molte lacune. Quando non c’è il voto organizzato, per la sinistra è meglio non dare la parola ai torinesi

Il Consiglio Comunale convocato questa mattina per deliberare sui referendum comunali, sul road pricing, sul consumo di suolo e sui campi nomadi, li ha inesorabilmente bocciati. Tre argomenti di grande importanza per la Città, su cui è giusto dare ai torinesi la parola. Ma la maggioranza ha scelto di bocciarli, dimostrando ancora una volta che, quando non è organizzato in una consultazione elettorale, il voto dei cittadini fa paura alla sinistra. Anche al di là dell’effettivo contenuto dei quesiti e dei temi in essi proposti, la libera espressione da parte delle persone, evidentemente, che è per noi della minoranza, in particolare del centro, un doveroso atto di riconoscimento della sovranità degli elettori, è per la maggioranza uno spauracchio di un giudizio sull’operato dell’amministrazione. Un operato che, com’è sotto gli occhi di tutti, denota gravi lacune in molti ambiti, dalla scuola alla sicurezza, dalla viabilità alla gestione della cosa pubblica, centri d’incontro e partecipate in primis.