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Fondazione per il Libro, sui dodici dipendenti grava il rischio del “prendere o lasciare”

Arrivano le prime offerte per i lavoratori, il cui contratto è attualmente sospeso: tutte al ribasso rispetto agli stipendi attuali. Ho chiesto di poter audire in Commissione i vertici degli Enti che stanno facendo le proposte.

 L’Assessore Leon parla per un’ora in Commissione, dichiarando che nulla può comunicare, ancora, sul futuro dei dodici dipendenti della Fondazione per il Libro. Poi però veniamo a sapere che alcuni di questi dodici stanno già ricevendo proposte di lavoro da diversi Enti. Naturalmente al ribasso: pari al 10, al 20, al 30, anche al 40% in meno rispetto alle attuali condizioni.

Se questo è il modo con cui le Amministrazioni cercano di preservare posti di lavoro e professionalità, non nascondo il mio disgusto.

Mi dispiace anche che, a oggi, sulla pelle di queste dodici persone, che hanno vissuto gli ultimi tempi nella più assoluta incertezza lavorativa, la politica stia producendo quasi esclusivamente parole. Sono loro le prime vittime della situazione. È in questo contesto che stanno arrivando queste proposte lavorative. Temo che il senso di alcune di queste offerte di lavoro sia il seguente: “Questo è quanto. Accontentatevi o non se ne fa niente”.

Altre questioni aperte: la possibilità, o meno, che alcuni lavoratori trovino spazio nella nuova conformazione del Salone del Libro; i relativi criteri di selezione; i livelli retributivi; se questi dodici professionisti sono considerati un problema o un’opportunità.

Ho chiesto di poter audire al più presto i vertici degli Enti che hanno fatto le proposte lavorative.

Salone del Libro