A dieci giorni dal “debutto” di Novavax i piemontesi attendono indicazioni per accedervi
Quali saranno le modalità, le tempistiche e i criteri di accesso al nuovo vaccino? Aspettiamo risposte a tutti questi quesiti: domani il mio Question Time sul tema in Consiglio Regionale del Piemonte per ottenere indicazioni puntuali. La questione è strategica, perché il nuovo prodotto potrà convincere molti degli oltre 500mila piemontesi ancora non vaccinati. Altre Regioni, Lombardia in testa, hanno già stabilito criteri e parametri.
Una data è evidenziata sui calendari di molti piemontesi: il prossimo 24 febbraio, giorno nel quale il nuovo vaccino Novavax dovrebbe diventare disponibile. Una novità che potrebbe incentivare un altro milione e mezzo di italiani a vaccinarsi contro il Covid-19.
Una novità, dunque, importantissima: ma scarse sono le informazioni fornite sul tema, a oggi, dalla Giunta Regionale. Si discute domani a Palazzo Lascaris il mio Question Time sul tema: chiederò aggiornamenti su criteri di accesso, modalità e tempistiche relative alla somministrazione in Piemonte del nuovo vaccino. Altre Regioni, per esempio la Lombardia, hanno già illustrato procedure e parametri.
Sono oltre 500mila i piemontesi vaccinabili e non ancora vaccinati. Si calcola per i non vaccinati un rischio 10 volte più alto di essere ricoverati in terapia intensiva causa Covid-19. La fascia di popolazione più refrattaria a vaccinarsi risulta essere quella dei quarantenni, dei quali circa il 12,03% non si è ancora vaccinato.
Diversamente dai vaccini Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson e Sputnik, che usano tecnologie a mRNA o vettore virale, quello prodotto dalla Novavax non è un vaccino genico ed è stato prodotto attraverso la tecnica delle proteine ricombinanti, tecnica in uso dagli anni ’80 che ha permesso di produrre vaccini come quello contro l’epatite B, la meningite e il papilloma virus. Poiché basato su una tecnologia ipertestata che sfrutta, per l’appunto, la tecnica delle proteine ricombinanti, Novavax è un vaccino che potrebbe trovare il consenso anche da parte di coloro che – per timore o convinzione ideologica – non si sono ancora vaccinati.