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Tag: Torino

Manutenzione di strada Santa Brigida, la Città Metropolitana si faccia sentire

Illuminazione scarsa, guard rail mancanti e condizioni pessime per la Strada Provinciale 126 – che si snoda nella zona collinare tra Torino e Moncalieri (Revigliasco) – soprattutto in corrispondenza delle fermate dei mezzi pubblici: ho chiesto poco fa alla Sindaca e al Consigliere Delegato Bianco, con un’interpellanza, di iniziare un’interlocuzione con il Comune di Moncalieri affinché anche chi abita in quella porzione di territorio si veda riconosciuto il diritto di avere strade sicure e in condizioni accettabili di manutenzione.

Appena discussa in Consiglio della Città Metropolitana la mia interpellanza sulla pericolosità e sul carente stato di manutenzione della strada Provinciale 126 (strada Santa Brigida), tra Torino e Moncalieri (Revigliasco). Se l’Ente Metropolitano è intervenuto la scorsa estate per rifare il manto d’asfalto, ancora molti e urgenti sono gli interventi che si rendono necessari: da anni i residenti lamentano la pericolosità di ampi tratti della strada, presso la quale mancano o sono in condizioni pessime guard rail, marciapiedi e altri manufatti a protezione dei pedoni nei pressi di buona parte delle fermate del servizio di trasporto pubblico, a partire dalla fermata 846 (Cadibona) della linea 70 GTT. Poiché – ha riferito il Consigliere Delegato Bianco – illuminazione e manutenzione delle fermate non rientrano tra le dirette competenze della Città Metropolitana, ho chiesto che per lo meno quest’ultima si faccia portavoce presso il Comune di Moncalieri affinché si possa giungere al più presto a una soluzione. Resto fermamente convinto, infatti, che anche chi abita in zone meno densamente popolate (e dunque meno appetibili dal punto di vista del ritorno elettorale) di altre altre abbia diritto alla sicurezza stradale.

Condanna totale delle violenze di ieri sera

Solidarietà alle Forze dell’Ordine e alle categorie colpite dalla crisi.

Condanna totale agli episodi di violenza, solidarietà altrettanto totale alle Forze dell’Ordine. Non è distruggendo vetrine (di attività commerciali che a loro volta devono affrontare la crisi) e aggredendo gli Agenti che si aiutano le categorie più colpite a ottenere il sacrosanto supporto, da parte delle Istituzioni, per superare questa fase mai vista prima. Il mio grazie e la mia vicinanza va agli Agenti che, ieri sera come sempre, hanno rischiato in prima persona per difendere la città e il diritto dei manifestanti pacifici di portare avanti la loro protesta civile. Il momento è durissimo e le Istituzioni hanno il dovere di non abbandonare le categorie più penalizzate. Si ascolti il grido d’aiuto di ristoratori, operatori della cultura e del turismo, gestori di bar e locali e di tutti coloro che stanno pagando il prezzo più alto. Il nostro tessuto socio-economico deve essere messo nelle condizioni di superare questa crisi tremenda. Non lasciamo ai soliti noti alcun pretesto per commettere i loro atti di gratuita violenza.

Case ATC non assegnate: a Torino i numeri sono mostruosi

Ben 958 alloggi sfitti sul territorio comunale: un dato che, unito alla generale tendenza a sottovalutare il problema, fa schizzare il dato percentuale delle occupazioni abusive (108 a Torino, quasi il doppio rispetto a sei mesi fa). ATC è in clamoroso ritardo, manterrà alta l’attenzione affinché si rispettino le promesse di interventi efficaci.

Numeri mostruosi: 958 alloggi ATC sfitti sul territorio comunale. La base ideale per la crescita del fenomeno delle occupazioni abusive: fenomeno infatti in crescita a ritmi preoccupanti (61 casi a fine 2019, 99 ad aprile 2020, 108 oggi). Oggi ho portato nuovamente il tema in Consiglio Comunale con una nuova interpellanza: fin dal titolo scelto (“Occupazioni abusive e ATC: risalendo alle fonti della responsabilità”) ho voluto sottolineare l’obiettivo di arrivare a capire quale sia l’origine del problema. La risposta dell’Assessora Schellino è stata una serie di cifre impietose: su quasi mille unità abitative attualmente inutilizzate, solo 64 sono attualmente disponibili per le assegnazioni; dei restanti appartamenti, 546 necessitano di ristrutturazione e 283 non sono utilizzabili; di altri 65 alloggi recentemente disdettati non sono ancora state consegnate le chiavi. Le occupazioni abusive non nascono dal nulla, ma dalla disponibilità di appartamenti vuoti. Ecco come si arriva a situazioni come quella di corso Salvemini, di corso Racconigi o di via Bologna. È sottovalutando il problema, come si sta facendo da anni, che si arriva a non essere più in grado di controllarlo. I dati dicono che, su tre occupazioni, mediamente solo una è sventata con successo. Preoccupante anche l’andamento delle assegnazioni, con appena 48 assegnazioni nei primi 6 mesi del 2020 (erano state 339 in tutto il 2019). ATC è in clamoroso ritardo: non perda la sua funzione di soggetto che cerca di dare risposte ai cittadini. Le occupazioni abusive sono una piaga di questa città. Manterremo alta l’attenzione sul tema e mi assicurerò che alle promesse di rendere più efficiente la filiera della manutenzione e delle assegnazioni degli alloggi sfitti seguano i fatti.

Istituto Nazionale per l’IA, portiamolo a Torino: una proposta che sostengo con forza

Occasione da non perdere affinché la nostra città torni a essere un punto di riferimento a livello nazionale e non solo, creando sviluppo e attirando talenti: approvo senza mezzi termini la proposta lanciata da Don Luca Peyron.

Il nuovo Istituto Nazionale per l’Intelligenza Artificiale approdi a Torino: la nostra città può diventare una delle capitali di questo settore riacquistando così un ruolo strategico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Sostengo senza mezzi termini la proposta di Don Luca Peyron (Direttore della Pastorale Universitaria e Coordinatore dell’Apostolato Digitale di Torino), proposta che va nel senso dello sviluppo e della crescita e che potrà consentire a Torino di tornare ad attrarre talenti. La nostra città ha tutte le potenzialità e le infrastrutture per rappresentare una candidatura credibile. Le ricadute in termini occupazionali, di sviluppo e di prestigio sono facilmente immaginabili. Una proposta che, oltre tutto, va nel senso di una delle naturali vocazioni della nostra città, quella della ricerca tecnologica d’avanguardia. Mi metto a disposizione a mia volta per un progetto che sostengo, così come sostengo l’idea di avviare al più presto un tavolo di lavoro. Anche la politica è chiamata a rispondere: progetti di questo tipo vanno oltre gli schieramenti. Sono in gioco sviluppo, competitività e sostenibilità.

Quattro anni di Appendino, bilancio disastroso

Torino sempre più periferica dopo quattro anni di Amministrazione Cinque Stelle: no a qualsiasi ipotesi di “Appendino Bis”, nella speranza che i prossimi 12 mesi passino in fretta e senza ulteriori danni.

Domani saranno quattro anni: quattro anni di Amministrazione Appendino, quattro anni di agonia per una Torino sempre più periferica e asfittica, quattro anni della peggior Giunta a memoria di molti torinesi. Come se non bastasse, oggi ci tocca leggere le dichiarazioni possibiliste, da parte della Sindaca, su un’eventuale nuova candidatura. No, grazie: ne facciamo a meno. Speriamo piuttosto che questi ultimi 12 mesi passino in fretta e senza ulteriori danni e che, al termine, la città possa contare su una nuova Amministrazione, finalmente all’altezza della situazione. Questi quattro anni, almeno due dei quali all’insegna del braccio di ferro della Sindaca con la sua stessa Maggioranza, che per lunghi tratti l’ha tenuta sotto scacco, ci sono bastati. Speriamo soltanto di non dover vedere nuove boutade ideologiche da qui al voto, a esclusivo danno della città.