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Tag: Sport

Collocare un defibrillatore in città? Impresa titanica

La burocrazia è troppo spesso un insuperabile muro di gomma: inaugurato questa mattina il DAE (dono di Specchio dei Tempi e dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco) presso il Circolo Cerea al Valentino, risultato ottenuto nonostante plurimi veti e soltanto grazie all’impegno delle Associazioni e dei cittadini. Presenterò un’interpellanza in Consiglio Comunale: la sicurezza di tutti non può essere messa a repentaglio da lungaggini assurde (a maggior ragione dopo la tragica scomparsa di un runner lo scorso 10 gennaio) e “no” utili soltanto a evitare di assumersi responsabilità.

Una montagna da scalare fatta di burocrazia: questo l’ostacolo che si trova di fronte chiunque intenda far collocare, sul territorio cittadino, un nuovo defibrillazione. Sembra davvero che le Istituzioni facciano di tutto per rendere impercorribile l’iter per dotare il nostro territorio e i nostri parchi di dispositivi in grado di salvare vite. Il più recente caso è quello del DAE inaugurato questa mattina al Parco del Valentino, grazie alla donazione di Specchio dei Tempi e dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco con il contributo dei runner torinesi e con il decisivo supporto del Circolo Cerea, che ha messo a disposizione i propri spazi affacciati su viale Virgilio 61 (aggirando così i ripetuti veti a collocare il dispositivo e la relativa segnaletica su spazio pubblico) e la corrente elettrica. Diversamente, sarebbe stato impossibile arrivare al risultato: cittadini e Terzo Settore arrivano ancora una volta dove le Istituzioni non sono state in grado di giungere. Questioni estetiche, questioni di forma procedurale, questioni relative alle alberate: qualsiasi pretesto, o quasi, va bene pur di ostacolare il percorso (forse per qualcuno è più comodo trovare il modo di dire dei “no”, piuttosto che prendersi una responsabilità). Anche di questo chiederò conto in Consiglio Comunale con un’interpellanza. Siamo stufi di sentire scuse e pretesti (ancora più inaccettabili a due settimane dalla tragica scomparsa del runner e avvocato Luca Zambelli) per impedire misure reali di protezione dei cittadini e dei runner. E non si dica che i problemi sono i furti: tre episodi (con il recupero del dispositivo trafugato in due casi su tre) di questo tipo su 500 postazioni sono una percentuale risibile.

Scendono in piazza gli imprenditori delle palestre (e hanno ragione)

Chi fa impresa in questo comparto è stato di fatto tagliato fuori dai ristori regionali, ha ricevuto le briciole dallo Stato e considera urgente una riforma del settore: sostengo convintamente queste istanze e me ne farò portavoce a Palazzo Lascaris. Flash mob programmato per lunedì 18 gennaio alle ore 15.30 in piazza Castello a Torino, mentre ipotizza una chiusura del settore almeno fino a marzo: il timore è che molte realtà non riaprano più.

Condivido senza mezzi termini le ragioni degli imprenditori e dei lavoratori del comparto delle palestre, del fitness e delle scuole di danza: la loro manifestazione è in programma in piazza Castello a Torino lunedì prossimo, 18 gennaio, alle ore 15.30, di fronte alla Regione Piemonte.

Le attività di questo tipo non sono mai davvero rientrate nei ristori regionali destinati allo sport (non tutte le palestre sono affiliate al CONI e dunque iscritte al registro delle Associazioni Sportive: urge una riforma nazionale del comparto). Irrilevanti sono i ristori statali ricevuti: “Non ci paghiamo neanche la tredicesima”, lamenta chi è impiegato nel settore. La maggior parte degli introiti si fanno nel periodo invernale: ecco perché una chiusura prolungata (fino a marzo e oltre) sarebbe semplicemente devastante.

Chi fa impresa in questo settore è stato oggettivamente e quasi completamente dimenticato dalle Istituzioni. Il Governo trovi una soluzione per sbloccare la situazione e pensi a una riforma dell’intero comparto sportivo. Il tema del diritto al lavoro o a un adeguato sostegno economico è alla base della giusta e pacifica manifestazione del prossimo lunedì. Alcune di queste attività sono fondamentali per chi deve seguire, per ragioni di salute, percorsi di riabilitazione. Non si escludono effetti anche vistosi di una così prolungata inattività fisica da parte di così ampie porzioni di popolazione. Mi farò portavoce in Consiglio Regionale delle istanze del settore: la Giunta non si scordi, di nuovo, delle palestre. 

Le ATP Finals diventino volano di sviluppo per Torino e siano il segnale che qui si può investire con successo

Ospitare questo grande evento è di per sé un bel risultato, ma perché il successo sia completo occorre che il Comitato lavori per “agganciare” all’evento sportivo appuntamenti e congressi: il mondo torni a guardare alla nostra città come a un punto di riferimento e a un contesto nel quale creare sviluppo e lavoro.

Ospitare le ATP Finals è, lo ribadisco, un grande risultato per Torino. Mi auguro, a questo punto, che il Comitato, lungi dal trasformarsi nell’ennesimo salotto buono del quale non sentiamo il bisogno, possa annoverare al proprio interno le migliori intelligenze cittadine e lavori affinché le ATP Finals diventino “l’amo” per “agganciare” tanti altri eventi e congressi internazionali: tecnologia e medicina, intelligenza artificiale e manifattura, innovazione e farmaceutica. Facciamo passare il messaggio che il nostro è un territorio nel quale è possibile investire con successo, creando sviluppo e lavoro. Abbiamo di fronte a noi cinque anni sotto i riflettori: lavoriamo per portare a Torino altri appuntamenti, da calendarizzare subito prima o subito dopo l’evento tennistico, per trasformare la città in un punto di riferimento e un polo di attrazione.Trasformiamo il risultato – ottimo, ma di per sé non decisivo – di essere diventati la sede delle ATP Finals per fare in modo che il mondo torni a guardare a Torino come punto di riferimento. Se sapremo fare questo avremo ottenuto una vittoria totale. 

Cura degli alberi degli impianti sportivi: Comune inerte? Ci pensino i gestori

Se la mia mozione sul tema sarà approvata dal Consiglio Comunale (in occasione della prossima seduta utile), questa proposta diventerà realtà: una misura che si rende necessaria per tutti quei casi in cui l’Amministrazione temporeggia sugli interventi, a danno (operativo e giuridico) dei concessionari. Il mio atto è stato discusso questa mattina in un’animata seduta congiunta delle Commissioni V (Cultura e Sport) e VI (Ambiente).

Se il Consiglio Comunale voterà a favore della mia mozione, diventerà possibile, per i soggetti gestori degli impianti sportivi affidati in concessione dalla Città, provvedere direttamente agli interventi di cura e manutenzione del verde verticale. Una misura che si rende necessaria alla luce dell’inerzia dell’Amministrazione in tema, soprattutto ma non esclusivamente, di potatura degli alberi ad alto fusto presenti negli impianti sportivi, potatura da regolamento in capo alla Città su segnalazione del concessionario. Sul concessionario e non sulla Città grava, sempre da regolamento, tutta la responsabilità civile e penale in caso di danni a terzi. La mia è una proposta di buonsenso e ispirata a equità e giustizia. Se da un lato infatti, giustamente, il Comune pretende puntualità assoluta nel versamento di canoni e utenze (pena, nei casi più gravi, la revoca della concessione), dall’altro molta meno puntualità garantisce nella propria opera di manutenzione. Con conseguenze in termini di responsabilità potenziale in caso di danni e in termini di operatività (conosco personalmente casi di fronde talmente rigogliose da impedire l’uso di “palloni” e tensostrutture per l’attività sportiva invernale). La mia proposta è semplice: il concessionario, in caso di urgenza, può assumersi l’onere di affidare personalmente le operazioni di potatura o sfalcio a un soggetto autorizzato, anticipando il costo dell’intervento e ottenendo una equivalente riduzione sul versamento successivo per il canone o per i tributi locali, secondo il principio della compensazione. La Città manterrebbe l’onere di controllare che i lavori siano eseguiti in maniera consona. Auspico che i colleghi Consiglieri, dichiaratisi quasi tutti a favore della mia mozione durante l’animata seduta di questa mattina, sostengano l’atto anche al momento del voto in Sala Rossa.

La Giunta sostenga lo sport cittadino colpito dalla crisi

Si spostino in avanti le scadenze di concessioni e tasse comunali per dare respiro all’intero comparto: l’Amministrazione interloquisca con coraggio con il Governo centrale. Discussa poco fa in Consiglio Comunale la mia interpellanza sull’argomento.

Chiusura per settimane causa lockdown, incassi ai minimi, difficoltà incolpevole a pagare il dovuto per quanto riguarda concessioni e tasse comunali: è quanto stanno affrontando le realtà sportive del nostro territorio. Ho appena discusso in Consiglio Comunale un’interpellanza sulle possibili misure. Lo sport è stato particolarmente colpito dalla crisi: difficile, non avendo incassato, versare completamente e nei tempi quanto dovuto al Comune.

Il prolungamento delle concessioni e delle scadenze è una soluzione da prendere seriamente in considerazione: l’ho chiesto con forza alla Giunta durante la discussione a verbale. Mi auguro che questa Amministrazione abbia il coraggio di interloquire efficacemente con il Governo perché ciò che al momento è un’ipotesi diventi realtà di fatto. Mai come oggi il mondo dello sport, che rappresenta uno stile di vita sano e un’occasione di socialità e crescita per i nostri ragazzi, ha bisogno di supporto.    

L’Assessore snocciola a verbale tutti i numeri di un comparto che conta 6 impianti di rilevanza cittadina (ai quali si aggiungono i 27 affidati in concessione) e 37 gestiti dalle Circoscrizioni (che ne affidano in concessione altri 145), perfetta misura di un indotto che muove cifre economiche rilevanti e garantisce interessanti opportunità: nel 2019, l’incasso derivante da questi impianti è stato pari ai 2,1 milioni di euro per gli impianti comunali (a questa cifra si devono aggiungere altri 1,8 milioni di euro per gli impianti circoscrizionali); per quanto riguarda la TARI, la Città ha incassato nel 2019 460mila euro per gli impianti comunali (143mila euro la somma relativa agli impianti affidati in concessione alle Circoscrizioni). Consentire a tutte queste realtà di ripartire prorogando le scadenze è fondamentale: mi auguro che la Giunta lo faccia con efficacia.