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Tag: Regione Piemonte

Permettiamo agli ospiti delle strutture per persone con disabilità o autismo di riabbracciare i propri familiari

Appena discusso a Palazzo Lascaris il mio Question Time sul tema. Per queste strutture il Decreto Ministeriale prevede esplicitamente la piena riapertura: la Giunta Regionale si assuma le proprie responsabilità e si adegui. Una normale vita relazionale “da Fase 3” è fondamentale, da tutti i punti di vista, per queste persone. Tantissime le segnalazioni che mi sono pervenute, alcune delle quali di situazioni drammatiche.

Permettiamo agli ospiti delle strutture per persone con disabilità o autismo di entrare a tutti gli effetti, come tutti gli altri, nella Fase 3: questo il mio appello alla Giunta Regionale. Per gli ospiti delle strutture di questo tipo il ritorno a una normalità pur prudente è fondamentale non solo per una qualità della vita accettabile, ma anche per questioni riabilitative e terapeutiche. Molti non abbracciano i propri familiari da mesi.

Sgomberiamo subito il campo da un fraintendimento. L’articolo del DPCM dell’11 giugno scorso che fa riferimento a questo tipo di strutture non è l’1.1bb (quello delle RSA), come considerato dalla Giunta, ma il 9, articolo che non lascia spazio a interpretazioni: tutte le attività di questo tipo sono “riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori”.

Inutile, dunque, che l’Assessore Icardi, rispondendomi in Aula, provi a delegare la responsabilità della scelta alle singole strutture. Gli ospiti delle strutture di questo tipo non sono persone malate, né persone a rischio. Né sono – come invece gli ospiti delle RSA – soggetti fragili. Smetta dunque la Giunta Regionale di comportarsi in maniera pilatesca: cominci a fare politica e a dare risposte alle tante famiglie le stanno aspettando.

Segnalo, per finire, un risultato positivo, il fatto cioè che l’Assessore abbia garantito a verbale che le linee di indirizzo del 30 giugno saranno recepite in un prossimo Decreto di Giunta, superando dunque quelle più restrittive del 16 giugno. L’articolo da seguire dovrà essere, appunto, il 9 del DPCM.

QUESTION TIME – Ripresa delle normali attività e la frequentazione dei familiari nelle Strutture di accoglienza per persone con disabilità

Premesso che:

  • nonostante sembri ormai quasi completamente rientrata e sotto controllo la situazione di contagio e/o di sintomatologia da Covid-19 e nonostante sia il Piemonte già da tempo passato alla fase 3, ad oggi le persone con disabilità intellettiva/autismo inserite presso Comunità Alloggio o strutture equivalenti continuano, di fatto, a non poter riabbracciare i propri familiari, a non poter far ritorno a casa neanche per poche ore e a non poter svolgere le normali attività esterne;
  • il mancato rientro – da ben 4 mesi – nell’ambiente familiare, la mancanza di relazioni affettive e lo svolgimento di attività sociali, abilitative/educative all’esterno continua a compromettere la salute psicofisica delle persone ospiti delle strutture di accoglienza succitate;
  • l’ipotesi di restrizione della loro libertà appare non giustificata e discriminante a fronte del fatto che il resto della società civile si è nuovamente aperta alle attività e alle relazioni sociali.

Considerato che:

  • in data 30 giugno 2020 la Direzione regionale Sanità e Welfare ha emanato le“Linee di indirizzo per le strutture di accoglienza, servizi destinati ai minori e per i servizi di prevenzione e contrasto alla violenza” concernenti anche le comunità di accoglienza per persone con disabilità ai fini della ripresa delle loro attività sul territorio Regionale;
  • queste “Linee di indirizzo” permettono, tra le altre disposizioni, il ritorno in famiglia e rientro in comunità nello stesso giorno, attraverso una normale sottoscrizione di un questionario atto a certificare la buona salute propria e del nucleo familiare e previa garanzia di una scrupolosa osservanza di tutte le misure necessarie per la prevenzione del contagio da Covid-19.

Rilevato che:

  • in data 24 giugno alcune famiglie hanno scritto una lettera al Direttore generale Dott. Flavio Boraso, nella quale chiedevano sia la possibilità di poter far visita a parenti che il rientro a casa dei ragazzi con disabilità ospiti in Strutture di accoglienza;
  • in data 14 luglio il Direttore generale Dott. Flavio Boraso ha risposto all’appello delle famiglie scriventi, e p.c. all’Assessore alla sanità del Piemonte, evidenziando che «riteniamo sia possibile adottare soluzioni sul modello di quelle previste per le Strutture di accoglienza (…) del 30 giugno 2020 (…) pertanto sono al vaglio con i competenti organi regionali apposite modalità per consentire il rientro in famiglia degli ospiti (…) mediante l’applicazione delle misure previste per le comunità di assistenza (questionario alla famiglia, “patto” del rispetto delle regole e verifiche al rientro) …»”.

Constatato che:

  • ad oggi le Asl e gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali nonché i gestori dei servizi applicano ancora le “Linee di indirizzo per la graduale ripresa delle attività in strutture residenziali extraospedaliere” del 16 giugno 2020, anch’esse emanate da Regione Piemonte Direzione Sanità e Welfare, ma molto più restrittive rispetto a quelle del 30 giugno, impedendo di fatto il ritorno in famiglia della persona con disabilità;
  • questa situazione è stata ripresa, negli ultimi giorni, da diversi organi di stampa.

INTERROGA

l’Assessore competente per sapere come mai la Giunta Regionale, al fine di riprendere le normali attività e la frequentazione dei familiari nelle Strutture di accoglienza per persone con disabilità, non intervenga subito affinché siano applicate le “Linee di indirizzo per le strutture di accoglienza, servizi destinati ai minori e per i servizi di prevenzione e contrasto alla violenza” emanate lo scorso 30 giugno.

Voucher scuola, boom di richieste e fondi insufficienti per Statali e Paritarie: noi l’avevamo detto

Ecco il risultato di un anno di totale mancanza di programmazione e attenzione. Come Moderati l’avevamo detto a più riprese. Ma le nostre richieste di maggiori investimenti sia sul fronte del diritto allo studio sia sul fronte della libertà di educazione (Paritarie) sono sempre state respinte e bocciate in Aula. Chiederemo con forza in Consiglio Regionale un immediato aumento delle risorse.

Boom di richieste per il voucher scuola: Giunta presa in contropiede. Per la prima volta nella storia del Piemonte i fondi non basteranno per coprire tutte le domande di contributi per iscrizione e frequenza (valevoli per le Scuole Paritarie). Tradotto: tantissimi dei nostri ragazzi rischiano di non avere la possibilità di frequentare la scuola. La situazione è drammatica e non è il risultato del caso, ma della totale assenza di programmazione.

Noi lo diciamo da tempo e in previsione di una simile situazione avevamo a più riprese chiesto in Consiglio Regionale di stanziare più risorse. Ma sia sul fronte del diritto allo studio sia su quello della libertà di educazione le nostre richieste si sono sempre scontrate contro i “niet” della Maggioranza e contro l’indifferenza della Giunta. Anche sul fronte delle Scuole Paritarie, a partire dalla richiesta di innalzare a 40mila euro della soglia ISEE per l’accesso al voucher e di potenziare il fondo esistente con un ulteriore versamento di 4 milioni di euro. Diventa difficile dare sempre la colpa al Governo (le cui responsabilità sono peraltro evidenti) quando in Aula si vota contro o ci si astiene.

In questi mesi è emerso uno scenario di assoluta mancanza di attenzione, sia da parte della Maggioranza sia da parte della Giunta, sul tema della programmazione e del diritto allo studio; sul sistema delle Paritarie non ho ancora visto un euro allocato dalla Scuola Primaria in su.

Sapevamo che sarebbe finita così. Presenteremo immediatamente in Consiglio Regionale uno o più atti per chiedere con forza l’aumento delle risorse.

In gioco sono il diritto allo studio e la libertà di educazione per l’anno scolastico che sta per iniziare.

Attività di Noleggio con Conducente in crisi e abbandonate dalla Regione

Nessun vero aiuto e non un euro, al momento, per un settore strategico per il nostro turismo. Risposta interlocutoria della Giunta al mio Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris: per ora il “voucher” è una pura ipotesi, tornerò a chiedere con forza un sostegno economico in vista del prossimo assestamento di bilancio.
 
Abbiamo visto, nelle scorse settimane, che quando questa Giunta Regionale intende sostenere un comparto le risorse per farlo le trova. Dobbiamo dunque dedurre che le attività di Noleggio con Conducente non rientrano tra le priorità, benché siano state duramente colpite dalla crisi e nonostante siano strategiche per la ripartenza del comparto turistico regionale. 

“Non possiamo al momento affermare di essere nelle condizioni di coprire la spesa di un voucher simile al ‘voucher vacanze’ per sostenere le aziende che svolgono attività di Noleggio con Conducente”. Traducendo la risposta dell’Assessore Gabusi letta in Aula dal collega Marrone: l’idea del voucher deve essere intesa per ora come pura ipotesi. 

Ragionevoli erano le richieste degli imprenditori e delle Associazioni del settore, che ho sostenuto convintamente nel mio atto: il riconoscimento di un fondo perduto e l’esonero dal pagamento della tassa di accesso alla città fino alla fine dell’anno in corso (o, in alternativa, l’accantonamento di una percentuale di quest’ultima tassa quale fondo a sostegno del comparto, messo in ginocchio dalla cancellazione causa COVID-19 di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali e altre tipologie di spostamenti turistici).

La richiesta di misure tempestive in grado di rimettere in moto la filiera è al momento caduta nel vuoto. La semplice ordinanza regionale che rende utilizzabili tutti i posti a bordo dei mezzi di trasporto non basta. L’Assessore ha rimandato la decisione definitiva al prossimo assestamento di bilancio: tornerò a dare battaglia.

Question Time – Misure urgenti a favore delle attività di Noleggio con Autista di Autobus e Auto

Premesso che:

  • il 3 giugno u.s. in tante città capoluoghi di Regione le Associazioni di ategoria in ambito bus, vetture e natanti del comparto noleggio con conducente hanno organizzato una serie di manifestazioni nazionali;
  • anche in Piemonte, come in altre Regioni, si è svolta in Piazza Castello la manifestazione per protestare contro la mancanza di considerazione per le attività di Noleggio con Autista di Autobus e Auto da parte del Governo;
  • sempre nella medesima giornata i rappresentanti delle Associazioni di categoria sono stati accolti dall’Assessore Ricca, il quale ha organizzato un incontro per il 5 giugno con la presenza dell’Assessore Gabusi e Poggio;
  • in occasione di tale incontro sono state avanzate diverse richieste, tra le quali un contributo a fondo perduto e l’esonero al pagamento della tassa di accesso alla Città per i bus per tutto l’anno 2020 oppure l’accantonamento di una percentuale di quest’ultima, quale fondo, da poter utilizzare come aiuto per il comparto;
  • il 17 giugno, sempre su richiesta delle Associazioni di categoria, si è svolta una riunione via web: in occasione di questo incontro virtuale è stato ipotizzato un contributo a fondo perduto ad azienda; si è stabilito inoltre di programmare un nuovo incontro verso i primi di luglio al fine di definire l’esatta entità del contributo a fondo perduto.

Rilevato che:

  • l’emergenza sanitaria pandemica Covid-19 ha imposto misure drastiche sulla limitazione della circolazione delle persone;
  • tale circostanza ha prodotto immediatamente la totale cancellazione delle prenotazioni relative ad attività quali gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni crocieristiche e spostamenti in genere;
  • le attività in oggetto, non sono mai state esplicitamente sospese nei vari DPCM e Dl che si sono susseguiti dall’inizio di marzo, dal momento che il codice Ateco 49.00 le faceva rientrare tra quelle considerate essenziali;
  • le aziende si sono dunque trovate sulla carta attive ma di fatto fermate nella loro attività dalla totale mancanza di utenza.

Considerato che:

  • questo settore, purtroppo, non sta godendo del medesimo sostegno manifestato dalle autorità governative, sia Nazionali che Regionali, verso altri ambiti produttivi. Si riscontra una discutibile sproporzione tra il poco sostegno riservato a questa categoria rispetto ad altre;
  • le Associazioni di categoria, che rappresentano imprenditori e lavoratori del settore, chiedono un pacchetto di misure tempestive in grado di rimettere in moto la filiera;
  • chiedono inoltre che siano discusse e condivise le strategie per il rilancio.

Constatato che:

  • ad oggi non risultano esserci state altre interazioni tra gli Assessori Regionali competenti e le Associazioni di categoria.

Interroga l’Assessore

per sapere con quali misure, nell’immediato, la Regione intenda sostenere economicamente questo settore.