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Tag: Kastamonu

Ipotesi apertura Kastamonu, ci aspettiamo dalla Città Metropolitana assoluto impegno e puntuale supervisione a tutela della salute e dell’ambiente

Fare il “compitino” della mera applicazione di normative e parametri non è sufficiente: chiediamo che sia pienamente garantita la tutela dei cittadini e del territorio. A quel punto, saluteremo come un’ottima notizia, per le sue ricadute sull’economia del territorio, la ripresa dell’attività produttiva dell’azienda di Frossasco. Dopo l’analogo atto presentato in Consiglio Regionale, ho appena discusso anche in Consiglio Metropolitano un’interpellanza sul tema.

Pretendiamo garanzie per la salute dei cittadini e per il territorio: ho ribadito la mia richiesta discutendo in Consiglio Metropolitano, poco fa, la mia interpellanza relativa al progetto di ripristino degli impianti Kastamonu (ex Annovati e poi Trombini) a Frossasco (Torino). Ci auguriamo ora che la volontà di tutela di territorio e salute sia reale e che la Città Metropolitana non si limiti al “compitino” della mera applicazione, peraltro fondamentale, dei parametri ambientali previsti e che l’attenzione resti alta anche durante la prossima consiliatura. Non possiamo accettare che i diritti di chi fa impresa e di chi su un territorio risiede o lavora, magari nell’ambito dell’agricoltura e dell’allevamento, siano in contrasto. Con il rispetto di regole e parametri, la riapertura dell’azienda è un’ottima notizia. La settimana scorsa avevo discusso un atto analogo anche in Consiglio Regionale.

Ci auguriamo che, alle risposte della Consigliera Delegata Azzarà (peraltro puntuali), faccia seguito un impegno altrettanto puntuale e forte da parte della Città Metropolitana. Un impegno che ci auguriamo non si esaurisca con la sindacatura Appendino, ma che continui negli anni. Abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che parametri e normative di standard europeo saranno rigorosamente applicati. Vigileremo: chiediamo un reale ed efficace impegno per la tutela di ambiente e salute.

Ci chiediamo se – data la vicinanza di abitazioni, aziende agricole e allevamenti e considerata la natura di “nuovo insediamento” (il precedente procedimento di Trombini non si era concluso) – un nuovo stabilimento di quel tipo possa essere autorizzato.

I Moderati sostengono da sempre, come forza politica, chi fa impresa: siamo convinti che fare impresa in maniera matura significhi anche rispettare le norme e l’ambiente. È interesse della stessa Kastamonu liberare il campo da qualsiasi preoccupazione relativa a tutte le proprie attività produttive e di smaltimento. Chiediamo alle Istituzioni che le valutazioni siano fatte nella maniera più scrupolosa e che ai cittadini siano fornite, nella massima trasparenza, tutte le informazioni del caso. Il nostro obiettivo è che questo nuovo insediamento produttivo si integri senza traumi nell’ecosistema sociale ed economico esistente.  

L’impianto ex Annovati e poi Trombini a Frossasco, ora di proprietà Kastamonu, potrebbe ripartire dopo anni di inattività e dopo l’incendio della primavera del 2019: la multinazionale specializzata nella produzione di pannello per l’industria dell’arredamento ha presentato lo scorso 28 aprile, presso la Città Metropolitana di Torino, un progetto di ripristino dell’impianto di via Piscina 2-6.

Kastamonu riapre a Frossasco, buona notizia? Sì, a patto che siano tutelati salute e territorio

La multinazionale ha presentato in Città Metropolitana un progetto di ripristino degli impianti ex Annovati e poi Trombini (produzione di pannello per l’industria dell’arredamento) sul territorio del Comune in provincia di Torino: destano però preoccupazione l’impatto sul territorio, a vocazione agricola e residenziale, e il progetto di installazione di un nuovo bruciatore di biomasse a poche centinaia di metri da abitazioni e allevamenti. Ho presentato un’interpellanza in Consiglio Regionale e una in Città Metropolitana per assicurarmi che tutte le misure di sicurezza siano prese e che ambiente e salute siano opportunamente difesi.

L’impianto ex Annovati e poi Trombini a Frossasco, ora di proprietà Kastamonu, potrebbe ripartire dopo anni di inattività e dopo l’incendio della primavera del 2019: la multinazionale specializzata nella produzione di pannello per l’industria dell’arredamento ha infatti presentato lo scorso 28 aprile, presso la Città Metropolitana di Torino, un progetto di ripristino dell’impianto di via Piscina 2-6. Una buona notizia per il territorio? Sì, alla luce delle possibili ricadute occupazionali dopo due anni di crisi durissima. A patto che la sicurezza e la salute dei residenti sia garantita e che l’impatto su un territorio a vocazione agricola e residenziale sia ammortizzato. Su entrambi i temi, vogliamo vederci chiaro. In particolare, desta preoccupazione la prospettiva di vedere prossimamente in attività un nuovo Energy Plant (bruciatore da 25 MW) per lo smaltimento di biomasse dal sito produttivo. Ho presentato dunque due interpellanze, una in Consiglio Regionale del Piemonte e una in Consiglio Metropolitano, per avere un aggiornamento sui controlli e sulle misure necessarie per garantire sicurezza e salute, nonché sulle modalità di rilevamento dei dati sulle emissioni. Con i miei due atti chiedo inoltre se siano previsti controlli e rilievi per verificare la salubrità del terreno e del sottosuolo di pertinenza dell’impianto, dal momento che, a sua volta, l’ipotesi di residui inquinanti o tossici presenti nel sottosuolo dell’area produttiva genera preoccupazioni.