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Tag: infermieri

Casa di Comunità a San Mauro: un’opportunità, se si pone l’attenzione sul personale

A San Mauro si è tenuta questa mattina la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova Casa di Comunità, un presidio sanitario fondamentale per la nostra città e per il territorio che renderà il sistema sanitario più vicino ai cittadini.

Sono lieto di aver potuto presenziare a un momento così significativo che segna l’inizio ufficiale dei lavori finanziati con fondi Pnrr e inseriti nell’ambito della programmazione regionale, volta a rendere più capillare la presenza della medicina di territorio e incrementare la qualità e la prossimità dei servizi.

Proprio in quest’ottica è necessario porre attenzione, al di là dell’edificazione o del rinnovamento delle strutture, anche al reperimento di personale medico, infermieristico e sanitario qualificato e motivato, vera colonna portante di qualsiasi sistema socio-sanitario. Senza  medici, infermieri, oss, non è possibile garantire ai nostri cittadini le cure di cui necessitano, né intervenire sulle liste d’attesa.

Sono dunque felice della posa di questa prima pietra e auspico che sia, appunto, una prima pietra, anche in senso più lato, di un sistema della medicina territoriale che sia sempre più a misura di utente e sempre più a fianco dei cittadini del nostro territorio.

Tre misure urgenti contro la carenza di infermieri in Piemonte: assunzioni, adeguamento degli stipendi, equipollenza dei titoli esteri

Senza investimenti e senza una progettualità lungimirante lo stesso Osservatorio Regionale, la cui introduzione è stata riferita dalla Giunta in risposta al mio Question Time discusso in Aula poco fa, rischia di non bastare. L’attuale situazione, aggravata dal crescente fenomeno delle dimissioni, vede una carenza di almeno 4mila professionisti in Piemonte.

Prendiamo atto dell’avvio della progettualità, riferita poco fa dalla Giunta Regionale in risposta al mio Question Time sulla carenza di infermieri, dell’Osservatorio Regionale, con la partecipazione della Presidenza, dell’Assessorato alla Sanità, della Direzione Sanità, dell’Azienda Zero e delle Organizzazioni Sindacali. Anche questo nuovo soggetto potrà essere utile a superare una situazione che vede – si stima – tra le 4mila e le 5mila unità la carenza di infermiere e infermieri (attualmente 21mila nella nostra regione) rispetto al reale fabbisogno della nostra regione. Il fenomeno sempre più evidente delle dimissioni (in media una al giorno in campo infermieristico a livello nazionale, con il Piemonte che non fa eccezione rispetto alla tendenza) rende lo stato dell’arte ancora più preoccupante. Compito dell’Osservatorio è il monitoraggio dei trend occupazionali del personale del Servizio Sanitario Regionale. Ma il solo Osservatorio – è evidente – non è sufficiente: servono investimenti per nuove assunzioni e per un adeguamento degli stipendi di professionisti che, scegliendo di andare a lavorare nel Settore Privato o all’estero, possono arrivare a guadagnare più del doppio rispetto alla retribuzione media di 1.400 euro. Poter contare su un numero sufficiente di infermiere e infermieri non significa soltanto garantire a questi professionisti una turnazione sostenibile, ma anche tutelare i pazienti. Altrettanto urgente è un ragionamento, a livello di Governo, sull’equipollenza dei titoli conseguiti in Paesi extra UE: attualmente, coloro che hanno conseguito il titolo in un Paese extra Ue devono sottoporsi al giudizio del Ministero della Salute, che può equiparare il titolo oppure decretare che il riconoscimento dello stesso sia subordinato al superamento di una misura compensativa da svolgersi in un polo formativo universitario. È fondamentale poter assumere in tempi rapidi personale adeguatamente formato, con un titolo riconosciuto e in grado di svolgere al meglio e fin da subito il proprio compito.

Una “dimissione” al giorno: la Sanità piemontese ha bisogno di infermieri

Domani si discute il mio Question Time affinché si possa invertire la tendenza.

L’Ordine degli Infermieri stima, in Italia, dimissioni di infermieri dalla Sanità Pubblica nell’ordine di un caso al giorno e il Piemonte non fa certamente eccezione. Anzi: la tendenza aggrava ulteriormente una situazione già problematica, che vede stimata tra le 4mila e le 5mila unità la carenza di infermiere e infermieri (attualmente 21mila nella nostra regione) rispetto al reale fabbisogno. Escludiamo che questa criticità possa essere affrontata con l’assunzione di personale non adeguatamente formato e privo di una laurea riconosciuta. Chiederemo alla Giunta soluzioni efficaci, da applicarsi in tempi brevi, anche considerando che sono spesso i professionisti più qualificati ad abbandonare – per il settore privato o per un’esperienza lavorativa all’estero (soprattutto Germania, Inghilterra e Svizzera) – il loro posto di lavoro nella Sanità Pubblica. Il Sistema Sanitario piemontese non può prescindere da un adeguato numero di infermiere e infermieri opportunamente formati.

Dalla parte degli infermieri che manifestano: ora tocca alla politica

Chiediamo un contributo economico a questa categoria professionale: adesso, dopo aver recentemente ottenuto la disponibilità da parte della Giunta Cirio, ci assicureremo che alle parole seguano i fatti e che i fondi siano adeguati per quantità e tempistiche. In due anni di pandemia, infermiere e infermieri hanno profuso uno sforzo incredibile, in termini di fatica e di rischi: i loro stipendi restano, tuttavia, tra i più bassi d’Europa; la loro categoria è tra le pochissime a non avere mai ricevuto un sostegno economico dai Governi.

Oggi gli infermieri sono in piazza per chiedere riconoscimenti salariali e nuove assunzioni. Si definiscono “Spremuti come limoni e dimenticati”. Non soltanto riteniamo sacrosante le loro richieste, ma garantiamo, come Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, il nostro massimo impegno per la loro causa.

Ci fa piacere l’apertura della Giunta in merito alla possibilità di sostenere economicamente infermiere e infermieri: una richiesta che i Moderati hanno espresso con un Question Time recentemente discusso a Palazzo Lascaris. L’Assessore Icardi intende erogare un contributo una tantum: ci assicureremo che alle parole seguano i fatti e che questi fondi siano congrui ed erogati in tempi brevi.

Da due anni in prima linea nella battaglia contro la pandemia, il personale infermieristico chiede a gran voce supporto e sostegno: abbiamo raccolto, come Moderati in Consiglio Regionale, queste richieste di aiuto, considerandole più che giustificate dai fatti. In questi 24 mesi, all’aumento dei carichi di lavoro, della pressione e dell’orario non è corrisposto un aumento delle paghe sul territorio italiano, che restano tra le più basse a livello continentale. Con il mio Question Time ho chiesto alla Giunta come intenda sostenere la professione infermieristica, sia in relazione al compenso spettante ai lavoratori del comparto sia in riferimento alle attuali condizioni di lavoro.

I Moderati da sempre sostengono il comparto infermieristico ed esprimono gratitudine per il grande sforzo profuso dalle infermiere e dagli infermieri durante l’emergenza pandemica, ringraziando questi lavoratori sia con l’impegno nelle Aule istituzionali sia, per esempio, con una recente campagna di affissioni.

Sostegno agli infermieri, ora la Giunta mantenga le promesse

L’Assessore Icardi, rispondendo poco fa al mio Question Time, ha confermato esplicitamente, come da noi richiesto, l’intenzione di garantire un contributo anche economico a questa categoria professionale: ora ci assicureremo che alle parole seguano i fatti e che i fondi siano adeguati per quantità e tempistiche. In due anni di pandemia, infermiere e infermieri hanno profuso uno sforzo incredibile, in termini di fatica e di rischi: i loro stipendi restano, tuttavia, tra i più bassi d’Europa; la loro categoria è tra le pochissime a non avere mai ricevuto un sostegno economico dai Governi.

Ci fa piacere l’apertura della Giunta in merito alla possibilità di sostenere anche economicamente infermiere e infermieri: una richiesta che i Moderati hanno espresso con un Question Time appena discusso in Consiglio Regionale del Piemonte. L’Assessore Icardi intende erogare un contributo una tantum: ci assicureremo che alle parole seguano i fatti e che questi fondi siano congrui ed erogati in tempi brevi.

Da due anni in prima linea nella battaglia contro la pandemia, il personale infermieristico chiede a gran voce supporto e sostegno: abbiamo raccolto, come Moderati in Consiglio Regionale, queste richieste di aiuto, considerandole più che giustificate dai fatti. In questi 24 mesi, all’aumento dei carichi di lavoro, della pressione e dell’orario non è corrisposto un aumento delle paghe sul territorio italiano, che restano tra le più basse a livello continentale. Con il mio Question Time ho chiesto alla Giunta come intenda sostenere la professione infermieristica, sia in relazione al compenso spettante ai lavoratori del comparto sia in riferimento alle attuali condizioni di lavoro.

I Moderati da sempre sostengono il comparto infermieristico ed esprimono gratitudine per il grande sforzo profuso dalle infermiere e dagli infermieri durante l’emergenza pandemica, ringraziando questi lavoratori sia con l’impegno nelle Aule istituzionali sia, per esempio, con una recente campagna di affissioni.

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