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Tag: Educazione

Carceri: giusto investire in nuove strutture e personale, ma non si dimentichi il lavoro come strumento di prevenzione della recidiva

La relazione del Garante delle persone private della libertà, on. Bruno Mellano, costruisce una cornice istituzionale alle cronache delle ultime settimane. E’ innegabile che la situazione attuale, in Piemonte come in altre regioni italiane, necessiti di interventi non più rinviabili.

In primo luogo ritengo sia necessario implementare, aggiornare e rinnovare le strutture sanitarie all’interno delle carceri, al fine di effettuare all’interno visite specialistiche e ambulatoriali evitando rischi, oneri e impegno di personale per il trasferimento nelle strutture sanitarie del territorio.

In secondo luogo è fondamentale lavorare su due direttrici. Da una parte, bene ha fatto l’Esecutivo nazionale a stanziare risorse per nuove strutture carcerarie, anche perché l’Italia è fuori da ogni norma comunitaria sui metri quadri da destinare a ciascuna persona reclusa; dall’altra è necessario intervenire in modo più costruttivo, ricordando che il reato commesso non è la persona che lo commette. Quindi è indispensabile investire in educazione, al fine di ridurre il tasso di delinquenza tra i giovani, ma anche in progetti di formazione lavoro per favorire il reinserimento attivo nella società. Per evitare la recidiva e sviluppare quel percorso di redenzione che è poi il fine ultimo della pena, è fondamentale attivare percorsi occupazionali, tanto in regime di semilibertà diurna quanto perseguendo un inserimento lavorativo stabile anche una volta terminato il periodo di reclusione, sfruttando opportunamente i benefici derivanti dalla Legge Smuraglia.

In questo senso esistono delle esperienze positive che potrebbero essere replicate anche nel nostro territorio, ad esempio quelle di Bollate o Padova.

Gli strumenti giuridici e normativi per conseguire risultati di questo tipo esistono, magari applicando la co-progettazione e co-, coinvolgendo istituzioni, enti locali, direzioni carcerarie ed Enti del Terzo Settore, da sempre attivi in quest’ambito, imprese e imprese sociali, come previsto dal nuovo Codice del Terzo Settore.

Giornata Europea della Cultura Ebraica: riflessione significativa sulla famiglia e sull’educazione dei giovani

Questa mattina alla Sinagoga di Torino, ho partecipato, in rappresentanza del Consiglio Regionale, all’apertura della XXV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

Un’edizione speciale perché cade nel 600° anniversario dell’ammissione ufficiale della comunità ebraica a Torino.

Ritengo particolarmente significativo il tema scelto per questa edizione, la famiglia, stimolante proprio nel contesto attuale in cui educare i giovani alla fede, alla cultura, alle radici permette loro di avere una chiave di lettura per vivere pienamente il loro ruolo nella società e i cambiamenti che le nostre comunità devono affrontare.

Solo conoscendo approfonditamente la propria identità si è in grado di avere un confronto costruttivo e vero con altre culture e altre storie.

Per questo ringrazio moltissimo la Comunità ebraica torinese per l’invito, per la giornata di racconto della propria identità e della propria cultura, anche in relazione con altre confessioni, ma soprattutto per la ricchezza che la sua presenza e la sua ricerca del confronto portano alla nostra società e al nostro Piemonte.