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Carburante alle stelle, trasporti sanitari e sociali a rischio

Domani a Palazzo Lascaris chiederò alla Giunta, con un Question Time, risorse finanziarie straordinarie per garantire alle Associazioni del comparto, già provate dalla crisi e dall’inflazione, rimborsi tempestivi e adeguati all’aumento dei costi.

Operatività delle ambulanze, servizi di trasporto per persone con disabilità, attività diverse gestite dalle pubbliche assistenze sono a rischio: l’interruzione di questi servizi è uno dei possibili effetti del caro benzina e del caro gasolio. I prezzi al distributore ancora ben sopra i 2 euro al litro e l’aumento medio dei prezzi fatto registrare dal 2019 a oggi supera il 60% (mentre i rimborsi sono rimasti invariati e i plafond mensili delle carte carburante hanno tempi di aggiornamento più lenti degli aumenti).

Aggiornare le tariffe (regionali e comunali) e i prezzi di gara, così come ampliare l’accesso a tutti gli operatori semplificando la procedura per il recupero delle accise, è fondamentale. Chi gestisce servizi di trasporto e soccorso in ambulanza, trasporto di persone in dialisi e trasporto di persone con disabilità sta lavorando con rimborsi legati a vecchie tariffe non adeguate al contesto attuale.

I soli tagli delle accise previsti dal Decreto Energia del Governo non sono sufficienti, dal momento che riportano benzina e gasolio al costo di meno di un mese fa. Con il mio Question Time chiederò alla Giunta misure urgenti e risorse aggiuntive.

Subito interventi per rispondere all’emergenza abitativa

Pieno sostegno alle richieste dei Sindacati degli Inquilini che hanno manifestato questa mattina davanti a Palazzo Lascaris: anche la Giunta Regionale deve fare la sua parte. Solo in Piemonte si rischiano 5mila casi di richieste di sfratto. Inflazione al 6%, bollette raddoppiate e crisi economica peggiorano ulteriormente la situazione: subito un tavolo di discussione e pianificazione per evitare che migliaia di famiglie restino, anche nella nostra regione, senza una casa.

Arrivare a una graduazione programmata degli sfratti, garantendo a tutti gli inquilini un passaggio da casa a casa, è urgente e necessario: la Giunta Cirio si attivi per ottenere presso le Prefetture l’apertura di tavoli di discussione e pianificazione. Faccio convintamente mie le richieste espresse questa mattina di fronte a Palazzo Lascaris a Torino, con un presidio, da Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini. L’emergenza abitativa è da sempre in cima alla lista delle priorità dei Moderati.

Sono, in tutta Italia, 866mila le famiglie in condizioni di povertà che vivono in affitto. Con la fine del blocco degli sfratti 140mila nuclei rischiano di rimanere senza una casa. Le richieste di sfratto in Piemonte supereranno probabilmente i 5mila casi. Una bomba sociale a rischio esplosione, la cui potenza è resa ancora più forte da bollette di luce e gas che hanno raggiunto cifre astronomiche (con aumenti fino al +100%) e da un’inflazione tra il 4% e il 6%, quale non si vedeva da 30 anni.

La Giunta Cirio intervenga, in attesa che anche il Governo agisca per arginare una sofferenza abitativa che rischia di trasformarsi in scontro sociale.

Zona Omogenea 4 (Torino Nord), sia la tratta Stura-Leinì sia il raddoppio della Linea 46 sono inutili

Le due ipotesi, costose e inefficaci, sono al vaglio di AMP (Agenzia Mobilità Piemontese): ma il territorio ha semmai bisogno, come peraltro più volte espresso dagli stessi Sindaci, di un accesso diretto alle stazioni ferroviarie di Volpiano e Caselle. Sul tema, presenterò un’interpellanza in Consiglio Regionale.

In merito al collegamento tra Torino e Leinì, gestito da GTT con la Linea bus 46, ribadiamo che qualunque modifica al servizio deve lasciare inalterato questo collegamento: a questa porzione di territorio servirebbe, semmai, il più volte richiesto collegamento con le stazioni di Volpiano e Caselle. Ribadiamo oggi questi concetti, già oggetto di una mia interpellanza in Consiglio Metropolitano e più volte espressi dalle locali Amministrazioni, essendo venuti a conoscenza di una lettera inviata dall’Agenzia Mobilità Piemontese (AMP) alla stessa GTT e alle Giunte di Torino, Leinì e Mappano (oggetto del documento: “Proposta di miglioramento dei collegamenti tra i Comuni di Leinì e Mappano con il Movicentro Stura”).

Nel testo si fa riferimento all’ipotesi di istituire una nuova Linea suburbana di collegamento Leinì-Mappano-Stura oppure, in alternativa, di sdoppiare la Linea 46 (Leinì-Torino Porta Susa) in Linea 46 Urbana (Movicentro Stura-Torino Porta Susa) e Linea 26 Suburbana (Movicentro Stura-Leinì). Consideriamo entrambe le possibilità non solo inutili, ma dispendiose e controproducenti per la mobilità di questa porzione di territorio regionale. La linea Leinì-Stura può funzionare solo in aggiunta a un’altra Linea verso le altre stazioni (la sola Leinì-Stura non sarebbe sufficiente a tagliare i tempi, che ora sono dì un’ora e un quarto verso il centro). Il dramma dello sdoppiamento è che comporta passaggi più radi in tutte le fasce orarie e soprattutto sospende la Linea 26 dopo le ore 21.00. Quindi la sera Leinì e Mappano sarebbero isolate.

I Comuni del territorio si sono già detti, nei mesi scorsi, pronti a garantire parte delle necessarie risorse economiche per realizzare la gronda di collegamento con le stazioni di Volpiano e Caselle, questa sì necessaria. Non si esclude la possibilità di allargare il progetto anche a Brandizzo. Solo con una simile progettualità si potrà permettere un rapido accesso ai servizi ferroviari e all’aeroporto per tutti i cittadini della zona territoriale omogenea Area 4. Molti sarebbero gli effetti positivi sull’intensità del traffico su nodi e arterie particolarmente congestionati di tutta l’area. I cittadini hanno inoltre necessità di un accesso diretto, che attualmente manca in alcuni comuni, al Sistema Ferroviario Metropolitano. Presenterò, sul tema, un’interpellanza in Consiglio Regionale del Piemonte, per chiedere che le esigenze del territorio siano ascoltate accolte.

Il Piemonte chiederà al Comitato LEA e alla Conferenza Stato-Regioni di inserire il prima possibile la fibromialgia nei LEA

La mia mozione sul tema è stata approvata in Consiglio Regionale: un risultato che accogliamo con soddisfazione. L’obiettivo è che la Regione si attivi il prima possibile. Dopo questo riconoscimento sarà definito un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) e si istituirà un gruppo di lavoro a livello regionale con la partecipazione di professionisti esperti e rappresentanti delle Associazioni.

La strada è ancora lunga, ma un primo passo è stato compiuto: passa a Palazzo Lascaris la mia mozione che impegna la Giunta Cirio a farsi promotrice presso il Comitato LEA e presso la Conferenza Stato-Regione affinché la sindrome fibromialgica sia inserita nei LEA. Grazie ai colleghi Consiglieri che hanno votato a favore del mio atto, grazie ai tanti piemontesi che mi hanno raccontato la loro esperienza e che quotidianamente si dimostrano più forti di questa patologia.

Troppe malattie sono ancora senza protocolli specifici, troppi cittadini piemontesi sono, ancora, in una certa misura abbandonati nel loro confrontarsi con la patologia. Che il Governo inizi ad ampliare i LEA è quanto mai necessario. Dopo l’inserimento nei LEA della fibromialgia si dovrà definire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) specifico per l’individuazione di competenze, riferimenti territoriali, procedure diagnostiche e terapeutiche per i pazienti e si istituirà un gruppo di lavoro a livello regionale con la partecipazione di professionisti esperti e rappresentanti delle Associazioni, quale luogo di confronto e discussione.

Ci auguriamo che oggi si apra una nuova stagione e che gli stessi pazienti si sentano meno soli e meno abbandonati.

Sono quasi due milioni gli italiani con fibromialgia. La sindrome colpisce soprattutto le donne (9 casi su 10). Tra i sintomi più gravi si segnalano dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, sintomi extrascheletrici come astenia, stanchezza, disturbi del sonno, problemi dell’alvo, problemi dell’area cognitiva (memoria, attenzione, rallentamento dei tempi di reazione, alterazione delle funzioni esecutive) e sintomi di tipo psicologico (ansia, depressione, attacchi di panico). La fibromialgia, che pure può osservarsi in ogni fascia d’età, compare nella maggior parte dei casi tra i 35 e i 60 anni. Sono in aumento i casi fra gli adolescenti. Questa sindrome compromette, nei casi più gravi, le attività quotidiane e professionali. Non essendo a oggi le cure per la fibromialgia riconosciute nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), i costi sono a carico del paziente.

Ricorso al TAR di FdI punto più basso nel rapporto tra Consiglio e Uffici

Gravissima mancanza di rispetto nei confronti della professionalità degli Uffici, dei dipendenti regionali e della dialettica democratica d’Aula; altro tempo perso in Consiglio nel momento meno opportuno; segnale di una spaccatura all’interno della Maggioranza.

Ci siamo trovati a discutere, oggi in Consiglio Regionale, del ricorso al TAR di Fratelli d’Italia notificato al presidente Allasia, al Presidente Cirio e ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, per quanto non depositato: altro tempo perso, proprio nel momento in cui meno potremmo permettercelo, mentre, per esempio, da tante voci si alza verso la Regione la richiesta di una regia in grado di organizzare e gestire lo slancio di generosità dei piemontesi a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina e mentre il caro energia sta mettendo in difficoltà migliaia e migliaia di famiglie e di imprese. Il ricorso firmato dal Capogruppo Bongioanni riguarda l’uso della Posta Elettronica Certificata per l’elezione di metà mandato dei componenti dell’Ufficio di Presidenza. Un ricorso come questo è un implicito attacco al lavoro svolto dal Consiglio in questi mesi, dal momento che alcune nomine importanti e l’elezione dei Grandi Elettori del Presidente della Repubblica sono state effettuate con le stesse modalità. Tocchiamo oggi il punto più basso a mia memoria nel rapporto tra una forza politica, il Consiglio, gli Uffici e i dipendenti del Consiglio Regionale (dipendenti grazie al cui impegno – ricordo – questo Consiglio ha lavorato più di tanti altri anche durante i mesi di lockdown). Questo ricorso è prima di tutto l’espressione di una mancanza di fiducia nei confronti della professionalità degli Uffici e l’espressione di una frattura evidente all’interno della Maggioranza, cosa che dovrebbe preoccupare i piemontesi.