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Schizzano i contagi: le mascherine siano sempre indossate sui mezzi pubblici

Anche con il rispetto delle norme – prescrittive e di buon senso – possiamo evitare che la situazione pandemica precipiti nuovamente. Domani, sul tema, la discussione del mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.

L’epidemia da Covid-19 torna a preoccupare: salgono i contagi, ma non aumenta in proporzione l’attenzione nei confronti delle misure di sicurezza e il loro rispetto. Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici? Sì, “ma pochi le indossano e ancora meno le indossano in maniera corretta”: non si contano, in questo senso, le lamentele e le segnalazioni, recepite – con articoli dedicati al tema – anche dalla stampa cittadina. I contagi sono in costante crescita e, come abbiamo avuto modo di osservare nelle ondate precedenti, rischiamo che aumentino anche i ricoveri ordinari, quelli in terapia intensiva e i decessi. Gli esperti si attendono un ulteriore aumento dei contagi nelle prossime settimane. Nella convinzione che i piemontesi abbiano il diritto di fare affidamento su un servizio di trasporto pubblico affidabile e sicuro e che le mascherine abbiano un ruolo fondamentale, chiederò domani in Aula, con un Question Time, come intenda questa Giunta di far rispettare le normative di sicurezza imposte dalla legislazione nazionale.

Tragedia Marmolada, chiediamo prevenzione

Chiediamo inoltre che sia precluso l’accesso a tutti i siti minimamente a rischio anche sulle nostre montagne.

Oggi è il momento del dolore, della vicinanza e delle condoglianze più sincere alle famiglie delle vittime: dovrà seguire immediatamente il tempo della riflessione e della pianificazione politica. Il catastrofico evento della Marmolada è un diretto effetto del cambiamento climatico e delle precarie condizioni di salute dei nostri ghiacciai. Gli stessi presupposti – scarso innevamento invernale e primavera drammaticamente più calda della media – che hanno portato al crollo del ghiacciaio sommitale di Punta Rocca potrebbero innescare fenomeni analoghi anche sulle nostre cime: chiediamo dunque un’analisi puntuale dei siti che, in Piemonte, corrono gli stessi rischi, nonché un’opera costante e affidabile di monitoraggio e l’applicazione di parametri, studiati di concerto con gli Enti preposti e con le guide alpine, volti a impedire l’accesso alle aree montane che presentino un pur minimo rischio, a tutela della sicurezza degli escursionisti.

Allarme tabaccai: «Con le commissioni tutto il nostro guadagno va in fumo, dunque pagamento in contanti o niente abbonamento del bus»

Sempre più esercenti rifiutano la possibilità di rinnovare i mensili GTT con pagamento elettronico (nonostante l’obbligo da oggi in vigore): il risultato è un disservizio per i cittadini (e per i turisti). GTT copra almeno in parte la commissione, ma sia il Governo a identificare misure per ovviare a una dinamica che si sta verificando su tutto il territorio nazionale. Chiederemo alla Giunta Cirio, da questo punto di vista, di interloquire con Roma.

Scatta da oggi l’obbligo, per le tabaccherie, di accettare il pagamento con bancomat per il rinnovo degli abbonamenti mensili GTT. Le segnalazioni di rifiuti da parte di esercenti che temono di vedere annullato il proprio margine di guadagno ci stanno arrivando numerose. Poter pagare in modalità elettronica l’abbonamento mensile GTT è un diritto del cittadino, a maggior ragione considerando che questa spesa è fiscalmente detraibile solo a fronte del giustificativo di un pagamento avvenuto con carta elettronica. Ottenere un pur minimo guadagno effettuando una vendita che è anche e soprattutto un servizio alla cittadinanza è un diritto degli esercenti.

Chiediamo dunque che sia la politica a identificare e applicare misure utili a garantire il rispetto di entrambi questi diritti, Chiederemo alla Giunta Cirio di interloquire con il Governo a questo proposito.

A fronte di commissioni che, oggettivamente, sono tanto rilevanti da cancellare, in qualche caso, il margine di guadagno per l’esercente, chiediamo che sia GTT a farsi carico di parte almeno della commissione, in modo da garantire nei fatti questa opzione di pagamento presso gli esercizi su strada. Non si può concepire che – in una regione e in un capoluogo che, come il Piemonte e Torino, stanno consolidando la propria vocazione turistica – sia difficile acquistare con moneta elettronica il titolo di viaggio per il Servizio di Trasporto Pubblico Locale.

Molti dubbi sull’Azienda Zero

Potranno essere fugati solo dai risultati: la nostra attenzione sarà massima, monitoreremo eventuali criticità.

Sarà da domani operativa l’Azienda Zero, con una lunga serie di compiti e funzioni: non abbiamo mai nascosto, in Consiglio Regionale, le nostre perplessità relative a questa nuova struttura. L’Azienda Zero sarà utile per ridurre le liste d’attesa? Aiuterà a valorizzare finalmente le tante eccellenze della Sanità piemontese? Rappresenterà un miglioramento – in termini di efficacia e accessibilità dei servizi – per chi ha una malattia rara o una fragilità psichica? Varrà a ridurre i flussi del turismo sanitario, attualmente rilevantissimi dal Piemonte verso altre Regioni? Riuscirà a valorizzare l’apporto convenzionato del Settore Privato? Su questi parametri e sui risultati ottenuti valuteremo questa novità. L’attenzione dei Moderati sarà massima e valuteremo costantemente l’andamento del nuovo modello di organizzazione, pronti a chiedere conto alla Giunta delle eventuali criticità.

Non si mettano in contrapposizione transizione ecologica e difesa dei posti di lavoro

Rifiutiamo ogni approccio ideologico al tema dello stop ai motori endotermici: ogni posizione, cioè, che si limiti ad affermare un principio senza considerare le conseguenze sociali e occupazionali.

Ci aggrappiamo agli spiragli, sottili ma reali, che restano aperti all’indomani dell’accordo raggiunto tra i ministri dell’Ambiente dei Paesi UE sulla proposta di vietare, dal 2035, la produzione e la vendita di auto con motori endotermici. Restiamo convinti che elementi sostanziali quali, tra gli altri, la possibilità di introdurre carburanti non inquinanti per i motori endotermici non possano essere tralasciati. Dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche: il tema va affrontato con delicatezza e attenzione, rappresentando una questione troppo cruciale per il nostro futuro per diventare terreno di mero scontro ideologico. Ci sono posti di lavoro da conservare: migliaia nella nostra regione, indotto compreso (il riferimento è per esempio alle molte aziende che producono componentistica). Quello della formazione e della riconversione di questi lavoratori è un tema che deve collocarsi all’apice dell’agenda politica, in generale e in particolare per un territorio, come quello piemontese, a forte e storica vocazione automotive.