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INTERPELLANZA – Servizi comunali per persone affette da Alzheimer: quale trasparenza? Associazioni attive in questo campo: quale supporto da parte dell’Amministrazione?

PREMESSO CHE

– Torino è una città di quasi 900 mila abitanti, dei quali un quarto nella fascia d’età maggiore di 65 anni;

– la popolazione anziana (over 65) tende ad aumentare (di circa il 2% ogni anno) negli ultimi dieci anni, per quanto nello stesso periodo la popolazione cittadina nel suo insieme sia in costante diminuzione (di circa 20 mila unità ogni anno);

– il numero di persone affette da demenze triplicherà entro l’anno 2050, secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

– nei paesi industrializzati la demenza senile riguarda 8 ultrasessantacinquenni su 100 e più di 1 ottuagenario su 5 (fonte: Istituto Superiore di Sanità);

– l’Italia ha definito, nel 2014, il Piano Nazionale Demenze, che fornisce indicazioni strategiche per la promozione e il miglioramento degli interventi nel settore, ivi compresi sostegno e accompagnamento del malato e dei familiari lungo tutto il percorso di cura;

– la Regione Piemonte ha istituito, nel 2017, i C.D.C.D. (Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze), recependo le indicazioni del Piano Nazionale Demenze;

– la Città di Torino non ha introdotto altri servizi a sostegno dell’anziano, dell’anziano non autosufficiente e delle famiglie;

– per far fronte ai numeri di cui sopra, in costante aumento, l’Amministrazione cittadina si è dotata di un sistema sociosanitario per la presa in carico delle persone anziane e anziane non autosufficienti;

– tale sistema prevede il coinvolgimento dei Servizi Sociali per l’aspetto assistenziale e dell’ASL per l’aspetto sanitario;

– il “primo accesso” è gestito dallo Sportello Unico Socio Sanitario, presso il quale è possibile ricevere informazioni e orientamento sui servizi e dove il cittadino può avviare le procedure utili per l’attivazione del percorso di valutazione dei bisogni;

– le Unità Valutative Geriatriche (U.V.G.) assumono il ruolo di valutazione dei bisogni;

– i Centri Diurni Alzheimer completano l’offerta di servizi pubblici a disposizione dell’anziano e dei suoi familiari;

– a questi servizi si accede facendo richiesta di servizio semiresidenziale presso le U.V.G. e di inserimento in graduatoria;

RILEVATO CHE

– da più parti si esprimono lamentele sulla difficoltà di veder riconosciuto il proprio diritto a consultare tali graduatorie e a conoscere anche solo il numero di persone in lista d’attesa;

– simili reclami sono espressi anche relativamente alla difficoltà di conoscere il numero di utenti presi in carico dai Servizi Socio-Sanitari e il numero di servizi erogati;

– i caregiver esprimono perplessità a causa della difficoltà che riscontrano nei loro tentativi di venire a conoscenza dei servizi a disposizione e ad accedervi;

CONSIDERATO CHE

– la scarsa informazione, la difficoltà di accesso ai servizi e la scarsità di servizi in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie ha favorito la spontanea iniziativa di Enti del Terzo Settore;

– sul territorio di Torino operano attualmente Alzheimer Piemonte e Associazione Solidarietà Volontariato a Domicilio (A.S.V.A.D.);

– una terza Associazione, Infine Onlus, ha recentemente interrotto le attività per mancanza di fondi;

– sul territorio cittadino sono attualmente attivi tre Alzheimer Caffè (tutti e tre concentrati nella zona sud-ovest della città, lasciando sguarnito il resto del territorio):

– via Luserna di Rorà, aperto otto anni fa e gestito da ASAVAD;

– via Rubino, aperto quattro anni fa e gestito da ASAVAD;

– via Valgioie aperto un anno fa e gestito da Acli;

– altri Comuni in Italia rappresentano modelli virtuosi di gestione di questo tipo di urgenza sociosanitaria;

– Bologna prevede per esempio, tra i servizi offerti al cittadino, gli Alzheimer Caffè, la cui rete è consultabile sul sito web istituzionale della Città;

– Milano ha attivato una serie di azioni a sostegno della persona anziana attraverso il servizio Rete Alzheimer, che prevede interventi a supporto della domiciliarità, di accompagnamento, di sostegno psicologico e sociale, con informazioni consultabili sul sito web istituzionale della Città;

– una precisa e puntuale conoscenza dei dati (numero di persone affette da demenza, numero di persone prese in carico dai Servizi Sociosanitari, numero di persone in lista d’attesa, …) è vitale per le Associazioni in fase di progettazione e in fase di reperimento dei fondi necessari per lo svolgimento delle proprie attività;

– e azioni portate avanti dalle Associazioni sono fondamentali, dal momento che integrano l’offerta di servizi messa a disposizione dalla Città e dalla Regione;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. come stia intervenendo l’Amministrazione per affrontare secondo modalità adeguate alle proporzioni del fenomeno e della sua costante crescita il tema delle persone affette da demenza senile e del sostegno nei confronti dei loro familiari;
  2. come intenda l’Amministrazione garantire la massima e necessaria trasparenza relativamente ai dati riguardanti la portata del fenomeno (numero di persone affette da demenza senile, numero di utenti presi in carico dai Servizi Sociosanitari della Città, numero e tipo di servizi erogati,…);
  3. come intenda l’Amministrazione garantire la fruibilità di questi dati ai cittadini e soprattutto alle Associazioni che ne facciano richiesta;
  4. quali siano le misure che l’Amministrazione intende proporre a supporto delle Associazioni che operano a favore delle persone affette da Alzheimer e delle loro famiglie;
  5. se e in che misura la Città di Torino intenda valutare la possibilità di mutuare esperienze virtuose portate avanti con successo e risultati incoraggianti in altre città italiane.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Trasferimento uffici Assessorato Casa

PREMESSO

che siamo venuti a conoscenza dell’imminente trasferimento di tutti gli uffici dell’Assessorato alla Casa della Città di Torino e di Lo.C.A.Re da via Corte d’Appello a via Orvieto;

CONSIDERATA

– la particolare attività svolta da questi uffici a favore delle persone con bisogni abitativi spesso drammatici;
– la necessità che gli uffici casa siano facilmente raggiungibili dai cittadini spesso disagiati e non muniti di mezzi propri che provengono da tutta la città;
– la delicatezza del lavoro stesso che spesso espone gli operatori a raccogliere non solo domande ma anche disappunto dei cittadini laddove non trovino soluzioni al proprio problema;
– l’attività rischiosa cui l’Assessorato in oggetto è stato ed è esposto – come pure alcune sedi circoscrizionali di servizi sociali – anche di occupazioni da parte di movimenti;

VALUTATO CHE

– certamente l’attuale collocazione garantiva centralità e raggiungibilità oltreché la vicinanza a Palazzo Civico e ai Servizi Sociali centrali di via Giulio facilitando collaborazione e reciproco supporto;
– la dismissione dell’immobile di via Corte d’Appello ha richiesto una complessa valutazione per la ricollocazione dell’attività;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:
1) quando è previsto il trasferimento;
2) quali soluzioni alternative sono state vagliate;
3) come si pensa di garantire i lavoratori nell’esercizio della loro attività lavorativa;
4) se si pensa di mettere in atto attività volte a favorire cittadini di zone decentrate e/o anziani nello svolgimento delle pratiche di ERP o Lo.C.A.Re..

F.to Elide Tisi

Silvio Magliano

Sopralluogo al Centro Polisportivo ASD Campus

Sopralluogo al Centro Polisportivo dell’ASD Campus di via Pietro Cossa 193/12. Una splendida realtà: bello vedere che c’è ancora chi crede nel futuro delle cosiddette #periferie e vi investe tempo, impegno e risorse. Molto interessante anche il progetto per la trasformazione della pista da pattinaggio, attualmente non utilizzata, in una struttura coperta per la pratica di diverse attività sportive. L’auspicio è che anche l’Amministrazione ne colga tutto il valore e l’utilità per il quartiere.

INTERPELLANZA – Cara sindaca, mi si è ristretto il bike sharing?

PREMESSO CHE

  • è nota, e per molti aspetti condivisibile, l’attenzione dell’Amministrazione per le tematiche ambientali e le conseguenti misure per il blocco dell’inquinamento atmosferico derivante dalla circolazione veicolare;
  • il tema non è nuovo ma è già stato affrontato dalle Giunte precedenti che hanno creduto nella mobilità alternativa e hanno puntato sull’introduzione e lo sviluppo del bike sharing;
  • in merito si desidera citare l’esperienza di grande successo rappresentata dal servizio ToBike a cui, in progresso di tempo, si sono aggiunti altri fornitori del servizio di noleggio bici a flusso libero tramite applicazione per smartphone;
  • tra questi ultimi, degno di menzione è senza dubbio “MobiKe”, la maggiore piattaforma mondiale di bike sharing;
  • dopo il grande successo a Milano, Firenze e Bologna, l’arrivo nella nostra Città della smart bike dall’inconfondibile cestino arancione ha entusiasmato gli utenti torinesi;

RILEVATO  CHE

  • numerosi cittadini hanno riferito allo scrivente che il servizio di bike sharing fornito da “MobiKe” pare abbia recentemente modificato il proprio perimetro di funzionalità, riducendolo alla zona centrale e a quella immediatamente a ridosso del centro;
  • in merito pare che gli utenti non abbiano ricevuto alcun preavviso ma che, appena parcheggiato il velocipede in zone non più coperte dal servizio, siano stati destinatari di un messaggio che li avvisava dell’erogazione di penali a loro carico;

CONSIDERATO CHE

  • gli utenti del bike sharing devono e vogliono vivere la Città nella sua interezza e non solo entro la cinta stabilita di volta in volta dal fornitore del servizio;
  • la Città, gli Enti, le Istituzioni, le aziende e le associazioni forniscono i propri beni e servizi in tutto il territorio cittadino;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza di variazioni del servizio fornito da “Mobike”;
  2. se l’Amministrazione intenda verificare che il servizio dichiarato da “MobiKe” non abbia subito modificazioni unilateralmente assunte, rispetto a quanto inizialmente dichiarato e proposto, a detrimento della qualità del servizio e dell’offerta agli utenti;
  3. se si intendano riferire al Consiglio Comunale gli eventuali provvedimenti decisi dall’Amministrazione in conseguenza delle verifiche sollecitate ai punti precedenti.

Silvio Magliano

Torino-Ceres: quando cominceremo a pensare al dopo cantiere?

Esprimo preoccupazione per il futuro del quartiere. Gli studi e le previsioni tengono conto di tutto (flussi, tempi, tipologie di veicoli), mentre la grande assente è una sola: una progettualità anche solo indicativa di quale sarà la sistemazione finale. Le attività che “sopravviveranno” al cantiere saranno, prima o poi, prese in considerazione? Penso, per esempio, all’urgenza di un ragionamento sulla disponibilità di posti auto. Il mio timore è che si replichi la situazione di corso Venezia: in cambio di due piste ciclabili, ci ritroviamo con meno aree di sosta e un tessuto commerciale che ha subito un colpo durissimo. Mi si perdoni la metafora: sono disponibile a sopportare due settimane di disagio e muratori in casa per avere, tra quindici giorni, un bagno nuovo. Non per ritrovarmi con un bagno più piccolo e meno funzionale.