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INTERPELLANZA – Proprio brutto rispondere ‘rinviato’ quando si parla di volontariato

PREMESSO CHE

  • nel mese di novembre 2019 lo scrivente si vedeva costretto alla proposizione di un’interpellanza (mecc. 2019 04900) per domandare all’Amministrazione lumi e chiarimenti in merito alle tempistiche per l’erogazione del saldo dei contributi riferiti all’annualità 2018;
  • le aree tematiche interessate dall’intervento delle associazioni, in ossequio al principio di sussidiarietà ex articolo 118 Costituzione, erano la promozione della salute, famiglie e minori, persone con disabilità, fragilità e marginalità e sostegno all’abitare, anziani, stranieri;

RILEVATO CHE

  • lo scrivente ha appreso che alcune associazioni hanno recentemente domandato alla Divisione Politiche Sociali informazioni circa il bando per le Linee guida Salute e Politiche Sociali per il 2020, vedendosi recapitare dagli uffici della Divisione una risposta che non si può sintetizzare ma che vale la pena di riportare fedelmente in versione integrale: “A causa dell’emergenza covid-19 il bando linee guida 2020 è stato rimandato a data da destinarsi. Sarà nostra cura inviare una mail informativa non appena sarà pubblicato l’avviso, ma consiglio in ogni caso di dare un’occhiata di tanto in tanto alla nostra pagina web nel caso ci fosse qualche intoppo con la posta elettronica.”;

CONSIDERATO CHE

  • al Bando per le linee guida del 2018 avevano partecipato oltre 100 tra enti e associazioni, a seguito di valutazioni sia formali sia tecniche da parte dell’Amministrazione erano stati 52 i progetti che avevano ricevuto un contributo per la copertura parziale delle spese sostenute per la loro realizzazione;  
  • ci sono molti enti e associazioni che svolgono con precisione, puntualità e professionalità importanti attività in aree quali salute, politiche sociali e politiche abitative, intervenendo per supplire le carenze del settore pubblico e che purtroppo si vedono costrette a patire i ritardi e i rinvii di questa Civica Amministrazione, a fronte di necessità e di esigenze che non conoscono interruzioni, anzi si acuiscono in fasi come quella che stiamo attraversando;
  • gli ambiti di intervento sono molto vasti e comprendono, a titolo puramente esemplificativo, l’organizzazione dei soggiorni estivi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il contrasto al legame tra povertà e malattia, lo svolgimento di attività fisica per i malati di Parkinson, la raccolta e distribuzione di cibo, “social housing”, protesi dentarie e molto molto altro;  

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali sia la motivazione del rinvio sine die del Bando per le Linee Guida 2020 in ambito Socioassistenziale, Sociosanitario e Promozione della salute, pur considerando che nelle annualità precedenti sono stati erogati contributi a progetti realizzati da enti e associazioni con funzioni di supplenza circa le mancanze degli attori pubblici (Stato, Regione, Comune);
  2. se tale rinvio sottintenda l’intenzione dell’Amministrazione di erogare direttamente le prestazioni per l’anno in corso;
  3. se e con quali tempistiche si preveda di pubblicare le Linee Guida 2020;
  4. se la Divisione Politiche Sociali abbia in corso aggiornamenti dei propri software e account di posta elettronica tali da rendere incerta o difficoltosa la comunicazione delle proprie iniziative istituzionali.  

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Occupazioni abusive e Amministrazione Appendino: due facce della stessa medaglia?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente ricevuto numerosissime segnalazioni provenienti da cittadini residenti nel territorio della Circoscrizione II (Santa Rita, Mirafiori Nord, Mirafiori Sud) relative sia alla presenza di piccoli insediamenti “diffusi” di persone di etnia rom (corso Salvemini, via Gorizia angolo via Boston, strada delle Cacce) sia al fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari gestite da ATC;
  • buona parte di queste persone sono le medesime che per alcuni anni hanno occupato indebitamente il giardino Ferruccio Novo in corso Cosenza, sempre nel territorio della Circoscrizione II, impedendone il libero utilizzo da parte della cittadinanza;
  • dopo anni di stallo, il 19 luglio 2019 l’Amministrazione Appendino adottò l’ordinanza numero 24 che, in assenza di altri provvedimenti di inclusione sociale, consentì di intraprendere una soluzione che si è rivelata essere scevra di prospettiva;

RILEVATO CHE

  • da tempo stazionano nei pressi di corso Salvemini 25 un numero di veicoli e persone cangiante di giorno in giorno, ma sempre occupando la banchina e svolgendo le proprie funzioni fisiologiche e cielo aperto;
  • dalle informazioni ricevute, le occupazioni abusive di immobili ATC riguarderebbero un’unità immobiliare in corso Salvemini 25 interno 8 piano terreno e interno 3 ultimo piano;
  • sempre in corso Salvemini 25 occorre rappresentare che solo l’alto senso civico di alcuni cittadini ha impedito l’occupazione abusiva di altre 4 unità immobiliari per le quali erano già state sventrate le porte di accesso: ne sono seguite colluttazioni e il pronto intervento delle forze di polizia;
  • risulterebbe occupata anche un’unità immobiliare in via Roveda 45 interno 8;
  • anche in via Scarsellini 12 vi sarebbero alcune unità immobiliari occupate senza titolo: 3 presso la scala F e 2 presso la scala M;

CONSIDERATO CHE

  • il “diritto” alla casa per essere tale dovrebbe essere corroborato da un imprescindibile e nutrito bagaglio di doveri e di requisiti, tutti posseduti, certificati e dimostrati prima dell’assegnazione di un appartamento ATC;
  • l’occupazione abusiva degli immobili, talvolta solo timidamente osteggiata da questa Giunta, non può essere equiparata all’acquisizione di un diritto e tantomeno può essere inclusa nel novero delle azioni legali;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia già a conoscenza della situazione brevemente sintetizzata in questo atto e con specifico riferimento agli indirizzi indicati;
  2. in caso di risposta affermativa, quali siano state le azioni svolte, quali gli esiti e se essi possano essere ritenuti soddisfacenti;
  3. se e come l’Amministrazione intenda farsi garante della legalità, a tutela di tutti quei cittadini bisognosi che pur avendone titolo rimangono educatamente in lista d’attesa per l’assegnazione della casa ATC, intervenendo con azioni proprie e/o domandando l’ausilio delle forze di polizia e portando la questione al tavolo della Prefettura.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Associazioni di Volontariato di Protezione Civile: risorsa preziosa, contributi scarsi

PREMESSO CHE

  • la Protezione Civile svolge un ruolo fondamentale esercitando attività di pubblico soccorso in situazioni di calamità naturali, incidenti ed emergenze sanitarie;
  • come enunciato nella deliberazione di Giunta comunale del 15 aprile 2020 (mecc. 2020 00945): “L’attuale situazione mondiale vede tutte le Istituzioni, ciascuna per la propria sfera di competenza, impegnate a contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19. La Città è in prima linea nel contrasto alla diffusione del virus e nel contesto operativo nazionale e regionale di coordinamento per l’applicazione delle misure di contenimento e lo è e sarà ancora di più per la gestione delle attività di sostegno alla popolazione. Particolare importanza nel contesto operativo assume la Protezione Civile chiamata ad uno sforzo straordinario e di primo piano nella gestione e nel coordinamento delle operazioni che dal 23 febbraio sono attive senza soluzione di continuità. Attualmente la stessa è strutturata come Area inserita all’interno della Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile. Si tratta di una struttura agile costituita da poche unità di personale specializzato che ha funzione di coordinamento operativo ed un solo Dirigente che opera partecipando altresì a tutti gli organismi di gestione dell’emergenza oltre che alla direzione delle attività operative proprie. L’attuale situazione venutasi a creare sta mettendo a dura prova la struttura chiamata ad uno sforzo operativo continuativo considerevole la cui conclusione non è al momento pronosticabile. Inoltre, essa deve coordinare un numero considerevole di volontari che fanno capo alle diverse associazioni con cui necessita interazione.”;
  • nell’attuale fase di emergenza epidemiologica le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile stanno profondendo un servizio encomiabile, di apprezzabile valore sia in quantità sia in qualità, a fondamentale e necessario supporto e integrazione di quanto svolto dagli Enti pubblici;

RILEVATO CHE

  • come risultante da formale istanza di accesso atti recentemente presentata dallo scrivente: “Per l’anno 2019: con deliberazione della Giunta comunale del 12 luglio 2019 (mecc. 2019 02526) era stata approvata la quota annuale, a titolo di rimborso spese, a favore delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile convenzionate con la Città, per un importo pari a € 50.000, al lordo delle eventuali ritenute di legge. Con determinazione dirigenziale del 16 luglio 2019 (mecc. 2019 02957) è stata impegnata la somma di € 15.000, corrispondente alla quota base, pari al 30% della somma complessiva disponibile e con successiva determinazione dirigenziale del 24 dicembre 2019 (mecc. 2019 006686) è stata impegnata la quota di saldo. Le somme relative alla quota di acconto sono state liquidate nel corso dell’anno 2019; per la quota di saldo, per le prestazioni svolte dalle Associazioni a tutto il 31 dicembre 2019, è stata approvata la determina di liquidazione e si è in attesa dell’emissione dei relativi mandati di pagamento.” 
  • “Per l’anno 2020: in considerazione delle disponibilità inserite a bilancio nell’anno in corso, tenendo altresì conto del costante e continuo impegno delle Associazioni dovuto all’emergenza sanitaria in corso per le attività di sostegno e di supporto alla popolazione, le risorse disponibili, ammontanti a complessivi € 70.000, verranno interamente riconosciute a titolo di rimborso spese a favore delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile convenzionate con la Città.”;

CONSIDERATO CHE

  • con la già citata deliberazione della Giunta comunale mecc. 2020 00945, l’organo esecutivo dell’Amministrazione ha inteso conferire un incarico dirigenziale ex art. 110 d. lgs. n. 267/2000 al fine di individuare “[…] una figura che operi in qualità di supporto al Dirigente di Area e che possa affiancarlo e sostituirlo, in caso di necessità, alla guida dei processi operativi e nei tavoli di crisi e di coordinamento nelle attuali fasi emergenziali ed in quelle, altrettanto gravose ed impegnative, che segneranno i prossimi mesi relativamente alle marginalità ed alle emergenze economiche. La necessità di un supporto al Dirigente appare, nell’attuale scenario epidemiologico, priva di alternative praticabili anche in relazione ai tempi necessari, dopo la rigida fase del confinamento, per il graduale recupero delle condizioni ordinarie della vita urbana e sociale. Ciò potrebbe richiedere diversi mesi nei quali è indispensabile che un Dirigente della Città possa, a tempo pieno, gestire tali fasi di rientro consentendo condizioni di piena sicurezza e di necessaria qualità degli interventi di gestione a tutela dei cittadini e della salute pubblica. Si ritiene perciò di individuare una figura dirigenziale che possa svolgere tali funzioni affiancando e ove necessario sostituendo l’attuale Dirigente di Area al tavolo dell’Unità di crisi ed in grado di intervenire su tutte le funzioni dell’Area. L’estrema urgenza di dotarsi di una figura dirigenziale di supporto all’Area Protezione Civile richiede una scelta diretta, fiduciaria, basata sul possesso di competenze e su professionalità specifiche che possono essere considerate per l’attribuzione dell’incarico, complementari a quelle assicurate dal Dirigente titolare, maturate in particolare nell’ambito della materia dei processi di sicurezza, anche al fine di tutelare al meglio l’impiego del personale particolarmente esposto al rischio di contagio in occasione di interventi in situazione di necessità.”;
  • per tale incarico la Giunta ha determinato “di stabilire il trattamento economico nella misura di € 43.928,79 lordi annui, pari allo stipendio tabellare della qualifica dirigenziale unica ex C.C.N.L. 03.08.2010 comprensivo di Indennità di Vacanza Contrattuale, oltre agli assegni familiari se dovuti, nonché di un’indennità di posizione annua (comprensiva di tredicesima mensilità) pari ad € 24.013,40; tutti gli importi sono comprensivi di tredicesima mensilità. Al Dirigente verrà corrisposta una retribuzione annua lorda legata al raggiungimento degli obiettivi fissati d’intesa con il Direttore Generale secondo i criteri del Contratto Integrativo Aziendale vigente.”;
  • pur riconoscendo la necessità di irrobustire la struttura amministrativa dell’Area Protezione Civile mediante l’inserimento di una figura professionale significativamente qualificata, si ritiene altrettanto congruo – e peraltro non confliggente – che l’Amministrazione provveda con urgenza al saldo dei contributi alle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile;  

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. entro quale limite temporale l’Amministrazione intenda saldare i contributi 2019 alle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile;
  2. con quale tempistica verrà versato l’acconto per l’anno in corso;
  3. in considerazione dell’eccezionalità della situazione derivante dall’emergenza epidemiologica tuttora in atto e dell’impegno profuso dalle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, se l’Amministrazione intenda riconoscere loro ulteriori e supplementari contributi.

Silvio Magliano

Crisi Elcograf, al più presto un incontro in Regione Piemonte

Situazione drammatica da un anno e mezzo a questa parte: la ex Canale torni in cima all’agenda politica. Anche le Istituzioni facciano la loro parte per dare un presente e un futuro ai 140 lavoratori dell’azienda di Borgaro Torinese.
 
Rispondo presente all’appello lanciato dai dipendenti e dai cassaintegrati Elcograf alla politica: occorre riportare la situazione dell’azienda di Borgaro in alto nell’agenda regionale. L’incontro dello scorso 13 marzo deve considerarsi infatti soltanto rinviato, e non cancellato, causa emergenza sanitaria. Per la ex Canale, gli ultimi diciotto mesi sono stati un susseguirsi di dismissioni, dispersione delle commesse, vendita di macchinari e ricorso alla Cassa Integrazione. In via Liguria a Borgaro resta attivo, al 50% del potenziale, il solo reparto rotative. Ora il “faro” dell’attenzione, politica e mediatica, deve tornare ad accendersi e restare puntato su questa situazione. La riduzione del personale a soli 60 addetti, come paventato, e il mancato utilizzo dei possibili prepensionamenti previsti rischiano di colpire ulteriormente dal punto di vista economico non solo le famiglie dei dipendenti, ma un intero territorio già duramente messo alla prova in questi anni. La mia solidarietà va ai lavoratori e alle loro famiglie. Mi metto a disposizione: il prima possibile si fissi un incontro in Regione Piemonte per garantire un futuro ai dipendenti di questa storica azienda.

Il paradosso dei Nidi: la cassa in deroga scade il 3 giugno, ma dopo non possono riprendere l’attività

Situazione drammatica per questi servizi educativi, per i quali anche l’ipotesi di riconvertirsi in centri estivi 5-13 anni è spesso poco percorribile. Non permettiamo che la scelta sia tra licenziare e chiudere: la politica faccia il suo. La Regione batta i pugni con il Governo perché si trovi una soluzione.

Chiusi alla luce delle ordinanze e, paradosso, con la cassa integrazione in deroga che scade il prossimo 3 giugno: una data dopo la quale per i Nidi si apre un grande e angosciante punto interrogativo sul futuro. Il termine del 3 giugno è perentorio: la cassa, cioè, non potrà essere prorogata per i mesi estivi (periodo nel quale questi servizi educativi non possono, normativa alla mano, portare avanti la loro attività). La stessa possibilità di approntare i centri estivi (5-13 anni) non rappresenta, per molte di queste strutture, una reale occasione di riconversione: fattori organizzativi (distanziamento interpersonale e tipologia di giochi presenti) e soprattutto costi di riapertura (acquisto DPI, rapporto numerico) sono tali da renderle non competitive rispetto ai centri estivi organizzati per esempio da Parrocchie, Associazioni e Società Sportive. Mi associo agli appelli degli operatori del settore: la politica intervenga, affinché la scelta non sia tra il licenziamento del personale e la chiusura. La Regione può e deve far sentire la propria voce con il Governo.