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“Riparti Piemonte”, dimenticate metà delle aziende, tutte le famiglie e le Scuole Primarie e Secondarie

Ecco le proposte dei Moderati per migliorare il DDL n. 95: 1.500 euro di bonus per categorie attualmente non comprese, contributi alle famiglie per il pagamento delle rette dei Centri Estivi, più fondi per i voucher scuola, contributi alle famiglie per l’acquisto di tecnologia per la didattica a distanza e agli studenti fuori sede. Si discuteranno inoltre tre miei Ordini del Giorno collegati al suddetto DDL, rispettivamente sul sostegno alle Scuole Paritarie, sugli insegnanti di sostegno e sul tratto Tabacchi-Pescarito della Linea 2 della Metropolitana di Torino.

Cinque gli emendamenti al Disegno di Legge N. 95 presentati dai Moderati, per cercare di migliorare un “Riparti Piemonte” che ha dimenticato aziende, famiglie e Scuole.
Con il primo emendamento chiediamo siano concessi 1.500 euro di bonus a settori economici colpiti dalla crisi in corso, ma non compresi nel “Bonus Piemonte”. Con il secondo emendamento chiediamo che sia riconosciuto un contributo pari a 300 euro per ogni figlio per il pagamento delle rette dei Centri Estivi alle famiglie residenti in Piemonte con reddito Isee annuo entro i 30mila euro. Con il terzo emendamento chiediamo un ulteriore stanziamento pari a 4 milioni di euro sul fondo voucher scuola, quale forma di sostegno nelle spese scolastiche delle famiglie con Isee fino a 40mila euro. Con il quarto emendamento chiediamo il riconoscimento di contributi (400 euro per ogni nucleo familiare con Isee fino a 33mila euro e 300 euro per ogni nucleo con Isee fino a 40mila euro) per l’acquisto di tecnologia e strumenti informatici per l’accesso ai servizi didattici e socio-educativi. Con il quinto emendamento chiediamo sia concesso un contributo di 1.000 euro agli studenti piemontesi fuori sede, che hanno in essere un contratto d’affitto nella sede dell’università frequentata, per sostenere le spese di locazione del periodo marzo-aprile-maggio 2020.

In coda alla discussione sul Disegno di Legge n. 95, il Consiglio discuterà inoltre tre miei Ordini del Giorno collegati allo stesso “Riparti Piemonte”: uno sul sostegno alle Scuole Paritarie del Piemonte, uno sulla garanzia della presenza degli insegnanti di sostegno fin dal primo giorno di riapertura delle scuole e uno sull’inserimento del tratto Tabacchi-Pescarito nella progettazione definitiva della Linea 2 della Metropolitana di Torino.

Le categorie per le quali chiediamo un bonus da 1.500 euro sono le seguenti: “Fabbricazione di oggetti in metalli” (ATECO 25.99.30), “Finitura di mobili” (31.09.50), “Commercio di autovetture” (45.11.01), “Commercio di mobili” (47.59.10), “Commercio di strumenti musicali e spartiti” (47.59.60), “Commercio di fiori e piante” (47.76.10), “Commercio di orologi e gioielleria” (47.77.00), “Commercio di chincaglieria e bigiotteria” (47.78.36), “Mense” (56.29.1), “Affitto e gestione di immobili” (68), “Riprese fotografiche” (74.20.19), “Altre attività professionali, scientifiche e tecniche nca” (74.90.00), “Istruzione prescolastica” (85.1), “Istruzione di grado preparatorio” (85.10.00), “Corsi sportivi” (85.51.00), “Altra formazione culturale” (85.52.09), “Corsi di formazione e aggiornamento” (85.59.2), “Nidi, Assistenza diurna per minori con disabilità” (88.91.00), “Altre attività di assistenza sociale non residenziale nca” (88.99.00), “Palestre” (93.13.00), “Attività di altre organizzazioni associative nca” (94.99.90), “Servizi di cura degli animali da compagnia” (96.09.04), “Altre attività di servizi per la persona nca” (96.09.09), “Laboratori di corniciai” (16.29.40).

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA – Aumento delle occupazioni abusive delle case ATC nel corso dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Premesso che:

• ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 3/2010 e s.m.i., per ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare (edilizia sociale sovvenzionata) occorre partecipare ad un bando di concorso;
• il bando di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale è emesso dal Comune in cui sono situati gli alloggi e ne viene data notizia mediante affissione nell’albo pretorio e nelle sedi di decentramento del Comune o dei Comuni compresi nell’ambito territoriale del bando, nella sede di ATC in luogo aperto al pubblico e nel proprio sito informatico, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione e con avviso presso i Consolati;
• l’art. 3 della L.R. n. 3/2010 e s.m.i. predispone i requisiti necessari per poter partecipare al bando e conseguire tale assegnazione;
• i Comuni possono, inoltre, assegnare una percentuale di alloggi al di fuori dei bandi, a favore di nuclei in situazione di emergenza abitativa.

Constatato che:

• tutte le domande raccolte sono trasmesse dal Comune che ha emesso il bando alla Commissione Assegnazione Alloggi, organo autonomo di nomina regionale, affinché questa provveda alla formazione della graduatoria provvisoria;
• la suddetta graduatoria è pubblicata nell’albo pretorio dei Comuni compresi nell’ambito territoriale del bando nonché nella sede dell’ATC in luogo aperto al pubblico e nel proprio sito informatico.

Considerato che:

• le assegnazioni degli alloggi, in applicazione della L.R. 3/2010 e s.m.i., sono effettuate esclusivamente dai Comuni secondo l’ordine dato dalla graduatoria definitiva.

Rilevato che:

• a causa della scarsa manutenzione molti appartamenti di edilizia convenzionata siti nel Comune di Torino non vengono assegnati e restano dunque inutilizzati;
• vi è stato negli ultimi anni un considerevole aumento di casi di appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente: come risulta anche da recenti notizie di cronaca apparse su diversi quotidiani, tra le quali l’articolo di “Torino Oggi” del 23/01/2020 “Boom di occupazioni abusive di alloggi popolari a Torino, Ricca incontra il Prefetto”, da Agosto 2019 le occupazioni abusive degli alloggi Atc di Torino e provincia sono
raddoppiate;
• lo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 ha comportato un ulteriore aggravamento della situazione, favorendo ancor più il manifestarsi di tale fenomeno, come risulta da plurime segnalazioni pervenute da un numero significativo di cittadini;

Interroga

l’Assessore per sapere come intenda attivarsi in merito questa Giunta per ovviare al problema degli alloggi di edilizia convenzionata occupati abusivamente sul territorio regionale piemontese, fenomeno in costante aumento nel corso di tale periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

Come richiedere il Reddito di Emergenza

È attivo il servizio per la presentazione delle domande di Reddito di Emergenza: ecco come fare.

Questa misura straordinaria di sostegno al reddito è stata introdotta per supportare i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Le domande dovranno essere presentate all’Inps esclusivamente in modalità telematica entro il 30 giugno 2020, autenticandosi con PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica.

Ecco il link per la presentazione della domanda (ci si potrà rivolgere anche agli istituti di patronato).

Dopo aver effettuato l’autenticazione al servizio, sono consultabili i manuali che forniscono le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta.

A chi spetta il Rem (e a chi no)

Il sussidio spetta a quei nuclei familiari economicamente vulnerabili che hanno subito maggiormente l’impatto della crisi per l’emergenza coronavirus (e che non hanno accesso ad altre misure di sostegno quali il reddito di cittadinanza o la NASPI) e non sono stati coperti dagli ammortizzatori sociali durante il lockdown. È escluso anche chi percepisce il bonus di 600 euro destinato ai lavoratori autonomi, chi percepisce la pensione o chi si trova in stato detentivo.

Quanto vale il Rem

Il sussidio è erogato in due diverse quote che potranno andare dai 400 agli 800 euro, arrivando fino a un massimo di 840 euro per quelle famiglie nelle quali siano presenti componenti in condizioni di grave disabilità e non autosufficienti. Per ottenerlo il nucleo familiare deve avere un Isee non superiore ai 15mila euro.

Chi può richiederlo?

I requisiti per richiedere il Reddito di Emergenza sono:

  • residenza in Italia del richiedente;
  • un valore dell’ISEE o dell’ISEE corrente inferiore a €15.000;
  • reddito familiare riferito al mese di aprile di importo inferiore all’ammontare mensile del beneficio spettante (da €400 a €800).
  • patrimonio mobiliare riferito all’anno 2019 di importo inferiore a €10.000 per nucleo composto da una persona, tale soglia è incrementata di €5.000 per ogni componente successivo al primo fino ad un massimo di €20.000. Se nel nucleo è presente un disabile grave o non autosufficiente la soglia è incrementata di €5.000.

La Regione Piemonte non vieti agli over 60 di accompagnare i bimbi ai Centri Estivi

La Giunta non segua pedissequamente le linee guida della Conferenza Stato-Regioni, che – se permettono ai sessantenni, tra le altre cose, di andare al ristorante o in palestra – impediscono loro di accompagnare un nipote alla propria Struttura per l’Infanzia. Sarebbe una discriminazione assurda.

“Gli accompagnatori non dovranno essere persone con più di 60 anni”. 
La frase, che si riferisce all’accesso alle strutture dei Servizi Educativi, compare nelle linee guida appena pubblicate dalla Conferenza Stato Regioni nel capitolo relativo ai Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Quando la Giunta Regionale autorizzerà la riapertura di queste strutture, eviti di adottare pedissequamente questa indicazione, palesemente discriminatoria in base all’età e assurda dal punto di vista della semplice logica, dal momento che ogni altra attività non è preclusa a chi è nato prima del 1960: dalla frequentazione di ristoranti e bar alla frequentazione di centri estetici, centri benessere, parrucchieri, palestre, alberghi e spiagge.
Un ultimo spunto: qual è il criterio per il quale, se la temperatura corporea massima consentita per accedere a tutti i servizi di cui sopra è di 37,5 gradi, per i Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza tale limite scende a 37,2 gradi?

Vigilerò sul tema e mi metto fin da subito a disposizione del Presidente e della Giunta per una collaborazione costruttiva su questo argomento.

Movida in Santa Giulia, senza il Pattuglione è il disastro

Primo weekend di Fase 2 a locali aperti, situazione sotto controllo finché le Forze dell’Ordine hanno presidiato la zona: poi il caos, assembramenti e frastuono. Lo diciamo da tempo: il Presidio Interforze è necessario, la sua presenza fa la differenza tra il divertimento sostenibile e il caos.

Tutto bene finché le Forze dell’Ordine sono rimaste sul territorio, poi il disastro: un disastro fatto di frastuono, urla e assembramenti, alla faccia del principio del distanziamento fisico. Questo il bilancio del primo sabato notte di movida a locali aperti in Fase 2 in Vanchiglia.
Un grazie sincero agli Agenti per il loro perfetto lavoro. La bomba a orologeria è esplosa non appena il Presidio Interforze ha lasciato il campo, in concomitanza con la chiusura dei locali. Centinaia di persone in piazza, urla, assembramenti incompatibili con quanto decreti e buonsenso impongono in questa fase ancora delicatissima dopo due mesi abbondanti di lockdown.
In altre zone di Torino la situazione è stata simile: per esempio in certi tratti di corso Regio Parco e in piazza Vittorio. Condivido la preoccupazione dei residenti. Chiediamo con forza che la presenza del Pattuglione – la cui efficacia è stata definitivamente provata nelle scorse ore – sia garantita non per due sole settimane, ma finché non saremo in grado di garantire una movida compatibile con il rispetto del diritto al riposo dei residenti e della sicurezza di tutti.