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Interpellanza generale sull’AD Foti: la Giunta dà la peggiore risposta possibile

Cinque Stelle alfieri della trasparenza e del contenimento dei costi? Non più. Che cosa sarebbe successo se una vicenda come quella discussa oggi in Consiglio con un’interpellanza generale si fosse verificata quando Appendino non era la Sindaca, ma una battagliera Consigliera di opposizione? Domanda retorica, risposta superflua: il finimondo.

Citare il COVID-19 e utilizzare l’emergenza epidemiologica per giustificare l’indifendibile – come ha provato a fare a verbale l’Assessora Lapietra, parlando di scelta fortunata a posteriori – è stata una caduta di stile che non voglio neanche commentare. Abbiamo toccato il fondo: sarebbe stato difficile dare a verbale una risposta peggiore. Che le parcelle per il rilascio dei pareri legali del 2018 e del 2019, riguardanti Foti personalmente, siano state pagate dall’Azienda è un altro fatto gravissimo. Ho chiesto alla Giunta una presa di posizione forte e coerente: GTT faccia a meno di Foti, lo stesso che parlò, lo scorso febbraio, di “Manutenzione prevista” in occasione dell’episodio del padre costretto a prendere in braccio la figlia con disabilità perché l’ascensore della fermata Vinzaglio della Metropolitana non era funzionante.

INTERPELLANZA – Strada Lucento: un’altra periferia dimenticata dall’Amministrazione

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti nel quartiere Madonna di Campagna (Circoscrizione V) aventi ad oggetto lo stato di degrado e abbandono che caratterizza l’area compresa tra corso Lombardia, via Terni, via Lucca e strada Lucento, con particolare accento alla situazione di quest’ultimo sedime;

RILEVATO CHE

  • strada Lucento, nel tratto compreso tra via Lucca e via Terni, si trova all’interno di un’area di cui era prevista, in base ad un Piano Esecutivo Convenzionato realizzato nel 2010, un’ampia trasformazione per servizi;
  • il tratto di strada Lucento in oggetto è chiuso al transito veicolare, decisione assunta nel 2014 per evitare il versamento di rifiuti all’interno: ciò è stato evitato solo in parte poichè ad oggi si trovano ancora fiorenti accatastamenti di rifiuti di vario genere;
  • inoltre, i cittadini residenti nelle vicinanze lamentano la presenza di spacciatori nelle ore serali e notturne, di consumatori di stupefacenti e di senza tetto che entrano nella via per trovare adeguato rifugio;

CONSIDERATO CHE

  • nonostante il Piano Esecutivo Convenzionato sia datato 2010, ad oggi non si scorge alcun segnale di avvio dei lavori né di risistemazione dell’area che, tra l’altro, prevedeva la creazione di una nuova strada (via Cuniberti) che avrebbe tagliato da nord a sud l’area in oggetto, collegando piazza Nazario Sauro a largo Cuniberti;
  • ciò che quotidianamente vivono e subiscono i cittadini è invece una triste situazione di degrado causato dal copioso abbandono di rifiuti e di profonda illegalità e insicurezza derivante dallo spaccio di stupefacenti;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia un progetto per la risistemazione dell’area in oggetto e se siano state riavviate interlocuzioni con la proprietà o con altre realtà imprenditoriali interessate alla realizzazione del PEC (con eventuali aggiornamenti);
  2. se l’Amministrazione intenda predisporre una pulizia straordinaria del tratto di strada Lucento chiuso al traffico per la rimozione dei rifiuti e se, nell’attesa della risistemazione dell’area, si intenda predisporre un sistema di chiusura che ne impedisca anche l’accesso pedonale;
  3. se l’area sia già attenzionata dalla Polizia Municipale, se e quali controlli vengano svolti e quali gli esiti da riferire in merito alla tutela del decoro urbano e in tema di sicurezza urbana.

Silvio Magliano

L’assurdo paradosso dei mercatini tematici

Per esporre è necessario il tesserino, per ottenere il tesserino è necessario rivolgersi allo sportello comunale, lo sportello è (nella quasi totalità dei casi) chiuso, dal momento che gli operatori lavorano attualmente in smartworking: una situazione che si presenta nella gran parte dei Comuni piemontesi, Torino in testa. Come se ne esce? Chiederò, tra Regione e Comune, la revisione di una normativa assurda, la sospensione delle timbrature per tutto il 2020, l’uso gratuito del suolo pubblico anche per gli hobbisti e l’abolizione del limite delle 18 partecipazioni annuali per il singolo espositore.

Mettersi in regola, per un hobbista intenzionato a partecipare a un prossimo mercatino tematico come espositore, può essere molto difficile, quando non, semplicemente, impossibile: gli uffici che rilasciano e rinnovano i tesserini, necessari per esporre, sono infatti chiusi nella maggior parte dei Comuni della nostra regione, a causa delle misure di contenimento della pandemia. Le Associazioni straMercatino, Commercianti Balon, Federvie Piemonte ed Emporium lanciano il loro appello alle Istituzioni: giuste le loro richieste, espresse con una lettera alla Giunta Regionale. Chiederò a mia volta la sospensione (per ragioni organizzative, pratiche e, non ultimo, sanitarie) dell’obbligo di timbratura almeno fino alla fine del 2020. Per molti la partecipazione ai mercatini tematici non è solo un passatempo, ma una fondamentale modalità di integrazione del proprio reddito. Non c’è nulla di peggio che rendere impossibile le operazioni necessarie per mettersi in regola da parte di chi intende farlo. Chiederò, a sostegno di un settore che ha visto causa pandemia la cancellazione di un gran numero di eventi, in Comune la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico (ai titolari di attività in sede fissa è stato concesso un aiuto economico con un piano straordinario: è giusto e anzi doveroso, per analogia ed equità, favorire anche gli ambulanti dei mercati tematici) e a Palazzo Lascaris di rivedere la normativa*, a partire dalla possibilità di estendere oltre il limite di 18 “timbrature” annuali il diritto di partecipare come espositori ai mercatini stessi. L’attuale normativa è assurda, restrittiva, penalizzante per un settore che coinvolge migliaia di persone e di fatto non applicata se non a macchia di leopardo.

*Capo “Vendite occasionali su area pubblica” della l.r. n. 28/1999.

Rinvio di utenze e spese condominiali: la mia mozione al vaglio della Sala Rossa

Riscaldamento, acqua e COSAP: con il mio atto non chiedo sconti, ma una proroga delle scadenze a favore dei condomini torinesi. Auspico che il Consiglio voti compattamente a favore della mia proposta. Non parliamo di cifre stratosferiche, ma sarebbe in ogni caso un segnale positivo.

Dopo la discussione di ieri in Commissione, passa in Sala Rossa per il voto del Consiglio Comunale la mia mozione sul rinvio delle scadenze dei pagamenti delle utenze per i condomìni torinesi: un modo per dare respiro a soggetti che stanno attraversando, come e più di altri, una fase di difficoltà in seguito all’emergenza sanitaria. Auspico che i colleghi Consiglieri, Maggioranza compresa, votino compatti a favore di questo mio atto, che impegna la Giunta a porre sul tavolo delle Partecipate il tema del rinvio delle scadenze previste per i pagamenti delle utenze condominiali (essenzialmente riscaldamento e acqua) e ad accordare un analogo rinvio per il pagamento dei tributi di competenza locale (COSAP, precari edilizi). Le segnalazioni e le richieste che mi sono giunte in questo senso sono diverse. Ritengo doveroso dare un segnale: non parliamo di cifre stratosferiche, né sto chiedendo sconti di sorta: soltanto, un rinvio di qualche mese per evitare l’accumularsi di situazioni di morosità.