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Vaccinare i donatori di sangue contro il Covid

Lo chiederò in Regione: la necessità di sangue non va in quarantena ed è giusto garantire a chi dona la possibilità di muoversi in sicurezza. Nel 2020, a causa della pandemia, la raccolta ha fatto registrare un calo del 5%.

Un calo del 5% nella raccolta di sangue, pari a 139mila unità, nel corso del 2020: un dato preoccupante che emerge dalle cifre rese note dal Centro Nazionale Sangue (febbraio 2021). La principale causa del calo, nemmeno a dirlo, è stata la pandemia da Covid-19: una situazione che ancora perdura in questo inizio di 2021.

Chiederemo in Consiglio Regionale, come Moderati, che i donatori di sangue siano inseriti tra le categorie prossimamente vaccinate contro il Covid-19 o che possano essere contattati nei casi di disdetta last minute da parte di soggetti prenotati e convocati. Garantendo a chi dona l’immunizzazione, porremo una delle condizioni necessarie a recuperare almeno in parte il gap rispetto ai quantitativi di sangue donati negli anni precedenti la pandemia, sia limitando la diffusione del virus tra i donatori sia limitando nei donatori stessi le ragioni di preoccupazione per la propria salute.

Salviamo il Villaggio Olimpico di Bardonecchia

Senza sostegno da parte della Regione Piemonte (proprietaria della struttura), questa realtà da 100mila presenze l’anno potrebbe non sopravvivere al secondo anno di pandemia: gli effetti negativi si abbatterebbero a cascata sul turismo della zona e in termini di occupazione. Presenterò un’interrogazione in Consiglio Regionale: urge un sostegno economico.

La seconda Pasqua consecutiva persa dà la misura di una situazione tragica: il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, esempio di come le strutture olimpiche possano essere punti di forza del nostro territorio e della nostra offerta turistica, ora rischia di non farcela.

Se gli introiti sono crollati in dodici mesi di pandemia, le spese fisse sono rimaste le stesse. Il canone di locazione pesa per una cifra pari a 1 milione di euro ogni anno. L’unica soluzione è riconoscere una sostanziosa riduzione del canone annuale: cosa già richiesta e non concessa lo scorso anno. La proprietà della struttura è regionale.

La Società D.O.C. scs, che gestisce il Villaggio dal 2011, è riuscita nonostante tutto, a prezzo di grandi sacrifici, a pagare alla concessionaria Parcolimpico Srl il dovuto per il 2020. Negli anni precedenti, una gestione saggia e strategica aveva rilanciato la struttura, ripianando i precedenti debiti e addirittura contribuendo a superare i tradizionali limiti stagionali invernali del locale turismo. Le presenze superano, in anni di normale attività, le 100mila. Senza un accordo, la Cooperativa rischia di perdere la concessione.

Il Villaggio Olimpico rappresenta un punto di forza per l’offerta turistica del comprensorio di Bardonecchia. Perderlo sarebbe imperdonabile anche in considerazione della conseguente perdita di posti di lavoro. Chiederò, con un’interrogazione a Palazzo Lascaris, sostegno dal punto di vista economico, magari con una riduzione del canone d’affitto, come peraltro consentito dalla normativa.

Decreto Sostegni: le misure a favore della famiglia siano calibrate in proporzione al numero di figli

Come Moderati facciamo nostra la proposta del Forum delle Associazioni Familiari: congedi parentali, voucher baby-sitter e tutte le altre misure, promosse a tutti i livelli istituzionali, a sostegno della famiglia siano ponderate sulla base del numero di figli.

Decreto Sostegni, tutte le iniziative di sostegno economico a favore della famiglia siano calibrate in proporzione del numero di figli di ogni nucleo. Sul tema si è già espresso il Forum delle Associazioni Familiari e ci troviamo, come Moderati, perfettamente concordi.

Il Decreto Legge Sostegni garantirà, tra le altre voci, congedi parentali e voucher baby-sitter; chiediamo come Moderati che tutte le misure, anche a livello istituzionale più basso, siano quantificate per ciascun nucleo sulla base del numero di figli. Tutto ciò è necessario non soltanto per una questione di equità, ma anche alla luce del fatto che – in una nazione, in una regione e in una città nelle quali la popolazione invecchia – l’arrivo di un nuovo nato è tra i principali fattori di povertà. 

È arrivato il momento di sostenere davvero le famiglie che desiderano mettere al mondo dei figli e che compiono così una scelta che punta sul futuro ed è a tutti gli effetti controcorrente. Proprio le famiglie e specialmente quelle numerose sono le più penalizzate in questa fase di crisi, dovendo districarsi tra didattica a distanza, permessi lavorativi in molti casi già esauriti e necessità di far quadrare organizzazione quotidiana, orari e conti.

Strisce gialle e blu: un contrassegno da esporre sul cruscotto garantirebbe più posti liberi per i residenti

Il solo rischio di essere multati in caso di passaggio della Municipale non è un deterrente sufficiente: con un un pass da esporre, invece, permetteremmo di capire immediatamente se un’auto è di proprietà di un residente oppure no e se dunque ha titolo oppure no a parcheggiare negli stalli riservati a chi risiede in zona. Milano e Firenze si sono già adeguate: la richiesta dei Moderati è di fare lo stesso anche a Torino. La dematerializzazione farà risparmiare carta, ma non tempo né pazienza da parte dei residenti.

Situazione tipo: sono un residente di Vanchiglia o di San Salvario o di qualsiasi altra zona di Torino nella quale vi siano stalli riservati per gli abitanti del quartiere, sono tornato a casa e sto cercando parcheggio ma, nonostante le strisce gialle e blu, non trovo un solo posto. Mi chiedo: queste auto saranno davvero tutte di residenti? O per caso qualcuno ha posteggiato senza titolo l’auto negli stalli gialli e blu? 

La domanda, al momento, è senza risposta: non c’è modo per l’automobilista-residente di riconoscere se un certo mezzo è di proprietà di un “vicino di casa” o di un “avventore”. Quanto possa essere utile, in termini di deterrenza, un ipotetico contrassegno “da residente” da esporre sul cruscotto è dunque immediatamente chiaro. 

Con una simile misura, chi cerca e spesso non trova posteggio potrà immediatamente identificare eventuali “abusivi” ed eventualmente chiedere l’intervento della Municipale. Gli Agenti possono sempre sanzionare chi posteggia senza titolo anche senza un contrassegno, naturalmente, ma solo in occasione dei passaggi sul territorio. Troppo poco per costituire un efficace elemento di deterrenza per i “furbetti”.

Chiederemo alla Giunta, come Moderati, di intervenire affinché anche Torino, come altri Comuni quali Milano e Firenze, adotti questa soluzione. Se la dematerializzazione fa risparmiare carta, di certo non sta evitando perdite di tempo e di pazienza ai torinesi. Gli stalli gialli e blu sono riservati, nell’orario serale dalle 19:30 alle 08:00, ai soli residenti o dimoranti in possesso dell’abbonamento di sosta D3.

L’Ospedale di Settimo resti un’eccellenza e possa ancora contare sull’apporto del personale della Cooperativa Frassati

Le ipotesi di internalizzazione e riorganizzazione di diversi servizi presso la struttura, con tanto di pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative, fanno emergere diverse preoccupazioni, tra le quali quelle relative al futuro dei lavoratori della Cooperativa Frassati. Ci aspettiamo, come Moderati, che l’Ospedale non sia né snaturato né depotenziato: deve rimanere un punto di riferimento per il territorio.

I Moderati continuano a seguire con attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione relativa all’Ospedale di Settimo. In questi mesi abbiamo ripetutamente portato il tema all’attenzione della Giunta, con la discussione di un’interpellanza e di un’interrogazione. La questione è sempre la stessa: il futuro della struttura, che è stata gestita dal 2017 al 1° febbraio 2019 (proprio nel 2019 è scaduta l’ultima delibera regionale a conferma di questo assetto) in sperimentazione gestionale dalla Società SAAPA S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e post Acuzie), alla quale partecipano in qualità di soci l’Asl To4, l’Asl To2, il Comune di Settimo e la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati, oltre al Patrimonio della Città di Settimo. Ci chiediamo da mesi quale sarà il futuro dell’Ospedale, senza aver mai ricevuto una risposta definitiva. Ci chiediamo inoltre quale sarà il futuro dei 170 lavoratori della Cooperativa Frassati all’indomani della pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative. La fase sperimentale (che ha garantito risultati ottimi) di gestione di tipo pubblico-privato non è più rinnovabile. Quale che sia la strada prescelta (passaggio a regime ordinario, gestione diretta da parte dell’Asl, cessione del presidio a un soggetto privato) ci opporremo a qualsiasi tentativo di snaturamento o di depotenziamento della struttura.