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Scuola di Applicazione dell’Esercito a rischio trasferimento?

Torino potrebbe perdere un altro pezzo della propria storia: l’ennesimo. Domani in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema.

Sembrerebbe intenzione dell’Esercito “trasferire” da Torino a Modena i corsi di laurea triennale della Scuola di Applicazione di via Arsenale. Lo si apprende da fonti giornalistiche. L’Esercito avrebbe manifestato la volontà di stipulare, tramite la Scuola di Applicazione, una nuova convenzione con l’Università degli Studi di Torino per il solo biennio necessario al conseguimento della laurea magistrale in Scienze Strategiche. Torino rischia dunque di perdere un’importante sede di formazione per le future generazioni di professionisti della difesa nazionale, nonché un importante pezzo della propria storia e tradizione. L’ennesimo. La Giunta Comunale è a conoscenza della situazione? Come intende muoversi a riguardo? Lo chiederò domani in Consiglio Comunale, discutendo la mia interpellanza sul tema, verificando in particolare se l’Amministrazione abbia svolto interlocuzioni di approfondimento con i vertici istituzionali delle Forze Armate e del Ministero della Difesa, aprendo al contempo un canale di dialogo con l’Università. Identificare e seguire una strategia comune è fondamentale per mantenere a Torino i corsi di laurea triennale e per evitare ulteriori ricadute negative per il tessuto economico, culturale e sociale della città. Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ha la responsabilità della gestione unitaria del settore “formazione” per tutto il personale delle Forze Armate. La Scuola ha sede presso il Palazzo dell’Arsenale e accoglie circa 1000 Ufficiali frequentatori ogni anno, un centinaio di studenti civili, 118 professori universitari e 30 docenti militari che insegnano oltre 100 materie universitarie e 28 materie militari di carattere tecnico-professionale. Non possiamo perdere tutto questo.

INTERPELLANZA – Parco del Valentino: sicurezza e accessibilità per i mezzi di soccorso

RICORDATO CHE

– la mattina di domenica 10 gennaio 2021 è avvenuto il decesso dell’Avvocato Luca Zambelli mentre faceva jogging presso il Parco del Valentino;

– secondo le fonti giornalistiche, pare che il decesso sia da attribuire ad un infarto che ha colto lo stimato professionista durante l’attività motoria;

– sempre secondo quanto riportato dalla stampa, pare che i mezzi del 118 siano giunti in tempi strettissimi presso il luogo dell’evento ma che abbiano incontrato difficoltà ad accedere al Parco del Valentino a causa dei dissuasori mobili attivi e dell’impossibilità di intervenire per liberare il passaggio: situazione risolta grazie ad un “passaggio” fornito ai sanitari da una pattuglia della Guardia di Finanza, anch’essa nell’impossibilità di intervenire per disattivare i dissuasori mobili;

SOTTOLINEATO CHE

– lo scrivente si è già occupato, nel corso del corrente mandato consiliare, di stimolare l’Amministrazione ad una maggiore attenzione per la sicurezza dei fruitori dei parchi cittadini, sia con un’interpellanza discussa ad aprile 2017 sia con mail inviate alla Polizia Municipale per conoscere quali fossero i servizi del Corpo presso i maggiori parchi cittadini (iniziando proprio dal Parco del Valentino);

– si ritiene sia compito primario dell’Amministrazione comunale garantire l’incolumità personale di ciascun cittadino, anche ricorrendo alle tecnologie di ultima generazione (quali, ad esempio, la videosorveglianza, i punti di chiamata di soccorso) e che sia necessario intervenire al fine di rimuovere le barriere che possono determinare ritardi nei soccorsi;

EVIDENZIATO CHE

– già nel corso dei mesi estivi (estate 2020) lo scrivente era venuto a conoscenza di un paio di episodi nei quali i mezzi del soccorso sanitario erano rimasti bloccati al varco di ingresso del Parco del Valentino (fronte Castello) proprio dalle barriere mobili attive e avevano dovuto provvedere ad accedere tramite il varco situato nei pressi di corso Cairoli;

– con una formale istanza di accesso atti proposta tramite la Segreteria del Gruppo in data 13 gennaio 2021 lo scrivente domandava ai competenti uffici “quante siano le barriere mobili (“pilomat” e manufatti similari) presenti nel territorio cittadino, se sia possibile avere un elenco con indicazione del loro posizionamento e chi siano e quanti siano i soggetti abilitati al funzionamento di tali dispositivi (attivazione e disattivazione).”;

– in data 17 febbraio 2021 allo scrivente veniva proposto quale riscontro una nota della Società 5T datata 8 aprile 2019 avente ad oggetto “Modifica orari paracarri mobili Murazzi del Po” e un prospetto della Divisione Infrastrutture contenente “la lista delle barriere mobili (“pilomat” e manufatti similari) presenti nel territorio cittadino. La lista contiene esclusivamente le barriere mobili installate da Città di Torino in aree aperte al pubblico passaggio. Nella lista sono riportate la posizione, l’orario funzionamento dei dissuasori mobili (cilindro alzato), i soggetti abilitati all’apertura (abbassamento del cilindro) ed il soggetto individuato dalla Città per la manutenzione dei dissuasori mobili.” da cui si evince che i “soggetti abilitati all’apertura (abbassamento del cilindro) dei dissuasori mobili” delle 9 postazioni sono praticamente sempre “Corpo di Polizia Municipale Città di Torino, 5T s.r.l., residenti (in 5 postazioni, nda), Polizia di Stato, VV. F., Guardia di Finanza, Carabinieri, mezzi di soccorso, Amiat S.p.a., GTT S.p.A (in 7 postazioni, nda), Taxi autorizzati, Attività commerciali frontiste (in 8 postazioni, nda), SMAT (in 2 postazioni, nda).”;

– spiccava l’assenza dalla lista ricevuta dei “pilomat” presenti al Parco del Valentino;

CONSIDERATO CHE

– con un’interpellanza presentata in data 24 febbraio 2021 (n. 107-2021) lo scrivente domandava: “1) quale sia lo stato attuale della videosorveglianza nei maggiori parchi cittadini; 2) se presso i parchi cittadini siano presenti e funzionanti punti di soccorso dotati di defibrillatori e postazioni per la chiamata dei soccorsi (oltre all’apparecchio salvavita installato presso il Parco del Valentino grazie all’Associazione italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco e a Specchio dei Tempi e inaugurato il 24 gennaio 2021); 3) se l’Amministrazione abbia svolto una mappatura delle barriere, artificiali e non, presenti nei parchi e che potrebbero ostacolare o ritardare l’intervento dei mezzi di soccorso; 4) se l’Amministrazione verifichi periodicamente l’effettiva disponibilità, in capo a chi pare averne secondo il tenore letterale dei riscontri ricevuti dallo scrivente, dei dispositivi per la disattivazione delle barriere mobili (“pilomat” o similari) presenti nei parchi cittadini; 5) come avvenga il funzionamento dei “pilomat”, se tramite telecomando e/o se a chiamata o se in entrambe le modalità; se anche a chiamata, quale sia il numero, dove sia indicato, chi sia il destinatario della chiamata e se vi sia una procedura operativa protocollata; 6) da chi siano gestite le barriere mobili (“pilomat”) presenti al Parco del Valentino, chi sia abilitato all’attivazione/disattivazione (alzamento/abbassamento) e con quali modalità ciò avvenga; 7) se, oltre alle nove postazioni indicate nel riscontro ricevuto dallo scrivente, nel territorio cittadino siano presenti altre barriere mobili (“pilomat”), dove siano e da chi siano gestite (nel senso più ampio e completo del termine).”;

– l’interpellanza veniva assegnata dalla Segreteria della Sindaca alla competenza dell’Assessore all’Ambiente che, con specifico riferimento al Parco del Valentino, in data 12 aprile 2021 forniva il seguente riscontro: “Parco del Valentino: vi sono alcune telecamere per i varchi pilomat e di altri Enti, per motivi di sicurezza urbana. Attualmente, sul Parco del Valentino, è in corso una valutazione dei cosiddetti “cavidotti” presenti sia per l’alimentazione elettrica che per il cavo in fibra di “connettività”, ed uno “studio di fattibilità” che, stante la complessità e vastità del territorio consenta un’ipotesi mista tra varie soluzioni integrate tra di loro ivi comprese “telecamere alimentate da pannelli solari e batterie tampone” con connettività a bordo. Il Parco è anche stato individuato come una “possibile area di test” in alcune sue parti per la sicurezza dei runner, delle persone, dei turisti, ecc., attraverso l’utilizzo di droni in volo “automatico”, come possibile scenario da sottoporre ad ENAC per la “safety and security“ dei grandi parchi cittadini, per cui in quella parte di parco idonea sotto un profilo aeronautico al test saranno introdotti sensori e telecamere che serviranno anche per la sicurezza delle persone oltre che ad integrare aree non raggiungibili dalle camere a bordo drone (esempio sotto gli alberi). Potrà essere opportuno per i Parchi della Città usufruire dello “studio di fattibilità” in corso d’opera per il Valentino, poiché in quella sede saranno affrontate tutte le criticità (cavidotti, alimentazione elettrica, connettività) presenti in tutti i parchi, per cui la soluzione integrata che sarà individuata per il Parco del Valentino potrà essere poi riutilizzabile anche per gli altri. Inoltre, presso i parchi cittadini sono presenti 2 defibrillatori: un apparecchio è installato presso il Parco del Valentino, davanti al Circolo Canottieri Cerea, grazie all’Associazione italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco e a Specchio dei tempi, con inaugurazione avvenuta il 24 gennaio 2021; il secondo è posizionato presso il Parco della Pellerina dal 30 marzo 2021, in virtù della donazione effettuata dall’”APS Cittadini nel mondo” al gestore del chiosco “La tana del lupo”, di corso Appio Claudio 176. […] Nel 2007, con l’introduzione della “ZTL Valentino”, sono stati installati due pilomat: uno di fronte alla Facoltà di Architettura, che può essere movimentato direttamente da loro o con una telefonata degli operatori della Centrale (invio di un comando inverso alza/abbassa al momento della chiamata, senza telecamera di visione); si evidenzia che non risultano essere mai pervenute richieste in tal senso. Il secondo pilomat è posizionato di fronte al Castello ed è comandato da remoto. Il Comandante conclude la sua relazione precisando che tutte le strutture del parco sono raggiungibili in ogni momento accedendo dall’ingresso di  Viale Virgilio, regolato dalle telecamere.”;

INTERPELLA

Il  Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quando terminerà lo studio di fattibilità in corso in tema di videosorveglianza presso il Parco del Valentino e secondo quale scadenza temporale si prevede di poter dotare il Parco del nuovo assetto infrastrutturale;
  2. da chi siano gestite le barriere mobili (“pilomat”) presenti al Parco del Valentino, chi sia abilitato all’attivazione/disattivazione (alzamento/abbassamento), con quali modalità ciò avvenga (se vi sia un protocollo operativo) e se esista un calendario per i controlli periodici di manutenzione ordinaria per verificarne l’effettivo funzionamento (a quando risalga l’ultima verifica presso i pilomat del Valentino);
  3. se all’Amministrazione/Polizia Municipale risultino tentativi di accesso/chiamate in data 10 gennaio 2021 da parte di mezzi di soccorso per l’abbassamento dei pilomat del Valentino e quali siano stati, e a chi siano riconducibili, i motivi della mancata disattivazione dei dissuasori;
  4. quante chiamate risultino giunte all’Amministrazione/Polizia Municipale nel corso degli ultimi tre anni da parte dei mezzi di soccorso per la disattivazione dei pilomat del Valentino;
  5. se l’Amministrazione stia valutando l’ipotesi di dotarsi di pilomat automatici, capaci di disattivarsi “in autonomia” al giungere dei mezzi di soccorso.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Quotidiani problemi in strada delle Ghiacciaie

PREMESSO CHE

– lo scrivente ha recentemente ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti in strada delle Ghiacciaie, nei pressi di corso Potenza, esasperati per la quotidiana collocazione di veicoli in divieto di sosta che impediscono o comunque rendono estremamente difficoltosa la percorrenza della strada (sia per i veicoli privati sia per i mezzi di soccorso sia per i veicoli della raccolta rifiuti, nonché per l’entrata/uscita dal passo carraio condominiale sito in strada delle Ghiacciaie 53/A);

– si tratta di veicoli parcheggiati quotidianamente, in orario 9/19:30, nonostante la segnaletica verticale di divieto di fermata, che occupano sia il lato destro sia il lato sinistro della strada in oggetto;

– secondo quanto riferito allo scrivente, si tratterebbe di veicoli di proprietà o comunque afferenti alla vicina concessionaria di corso Potenza 7;

– per ragioni di tutela della privacy verranno successivamente inviate alla Giunta le fotografie relative a quanto qui sinteticamente riferito;

CONSIDERATO CHE

– secondo quanto narrato, tale situazione proseguirebbe da almeno un anno e mezzo e sarebbe già stata segnalata con telefonate e scritti alla Polizia Municipale (già a settembre 2020) ma senza ricevere un riscontro concreto o comunque senza che si possa apprezzare una significativa modifica della situazione de quo;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se alla Polizia Municipale risultino le chiamate e gli scritti (essenzialmente mail) dei cittadini per chiedere interventi per la regolazione della sosta in strada delle Ghiacciaie nelle adiacenze di corso Potenza e in corso Potenza (numeri dispari) nelle adiacenze di strada delle Ghiacciaie;
  2. quali e quanti siano stati i conseguenti interventi della Polizia Municipale e quali gli esiti (negli ultimi 12 mesi);
  3. se l’Amministrazione intenda cogliere la presente quale suggerimento ad un intervento risolutivo della Polizia Municipale;
  4. se siano state verificate le coperture assicurative delle auto in quotidiano divieto di sosta in strada delle Ghiacciaie e quali gli esiti di tali accertamenti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Skate Park in piazza Zara: a queste condizioni, bisogna dire le cose per quello che sono, meglio darsi all’ippica!

PREMESSO CHE

– in un’area di piazza Zara (corso Sicilia 50) è presente da circa venti anni una piastra attrezzata per praticare liberamente attività sportiva con skate, pattini a rotelle e in linea, monopattini e bici bmx;

– l’impianto è stato recentemente visitato da alcuni cittadini che hanno desiderato inviare al sottoscritto un resoconto del sopralluogo svolto, unito a documentazione fotografica e ad alcune condivisibili osservazioni;

RILEVATO CHE

– i cittadini “segnalanti” hanno riferito e documentato una generale condizione di pessimo stato di conservazione dell’impianto, degrado e scarsissima manutenzione;

– la struttura, nata come piastra/rotelliera per il pattinaggio e successivamente adattata a skate park, è caratterizzata da pavimentazione fortemente sconnessa e ammalorata (piastrelle rotte, divelte e mancanti e talvolta rattoppate con colate di cemento, altrettanto pericolose), dalla presenza di spigoli vivi, gradini e scalini, da paratie divelte e pertanto potenzialmente molto pericolose, da strutture (rampe) apparentemente fatiscenti, dalla mancanza del cancelletto di accesso e da una sporcizia evidente;

– dagli elementi sinteticamente riferiti se ne desume una carenza di interventi manutentivi che, per onestà di ragionamento, vanno inevitabilmente a sommarsi all’inarrestabile intervento degli eventi atmosferici;

– anche la situazione di contorno alla piastra descrive un livello generale di scarsa manutenzione (alberi, erba e panchine) e di generale incuria e sporcizia;

CONSIDERATO CHE

– come riportato dal sito di informazione “TorinOggi” con un articolo pubblicato il 13 luglio 2018: “ “Lo skate park come lo vorremmo”: piazza Zara progettata dai ragazzi. Il progetto Co-City per l’area è tra quelli più votati a Torino. Hanno partecipato il gruppo giovani e genitori che frequentano il parco, Uisp, Circoscrizione 8 e Casa del Quartiere San Salvario. 15 mila euro i fondi a disposizione. “Mettiamolo a posto per ripopolarlo”. […] Il suono inconfondibile delle rotelline sull’asfalto, quell’attimo di sospensione durante il volteggio in aria, e poi di nuovo a terra, seguendo una nuova linea che porterà alla prossima acrobazia. Ogni skate park è un microcosmo con un continuo brulicare di adrenalina. E chi lo frequenta abitualmente sa di poterlo chiamare “casa”. Così è per i ragazzi che ogni pomeriggio si ritrovano in piazza Zara, in un’area, ex rotelliere, che nel 2013 è stata rimessa a nuovo proprio a partire dalla collaborazione tra giovani. Da lì sono poi nate diverse iniziative, negli anni, per favorire l’aggregazione, lo stare insieme, il movimento all’area aperta. Realtà territoriali come Uisp hanno contribuito a organizzare tornei, contest e altri eventi per la cittadinanza, soprattutto nel periodo estivo. E adesso è in arrivo una nuova occasione per la riqualifica: il contributo europeo per il bando Co-City, 15 mila euro da destinare a piccoli interventi di manutenzione e migliorie strutturali. Un progetto cui hanno lavorato in perfetta sinergia il gruppo giovani e genitori di piazza Zara, in collaborazione con Uisp e Casa del Quartiere San Salvario. Il tutto sotto il cappello della Circoscrizione 8, che già nel 2017 aveva contribuito con 7 mila euro alla dismissione delle parti più malmesse e pericolanti, sostituite con altri arredi, più il rifacimento della pavimentazione. “Il progetto è proprio arrivato al momento giusto, da tempo si parlava di riqualifica”, spiegano i coordinatori. E si tratta infatti di un’occasione importante non solo per lo skate park in sé, ma anche per l’area circostante, con un parco giochi frequentato dai bambini delle scuole limitrofe – Matteotti, Prato, Fioccardo – e un campetto da basket utile per partitelle e allenamenti. “Adesso il parco è parzialmente utilizzabile”, spiega Alessio Nobile di Uisp, che coordina le attività di educativa di strada nella zona da diversi anni. “Servirebbero strutture più resistenti nel tempo, per riuscire a ripopolarlo ed evitare la dispersione dei giovani verso altri skate park, tipo Parco Dora. Un tempo era molto più utilizzato, adesso sarebbe bello tornare a generare relazioni sane e positive tra le famiglie, coinvolgendo anche i genitori nelle attività dei ragazzi”. “Vorremmo un parco alla nostra portata, adatto per skate, monopattini, roller e bmx”, spiega Emanuel Poato, 23 anni, che ha partecipato attivamente alla stesura del progetto. “Era bello partecipare alle competizioni, qualche anno fa, vorremmo rifarlo. Dobbiamo però valutare le possibilità in base ai soldi a disposizione. L’asfalto andrebbe rifatto, è ruvido e cadendo ci facciamo male”. Per intervenire sull’area in modo completo servirebbero circa 200 mila euro, secondo una prima stima. Quindi i contributi di Co-City andranno incanalati verso lavori precisi e circoscritti. L’idea è anche di installare i pannelli mancanti sul perimetro del parco, coinvolgendo dei writers per decorarli come già fatto in passato. Per ora non si conoscono le tempistiche di erogazione contributi. La Circoscrizione 8 sta intanto valutando l’idea di porre una cartellonistica che indichi le norme di utilizzo e sicurezza del parco, e magari il patrocinio per qualche iniziativa sportiva nel corso dell’anno.”;

– la situazione che si presenta agli osservatori e ai frequentatori della piastra non consente di apprezzare alcun intervento di riqualificazione e/o messa in sicurezza della struttura;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia un progetto per la risistemazione dell’area (anche con riferimento al progetto Co-City);
  2. se l’Amministrazione intenda predisporre almeno un intervento per la risistemazione/ripavimentazione della piastra;
  3. se, contestualmente al rifacimento della pavimentazione della piastra, si possa prevedere la rimozione e lo spostamento delle rampe in altro spazio pubblico al fine di consentirne una libera fruizione da parte della cittadinanza;
  4. se sia allo studio e in quali termini una possibile cogestione o affidamento in gestione della struttura a un’associazione sportiva;
  5. se e quando si intenda provvedere alla manutenzione del verde (sia orizzontale sia verticale) e degli elementi di arredo (iniziando dalle panchine).

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Scuola di Applicazione dell’Esercito: un altro pezzo di storia della città abbandona la Mole?

PREMESSO CHE

– come riportato nel sito istituzionale del Ministero della Difesa: “Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, con sede a Torino, ha la responsabilità della gestione unitaria del settore ‘formazione’ per tutto il personale della Forza Armata. I compiti affidati al Comando sono ripartiti in due macroaree: area della formazione di base, area della formazione avanzata. Ha, pertanto, il compito di assicurare la formazione di base e avanzata degli Ufficiali di tutta la Forza Armata. In particolare, nella sede di Torino, il Comando ha il compito di presiedere alla formazione di base degli Ufficiali del Ruolo Normale (RN), del Ruolo Speciale (RS), della Riserva Selezionata, di quelli a Nomina Diretta, e degli Allievi Ufficiali a Ferma Prefissata, nonché di presiedere alla formazione avanzata degli Ufficiali del Ruolo Normale. Con circa 1000 Ufficiali frequentatori ogni anno, un centinaio di studenti civili, 118 professori universitari e 30 docenti militari che insegnano oltre 100 materie universitarie e 28 materie militari di carattere tecnico-professionale, la Scuola di Applicazione dell’Esercito oggi si caratterizza come uno dei poli didattici di eccellenza nel panorama italiano e come nuovo centro culturale di prestigio per la città di Torino. Nella stessa sede trova luogo anche il Centro Studi Post Conflict Operation, che ha la responsabilità di sviluppare il progetto connesso con la creazione di un Polo di Eccellenza della Forza Armata preposto allo studio e alla ricerca in materia di operazioni post conflittuali e alla formazione di personale militare e civile, promuovendo una ‘via italiana’ del post conflict management, destinato ad operare sul campo. Inoltre, per assolvere ai propri compiti, il Comando per la formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ha alle proprie dipendenze l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Militare ‘Nunziatella’ di Napoli e la Scuola Militare ‘Teuliè’ di Milano.”;

– la Scuola ha sede presso il Palazzo dell’Arsenale: “La costruzione del Palazzo fu ordinata, nel 1736, da CARLO EMANUELE III al progettista e architetto Felice De Vincenti, capitano di artiglieria e, successivamente, ‘Gran Maestro di Artiglieria’, che diresse i lavori, svolti in prevalenza da personale militare del Corpo Reale di Artiglieria. L’esecuzione dell’opera richiese alcuni anni, ma già nel 1752 nel Palazzo erano ospitati l’Arsenale e le Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, assolvendo così alla duplice funzione di fabbrica d’armi e di fucina di Ufficiali. Sono tuttora individuabili le linee caratteristiche di un arsenale: i grandiosi sotterranei, collegati alla superficie con ampie rampe percorribili anche da traini ingombranti, i robusti pilastri ravvicinati per sopportare notevoli pesi, le vaste sale sormontate da volte a cupola che costituiscono l’elemento caratteristico dell’architettura del Palazzo. L’attuale facciata d’angolo fra le vie Arsenale e Arcivescovado, ingresso principale del Palazzo, fu realizzata solo nel 1890 dal Capitano del genio Emilio Marrullier, che modificò il progetto originale del De Vincenti. Sulle colonne ai lati dell’ingresso troneggiano due statue simboleggianti l’Artiglieria e il Genio; sul portale, una lapide ricorda gli scopi dell’opera: ‘Regnando CARLO EMANUELE III, cresciuto il Piemonte in militare grandezza, sorse, disegnato da Felice De Vincenti, questo Arsenale di guerra, e perché rimanesse, di sua militare difesa, presidio, scuola, officina, vi diè compimento l’Italia nuova regnante UMBERTO I.’ ”;

CONSIDERATO CHE

– come riportato dal quotidiano La Stampa nell’edizione di venerdì 26 marzo u.s. e successivamente del 3 aprile u.s., pare che l’Esercito stia per “trasferire” da Torino a Modena i corsi di laurea triennale avendo manifestato “la volontà di stipulare, tramite la Scuola di Applicazione, una nuova convenzione (con Unito, nda) per il solo biennio necessario al conseguimento della laurea magistrale in Scienze Strategiche”, privando così la città di un’importante sede di formazione per le future generazioni di professionisti della difesa nazionale;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza delle intenzioni dell’Esercito;
  2. se l’Amministrazione abbia svolto interlocuzioni di approfondimento con i vertici istituzionali della Forza Armata e del Ministero della Difesa;
  3. se l’Amministrazione abbia sollecitamente avviato un canale di dialogo con l’Università degli Studi di Torino al fine di individuare una strategia comune per trattenere in città i corsi di laurea triennale;
  4. se a parere dell’Amministrazione, a seguito delle interlocuzioni svolte o comunque in previsione, sussistano concrete probabilità di mantenere a Torino i corsi di laurea triennale, di integrarli con altre attività formative di alto livello e di implementare la presenza delle e donne degli uomini dell’Esercito evitando ulteriori ricadute negative per il tessuto economico, strategico, culturale e sociale della città.

Silvio Magliano