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INTERPELLANZA – Sicurezza e area giochi presso il giardino di via Brusa (quartiere Lucento): un’altra periferia che non si è accorta di 5 anni di cura Appendino

PREMESSO CHE

– l’area gioco presso il giardino di via Brusa, situata nelle vicinanze della Scuola Primaria Guido Gozzano nel quartiere Lucento (Circoscrizione V) ha rilevanti carenze per quanto attiene allo scopo ludico e sociale dell’area, nonché elementi di incuria;

– l’area è aperta 24 ore su 24: sovente accade che, nelle ore serali e notturne, essa sia frequentata da numerosi tossicodipendenti;

– sono pervenute allo scrivente segnalazioni in merito allo stato di abbandono dei giochi presenti (di cui si allegano fotografie);

RILEVATO CHE

– l’area, ad oggi, è priva di attrezzature ludiche complete: è presente la struttura di due altalene priva dei telai su cui sedersi, vi sono all’interno dell’area tre pali metallici alti circa un metro la cui funzione non appare chiara, la pavimentazione anti-trauma è danneggiata e irregolare in alcuni punti;

– sono presenti i cancelli di apertura e chiusura del giardino, uno funzionante ma inutilizzato, l’altro danneggiato: l’area potrebbe essere gestita diversamente e chiusa nelle ore serali;

– l’apertura di quest’area verde nelle ore serali e notturne contribuisce inevitabilmente all’uso improprio degli spazi (nel caso di specie, da parte di molti tossicodipendenti);

CONSIDERATO CHE

– come riportato nel sito istituzionale della Città (Ambiente e verde / verde pubblico / attività nel verde / aree gioco): “Il Comune di Torino pone una grande attenzione alle Aree per il gioco, che offrono alla cittadinanza, in particolare all’utenza più giovane, una risposta alle esigenze di svago, dando un valido contributo al miglioramento della qualità della vita. […] Sono aree in gran parte accessibili tutto il giorno, molte recintate, tutte dotate di pavimentazione antitrauma, distribuite sia nei grandi parchi, che nelle più limitate aree verdi circoscrizionali; alle immancabili altalene fanno da contorno di volta in volta altre strutture quali i giochi a molla, gli scivoli, i castelli, le palestrine, ecc. Tutte le attrezzature presenti sul territorio cittadino sono certificate, cioè realizzate tenendo conto delle più recenti norme (UNI EN 1176 e 1177) sulla sicurezza.”;

– la zona in cui è situata l’area giochi in oggetto, nelle immediate vicinanze della Scuola Primaria Guido Gozzano, è un luogo di ritrovo per la cittadinanza del quartiere, soprattutto nei momenti extra scolastici;

– secondo quanto riferito, pare che i custodi della Scuola Primaria Guido Gozzano abbiano espresso la loro disponibilità a gestire l’apertura e la chiusura del giardino;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando verrà predisposto un intervento per la riparazione dei giochi, delle attrezzature e della pavimentazione anti-trauma presenti nell’area giochi del giardino di via Brusa;
  2. se e quando verrà rispristinata la funzionalità dei cancelli di accesso all’area verde in corso Toscana e in via Brusa;
  3. se l’Amministrazione intenda considerare l’affidamento in gestione a terzi dell’apertura e chiusura dei cancelli del giardino (tenuto conto della disponibilità che sarebbe stata manifestata dai custodi della Scuola Primaria);
  4. se il giardino in oggetto rientri nel programma dei passaggi di controllo serali e notturni delle pattuglie della Polizia Municipale e, in caso affermativo, quali siano le criticità rilevate dal Corpo.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Schiuma nel Po: quali motivi e quali soluzioni?

RILEVATO CHE

– numerosi cittadini hanno recentemente desiderato contattare lo scrivente per segnalare un fenomeno che da alcuni mesi investe il fiume Po in un ampio tratto del suo percorso cittadino;

– da alcuni mesi le acque superficiali del fiume presentano un’ampia diffusione di schiume, con particolare evidenza nel tratto adiacente al ponte di corso Regina Margherita;

– secondo quanto narrato, ciò avverrebbe principalmente nelle ore mattutine e con particolare accentuazione nei giorni feriali;

CONSIDERATO CHE

– alcuni siti di informazione hanno riferito (nel mese di marzo) di un interessamento al fenomeno da parte di ARPA: “Secondo le ricerche dell’Arpa, la provenienza dei versamenti è individuabile negli scarichi degli impianti di depurazione, Che rilasciando una quantità minore di acqua, aumentano la concentrazione di detersivi. Ma non solo, a volte si tratta invece di scarichi industriali, che ovviamente non sono completamento depurati, così come anche sversamenti illeciti. I controlli sono andati principalmente a interessare le acque del Sangone e del Chisola, i tecnici infatti sono riusciti a individuare diverse irregolarità, per le quali sono stati poi multati i responsabili. […] Adesso l’agenzia e il Comune di Torino lavoreranno per formulare un piano di monitoraggio del livello di inquinamento, con lo scopo di risolvere un problema che in ogni caso si trova a monte del tratto torinese del fiume.” (da “mole24.it” del 20 marzo 2021);

– come riferito da ARPA nel proprio sito istituzionale con una nota del 16 aprile 2021: “Con il progressivo aumento della quantità di acqua all’interno dei bacini idrici superficiali a monte di Torino, grazie alle piogge cadute in questi giorni, sono riapparse le schiume nel tratto di Po che attraversa la città di Torino. Le cause della presenza di queste schiume sono da ricercarsi nella gran quantità di tensioattivi che sono recapitati nel Po e nei suoi affluenti principali attraverso gli scarichi idrici dei depuratori ed in parte dalle attività industriali e zootecniche che nonostante la depurazione determinano condizioni di deterioramento della qualità delle acque anche a causa della ridotta diluizione. Oltre al tratto a monte di Moncalieri del Po contribuisce alla formazione di queste schiume l’acqua riversata dal torrente Sangone e Chisola, che sono bacini idrici caratterizzati da una elevata densità abitativa in particolare nel tratto terminale e dalla presenza di attività industriali e agricole. Il contributo degli scarichi diretti nel Po nel tratto torinese risultano residuali e minoritari rispetto all’intero corso del fiume. Nei vari campionamenti che si sono succeduti in questi giorni da parte di Arpa si è sempre rilevata la presenza di tensioattivi non ionici (detergenti) all’interno del fiume con concentrazioni comprese tra 0,3 mg/ litro e 0,8 mg/litro. Tali concentrazioni, pur non essendo particolarmente elevate, formano in prossimità di un cambio di regime idrico, da calmo a turbolento, la formazione di schiume dovute all’inglobamento di aria all’interno dell’acqua. Siamo quindi in presenza di una serie di sorgenti diffuse disposte lungo diversi tratti di fiumi e di torrenti che sono stati individuati, ma che per la loro natura presentano una certa difficoltà risolutiva se non con interventi tecnologici mirati al momento in fase di studio.”;

– il fiume Po è un bene prezioso per la Città e per la collettività e va preservato e protetto sia dal punto di vista biologico/antropico sia da tutte le esternalità di altra natura;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se si abbia conferma dell’origine “non naturale” delle schiume;
  2. se l’osservazione del fenomeno sopra sinteticamente descritto sia proseguita anche nelle ultime settimane (da parte dei tecnici e degli uffici competenti) e con quali modalità;
  3. se vi siano aggiornamenti da riferire in merito alla soluzione della questione attraverso “interventi tecnologici mirati al momento in fase di studio.”;
  4. a quale punto sia il lavoro congiunto tra Civica Amministrazione e ARPA in merito al “piano di monitoraggio del livello di inquinamento, con lo scopo di risolvere un problema che in ogni caso si trova a monte del tratto torinese del fiume” e quali i risultati raggiunti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Assunzioni e progressioni per irrobustire il Corpo di Polizia Municipale

PREMESSO CHE

– lo scrivente ha recentemente avuto occasione di dialogare sia con alcuni partecipanti all’ultimo concorso bandito dal Comune per l’assunzione di Agenti di Polizia Municipale sia con alcuni dipendenti in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale: da tali confronti sono emersi gli elementi di dubbio e di doglianza che di seguito vengono espressi;

CONSIDERATO CHE

– come riportato nel testo del bando, “in esecuzione della deliberazione della Giunta Comunale del 15 maggio 2018 (mecc. 2018 01647/004), immediatamente eseguibile, e della propria determinazione n. 999 del 20 giugno 2018 (mecc. 2018 43007/004), è indetta una selezione pubblica per la copertura, tramite contratto di formazione e lavoro della durata di 12 mesi, di n. 50 posti nel profilo specifico di Agente di Polizia Municipale – categoria C, posizione economica 1 – (F.L. n. 01/18), di cui 10 riservati agli/alle aventi diritto ai sensi dell’art. 1014, comma 1, lett. B del D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 e s.m.i.”;

– in data 27 febbraio 2019 veniva pubblicata la graduatoria definitiva, approvata con determinazione dirigenziale n. 292 del 25/02/2019 (mecc. n. 2019 040806/04);

– con successivi provvedimenti dell’Amministrazione, consistenti nello “scorrimento” della graduatoria degli idonei, l’Amministrazione ha assunto ulteriore personale fino ad arrivare, ad oggi, ad un totale di 90 assunti (come riportato nel sito del Comune);

– la scadenza della graduatoria della selezione pubblica in oggetto (FL 01/18 – Selezione pubblica per la copertura, tramite contratto di Formazione e Lavoro della durata di 12 mesi, di 50 posti nel profilo specifico di Agente di Polizia Municipale, cat. C. 1) è fissata al 24 febbraio 2022;

– nell’allegato 1 della DGC del 12 marzo 2021 (recante oggetto “Piano assunzioni anno 2021”) è presente una tabella con il totale complessivo delle assunzioni per le varie categorie e qualifiche specifiche: per la categoria C è prevista l’assunzione di 100 unità, ma non è chiaro quante siano quelle destinate alla Polizia Municipale;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

– come riportato in un comunicato stampa pubblicato nel mese di marzo nel sito istituzionale del Comune di Torino: “MILLE GIOVANI TALENTI PER TORINO. Parte il piano assunzioni triennale che prevede l’inserimento di nuove risorse con contratto di formazione e lavoro. Il mondo delle competenze nel settore pubblico, sia pubblico, sia privato, è di fronte a un cambiamento epocale. Le tecnologie emergenti giocano un ruolo fondamentale in questa dinamica poiché creano nuovi bisogni di specializzazione e pertanto nuove opportunità di crescita sia per giovani profili di formazione universitaria, sia per la Pubblica Amministrazione. Il Comune di Torino, a fronte di una organica cessazione prevista nel prossimo triennio, ha individuato l’opportunità di fare leva sulla programmazione di fondi Next Generation EU per lanciare un programma di nuove assunzioni, con contratto di formazione lavoro, per mille giovani di età inferiore ai 32 anni in possesso di laurea, prevedendo un inserimento progressivo entro il 2023. Il provvedimento che prevede l’inserimento della prima tranche di queste nuove risorse a partire dal mese di luglio 2021 è passato stamattina in Giunta. ‘In questa ripartenza i Comuni, gli Enti locali e i territori, come ho sempre sostenuto, saranno indubbiamente protagonisti – afferma la Sindaca Chiara Appendino -. Nei prossimi anni si svilupperanno i principali progetti per investire quelle risorse e qui, sui territori, saranno necessarie forze nuove, giovani, con competenze specifiche, capaci di immaginare un futuro, anche fuori dagli schemi, lanciando il cuore oltre l’ostacolo’. ‘Si tratta di un atto di forte responsabilità da parte di questa amministrazione – sottolinea Sergio Rolando, assessore al personale della Città di Torino -. È nostra priorità riorganizzare la macchina comunale con nuove risorse per affrontare delle scelte che toccheranno anche il futuro prossimo di questa città’. ‘Il programma mille giovani talenti in Comune rappresenta una virtuosa prospettiva per la Città in termini di iniezione di giovani con competenze digitali native e dimestichezza con le nuove tecnologie della comunicazione e dell’innovazione – dichiara Marco Pironti, assessore per l’innovazione e la Smart City -. Le nuove sfide indotte dal Recovery Plan richiederanno una struttura organizzativa con esperienze e conoscenze nuove e multidisciplinari al fine di aumentare l’efficacia progettuale’. Questa azione inoltre è sinergica al progetto complessivo Piano per l’occupazione giovanile promosso dall’assessore Giusta rilanciato a tutti gli enti del territorio. Un percorso che ha identificato quattro linee di azione per contrastare la disoccupazione giovanile, la prima delle quali è proprio un programma di assunzione nella pubblica amministrazione (oltre a un piano di rilancio dell’apprendistato e dei percorsi di avviamento al lavoro, un centro per l’orientamento diffuso, e la creazione di un sistema di rete per l’innovazione e l’avvio di nuove imprese). A febbraio, con delibera di Giunta, l’Amministrazione comunale ha approvato ‘Revisione organizzativa seconda fase. Modificazione Regolamento di organizzazione e ordinamento della dirigenza’ e creato uno specifico ‘Dipartimento Progetti Programmazione Comunitaria e Nazionale’ a cui è stato affidato il presidio dei processi di spesa che, data la complessità degli interventi e l’entità dei fondi che saranno assegnati, coinvolgerà un numero significativo di divisioni dell’Ente che dovranno coordinarsi. Il Dipartimento, inoltre, dovrà curare direttamente lo sviluppo e l’esecuzione dei programmi compresi nell’ambito dell’innovazione digitale e sovraintendere l’iniziativa Next Generation Eu. La nuova programmazione destina infatti il 50% dell’importo finanziario al sostegno della modernizzazione tramite la ricerca e l’innovazione, le transizioni climatiche e digitali eque, la preparazione, la ripresa e la resilienza. Per far fronte a queste richieste la Città necessita di potenziare le proprie strutture tecniche e amministrative con l’inserimento di un consistente numero di specialisti. La politica di assunzioni definita “Mille giovani talenti in Comune” mira infatti a selezionare e inserire con contratti di Formazione e Lavoro mille unità in Cat. D1, profilo di riferimento Direttivo così suddivisi: 350 nel 2021, 350 nel 2022 e 300 nel 2023. Si tratta di un contratto flessibile, della durata di ventiquattro mesi, e si rivolge ai giovani con meno di 32 anni in possesso di laurea e prevede un periodo obbligatorio di formazione non inferiore a 130 ore complessive e consente la possibilità, terminato il periodo previsto dalla normativa di riferimento, di acquisire stabilmente, nei ventiquattro mesi successivi, le professionalità formate previa idonea verifica e con le modalità da concertare con le OO.SS. Una tipologia contrattuale che appare come la migliore modalità di inserimento (l’attuale situazione pandemica rende estremamente complessa la normale fase selettiva) in quanto consente: di inserire con buona rapidità personale specialistico per le attività necessarie per potenziare la capacità di risposta dell’Ente alle necessità di ripresa e resilienza; di formare giovani talenti e di fidelizzarli all’azienda, contribuendo a costruire percorsi di lavoro e di sviluppo di carriera; di invertire, imprimendo una maggiore velocità, la curva anagrafica del personale dipendente attestata sui 54 anni, con un consistente miglioramento del livello di scolarizzazione dei funzionari. Alla scadenza dei ventiquattro mesi, l’Amministrazione potrà trasformare i rapporti in contratti a tempo indeterminato per fronteggiare le cessazioni programmate, non secondo logiche meramente sostitutive, ma coerenti con il disegno che guarda a un rinnovato protagonismo delle Amministrazioni pubbliche a supporto dei processi di sviluppo. Le assunzioni, inoltre, poiché legate al progetto Next Generation EU sono vincolate ai programmi di finanziamento che verranno approvati e al ricevimento dei relativi fondi. Le macro-aree che necessitano di un incremento di professionalità che si potrà raggiungere solo con apporti straordinari di personale qualificato in ambito ingegneristico, urbanistico, economico, risorse umane, pianificazione programmazione e rendicontazione delle politiche pubbliche informatico, socio sanitario, giuridico, culturale.”;

– a tale notizia è stata fornita vasta eco da molti organi di informazione;

– l’assunzione di un migliaio giovani in tre anni è senza dubbio un evento di per sé positivo;

– ciò che preoccupa molti dipendenti – che hanno avuto il piacere di condividere le loro osservazioni con lo scrivente – è il rischio che l’ingresso di infra-trentaduenni direttamente nei ruoli della categoria D, a fronte di molti anni trascorsi in assenza di selezioni interne per progressioni verticali di categoria da C a D, possa impedire ai dipendenti in categoria C (spesso laureati) sviluppi verticali di carriera e allo stesso tempo faccia andare persa e non messa a sistema la conoscenza, l’esperienza e la professionalità acquisita;

– la questione assume uno specifico rilievo se si osserva la situazione del Corpo di Polizia Municipale: l’ultima selezione/concorso interno per progressione verticale (da categoria C a D) parrebbe risalire al 2006; inoltre, con la cd Riforma Brunetta della P.A. viene impedito l’accesso alla categoria D a coloro che non siano laureati, con conseguenze di un totale congelamento delle posizioni di carriera per il personale della Polizia Municipale in possesso di diploma di scuola superiore;

– in tale stato di immobilismo, molti dipendenti del Corpo (inquadrati in categoria C) hanno deciso di investire sulla loro professionalità iscrivendosi ad un corso universitario, immaginando di poter un giorno concorrere per posizioni di funzionario (categoria D);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano i candidati risultati idonei e attualmente in graduatoria per la selezione FL 01/18 (Selezione pubblica per la copertura, tramite contratto di Formazione e Lavoro della durata di 12 mesi, di 50 posti nel profilo specifico di Agente di Polizia Municipale, cat. C);
  2. quante siano state le risorse assunte ad oggi e quante si preveda di assumerne entro la scadenza della graduatoria (24 febbraio 2022);
  3. se e quando l’Amministrazione intenda valorizzare i dipendenti del Corpo di Polizia Municipale, laureati e inquadrati in categoria C, prevedendo un bando per la progressione verticale (da categoria C a D);
  4. se l’Amministrazione preveda di essere in grado di sostenere l’onere finanziario per la stabilizzazione di tutto il personale assunto (e che verrà assunto nei prossimi mesi) tramite C. F. L..

Silvio Magliano

La Giunta non approva l’Atto Aziendale modificato del Mauriziano: Scleroderma Unit al palo

Per procedere è necessaria l’approvazione, da parte della Giunta Regionale, della modifica che sancisce il passaggio dalla Struttura Semplice alla Struttura Complessa Universitaria dell’Ospedale, ma il tema non è mai stato discusso. Non compare all’ordine del giorno neppure della seduta odierna. Ho presentato un Question Time in Consiglio per sbloccare la situazione. Malati con il fiato sospeso.

Lo scorso marzo l’Ospedale Mauriziano ha modificato il proprio Atto Aziendale, recependo la richiesta di trasformazione della Struttura Semplice Dipartimentale Reumatologica in Unità Complessa Universitaria. Tale modifica deve essere approvata dalla Giunta Regionale, ma il tema non è mai stato discusso: neppure nell’ordine del giorno della seduta odierna c’è traccia di questo tema urgente. Urgente anche perché, senza questa approvazione, non può partire la Scleroderma Unit del Mauriziano, che sarebbe la dodicesima sul territorio nazionale dopo l’annuncio dello scorso dicembre. Era stata la Regione stessa a chiedere al Mauriziano tale modifica all’Atto Aziendale.

Ho presentato, sull’argomento, un Question Time a Palazzo Lascaris per chiedere alla Giunta per quali ragioni non abbia ancora approvato l’Atto Aziendale, modificato come da indicazioni della Commissione Paritetica Regione Piemonte-Università di Torino.

GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia) ha assunto, in accordo con la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, l’impegno di ampliare l’assistenza sul territorio ai malati di sclerosi sistemica: un impegno che ha tutte le intenzioni di mantenere. 

La nuova Scleroderma Unit prevede un ambulatorio dedicato alle persone affette da sclerosi sistemica e un team specializzato per la cura di questa patologia, per la quale mancano biomarcatori affidabili. La richiesta all’Ospedale Mauriziano di trasformare in “Complessa Universitaria” la Reumatologia Ospedaliera risale allo scorso marzo. Da allora, la questione, passata di rinvio in rinvio, non è mai approdata in Giunta. 

Questa situazione sta creando grave disagio per i pazienti. Nella cura della sclerosi sistemica la diagnosi precoce e il follow-up sono fondamentali. In questi 15 mesi di pandemia molte cure e terapie sono state annullate o posticipate. Tutti buoni motivi per non perdere ulteriore tempo. La Giunta Cirio risponda presente.

Centri Diurni per Persone con Disabilità ancora a mezzo servizio

Operatori, caregiver e utenti sono tutti vaccinati, non perdiamo altro tempo: in una fase di riaperture, si riprenda al 100% anche questo servizio (attualmente attivo soltanto al 50%). Sul tema presenterò un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, da parte della Giunta, chiarezza e impegno.

Non possiamo più aspettare: operatori, caregiver e utenti dei Centri Diurni per Persone con Disabilità sono ormai tutti vaccinati e ci sarebbero dunque tutte le condizioni oggettive per garantire una piena ripartenza, al 100% della capienza. Attualmente queste strutture stanno funzionando solo al 50%. La questione è di assoluta priorità: sul tema presenterò al più presto un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza. Le famiglie non possono più aspettare e chiedono di tornare a una situazione di piena e normale attività. Pur nell’assoluta comprensione delle esigenze dei gestori, non c’è ragione perché i Centri Diurni, le Comunità Alloggio e altre analoghe strutture non tornino a una piena operatività, come già stanno facendo o si accingono a fare, tra gli altri, ristoranti e bar, centri commerciali e centri ricreativi. I Centri Diurni svolgono un servizio fondamentale: la formula semi-residenziale garantisce l’erogazione di prestazioni sulla base di progetti individualizzati messi a punto con il coinvolgimento delle famiglie. In coerenza con la classe di fragilità, i Centri Diurni garantiscono attività socio-assistenziali, attività educative e attività riabilitative.