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INTERPELLANZA – Il potere se non logora quantomeno stanca: dopo 5 anni di Amministrazione servirebbe almeno una panchina

PREMESSO CHE

  • il Parco della Tesoriera si trova in corso Francia 186, nel territorio amministrativo della Circoscrizione IV, nell’area delimitata da corso Francia/via Asinari di Bernezzo/via Borgosesia;
  • come riferito nel sito istituzionale della Città: “Il Parco è anche conosciuto come Giardin dël Diav, in quanto si vociferava che apparisse galoppando nel Parco un cavaliere nero, forse il fantasma del Tesoriere del Re, Ajmo Ferrero di Borgaro. All’interno del Parco spicca la villa settecentesca (detta Villa Sartirana, o Villa Tesoriera), circondata da un grande prato verde alla francese, al cui centro di fronte alla villa spicca una grande fontana a zampilli centrale. E’ un significativo esempio di villa suburbana settecentesca e rispetta fedelmente le linee strutturali dei più noti palazzi barocchi torinesi. Per le sue peculiarità e particolarità è un esempio di barocco settecentesco, a partire dalla costruzione, realizzata ex novo e non su fondamenta preesistenti, fino alla copertura del primo piano con volte in muratura, e non in legno. La collocazione sull’asse di corso Francia, appena oltre la piazza Rivoli in direzione ovest, fu scelta dal Duca di Savoia Vittorio Amedeo II nel ‘700. Tale progetto si concretizzò nel 1713 allorquando Ayme Ferrero di Borgaro e Signore di Cocconato, tesoriere generale dei redditi del Duca, fece edificare una cascina ed acquistò il terreno circostante. Logica quindi la connessione tra la professione del suo fondatore e la denominazione di “Tesoriera”. Jacopo Maggi, architetto con licenza di creare opere d’arte, realizzò questa opera d’arte ispirandosi al Guarini. Purtroppo gli avvenimenti storici segnarono il lento decadimento artistico della Villa che solo nel 1844, sotto la guida del Marchese Ferdinando di Breme e di Sartirana, subì sostanziali mutamenti e conobbe, per un breve periodo, fasto e splendore.  Allora la villa chiamata “Sartirana” vantava una biblioteca di oltre 1.500 volumi di storia naturale e botanica, oltre ad una collezione ornitologica con rarissimi esemplari di uccelli esotici e arredi. A metà Ottocento, la Tesoriera era un delizioso giardino botanico, con “camelie, rododendri, azalee, melograni, viburni, e parecchie nuove specie di conifere e querce”. La ricchezza botanica viene compromessa durante la seconda guerra mondiale e con la vendita dell’area nel 1962 dall’amministrazione dei Duchi D’Aosta all’Istituto Sociale dei Gesuiti, che abbattono molti alberi secolari. Nel 1976 varie manifestazioni di protesta e raccolte di firme dei Cittadini portano il Comune di Torino ad espropriare il Parco ed in seguito ad acquistare la Villa. Oggi, dopo importanti restauri realizzati negli anni 2009-2011, che hanno restituito all’edificio il suo antico splendore, è di nuovo la sede della Biblioteca Musicale “Andrea Della Corte”. Nel parco vi è un ricco patrimonio di alberi, arbusti e fiori, con specie tipicamente italiane e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la quercia rossa, originaria dell’America nord orientale. Si possono ammirare differenti specie arboree, tra le quali il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia. Un’altra pianta della Tesoriera, unica in Torino, ci parla dei climi mediterranei: a destra, lungo il vialetto che parte quasi dall’ingresso di corso Francia, si può scorgere il tronco inclinato di una quercia da sughero. Vicino all’ingresso troneggia il gigantesco platano di quasi 8 metri di circonferenza, forse piantato nel 1715: è l’albero più vecchio della Città (fonti: volume “Torino Verde” di Carlo Grande; sito web della Circoscrizione IV).”;

RILEVATO CHE

  • recentemente allo scrivente sono giunte numerose segnalazioni relative allo stato di degrado e di conseguente inutilizzabilità di molte delle panchine presenti nel Parco della Tesoriera (si allega la documentazione fotografica ricevuta);
  • come riportato nel sito istituzionale della Città, la gestione del Parco della Tesoriera è “centrale”;

CONSIDERATO CHE

  • per poter ammirare e godere appieno di tutta la magnificenza del Parco della Tesoriera sarebbe molto utile avere a disposizione panchine utilizzabili;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda intervenire, cogliendo l’occasione di questi ultimi mesi di mandato, per offrire ai fruitori del Parco della Tesoriera panchine pienamente confortevoli e sicure;
  2. se e come l’Amministrazione intenda intervenire (ripristinando quelle presenti o installando nuove panchine);
  3. se l’Amministrazione ritenga di riuscire a intervenire entro la prossima primavera e quale sia l’onere finanziario stimato per l’intervento.

Silvio Magliano