
INTERPELLANZA – Corso Giulio Cesare 6: un caleidoscopio di situazioni cui varrebbe la pena di prestare più attenzione
PREMESSO CHE
- corso Giulio Cesare è un’importante arteria stradale urbana che trae origine in piazza della Repubblica e prosegue il suo percorso in direzione nord attraversando i quartieri Aurora, Barriera di Milano, Rebaudengo e Pietra Alta;
- nel suo tratto iniziale, al civico 6, ha sede un condominio in merito alla cui situazione sono giunte allo scrivente numerose segnalazioni e richieste di aiuto;
RILEVATO CHE
- da quanto appreso, nel 2010 il compendio immobiliare in oggetto di intervento edile a fronte del progetto “The Gate”, con la supervisione e il parziale contributo economico della Città per un importo di € 450.000;
- nel condominio ha sede la Moschea della Pace: trattasi, da quanto è stato comunicato allo scrivente, non di un noto luogo di culto ma di un’associazione culturale;
- ciascun venerdì, presso il cortile condominiale, si celebra la preghiera settimanale: questo momento dà adito allo svolgimento di attività collaterali quali, ad esempio, la vendita di prodotti alimentari;
- parallelamente alla commercializzazione di alimentari avviene lo spaccio di sostanze stupefacenti: attività, quest’ultima, non limitata alla giornata del venerdì ma “garantita” per tutto l’arco settimanale, notte e dì;
- si aggiunga, sempre secondo quanto narrato allo scrivente da più voci, che numerose persone hanno preso l’abitudine di utilizzare le parti comuni del condominio come luogo riparato per bivaccare e dormire (androne, cortile, piano 4 scala B e altri luoghi);
- tutte la attività sopra descritte avvengono nella totale inosservanza delle prescrizioni sanitarie in tema di contrasto alla diffusione epidemiologica in corso: quindi nessun distanziamento interpersonale, nessuna mascherina, nessuna igienizzazione per le mani;
- risulta che il passaggio pedonale del portone rimanga perennemente aperto, in contrasto con le specifiche indicazioni dell’Amministratore;
CONSIDERATO CHE
- non è degno di una città moderna e dinamica che proliferino entro i suoi confini delle autentiche “zone franche della legalità”: cioè aree più o meno ampie in cui le disposizioni di legge, valide erga omnes, non vengano osservate e nulla si faccia per ripristinare condizioni di igiene, sicurezza e legalità;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- se l’Amministrazione sia a conoscenza della situazione sopra sinteticamente descritta;
- se l’Amministrazione, facendo ricorso alle molteplici competenze delle proprie articolazioni, intenda predisporre adeguati interventi al fine di avere cognizione diretta e non mediata della situazione, mappare le attività svolte e avere conoscenza la situazione sanitaria dei frequentanti;
- se l’Amministrazione, per quanto non di propria diretta competenza, intenda richiamare la collaborazione degli altri livelli di governo del territorio (quali, ad esempio, la Regione con l’ASL) e delle forze di polizia ad ordinamento statale.
Silvio Magliano