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INTERPELLANZA – Stazione Rebaudengo-Fossata: da un lato l’Amministrazione disincentiva l’utilizzo delle auto, dall’altro disincentiva l’uso dei mezzi alternativi

PREMESSO CHE

  • la Stazione Rebaudengo-Fossata presenta diverse criticità che lo scrivente ha da tempo individuato, grazie al contributo di molti cittadini, e segnalato costantemente all’attenzione dell’Amministrazione;

EVIDENZIATO CHE

  • con l’interpellanza mecc. 2015 00614 del 16 febbraio 2015 lo scrivente chiedeva conto all’Amministrazione in merito alla circolazione veicolare di contorno;
  • con una mail di segnalazione/richiesta informazione del 29 gennaio 2020 inviata agli uffici della Divisione Infrastrutture e Mobilità (e per conoscenza la Segreteria dell’Assessore Viabilità e Trasporti) lo scrivente segnalava uno stillicidio presente presso la Stazione, anche in assenza di precipitazioni atmosferiche, e la risposta degli uffici fu: “Per la stazione ferroviaria bisogna rivolgersi a rfi”;
  • lo scrivente ha continuato e ricevere segnalazioni da molti cittadini in merito al degrado, alla sporcizia, agli elevatori e scale mobili non funzionanti e alle numerose altre problematiche che rendono quotidianamente poco confortevole e sicuro l’utilizzo della Stazione;

CONSIDERATO CHE

  • nei giorni scorsi lo scrivente ha ricevuto ulteriori segnalazioni riguardanti la Stazione Rebaudengo Fossata e aventi ad oggetto il mancato funzionamento da tempo di almeno 2 delle 4 scale mobili, una porzione di parcheggio ancora transennato e inutilizzabile (e servirebbero posti auto), continue bagnature dei soffitti e stillicidi (sopra i binari), ascensore non funzionante che durante gli eventi atmosferici si riempie d’acqua piovana;
  • nonostante l’Amministrazione abbia dirottato su RFI (Gruppo Ferrovie dello Stato) tutte le responsabilità in ordine alla manutenzione della Stazione, pare che essa sia utilizzata da cittadini tornesi ai quali questa Amministrazione dovrebbe dedicare qualche maggiore attenzione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano le azioni intraprese dall’Amministrazione per garantire ai cittadini condizioni di utilizzo della Stazione Rebaudengo Fossata che siano adeguate agli standard minimi di sicurezza e accessibilità;
  2. se, quando e con quali atti formali l’Amministrazione si sia fatta parte diligente contattando RFI per sollecitare i necessari interventi di manutenzione e riparazione;
  3. se e quando si intenda rimuovere la recinzione di alcuni posti auto;
  4. secondo l’Amministrazione con quali tempistiche la Stazione Rebaudengo Fossata potrà essere completata e interamente funzionante.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Discariche abusive: l’Amministrazione spende (per i Vista Red e non per le fototrappole), ma i rifiuti rimangono

PREMESSO CHE

  • l’area di Strada Bellacomba, quella di strada delle Vallette, lungo la pista ciclopedonale che conduce a La Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e l’ex area della Continassa in via Traves sono nuovamente piene di rifiuti abbandonati;
  • lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni circa lo stato di degrado e abbandono di queste aree;

RILEVATO CHE       

  • la Civica Amministrazione ha predisposto una cartografia disponibile sul sito ufficiale sotto la sezione “InformAmbiente > Rifiuti > Interventi di rimozione dei rifiuti abbandonati”, dove sono indicati i principali luoghi di abbandono dei rifiuti e gli interventi messi in atto per la rimozione con i rispettivi costi;
  • l’area di Strada Bellacomba è stata segnalata nella cartografia del 2018 e l’intervento di sgombero è costata € 3.294;
  • l’area di strada delle Vallette e l’ex area della Continassa non sono presenti nella cartografia del 2018 e neanche in quella del 2019, se ne desume pertanto che non siano ancora stati previsti interventi di rimozione;
  • in città sono presenti ben 7 centri di raccolta differenziata dell’AMIAT ed esiste un servizio gratuito di prelievo rifiuti ingombranti a domicilio;
  • a documentazione di quanto narrato, allo scrivente è stata inviata corposa documentazione fotografica che si allega;

CONSIDERATO CHE

  • nel corso dell’audizione in Commissione (16 luglio 2020) per la presentazione del rendiconto per le materie di competenza, l’Assessore Unia ha dichiarato che sono giunte 1967 segnalazioni da parte dei cittadini all’indirizzo mail ciclorifiuti@comune.torino.it e sono stati eseguiti interventi di bonifica di discariche abusive e di rimozione di rifiuti abbandonati su suolo pubblico per un costo totale di € 513.000 euro nell’anno 2019;
  • con una mail inviata dalla Segreteria dello scrivente alla Divisione Ambiente in data 6 febbraio 2020 era stato domandata la dotazione comunale di fototrappole: con risposta pervenuta in pari data dalla Direzione veniva comunicato che “con riferimento alla richiesta in oggetto segnalo che presso i Servizi della Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile non dispongono o non hanno in gestione di fototrappole collocate sul territorio.”;
  • un’Amministrazione che si pone come paladina del rispetto dell’ambiente ha speso circa € 400.000 per dotare 14 incroci cittadini dei dispositivi Vista Red ma non ha ritenuto di impiegare alcuna risorsa per collocare fototrappole utili al fine di scoraggiare, individuare e sanzionare chi abbandona scriteriatamente rifiuti di ogni genere (spesso anche pericolosi);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando si intenda inserire nella cartografia aggiornata delle discariche abusive l’area di strada delle Vallette, lungo la pista ciclopedonale che conduce a La Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e l’ex area della Cantinassa in via Traves e se e quando si intenda provvedere alla loro bonifica;
  2. se l’Amministrazione abbia un progetto per il monitoraggio delle “aree sensibili” della città mediante la posa di fototrappole idonee al controllo dei comportamenti privi di senso civico e di rispetto dell’ambiente.

INTERPELLANZA – L’Amministrazione è intenta a rimirar la beltà della mobilità alternativa: i cittadini invece devono fare i conti con bici e monopattini parcheggiati senza criterio

PREMESSO CHE

  • in principio fu [TO]BIKE a consentire ai torinesi l’utilizzo della mobilità dolce e alternativa senza dover ricorrere all’acquisto di un velocipede: il servizio prevede il prelevamento di una bici presso una delle 140 stazioni e il collocamento finale al termine del proprio
    percorso presso un’altra stazione;
  • come riportato nel sito http://www.comune.torino.it/torinogiovani/vivere-a-torino/sharingdi-monopattini-elettrici-a-torino: “Negli ultimi anni la Città di Torino ha preso parte a progetti mirati al contrasto dell’inquinamento, in particolare promuovendo soluzioni di mobilità green quali: bike sharing, car sharing di auto elettriche e motorini elettrici a flusso libero. A partire dal 13 novembre 2019 è stata avviata la sperimentazione della micoromobilità elettrica a Torino e dal mese di dicembre dello stesso anno alcune aziende private sono state autorizzate ad attivare servizi che consentono di noleggiare
    monopattini elettrici in diverse zone della Città. La legge 28 febbraio 2020, n. 8, ha introdotto, tra le altre, nuove disposizioni sulla circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica e sui veicoli atipici. In città è possibile noleggiare monopattini elettrici utilizzando, previa registrazione, le app per smartphone delle società che gestiscono i servizi. I monopattini vengono localizzati attraverso l’app e sbloccati mediante un QR code situato sul manubrio. A seguito dell’equiparazione dei monopattini elettrici ai velocipedi (biciclette) disposta dall’art. 33 bis della legge 28 febbraio 2020, n. 8, i monopattini non sono soggetti a particolari prescrizioni relative all’omologazione, approvazione, immatricolazione, targatura, copertura assicurativa.”;
  • il sito “Torino giovani” ricorda espressamente che: “Si ricorda inoltre che monopattini elettrici e biciclette non possono viaggiare sui marciapiedi e lungo i portici cittadini. Gli utilizzi impropri verranno sanzionati. Dopo l’utilizzo i monopattini elettrici devono essere
    parcheggiati nelle aree e negli stalli destinati alle biciclette e ai motoveicoli.”

RILEVATO CHE

è sempre più frequente e sotto gli occhi di tutti la nuova modalità di posteggio delle bici e dei monopattini in sharing: di traverso sui marciapiedi, nella carreggiata, negli stalli auto, adagiati ai veicoli in sosta, talvolta gettati nei corsi d’acqua cittadini e talaltra si possono “ammirare” altre fantasiose quanto irregolari opzioni di sosta;

CONSIDERATO CHE

la scelta purtroppo sempre più frequente di abbandonare in modo incivile i mezzi in sharing (essenzialmente bici e monopattini), oltre ad essere un fenomeno in costante evoluzione che trae origine dal profondo senso di inciviltà di taluni utilizzatori, è fonte di rilevanti problemi per quei cittadini con disabilità che incontrano così ulteriori ostacoli lungo il loro percorso cittadino;

pur considerando ragguardevoli i benefici generati dallo sviluppo della mobilità dolce, si ritiene necessario che l’Amministrazione non rimanga attonita a rimirar la beltà della mobilità alternativa e dolce ma che intervenga predisponendo adeguate modalità e controlli al fine di scoraggiare comportamenti contrari al senso civico, inducendo ad una
maggiore osservanza innanzitutto del comune buonsenso;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia consapevolezza della questione posta al centro del presente atto;
  2. se e quali correttivi stia studiando l’Amministrazione per impedire un abbandono così invasivo di bici e monopattini in sharing;
  3. se, attendendo quanto auspicato al punto precedente, l’Amministrazione sia in grado di effettuare controlli puntuali sanzionando gli utenti indisciplinati;
  4. quante sanzioni siano state comminate nell’anno in corso sia per l’utilizzo irregolare di monopattini elettrici e biciclette (ad esempio per utilizzo dei marciapiedi e dei portici, trasporto di un passeggero, utilizzo con contestuale uso del telefonino) e per il mancato parcheggio dei monopattini e delle bici in sharing al di fuori delle aree e degli stalli destinati alle biciclette e ai motoveicoli.

QUESTION TIME – Casa della Salute Valdese, niente cure odontoiatriche da cinque mesi: a quando la ripresa?

Premesso che:

  • a luglio 2017, dopo una chiusura di 5 anni, l’Ospedale Valdese di Torino è diventato Casa della Salute: non più un ospedale, dunque, ma un poliambulatorio dotato di centro prelievi, ambulatorio infermieristico, sportello dei servizi sociali, rete oncologica, specialistica, chirurgia e altri servizi;
  • a causa dell’epidemia di Covid-19 le prestazioni odontoiatriche presso la Casa Salute Valdese sono state sospese dai primi di marzo 2020.

Considerato che:

  • dagli inizi di maggio la Regione Piemonte ha reso possibile la riapertura delle odontoiatrie sia private che pubbliche con l’utilizzo delle procedure e delle protezioni adeguate (per la disinfezione della stanza tra un paziente e l’altro, la vestizione e la svestizione del personale addetto);
  • alla fine di maggio le ASL di Pinerolo e di Rivoli hanno ricominciato le prestazioni di cura odontoiatriche, con tempi più lunghi dedicati a ciascun paziente, a cause delle necessarie disinfezioni prima e dopo la visita.

Rilevato che:

  • ad oggi non sono state recuperate le visite non effettuate durante il periodo di lockdown, ma, chiamando il numero dedicato alla prenotazione, non è possibile programmare una visita nei prossimi mesi: difficile ipotizzare una ripresa prima dell’autunno;
  • altre realtà analoghe, quali Pinerolo e Rivoli, funzionano a pieno regime già dalla fine di maggio;
  • nell’Asl Città di Torino, sembra che il problema della riapertura delle prestazioni odontoiatriche non riguardi soltanto Casa Salute Valdese, ma anche le strutture di Corso Corsica, Corso Toscana, Via Monginevro e Via Montanaro.

Constatato che:

  • a fare le spese di questa situazione sono le fasce di utenza con minore possibilità economiche;
  • ci sono persone che da mesi rinunciano a curarsi e a risolvere i propri problemi odontoiatrici: per loro, il privato è infatti economicamente proibitivo. Si rivolgono dunque a strutture come quella di Via Silvio Pellico;
  • questa situazione, inoltre, avrà ripercussioni gravissime sulle liste d’attesa, già attualmente chilometriche, creando una concentrazione di richieste ingigantita da quasi un semestre di inattività.

INTERROGA

Interroga l’Assessore per sapere quando riprenderanno le cure odontoiatriche, ad oggi ancora sospese, nell’Asl Città di Torino, in particolare nella Casa della Salute Valdese di Via Silvio Pellico.

INTERPELLANZA – ditta Tundo e TFR agli ex dipendenti

PREMESSO CHE

  • da alcuni anni la ditta Tundo Vincenzo spa (già Tundo Vincenzo srl) ha in affidamento dal Comune di Torino il servizio di trasporto scolastico e per disabili;

RILEVATO CHE

  • lo scrivente, in forza del potere di sindacato ispettivo riconosciuto a tutti i Consiglieri e avente ad oggetto tutti gli atti e le attività dell’Amministrazione, si è occupato della ditta Tundo con molteplici atti consiliari;
  • con l’interpellanza presentata il 12 giugno 2020 (mecc. 2020 01321) lo scrivente domandava all’Amministrazione, tra le altre cose, “se l’Amministrazione stia vigilando attivamente per verificare che non sussistano ritardi nei pagamenti degli emolumenti ai lavoratori da parte della ditta Tundo per l’appalto in corso (sia verso i dipendenti sia verso i subappaltatori)” e “se e quali azioni (eventualmente ricorrendo anche a strumenti di integrazione salariale) intenda valutare l’Amministrazione per il ristoro dei lavoratori e per scongiurare il ripetersi di situazioni già vissute con il precedente appalto avente come protagonista la medesima ditta aggiudicataria.”;
  • nel corso del Consiglio Comunale del 13 luglio u.s. l’Assessore Di Martino dispensava certezze positive circa i pagamenti degli stipendi, aggiungendo che non risultavano fatture in sospeso e che non sussistevano le condizioni perché la Città si sostituisse alla Ditta nei pagamenti (al momento della stesura del presente atto non è ancora disponibile il verbale del Consiglio Comunale del 13 luglio e il testo della risposta letta dall’Assessore, sollecitata durante la discussione e successivamente dall’ufficio di Segreteria consiliare dello scrivente, non è ancora stato recapitato);

CONSIDERATO CHE

  • lo scrivente è stato recentemente contattato da alcuni ex dipendenti della ditta Tundo che hanno desiderato pronunciare tutto il loro disappunto per non avere ancora ricevuto il versamento del TFR da parte del loro ex datore di lavoro;
  • è stato inoltre narrato allo scrivente (da parte degli ex dipendenti Tundo) la difficoltà nello stabilire un canale di interlocuzione con questa Amministrazione: nessun rappresentante della Giunta ha risposto alle loro mail e l’Assessore Di Martino, da loro casualmente incontrata nei pressi dei palazzi comunali, ha comunicato di non avere posti liberi in agenda per poterli ricevere fino a dicembre prossimo;  

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione stia vigilando attivamente per verificare che non sussistano ritardi nei pagamenti dei TFR agli ex dipendenti da parte della ditta Tundo;
  2. se l’Amministrazione sia interessata ad ascoltare/incontrare gli ex dipendenti della ditta Tundo e se ritenga (anche politicamente) accettabile che lavoratori che stanno prestando servizio per una ditta che ha un appalto in corso per fornire gli accompagnatori (per il servizio di trasporto) continuino a non percepire il TFR dal loro precedente datore di lavoro, che ha un appalto in corso per il servizio di trasporto.