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Autore: Redazione sito

ORDINE DEL GIORNO – Esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per l’acquisto di una nuova automobile.

Premesso che:

• la legge regionale n. 23/2003 disciplina la tassa automobilistica, dettandone le disposizioni chiarite peraltro dalla successiva circolare del Presidente della Giunta regionale n. 3/BLI/2004;
• la norma in parola prevede una serie di fattispecie che risultano beneficiarie di esenzioni o riduzioni, tra i quali gli automezzi dei corpi delle Forze Armate e di protezione civile, i mezzi adibiti al trasporto pubblico, le autoambulanze, i veicoli utilizzati alla raccolta dei rifiuti, ecc;
• rispetto alle previsioni originarie, anche al fine di potenziare le politiche di miglioramento della qualità dell’aria, è stata introdotta l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica anche per i mezzi a basso impatto ambientale, quali ad esempio gli autoveicoli, i motoveicoli e ciclomotori elettrici e gli autoveicoli alimentati esclusivamente a gas metano e a gas di petrolio liquefatto (GPL);

• l’automotive ha da sempre rappresentato un settore fondamentale per l’economia piemontese e da anni registra segnali di sofferenza, sia per la crisi economica che per le recenti dinamiche legate alle politiche protezionistiche di USA e Cina;
• secondo il documento sulle Economie regionali elaborato dalla Banca d’Italia che prende in considerazione l’economia piemontese, nel 2018 le vendite di autoveicoli hanno influenzato notevolmente l’andamento complessivo dell’export, caratterizzato da una dinamica in progressivo peggioramento;

considerato che:

• nelle regioni del bacino padano si registra un numero notevole di superamenti dei limiti di concentrazioni di polveri sottili stabiliti dalla normativa di settore;
• nel corso degli ultimi vent’anni, grazie ad una serie di azioni avviate, la qualità dell’aria nella nostra regione è sicuramente migliorata, ma non al punto da garantire il rispetto dei limiti previsti;
• tra le cause non si possono dimenticare le particolari condizioni orografiche del bacino padano che non consentono una normale dispersione degli inquinanti e, a parità di sforzi ed investimenti, garantiscono risultati inferiori rispetto alle altre regioni italiane ed europee;
• la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per i ripetuti superamenti dei limiti sopra richiamati;

Il Consiglio regionale impegna la Giunta

• a rimodulare la tassa automobilistica, verificando la possibilità di prevedere l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per tre anni, nella misura massima di un mezzo (con riferimento al presente provvedimento) per nucleo famigliare, per i cittadini piemontesi che provvedano all’acquisto di una nuova automobile Euro 6B massimo di cilindrata 2.0 in sostituzione di una di categoria fino ad Euro4;
• ad avviare un percorso col Governo, attraverso la Conferenza delle Regioni, teso alla predisposizione di uno strumento premiante (voucher ambientali) con il quale garantire un riconoscimento economico alle regioni nel cui territorio si registrano importanti livelli di sostituzione del parco veicolare e conseguenti miglioramenti della qualità dell’aria grazie alle riduzioni emissive.

Gestione dei beni comuni: sempre inefficace senza un vincolo giuridico forte

L’incendio alla Cavallerizza lo dimostra: la gestione di beni di questo tipo da parte di cittadini e sedicenti comitati non è attuabile, dal momento che, alla fine, nessuno risponde di nulla, tantomeno della sicurezza. Servono regole più chiare e nette rispetto a quelle inserite in un Regolamento dei Beni Comuni che, peraltro, non piace neanche ai comitati stessi.

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INTERPELLANZA – Aggiornamento sulla situazione delle case ATC di corso Racconigi 25

PREMESSO CHE

  • in corso Racconigi 25, nel territorio della Circoscrizione 3, sorge un complesso edilizio composto da otto edifici in muratura con cinque piani fuori terra più il sottotetto, edificato nel 1910 per conto di IACP, tra corso Racconigi e le vie Chianocco, Revello e Foresto;
  • i caseggiati riproducono l’impostazione tipica del periodo con un raffinato stile liberty, valga la pena di evidenziare l’elegante raffigurazione di un gruppo di sinuosi fenicotteri;
  • la struttura portante è costituita da muratura e volte a padiglione in mattoni pieni, i balconi e i pianerottoli delle scale interne sono in cemento armato;
  • nella seconda metà degli anni Settanta il complesso è stato interessato da una ristrutturazione che prevedeva una diversa distribuzione dei locali e l’inserimento di un controsoffitto oltre all’installazione degli ascensori, al rifacimento dell’impianto idrico sanitario, delle reti di scarico e degli impianti elettrici, alla realizzazione dell’impianto di ventilazione forzata dei servizi igienici e dell’impianto di distribuzione del gas; inoltre, veniva realizzata la sopraelevazione di due piani degli stabili lungo corso Racconigi;
  • tali interventi hanno comportato la realizzazione di cavedi e di fori sugli orizzontamenti a volta e l’eliminazione dei tramezzi originali;

RILEVATO CHE

  • come riportato da molti organi d’informazione, già nel corso del 2018 sono emersi evidenti pericoli circa la vulnerabilità statica del complesso edilizio in oggetto che hanno comportato l’allontanamento a scopo precauzionale di alcune famiglie assegnatarie;

CONSIDERATO CHE

  • nel corso del Consiglio Comunale del 23 luglio 2018, l’Assessora Schellino, rispondendo a un’interpellanza della consigliera Montalbano (mecc. 2018 02883), dichiarava che “A seguito di parziali distaccati nelle volte del soffitto di alcuni appartamenti si rendono necessari ulteriori approfondimenti utili ad individuare eventuali situazioni sulle quali intervenire. A partire da lunedì 16 luglio sono cominciati pertanto sopralluoghi mirati in tutti gli appartamenti. Le verifiche comportano piccole aperture nei pannelli dei controsoffitti per monitorare le condizioni delle volte, terminate le verifiche, ottenuto così un quadro più chiaro della situazione ATC potrà provvedere a redigere un progetto per i necessari lavori di manutenzione e il conseguente cronoprogramma degli stessi. Al momento le famiglie direttamente coinvolte da criticità sono nove, assegnatarie di appartamenti interessati da perdite e dichiarati inagibili o parzialmente inagibili, le famiglie sono attualmente ospitate da strutture residenziali a spese di ATC e visto che le verifiche tuttora in corso non permetteranno loro un ritorno a casa in tempi brevi sarà a loro anche offerta una sistemazione tra gli appartamenti attualmente sfitti e di recente manutenzione sul patrimonio ATC che visioneranno nei prossimi giorni. I costi dell’intervento sono ancora da quantificare con esattezza, in ogni caso la Regione Piemonte si è resa disponibile a reperire finanziamenti specifici. Lo stabile di corso Racconigi 25 comprende 350 appartamenti, 300 di proprietà di ATC, 282 dei quali sono attualmente locati e 50 di proprietà di privati. ATC ha interloquito con i principali soggetti gestori di housing sociale dove sono state individuate le sistemazioni temporanee per le famiglie attualmente albergate. Il complesso è stato nel passato interessato da un importante intervento di manutenzione straordinaria cominciato nel 1978 con il quale sono stati realizzati gli impianti ascensore nelle palazzine e la rete del riscaldamento centralizzato. Il quartiere non risulta tra quelli che nel recente passato hanno beneficiato di finanziamenti ad hoc per interventi di manutenzione straordinaria, per esempio POR, P.R.U., contratti di quartiere.”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano gli esiti dei sopralluoghi effettuati nel mese di luglio 2018 dai tecnici ATC, quali approfondimenti siano stati svolti successivamente e quali e quanti interventi siano stati realizzati per il consolidamento delle strutture;
  2. se le nove famiglie già allontanate dalla loro abitazione abbiano potuto farvi rientro e, in caso di risposta negativa, quando si prevede che ciò potrà avvenire;
  3. se le unità immobiliari di proprietà dei privati (una cinquantina) siano interessate dal pericolo di cedimenti strutturali e se l’Amministrazione intenda rassicurare i proprietari garantendo loro la permanenza presso le rispettive proprietà;
  4. quali siano gli aggiornamenti, in merito alla situazione del complesso edilizio in oggetto, provenienti dal tavolo attivato in sede regionale e che vede coinvolta anche la Prefettura.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Ex Istituto Bonafous, serrare le serre?

PREMESSO CHE

– il 14 maggio 2019 la Giunta Comunale ha approvato la deliberazione (mecc. 2019 01681/131) “Protocollo d’Intesa tra Città Metropolitana di Torino, Città di Chieri, Università degli Studi di Torino,  wI.I.S. B. Vittone e Città di Torino per la creazione di un
Polo Didattico e Formativo in campo ambientale nel comprensorio ex istituto Bonafous
nel territorio di Chieri. Approvazione”;
– elemento cardine del Protocollo d’Intesa è un progetto integrato per la creazione di un
Polo Didattico, che accomuna tutti i soggetti che a diverso titolo sono presenti sull’area
denominata le Serre di Chieri (Servizio Verde della Città di Torino, Dipartimento Scienze
Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, l’indirizzo agrario
dell’I.I.S. “B. Vittone”);
– l’agenzia di formazione professionale ENGIM Piemonte – Bonafous Chieri e la Scuola
Internazionale IST (International School of Turin) hanno sede presso questo compendio;
– nell’ambito del suddetto Protocollo d’Intesa, la Città di Torino si impegna per la
realizzazione del progetto, a mettere a disposizione gli spazi attualmente in uso all’I.I.S.
B. Vittone oltre ad ulteriori spazi quali l’ex Scuola di Cinema (da tempo chiusa) e
all’Università le aree attualmente adibite a vigneto, ma soprattutto “di mettere a
disposizione le Serre per lo svolgimento dell’attività di formazione ed applicativa”
(articolo 2 – Impegni delle parti);

CONSIDERATO CHE

– nel 2016 sono stati spesi 1,2 milioni di Euro per la realizzazione di un nuovo impianto di
riscaldamento a cippato delle serre;
– nell’ottica di una gestione condivisa degli spazi (complessivamente il compendio occupa
un’area di 350.000 metri quadrati), è fondamentale pensare ad una funzione di presidio
manutentivo dell’area, che potrebbe essere assolta da un gruppo di giardinieri della Città,
non più occupati nella produzione florovivaistica;
2019 04011/002 2

CONSTATATO

che diverse testate giornalistiche hanno riportato in questo periodo notizia dell’intenzione della
Città di Torino di procedere alla chiusura del magazzino di Chieri e delle correlate serre,
trasferendo quindi anche i giardinieri della Città che in quella sede prestano servizio, per una
ottimizzazione del comparto Verde pubblico;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per conoscere:
1) se si conferma la veridicità delle notizie che indicano come volontà della Città di Torino
di chiudere le Serre di Chieri;
2) se confermato, come sia possibile conciliare questa intenzione con quanto la Città si è
impegnata con il Protocollo d’Intesa approvato con la deliberazione (mecc.
2019 01681/131) del maggio scorso;
3) se non sia possibile, in alternativa alla chiusura delle Serre e all’abbandono del presidio
da parte della Città, elaborare un progetto di gestione integrata dell’area, coinvolgendo
tutti i soggetti presenti (Università, Istituto Agrario, Periti Agrari, ENGIM, CIOFS,
Scuola Internazionale IST, Scuola Enologia, Comune di Chieri), nell’ottica di valorizzare
la valenza ambientale e di offerta formativa che le realtà ivi insediate offrono, evitando
altresì che i locali abbandonati si trasformino in luoghi di degrado.

F.to Francesco Tresso

Silvio Magliano