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Vaccinare o curare? Non è accettabile arrivare al punto di dover scegliere

La curva epidemica cresce, le patologie non COVID non sono scomparse per magia, la campagna vaccinale deve accelerare: evitiamo che si scateni la “tempesta perfetta”. Il personale sanitario è già attualmente sotto pressione, urge coinvolgere medici di base e farmacisti per i vaccini: appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sull’argomento.

Non vogliamo arrivare al punto di dover scegliere se vaccinare contro il COVID-19 o curare i cittadini piemontesi. Mentre i reparti COVID stanno per riaprire in molti dei nostri Ospedali, la campagna vaccinale è in corso e anzi deve accelerare; inoltre, le patologie non COVID non sono improvvisamente scomparse ed è nostro dovere continuare a curare le persone che ne sono affette. Evitiamo che si scateni la “tempesta perfetta” in una fase nella quale la curva epidemica sta salendo e nella quale la campagna vaccinale è in corso e anzi deve accelerare. Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time, per chiedere un aumento delle risorse disponibili. Il personale in arrivo da Roma non è sufficiente e il piano Arcuri presenta carenze evidenti (sarebbero dovuti arrivare in Piemonte mille tra medici e infermieri promessi:ne abbiamo visti 250). La Regione per prima deve fare la propria parte: ai medici di base non è ancora stato consentito di somministrare il vaccino nei rispettivi studi (a differenza, per esempio, di Emilia Romagna e Lazio) e gli stessi farmacisti, con i quali la Regione Piemonte aveva firmato un accordo a gennaio, attendono indicazioni. L’Assessore Icardi ha espresso l’intenzione coinvolgere anche personale in pensione, specializzandi e Volontari. Vigileremo sui vari fronti.

covid, Regione Piemonte, Sanità, vaccini