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Tundo, ora l’azienda collabori

La Città di Torino faccia tesoro della lezione. Assoluta solidarietà ai dipendenti.

Esprimo, in primis, la mia massima solidarietà ai dipendenti e a tutte le parti che ancora sono in credito con Tundo. Ritengo grave per l’assenza dei vertici dell’azienda oggi in Commissione. A maggior ragione alla luce dell’attivazione, da parte dell’Amministrazione, dell’articolo 30 (fatto che, in tutti questi sette anni di Consiglio Comunale, ho visto solo in un paio di occasioni, a riprova dell’eccezionalità di questa situazione), mi aspetto da qui in avanti un atteggiamento assolutamente collaborativo da parte di Tundo. Per esempio, vorrei vedere un cronoprogramma preciso dell’impegno a pagare gli stipendi arretrati, con relative scadenze. Quanto agli investimenti in nuovi mezzi, sarebbe stato più opportuno dare priorità, da parte dell’azienda, al pagamento degli stupendi. Tutta questa triste vicenda è il risultato di gare fatte secondo criteri sbagliati e non sostenibili, Mi auguro che il Comune di Torino sappia farne tesoro per le prossime gare. L’abuso del sistema delle gare al massimo ribasso, umilianti per le aziende e per chi lavora, porta a disastri. Qui è in gioco il futuro (a breve, brevissimo termine) e il presente di un servizio fondamentale a favore delle persone con disabilità. A pagare le troppe inefficienze di tutto il sistema sono, al momento, i dipendenti dell’azienda, le persone in difficoltà e le loro famiglie.