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Tradizioni natalizie a scuola, la levata di scudi della sinistra laicista è senza senso

Basta la parola “Presepe” per scatenare il riflesso condizionato dei dogmatici del laicismo: ma se le stesse scuole si fermano a Natale per quindici giorni c’è una ragione (culturale e storica) ed è solo positivo che gli alunni imparino a conoscerla.

Non avevo dubbi che le parole dell’Assessora Chiorino avrebbero immediatamente innescato la levata di scudi da parte di una certa sinistra massimalista e laicista.

Le nostre scuole chiudono due settimane per Natale: un periodo di festa che ha precise ragioni, storiche e culturali oltre che relative alla spiritualità cristiana; è solo giusto che gli alunni imparino a conoscerle.
La Natività (e quindi il Natale) è parte integrante della nostra cultura e della nostra storia; la sua iconografia è alla base di molte opere d’arte che ammiriamo nelle chiese e nei musei del nostro territorio.
La nascita di Gesù non è appannaggio del solo ambito della fede, ma un fatto storico che permea la nostra cultura e la nostra tradizione.
Non solo non c’è nulla di male, ma c’è molto di bene se anche a scuola i nostri ragazzi si avvicinano alle nostre tradizioni natalizie, non solo con canti e recite, ma anche con quel Presepe che la tradizione vuole “inventato” (Presepe vivente) da San Francesco, Patrono d’Italia.
Le parole dell’Assessora sono un semplice invito (e dunque non sono vincolanti per nessuno).
Che anche bambini che hanno alle spalle altre tradizioni culturali conoscano la nostra, senza per forza dovervi aderire, è anche un modo per fare integrazione.

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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