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TIM, solidarietà ai lavoratori e preoccupazione per il futuro

Torno a esprimere il mio appoggio nei confronti dei dipendenti di TIM alla luce delle ultime notizie. Auspico che si possa trovare una soluzione alternativa al trasferimento a Roma di oltre cento lavoratori. Razionalizzazione non può essere semplicemente abbattimento indiscriminato dei costi.

Alla luce degli ultimi, preoccupanti sviluppi torno a esprimere piena solidarietà ai dipendenti della sede torinese di TIM. L’azienda ha comunicato che a 105 dipendenti (sui 2000 attivi a Torino e provincia) sarà richiesto il trasferimento a Roma, sempre nell’ambito del piano di razionalizzazione dell’azienda. È un tema che seguo da tempo e per il quale sono da sempre in prima linea. Alla fine dello scorso anno avevo provveduto a richiedere di ascoltare in Commissione i rappresentanti dei dipendenti TIM affinché il Consiglio Comunale potesse essere aggiornato su questo fondamentale tema.

La possibilità di trasferire dipendenti tra una sede e l’altra è naturalmente facoltà di un’azienda, ma auspico che si possano trovare altre modalità, anche alla luce del fatto che TIM rappresenta un’eccellenza – imprenditoriale e tecnologica – proprio nel campo delle telecomunicazioni. Questa operazione di mobilità interna non deve diventare prodromo allo smantellamento del polo torinese di TIM. Riorganizzazione aziendale non può essere, soltanto, abbattimento dei costi. Sono preoccupato per il futuro di queste 105 famiglie. Sono sicuro che un’azienda come TIM, che proprio a Torino sta abbondantemente investendo per esempio sulla tecnologia 5G, saprà e vorrà trovare soluzioni differenti.

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