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Tag: Urbanistica

Stop all’Esselunga in corso Bramante: davvero pensavamo che avesse senso collocare due ipermercati nello stesso isolato?

Il Consiglio di Stato blocca l’apertura dell’ipermercato: una buona notizia per il tessuto commerciale del quartiere, una pessima notizia per le casse del Comune, un nuovo grattacapo per l’Amministrazione. 

Niente Esselunga in corso Bramante: l’ipermercato non si farà. Non è stata la politica cittadina, ma il Consiglio di Stato a bloccare l’apertura del punto vendita, i cui lavori erano già a buon punto. Su questa apertura i miei dubbi sono sempre stati molti, espressi in Sala Rossa con diverse interpellanze. In particolare, chiedevo alla Giunta se il tessuto commerciale del quartiere potesse assorbire un nuovo “colosso” della vendita e se fossero del tutto scongiurati i rischi sanitari e ambientali. Si aprono tuttavia nuove e gravi preoccupazioni: quelle relative al bilancio e all’ipotesi che la Città debba restituire i 10 milioni di euro incassati nel 2017 da Esselunga come contributo per la valorizzazione di quell’area. Davvero pensavamo che collocare due ipermercati nello stesso isolato avesse senso, da qualsiasi punto di vista? Ora urge mettere una toppa (possibilmente coinvolgendo tutti gli attori del territorio) o le casse comunali, già in grave affanno dopo un anno di pandemia, dovranno restituire i dieci milioni.

La Monorotaia di Italia ’61 come la High Line di New York? Sogno possibile

La Giunta è possibilista sul progetto dell’Ingegner Luca Valzano per restituire ai torinesi questo storico collegamento, che diventerebbe una passeggiata sopraelevata: con la mia interpellanza sul tema, appena discussa in Consiglio Comunale, ho chiesto che questo bene possa tornare a nuova vita dopo anni di abbandono.

Una nuova vita per la Monorotaia di Italia ’61, prendendo spunto dalla High Line di New York? Sognare si può. La Giunta, rispondendo poco fa alla mia interpellanza sul tema, si è detta d’accordo sul fatto che un simile progetto sarebbe interessante e darebbe valore a questa storica area da troppo tempo abbandonata a se stessa. Il piano dell’ingegner Luca Valzano consiste nel recupero e nella rifunzionalizzazione della Stazione Sud e del tracciato della Monorotaia, con la trasformazione del binario sopraelevato in una passeggiata aerea, con connessione diretta al Palazzo del Lavoro. Un progetto simile, dunque, al newyorkese High Line, parco lineare realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata West Side Line. Che l’Amministrazione stia prendendo in considerazione l’ipotesi è già di per sé un fatto positivo: auspico, a questo punto,  un incontro tra l’ingegner Valzano e la Giunta. Abbandonare Italia ’61 nelle sue attuali condizioni significa calpestare la storia stessa della nostra città porgendo un pessimo biglietto da visita, proprio all’ingresso della città, a chi giunge da sud. L’auspicio è che il prossimo Governo possa prendere in considerazione questa progettualità per il Recovery Fund. È fondamentale costruire fin da ora le premesse affinché la prossima Amministrazione possa realizzare un intervento importante. La riqualificazione della Stazione Sud potrebbe ospitare nuove funzioni di pubblica utilità (per esempio una caffetteria al piano terra e uno spazio polivalente per attività socio-culturale al piano sopraelevato) e rappresenterebbe un esempio di innovazione e sostenibilità. 

Problemi di piazza Baldissera? Risolti definitivamente solo aprendo il sottopasso

I problemi di piazza Baldissera si risolvono in un solo modo: con il sottopasso. Alle parole dell’Assessore Lapietra, secondo la quale la linea tranviaria lungo il diametro della rotonda e l’introduzione dei semafori garantiranno “la stessa efficacia a un decimo del costo” rispetto al tunnel, crederemo soltanto dopo la prova dei fatti.

Fino ad allora, continueremo a credere – con buona pace di modelli e proiezioni anche autorevoli – al buon senso nostro e di tutti i torinesi, ai quali è chiaro che piazza Baldissera ha bisogno di essere sgravata dall’afflusso di auto. E questo si ottiene in un modo solo: con il tunnel. I Moderati lo chiedono da anni e lo stesso fanno i cittadini, che raccolsero oltre 2mila firme raccolte esattamente due anni fa. Oggi abbiamo avuto almeno la soddisfazione di vedere questa ipotesi al centro del dibattito, dopo che per mesi sembravamo noi i soli visionari a credere a questa  soluzione urbanistica.

Superbonus 110%, la proroga al 2023 non sia vanificata dai tempi “eterni” della Città di Torino

Sarà probabilmente allungato di 24 mesi il termine per ottenere la detrazione sui lavori di miglioramento energetico e per l’adeguamento antisismico di condomini e immobili indipendenti: ora tocca al Comune assicurare tempi ragionevoli per autorizzazioni e permessi. Si discute domani in Consiglio la mia interpellanza sul tema: l’Amministrazione si sta organizzando per supportare al meglio chi è interessato alle opportunità previste dal Decreto Rilancio? Disponiamo di risorse umane e tecniche sufficienti? L’Amministrazione intende attivare uno sportello informativo? Il tema è strategico: con l’edilizia può ripartire l’intera nostra economia.

Superbonus 110%, arriva la proroga: i tempi per concludere i lavori i lavori di miglioramento energetico e per l’adeguamento antisismico degli edifici saranno prorogati al 2023. Mi auguro, e lo chiederò domani in Consiglio Comunale discutendo la mia interpellanza sul tema, che la proroga dei termini non sia vanificata dai tempi “biblici” da parte della Città di Torino nel garantire autorizzazioni e permessi e che, di contro, questa notizia non diventi pretesto per prendersela ancora più comoda. L’edilizia è un comparto strategico: porre le condizioni per una sua ripartenza significa permettere di ripartire alla nostra economia nel suo complesso.

Numerose sono le segnalazioni che mi giungono da professionisti e di amministratori preoccupati per le tempistiche di erogazione dei servizi da parte degli uffici comunali. Vi sono stati, per esempio, casi di appuntamenti fissati quattro mesi dopo la richiesta per la consultazione di pratiche edilizie giacenti presso gli archivi del Comune (tema oggetto di una mia interpellanza discussa alcuni mesi fa). 

Per ottenere le detrazioni fiscali del 110% (il cosiddetto “Superbonus”), secondo quanto disposto dal Decreto Rilancio, è necessario che lo stabile aumenti, grazie agli interventi, di due classi energetiche. Le detrazioni sono accordate per gli interventi di efficienza energetica (il cosiddetto “Ecobonus”), per la riduzione del rischio sismico e per l’istallazione di impianti fotovoltaici o colonnine di ricarica di veicoli elettrici, a condizione che i lavori siano conclusi entro i termini stabiliti. La proroga al 2023 rientra nella manovra di Bilancio che domani (lunedì) arriverà in Aula alla Camera per l’approvazione definitiva. Per molti degli interventi sono necessari autorizzazioni e permessi rilasciati dagli uffici comunali competenti. 

Con il mio atto chiedo alla Giunta dettagli sul modello di organizzazione previsto per supportare al meglio cittadini e professionisti interessati a cogliere le opportunità previste dal Decreto Rilancio, sulle intenzioni di potenziamento delle risorse umane e tecniche a disposizione e sulla possibilità di attivare uno sportello informativo sul modello di quello previsto, per esempio, dal Comune di Rivoli.

Ex Cinema Arlecchino: i Moderati ribadiscono il loro no al discount

Contrari ieri, contrari oggi: i Moderati in Consiglio Comunale confermano nettamente il loro no al progetto di aprire un discount al piano terreno dello stabile all’angolo tra corso Sommeiller e via San Secondo.

Un’apertura di questo tipo avrebbe un impatto negativo sull’intero quartiere. Da tutti i punti di vista. I residenti e i commercianti della zona l’hanno capito, come anche la stessa Circoscrizione 1. Quei metri quadri dell’ex Cinema Arlecchino dovrebbero piuttosto tornare nella disponibilità della cittadinanza, per una destinazione d’uso sensata utile e condivisa. Diversamente, sarà difficile non considerare poco più che un contentino il pacchetto da 200 giorni a disposizione della Città di una parte degli spazi. Proteggiamo il tessuto commerciale di vicinato di Borgo San Secondo da questo ennesimo affronto. Invito la Giunta a contare quanti siano già attualmente i supermercati attivi nel raggio di poche centinaia di metri, alcuni dei quali, a pochi isolati di distanza, fattore e ricettacolo di degrado. L’intento di questa Amministrazione è evidentemente battere tutti i record in termini di nuove aperture di piattaforme commerciali.