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Tag: trasporti

Bonus Trasporti: un’ottima iniziativa, con qualche criticità da correggere

Domani in Consiglio Regionale la discussione del mio Question Time sul tema.

Lunghe code e sito internet che fatica sotto il “peso” di oltre 10mila tentativi di accesso in contemporanea: sono gli “effetti collaterali” del successo del Bonus Trasporti. Ho presentato un Question Time per chiedere alla Giunta quali misure, per quanto di competenza regionale, saranno introdotte per evitare che simili criticità tornino a presentarsi anche nei prossimi giorni o in analoghe situazioni future. Si rendono necessari interventi dal momento che, in questi giorni, molti utenti hanno atteso ore in coda agli sportelli fisici, mentre altri, che hanno preferito la strada della richiesta online, non sono stati in grado di accedere al sito o ancora, a causa del malfunzionamento dello stesso, hanno involontariamente effettuato acquisti multipli, che peraltro saranno rimborsati. La Regione Piemonte ha introdotto il Bonus Trasporto Pubblico Locale in attuazione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria. L’iniziativa, che consiste in uno sconto o un rimborso di 100 euro per l’acquisto di abbonamenti annuali o plurimensili per bus, treni, metropolitane e altri mezzi di trasporto pubblico, mira a ridurre l’impatto ambientale e promuovere la mobilità sostenibile sul territorio regionale.

Il ratto corre sul treno dei pendolari

Un enorme ratto cammina dentro le plafoniere della luce a bordo di una delle carrozze del Regionale Veloce Trenitalia partito questa mattina da Porta Nuova alle ore 5.54 e diretto a Milano Centrale: il video è stato girato da uno dei passeggeri ed è rappresentativo di una situazione oggettivamente indegna. I cittadini piemontesi pagano per avere un servizio di tutt’altro livello. Il fatto è vergognoso: porteremo il tema in Consiglio alla prima occasione utile, chiedendo alla Giunta di intervenire con Trenitalia.

Non bastavano i ritardi, la ressa che impedisce a molti dei passeggeri di viaggiare seduti, i finestrini rotti, carrozze roventi o gelate e tutti gli altri quotidiani disagi: i pendolari che, questa mattina, sono partiti all’alba per andare a lavorare a Milano hanno trovato, come sgradito compagno di viaggio sul Regionale Veloce delle ore 5.54, un enorme ratto. Il video, girato da uno dei passeggeri, non lascia spazio a interpretazioni: l’animale è, tra corpo e coda, grande quanto una delle plafoniere e si muove all’interno di queste ultime.

Questo episodio è gravissimo ed è significativo di un livello qualitativo del servizio peggio che inadeguato e di una carente manutenzione. Qui la questione ha a che fare con l’igiene, la sicurezza e il diritto di ogni passeggero, che spesso paga il servizio in anticipo (questo è il caso, per esempio, di chi acquista un abbonamento annuale), di viaggiare in condizioni adeguate. Porteremo il tema in Consiglio Regionale alla prima occasione utile per difendere il diritto dei piemontesi a un servizio di trasporto decente: chiederemo alla Giunta di intervenire con Trenitalia.

Stazione Stura di Torino, intervenire subito

Attualmente la struttura di corso Romania, l’adiacente piazzale e il vicino parcheggio risultano in condizioni di degrado, inaccessibilità e insicurezza: è una notizia positiva che la Regione abbia iniziato un’opera di monitoraggio e si sia subito attivata aggiornando la Città di Torino, alla quale spetta ora fare la sua parte. Urgono misure per garantire accessibilità, fruibilità e sicurezza. Sul tema, ho appena discusso in Consiglio Regionale un Question Time.

Stazione Stura a Torino, dopo le mie segnalazioni e la presentazione del mio Question Time, la Regione Piemonte ha provveduto a segnalare alla Città di Torino le urgenze più gravi: arbusti che rendono inutilizzabili le linee di orientamento per le persone con disabilità, i frequenti furti, i veicoli abbandonati, il diffuso degrado. Positivo anche che la Regione abbia iniziato a effettuare, dallo scorso giugno, ispezioni presso le stazioni dei capoluoghi piemontesi. Entrambe le notizie sono state comunicate dalla Giunta in risposta, poco fa, al mio Question Time.

Ci auguriamo a questo punto che la Città di Torino agisca immediatamente e che la stessa cosa facciano, secondo le proprie competenze, anche la Regione e l’Agenzia della Mobilità piemontese. Occorre rendere nuovamente la stazione e tutti i servizi connessi accessibili alle persone con disabilità (attualmente gli arbusti, alti alcuni metri, ricoprono completamente le linee di orientamento), mettere in sicurezza l’intero complesso, provvedere a interventi di pulizia e cura, far rimuovere i veicoli abbandonati.

Facciamo come Milano: contributo-affitto e scuola guida gratuita per salvare GTT

La carenza di autisti sta mettendo in gravissima difficoltà il Gruppo Torinese Trasporti: ma le nuove assunzioni possono essere agevolare con misure quali i contributi per la frequentazione dei corsi per il conseguimento della patente D e i voucher per il pagamento del canone d’affitto: l’esperienza dell’Azienda Trasporti Milanesi dimostra che si può fare, con un investimento ragionevole.

Difficoltà nel trovare autisti, turnover continuo, dimissioni improvvise: tutti fenomeni ben noti in GTT, con conseguenze dirette sul servizio e sulla copertura dei turni. Che sia necessario rendere più allettante la prospettiva di farsi assumere come conducenti presso il Gruppo Torinese Trasporti è un dato di fatto. Ci sono almeno due misure che possono essere utili per raggiungere l’obiettivo, già applicate da ATM (Azienda Trasporti Milanesi): proporremo in Consiglio Regionale del Piemonte che anche GTT si faccia carico del costo dei corsi per il conseguimento della patente D e metta a disposizione un sistema di agevolazioni per i candidati che, risiedendo oltre una certa distanza dal luogo di lavoro, siano comunque intenzionati ad accettare l’impiego.

Sono attualmente, in GTT, almeno 200 le unità che mancano in organico, rendendo strutturale il ricorso agli straordinari per garantire la continuità del servizio, talvolta a scapito della qualità del servizio stesso e della vita dei dipendenti. La controllata del Comune di Milano investirà, per la misura sopra descritta, mezzo milione di euro, con l’obiettivo di trovare candidati per le attuali 600 posizioni aperte. Un investimento (in efficienza, prestigio, credibilità e qualità, ma anche nella creazione di nuovi posti di lavoro) più che una spesa, la cui replica suggeriamo di prendere seriamente in considerazione anche per GTT.

Attraverso un accordo stipulato con alcune scuole guida convenzionate, ATM finanzierà per l’intero costo del corso per il conseguimento della patente D a 150 candidati, facendo risparmiare a ciascuno circa 2.500 euro. Il rimborso per i candidati che conseguiranno il corso per la patente D in scuole guida non convenzionate potrà arrivare a 1.500 euro.Tutti i candidati conducenti già in possesso delle patenti e che abbiano superato l’iter di selezione potranno ricevere 33 voucher dal valore complessivo di 3mila euro lordi, erogabili direttamente in busta paga, come contributo-casa per chi risiede fuori dall’Area Metropolitana di Milano.

Accessibilità del Trasporto Pubblico in Piemonte: a Giunta e Agenzia chiediamo uno sprint negli ultimi mesi di legislatura

Lunga la strada ancora da percorrere, come ammesso dallo stesso Assessore Gabusi: molto eterogenee restano le condizioni oggettive sul territorio regionale, una cabina di regia unitaria è più urgente che mai, ancora troppi mezzi e troppe infrastrutture presentano barriere architettoniche. Appena discussa in Consiglio la mia interpellanza sul tema: apprezziamo le risposte puntuali ricevute, chiediamo che agli utenti si chieda conto, nei prossimi sondaggi, anche di esigenze e grado di soddisfazione. Un servizio senza barriere è un’opportunità per tutti.

La Giunta lo afferma chiaramente: lungo la strada della piena accessibilità del servizio di trasporto regionale «iniziamo quasi da zero». Parole dell’Assessore Gabusi, che ha appena risposto alla mia interpellanza e che ringrazio per la puntualità dei dati forniti. Proviamo a fissare un obiettivo per i prossimi mesi: chiediamo che unica e organica sia la cabina di regia con il compito di gestire la transizione alla piena accessibilità, suggeriamo di indagare con lo strumento dei sondaggi (bene che si sia usato) non solo i flussi e la quantità degli spostamenti, ma anche le esigenze e il grado di soddisfazione dell’utenza, invitiamo la Giunta e l’Agenzia della Mobilità Piemontese a continuare con il massimo impegno fino alla fine della legislatura. Che molto resti ancora da fare è un dato di fatto. Le segnalazioni della sostanziale non accessibilità di molte stazioni e infrastrutture giungono con significativa frequenza, ascensori e scale mobili dell’unica linea di metropolitana a Torino sono troppo spesso non funzionanti per guasti e avarie, speriamo di non dover più registrare casi di segnali audio disattivati a bordo dei mezzi «perché danno fastidio», la capillarità del servizio è decisamente diseguale nell’ambito delle diverse aree del territorio regionale. Le iniziative diverse nei vari Comuni e il proliferare di applicazioni devono essere coordinate in maniera unitaria da un’unica cabina di regia, pena la dispersione di energie e la perdita di efficacia di misure ideate con le migliori intenzioni. Attualmente ci confrontiamo con livelli di accessibilità davvero troppo eterogenei a livello regionale: una diversità che emerge con evidenza dagli stessi sondaggi e che potremmo riassumere nella formula «Comune in cui nasci, accessibilità che trovi». Mi auguro e chiedo con forza che controlli e impegno continuino e anzi aumentino da qui alla fine della legislatura. L’Agenzia per la Mobilità continui a considerare prioritario l’obiettivo della piena accessibilità e continui a interloquire conle diverse aziende. Mezzi, infrastrutture, stazioni e fermate più accessibili sono più comodi e fruibili per tutti, a maggior ragione in una società che invecchia e in una fase di risorse pubbliche sempre più scarse.