Skip to main content

Tag: Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Piano diagnostico terapeutico regionale

Premesso che:

• il Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia (GILS) ha dato vita al “Progetto ScleroNet” in Lombardia, il quale punta alla creazione di una rete di collaborazioni professionali tra differenti strutture ospedaliere con
l’obiettivo di migliorare la cura e l’assistenza di tutti i malati affetti da sclerosi sistemica;
• tale progetto ha dato origine ad una rete integrata di unità operative ed ambulatori, riconosciuti come centri di alta specializzazione nel percorso diagnostico terapeutico per i pazienti affetti da sclerodermia;
• la sclerosi sistemica è una malattia cronica autoimmune del tessuto connettivo, difficile da diagnosticare e da seguire;
• in Piemonte i malati di sclerosi sistemica sarebbero circa 1.000;
• il Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia (GILS) auspica la partenza del “Progetto ScleroNet” anche su Torino;

Rilevato che:

• nelle Regioni Lombardia, Liguria, Toscana, Marche è stato predisposto un Piano Diagnostico Terapeutico Regionale (PDTR) per l’assistenza e la cura dei pazienti sclerodermici, uniforme per tutte le strutture ospedaliere;
• in Piemonte è stato unicamente costituito, tra l’azienda ospedaliera-universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano, l’azienda ospedaliera Mauriziano e l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, un
“Gruppo Malattie Rare”, al cui interno vi è una identificazione della Sclerodermia con un Piano Diagnostico Terapeutico Aziendale (PDTA), nel quale confluiscono le unità operative che seguono i pazienti sclerodermici;

Considerato che:

• un Piano Diagnostico Terapeutico predisposto a livello aziendale è differente in ogni singola struttura ospedaliera;
• sarebbe preferibile predisporre anche in Piemonte, come nelle Regioni sopra citate, un Piano Diagnostico Terapeutico Regionale, uniforme per le varie aziende ospedaliere, al fine di rendere più omogeneo ed efficiente
il percorso di cura ed assistenza dei malati affetti da sclerosi sistemica;

INTERPELLA

la Giunta regionale per sapere se e con quali tempistiche la Regione Piemonte predisporrà un Piano Diagnostico Terapeutico Regionale,
in considerazione del significativo numero dei malati di sclerosi sistemica in Piemonte che necessitano di cure ed assistenza uniformi ed efficienti, alla stregua di quelli già operativi presso altre Regioni italiane.

Case ATC non assegnate: a Torino i numeri sono mostruosi

Ben 958 alloggi sfitti sul territorio comunale: un dato che, unito alla generale tendenza a sottovalutare il problema, fa schizzare il dato percentuale delle occupazioni abusive (108 a Torino, quasi il doppio rispetto a sei mesi fa). ATC è in clamoroso ritardo, manterrà alta l’attenzione affinché si rispettino le promesse di interventi efficaci.

Numeri mostruosi: 958 alloggi ATC sfitti sul territorio comunale. La base ideale per la crescita del fenomeno delle occupazioni abusive: fenomeno infatti in crescita a ritmi preoccupanti (61 casi a fine 2019, 99 ad aprile 2020, 108 oggi). Oggi ho portato nuovamente il tema in Consiglio Comunale con una nuova interpellanza: fin dal titolo scelto (“Occupazioni abusive e ATC: risalendo alle fonti della responsabilità”) ho voluto sottolineare l’obiettivo di arrivare a capire quale sia l’origine del problema. La risposta dell’Assessora Schellino è stata una serie di cifre impietose: su quasi mille unità abitative attualmente inutilizzate, solo 64 sono attualmente disponibili per le assegnazioni; dei restanti appartamenti, 546 necessitano di ristrutturazione e 283 non sono utilizzabili; di altri 65 alloggi recentemente disdettati non sono ancora state consegnate le chiavi. Le occupazioni abusive non nascono dal nulla, ma dalla disponibilità di appartamenti vuoti. Ecco come si arriva a situazioni come quella di corso Salvemini, di corso Racconigi o di via Bologna. È sottovalutando il problema, come si sta facendo da anni, che si arriva a non essere più in grado di controllarlo. I dati dicono che, su tre occupazioni, mediamente solo una è sventata con successo. Preoccupante anche l’andamento delle assegnazioni, con appena 48 assegnazioni nei primi 6 mesi del 2020 (erano state 339 in tutto il 2019). ATC è in clamoroso ritardo: non perda la sua funzione di soggetto che cerca di dare risposte ai cittadini. Le occupazioni abusive sono una piaga di questa città. Manterremo alta l’attenzione sul tema e mi assicurerò che alle promesse di rendere più efficiente la filiera della manutenzione e delle assegnazioni degli alloggi sfitti seguano i fatti.

Istituto Nazionale per l’IA, portiamolo a Torino: una proposta che sostengo con forza

Occasione da non perdere affinché la nostra città torni a essere un punto di riferimento a livello nazionale e non solo, creando sviluppo e attirando talenti: approvo senza mezzi termini la proposta lanciata da Don Luca Peyron.

Il nuovo Istituto Nazionale per l’Intelligenza Artificiale approdi a Torino: la nostra città può diventare una delle capitali di questo settore riacquistando così un ruolo strategico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Sostengo senza mezzi termini la proposta di Don Luca Peyron (Direttore della Pastorale Universitaria e Coordinatore dell’Apostolato Digitale di Torino), proposta che va nel senso dello sviluppo e della crescita e che potrà consentire a Torino di tornare ad attrarre talenti. La nostra città ha tutte le potenzialità e le infrastrutture per rappresentare una candidatura credibile. Le ricadute in termini occupazionali, di sviluppo e di prestigio sono facilmente immaginabili. Una proposta che, oltre tutto, va nel senso di una delle naturali vocazioni della nostra città, quella della ricerca tecnologica d’avanguardia. Mi metto a disposizione a mia volta per un progetto che sostengo, così come sostengo l’idea di avviare al più presto un tavolo di lavoro. Anche la politica è chiamata a rispondere: progetti di questo tipo vanno oltre gli schieramenti. Sono in gioco sviluppo, competitività e sostenibilità.

INTERPELLANZA – Occupazioni abusive e ATC: risalendo alle fonti della responsabilità

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha ultimamente ricevuto numerosissime segnalazioni provenienti da cittadini residenti in diverse zone del territorio cittadino relative sia alla presenza di piccoli insediamenti “diffusi” di persone di etnia rom sia al fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari gestite da ATC;

RILEVATO CHE

  • al fine di sollecitare l’attenzione e l’interesse della Giunta sul tema lo scrivente ha depositato in data 7 maggio 2020 un’interpellanza (mecc. 2020 01078) relativa alle occupazioni abusive di immobili ATC in corso Salvemini 25, via Roveda 45 interno 8 e via Scarsellini 12;
  • precedentemente lo scrivente si era occupato della situazione del compendio immobiliare “M2” in corso Agnelli/corso Tazzoli/via Dina/via D’Arborea/via De Bernardi (mecc. 2020 00715);
  • altra situazione già oggetto di attenzione da parte del sottoscritto è stata la condizione del fabbricato in corso Racconigi 25 (mecc. 2019 04088) e del compendio in via Pietro Cossa 280 (suoi interni);
  • proprio in concomitanza con la stesura del presente atto è giunta preoccupata e preoccupante segnalazione da parte di alcuni inquilini residenti presso le case ATC in via Bologna 267: da fine dicembre 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di persone di etnia rom. Si tratta di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. Gli inquilini/affittuari non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Inoltre, vengono scaricati vicino ai bidoni vari generi e tipologie di rifiuti e chi si azzarda a porre rilievi viene ricoperto di improperi e insulti; si sono già verificati episodi di violenza e si stanno inoltre verificando numerosi furti nelle cantine. Altri punti di doglianza risiedono nel fatto che gli inquilini/affittuari pagano le spese generali anche per i consumi incontrollati degli occupanti abusivi di etnia rom e lo spaccio di droga;             

CONSIDERATO CHE

  • il “diritto” alla casa per essere tale dovrebbe essere corroborato da un imprescindibile e nutrito bagaglio di doveri e di requisiti, tutti posseduti, certificati e dimostrati prima dell’assegnazione di un appartamento ATC;
  • l’occupazione abusiva degli immobili non può essere equiparata all’acquisizione di un diritto e tantomeno può essere inclusa nel novero delle azioni legali;
  • è necessario che tutti ma proprio tutti gli attori coinvolti partecipino in ragione del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, non scaricando il risultato della propria inadempienza sugli enti e i settori più vicini alla popolazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia già a conoscenza della situazione brevemente sintetizzata in relazione a via Bologna 267, se siano già stati predisposti interventi al riguardo (anche coinvolgendo Polizia Municipale ed eventualmente le forze di polizia dello Stato) e quali gli esiti;
  2. quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in Città e quanti di essi siano di proprietà della Città;
  3. se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi e quanti alloggi siano stati messi a disposizione della Città per la graduatoria da Regione e ATC (e quanti essi ne abbiano eventualmente tenuti per sè);
  4. quanti siano gli alloggi di ATC in Città non assegnati perché necessitano di manutenzione;
  5. quanti siano gli alloggi che risultano occupati abusivamente;
  6. quante siano le unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria nel corrente anno e quante nel precedente anno (se possibile, con scansione mensile);
  7. in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, se vengano rilasciate certificazioni energetiche o altra documentazione inerente lo stato degli impianti elettrici e del gas (a tal proposito se si indaghi circa la presenza di contenitori di gas combustibile in bombole in quantità maggiore a 25 kg).

Silvio Magliano

Interpellanza – Capitolo 9 de “Il minisuk di corso Racconigi”: l’unico distanziamento osservato è quello della legalità!

PREMESSO CHE

  • ogni giorno, dal lunedì al sabato, in corso Racconigi si svolge il mercato all’aperto nel tratto compreso tra corso Peschiera e corso Vittorio Emanuele II;
  • tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II trova da tempo collocazione un cospicuo numero di venditori abusivi che propongono in vendita merce di dubbia provenienza (con sottintesa sospensione dell’attività per alcune settimane in periodo di “lockdown”);
  • lo scrivente effettuò un primo sopralluogo in data 18 luglio 2017, accompagnato da un gruppo di cittadini, ed è stato successivamente ricontattato a causa dello scandaloso permanere di un’evidente e preoccupante situazione di degrado e illegalità, senza dubbio derivante dall’incapacità di questa Amministrazione di porre rimedi efficaci per contrastare tali comportamenti;

RILEVATO CHE

  • numerosi individui sostano con auto e furgoni già dalle prime ore del mattino nel tratto del mercato compreso tra corso Vittorio Emanuele II e via Foresto;
  • quando la Polizia Municipale abbandona il mercato, terminate le operazioni di spunta, queste persone piazzano a terra i loro teli, scaricano quanto contenuto nelle auto e nei furgoni ed espongono in vendita la loro merce (cianfrusaglie, articoli tecnologici di provenienza sospetta, abbigliamento, calzature, pelletteria, pentole e altre tipologie di merce compresi talvolta oggetti di valore);
  • a seguito del sopralluogo del 18 luglio 2017 lo scrivente presentò una prima interpellanza (mecc. 2017 03114) a cui la Giunta rispose manifestando l’impegno ad attivarsi per trovare soluzioni adeguate in tempi certi;
  • in seguito ci furono alcuni incontri aperti ai cittadini con rappresentanti della Giunta e della Circoscrizione 3;
  • con una delibera di novembre 2017 venne riorganizzata la dislocazione dei banchi e venne deciso di collocarne uno in posizione perpendicolare proprio in corrispondenza di via Foresto, ciò per dare un senso di “conclusione” all’area mercatale e di argine alla collocazione di venditori ambulanti non regolari;
  • con una seconda interpellanza presentata in data 4 maggio 2018 (mecc. 2018 01640) lo scrivente ha riproposto all’attenzione della Giunta la situazione di profondo degrado segnalando che l’occupazione dei venditori stava proseguendo nonostante la parziale revisione della disposizione dei banchi;
  • con una terza interpellanza presentata in data 31 luglio 2018 (mecc. 2018 03410) lo scrivente si vedeva costretto a domandare lumi all’Amministrazione circa la propria inerzia nel rispondere e corrispondere al degrado e alle esigenze manifestate dai cittadini;  
  • con una quarta interpellanza presentata in data 7 novembre 2018 (mecc. 2018 05126) lo scrivente si vedeva nuovamente costretto a domandare lumi all’Amministrazione circa la propria inerzia;
  • nonostante le risposte fornite dall’Assessore Lapietra nel corso del Consiglio Comunale del 10 dicembre 2018, nel tratto di corso Racconigi compreso tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II continuano ad essere presenti quotidianamente e abusivamente numerosi venditori di merce di dubbia provenienza;
  • con una quinta interpellanza presentata in data 27 marzo 2019 (mecc. 2019 01118) lo scrivente ha riproposto all’attenzione dell’Amministrazione le questioni già precedentemente sollevate e non ancora risolte;
  • in data 14 giugno 2019 lo scrivente ha presentato la sesta interpellanza sullo stesso tema (mecc. 2019 02399);
  • in data 20 settembre 2019 lo scrivente ha presentato la settima interpellanza per stimolare l’Amministrazione ad azioni proattive (mecc. 2019 03885): essa è stata discussa in Consiglio Comunale nella seduta del 14 ottobre e, nonostante lo scrivente si dichiarasse insoddisfatto della risposta domandando l’approfondimento in Commissione, tale seduta di approfondimento non è mai stata convocata;
  • in data 24 gennaio 2020 lo scrivente ha presentato l’ottava interpellanza (mecc. 2020 00241, discussa in Consiglio Comunale nella seduta del 24 febbraio 2020) sul tema al fine di avere lumi dall’Amministrazione sia circa gli interventi della Polizia Municipale sia in merito al progetto per la riqualificazione dell’area;

CONSIDERATO CHE

  • tutto ciò che è stato narrato e documentato fotograficamente con le precedenti otto interpellanze ha conosciuto una pausa “tecnica” dovuta al “lockdown” per l’emergenza sanitaria in corso;
  • come segnalato da alcuni cittadini, pare che già da sabato 6 giugno 2020 alcuni venditori abusivi abbiano ripreso la loro attività di vendita di merce di dubbia provenienza e di incerta sanificazione;
  • i cittadini, residenti e commercianti, chiedono da molto tempo la tracciatura di stalli per la sosta dei veicoli;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se, trascorsa la fase acuta dell’emergenza epidemiologica, l’Amministrazione sia in grado di garantire una presenza quotidiana della Polizia Municipale al fine di dissuadere i venditori abusivi dalla ripresa costante della consueta attività di vendita;
  2. quanto tempo dovrà ancora trascorrere per far sì che l’Amministrazione realizzi una soluzione efficace per porre argine ad una situazione di illegalità sempre più deteriore (stralcio della risposta letta dall’Assessore con delega all’ambiente in data 24 febbraio 2020: “ln seguito ad una riunione recentemente tenutasi – presenti funzionari del Servizio Verde, Polizia Municipale e Viabilità – valutato che non sarebbe stata sufficiente la soluzione proposta inizialmente, di installare panchine e fioriere oltre alla casetta SMAT già posizionata, si è convenuto di realizzare un’aiuola verde delimitata da recinzione bassa (non comunque un’area cani), con la rimozione della pavimentazione, la realizzazione di area a prato ed eventualmente un’aiuola fiorita al fine di una migliore valorizzazione del viale alberato e al tempo stesso risolutiva del problema dell’abusivismo”);
  3. se il progetto dell’Amministrazione sia mutato;
  4. quali siano le tempistiche per la realizzazione della nuova sistemazione dell’area;
  5. se si intendano realizzare nuovi posteggi per le auto, come ampiamente richiesto da moltissimi cittadini;
  6. se l’Amministrazione, dopo anni di inerzia, intenda completare la nuova sistemazione dell’area almeno in tempo per la prossima campagna elettorale della primavera 2021, per presentarlo come fiore all’occhiello del proprio talento amministrativo.

Silvio Magliano