Skip to main content

Tag: sicurezza

In corso Lecce 33 due alloggi ATC occupati abusivamente, degrado, lavatrici abbandonate nei cortili e vecchie auto usate come parco giochi

La situazione va avanti da cinque mesi: finché i tempi di assegnazione degli appartamenti disponibili saranno nell’ordine dei mesi, come attualmente avviene, continueranno a verificarsi casi simili. La Giunta intervenga.

Neppure corso Lecce sfugge al fenomeno delle occupazioni abusive di case ATC: da 5 mesi a questa parte, risultano occupate due unità, entrambe al piano rialzato, nell’ambito del complesso al civico 33.

Gli effetti delle occupazioni sono ben noti agli inquilini: gli occupanti si sono abusivamente allacciati alla luce e verosimilmente anche l’acqua è sottratta ad ATC; il degrado avanza nei cortili, sui balconi e negli spazi comuni. Come se non bastasse, le multe per l’immondizia conferita in modo errato nei cassonetti sono ripartite su tutti i condomini. Sotto i balconi si trovano rifiuti di tutti i tipi, compresa una lavatrice.

Altre criticità completano il quadro: un’auto e un camion sostano da anni abbandonati nel cortile, utilizzati come parco giochi – cosa pericolosissima – dai bambini piccoli figli degli occupanti.

Cresce il numero di occupazioni sul territorio cittadino: criticità quasi inevitabile, dal momento che i tempi per assegnare una casa ATC libera sono attualmente molto lunghi, talvolta nell’ordine di grandezza dei mesi. Proprio durante le settimane di attesa si verifica la maggior parte delle occupazioni abusive.

Ribadiamo, come Moderati, le nostre richieste: ridurre i tempi, aumentare il numero di alloggi assegnabili, garantire la custodia delle unità abitative momentaneamente non utilizzate. Chi occupa abusivamente un appartamento ATC sta negando il diritto alla casa a chi ne avrebbe bisogno e titolo.

Telecamere AxTo: via De Sanctis, via Ormea e piazza Mattirolo spariscono dalla mappa della videosorveglianza e piazza della Repubblica perde due videocamere su tre

La Sindaca dichiara in Aula, rispondendo alla mia interpellanza sul tema, che “i sistemi di videosorveglianza previsti dal progetto sono stati installati”, ma le posizioni citate non coincidono con quelle previste. Chiederemo ragione di queste scelte. Ora si proceda con l’integrazione dei due sistemi (AxTo e Argo) in un’unica rete cittadina, con integrazione anche delle videocamere private e con un giusto riconoscimento anche economico per i soggetti che le mettono a disposizione della sicurezza di tutti.

Chiederemo alla Giunta ragione dell’apparente scomparsa, tra le telecamere di sicurezza del progetto AxTo, dei dispositivi che si sarebbero dovuti installare in via De Sanctis 12, in via Ormea 45 e in piazza Luigi Mattirolo. La Sindaca ha appena affermato in Aula che “Gli impianti di videosorveglianza sono stati installati”, ma non ha menzionato queste tre posizioni strategiche. Anche in piazza della Repubblica le telecamere passano, sembrerebbe, da tre a una: confermata quella in corrispondenza con via Egidi, mentre mancano quelle all’altezza delle vie Cottolengo e Priocca. Di queste scelte chiederemo conto in Consiglio.

Si proceda ora velocemente nell’integrazione dei due sistemi, AxTo e Argo, in un’unica rete di sicurezza. È fondamentale che questa modalità di controllo sia replicabile e che queste innovazioni possano continuare con la prossima consiliatura. Il privato che mette a disposizione la propria tecnologia per un’integrazione con il sistema pubblico deve essere opportunamente riconosciuto anche dal punto di vista economico per questa sua azione a favore della sicurezza di tutti.

Il “Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana” è un’azione finanziata nell’ambito del progetto “AxTO – Azioni per le periferie torinesi”. Gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una rete di videosorveglianza cittadina che copra i luoghi più a rischio, in termini di sicurezza, delle nostre periferie. Il coinvolgimento dei privati nel sistema di videosorveglianza cittadino è punto fondamentale del progetto.

In corso Racconigi angolo corso Vittorio Emanuele II ci troviamo ancora nel bel mezzo di un minisuk

Oltre all’abusivismo commerciale nel tratto di viale dopo il mercato regolare, preoccupano le occupazioni di immobili ATC, le unità abitative utilizzate – pare – come magazzini per la mercanzia degli abusivi, lo spaccio e la mancanza di sicurezza: quali azioni di contrasto sta svolgendo e ha svolto, a riguardo, l’Amministrazione? Quali misure intende attuare perché finalmente la situazione cambi? Lo chiederò lunedì alla Giunta con un’interpellanza da discutere in Sala Rossa.

Il minisuk è ancora lì, appena prima del mercato di corso Racconigi per chi arriva da corso Vittorio Emanuele II. Le occupazioni abusive continuano a essere un problema per gli stabili ATC al civico 25 di corso Racconigi. A queste criticità si aggiungono spaccio e insicurezza. Problemi che si trascinano da anni e che, in questi anni di Amministrazione Appendino, lungi dall’essere stati risolti, sono in alcuni casi peggiorati. Lunedì chiederò conto alla Giunta in Consiglio Comunale, con un’interpellanza. L’ennesima sul tema, del quale mi occupo da anni (primo sopralluogo in zona, 4 anni fa: 18 luglio 2017). Se il problema dell’abusivismo, in concomitanza con la crisi pandemica, ha conosciuto una flessione (peraltro effimera: i venditori sono presto tornati al “loro” posto), si sono invece amplificate le criticità relative allo spaccio e agli alloggi occupati e utilizzati, parrebbe, come deposito della mercanzia venduta dagli abusivi. 

Sul tema, le mie domande alla Giunta: qual è il punto della situazione in merito ai controlli della Municipale contro l’abusivismo commerciale? Quali sono le misure adottate per far fronte al fenomeno delle occupazioni abusive di immobili ATC presso il compendio di corso Racconigi 25? Quali sono stati i risultati degli interventi, se ci sono stati, per contrastare i fenomeni di spaccio e microcriminalità?

Galoppatoio in mano agli occupanti, ma la Giunta lascia fare

Nessun provvedimento da parte dell’Amministrazione a tutela della ex struttura ippica del Meisino, presso la quale si sono abusivamente insediati diversi soggetti che millantano lo status di membri di una non meglio identificata Associazione. Nessuna progettualità per recuperare e valorizzare la struttura, in stato di totale degrado: la preoccupazione dei residenti è massima ed è la stessa mia. Adesso la priorità è mettere in sicurezza questa porzione del parco del Meisino e identificare una destinazione d’uso credibile e utile. Restituiamo l’ex Galoppatoio ai torinesi. Una volta per tutte. Limitarsi, come sta facendo l’Amministrazione, a monitorare la presenza di amianto non è minimamente sufficiente.

Ex Galoppatoio militare Ferruccio Dardi in mano agli abusivi: “tutto fa pensare” (per usare le stesse parole usate dalla Giunta in risposta, poco fa in Sala Rossa, alla mia interpellanza) che gli occupanti siano, appunto, proprio occupanti, e non membri di qualche sedicente e misteriosa Associazione, come hanno provato a spiegare gli abusivi stessi e come riferito in Aula dall’assessore, rispondendo al mio quesito.

Se questa Giunta si dimentica che al Meisino esiste un Galoppatoio, non se ne dimenticano, evidentemente, i malintenzionati, che infatti si comportano di conseguenza.

Quando, ad agosto 2019, discussi in Sala Rossa la mia precedente interpellanza sul tema, la Giunta non lesinò promesse, parlando di progetto di rinascita per l’ex Galoppatoio: due anni dopo, nulla risulta fatto, la situazione è peggiorata e la preoccupazione è massima di fronte a un presente fatto di muri abbattuti, rifiuti abbandonati, vetri taglienti, brecce aperte nei muri e presenze non autorizzate.

La priorità della Giunta di fronte a tutto questo? Strano ma vero: monitorare la presenza di eternit. L’amianto merita attenzione, naturalmente, ma di certo non è la sola cosa che dovrebbe sembrarci urgente in un contesto di simile degrado. Se all’Assessore tutto questo non è chiaro, organizzi un sopralluogo e verifichi con i propri occhi (anche per capire se negli edifici pericolanti soggiornino ancora i soggetti di cui sopra o se altri li abbiano raggiunti).

Cara Giunta Appendino, il tempo vola. In attesa che qualche idea geniale illumini le menti dell’Assessorato, almeno si liberi e metta in sicurezza il Galoppatoio, per evitare nuove occupazioni e situazioni di pericolo per le persone (e di responsabilità giuridica per la Città di Torino).

Posizionamento delle telecamere AxTo, siamo in ritardo

Piazza della Repubblica (3 dispositivi), via de Sanctis, via Vado, piazza Mattirolo e via Roveda attendono ancora i propri sistemi di videosorveglianza; siamo indietro anche sul progetto di integrazione tra sistema pubblico e dispositivi privati. Domani, con un’interpellanza, le mie domande alla Giunta Comunale. Sul tema della sicurezza non si può restare indietro.

“Le telecamere del progetto AxTo arriveranno”: lo sentiamo ripetere come una litania. Molto più difficile, invece, sentire una data precisa che risponda alla domanda “Quando esattamente?”

Stanno sorgendo nei cittadini dubbi e le prime preoccupazioni per un risultato che ancora non arriva. Per questa ragione ho presentato e discuterò domani in Sala Rossa un’interpellanza specifica sul tema. Altrettanto fondamentale è garantire una concreta integrazione tra pubblico e privato nel sistema di videosorveglianza, in una logica sinergica tra cittadini e Istituzioni: una domanda del mio atto è dedicata proprio a questo specifico aspetto, che sconta un ritardo che pare difficile imputare alla sola crisi pandemica. Chiederò infine secondo quali criteri, valutazioni e modalità siano stati individuati i luoghi in cui installare le postazioni delle videocamere di sorveglianza.

A oggi, il nuovo sistema di videosorveglianza risulta installato in corso Cincinnato 115, in via Vado 2, nel parco Aurelio Peccei e presso i giardini Madre Teresa di Calcutta: a quando l’installazione anche negli altri siti previsti in piazza della Repubblica/via Cottolengo, piazza della Repubblica 4, piazza della Repubblica/via Priocca, via De Sanctis 12, piazza Mattirolo, via Roveda/via Anselmetti?

Il “Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana” è un’azione finanziata nell’ambito del progetto “AxTO – Azioni per le periferie torinesi”. Gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una rete di videosorveglianza cittadina che copra i luoghi più a rischio, in termini di sicurezza, delle nostre periferie. Il coinvolgimento dei privati nel sistema di videosorveglianza cittadino è punto rimarchevole del progetto. Anche così la nostra città può svoltare in termini di vivibilità e sicurezza. Ora è fondamentale stringere i tempi.