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Tag: sicurezza

Ennesima aggressione ai danni di un autista GTT, la misura è colma

Ci chiediamo fino a quando ci troveremo a dover commentare, praticamente ogni settimana, un nuovo episodio di violenza o di aggressione ai danni di personale GTT.

Questa volta i fatti si sono verificati a bordo di un bus attivo sulla linea 49, direzione Settimo: un uomo si è scagliato, tirando calci e pugni, contro l’abitacolo di guida, per fortuna senza riuscire ad accedervi. Esprimiamo sincera e profonda solidarietà all’autista e ribadiamo l’urgenza di prendere contromisure. Siamo consapevoli che l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze peggiori del comprensibile spavento dell’autista. La politica deve dare risposte e tutelare da rischi per la propria incolumità personale chi svolge un servizio per i cittadini.

«Il 100% di chi lavora in Pronto Soccorso ha subito aggressioni fisiche o verbali»

L’allarme è lanciato da Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) e include nella stima sia gli episodi dichiarati che quelli sommersi: domani discuterò in Consiglio Regionale un Question Time per chiedere maggiore sicurezza presso i Pronto Soccorso e i DEA del Piemonte. Domani sera a Torino è convocata una manifestazione di sensibilizzazione e protesta contro le violenze che colpiscono personale sanitario, medici e infermieri.

Lavorare in un Pronto Soccorso o nel 118 significa aver subito almeno una volta nel corso della propria attività un’aggressione fisica o verbale: Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) lancia l’allarme, mentre dai dati Inail emerge che, a livello nazionale, sono oltre 1.600 ogni anno i casi di aggressione a personale sanitario; le donne che lavorano nei Pronto Soccorso sono, statisticamente, le più colpite. Casi di questo tipo ci sono stati riferiti non soltanto da parte di professionisti, ma anche di cittadini che si sono trovati in condizioni di forte pericolo percepito. Anche alla luce della situazione specifica del Piemonte (secondo i dati dell’Asl Città di Torino, tra il personale sanitario il 54,3% ha dichiarato di aver subito aggressioni, mentre ad Alessandria si è registrata un’aggressione ogni tre giorni nel corso del 2022), chiederò alla Giunta Cirio di impegnarsi – in cooperazione con le Forze dell’Ordine e con i servizi di vigilanza – affinché sia garantita maggiore sicurezza presso i Pronto Soccorso e i DEA piemontesi. Domani, sul tema, discuterò a Palazzo Lascaris un Question Time da me appena depositato. Nella serata di domani l’Ordine dei medici di Torino ha convocato una manifestazione di sensibilizzazione e protesta contro le violenze che colpiscono sanitari, medici e infermieri.

Lo sgombero di tutte le occupazioni abusive di case ATC serve subito

Non è il momento delle risposte di circostanza, come quella che ho appena ricevuto in Consiglio Regionale al mio Question Time: occasione persa a tutti gli effetti, mentre nella sola Torino 210 appartamenti attendono di essere restituiti ai piemontesi.

Chiedevamo, con il nostro Question Time in Consiglio Regionale, il cronoprogramma dei prossimi interventi previsti, abbiamo ricevuto dalla Giunta una risposta generica: occasione persa nel momento peggiore, nel quale più urgente è la risoluzione del problema delle occupazioni abusive di case ATC. Ribadiamo la nostra richiesta: urge liberare tutte le unità immobiliari oggi occupate abusivamente, attivando con effetto immediato ogni strumento istituzionale e legale utile allo scopo. Le Istituzioni lo devono alle tante persone che, avendone titolo in teoria, si vedono nella pratica negare il diritto alla casa da atti violenti come le occupazioni abusive di case ATC. Recenti interventi, effettuati in alcuni comuni della provincia di Torino entro 24 ore dall’occupazione, dimostrano che gli sgomberi, sempre naturalmente nel rispetto di chi vive una condizione di fragilità e dell’infanzia, sono possibili. Il rispetto delle regole è alla base della civile convivenza ed è la prima condizione perché siano tutelati i diritti dei più deboli. Un’abitazione dignitosa è il primo di questi diritti e non vorremmo che, nella condizione di “più deboli”, restassero proprio i cittadini rispettosi della legalità. Chi occupa abusivamente una casa ATC sta impedendo ad altre persone, in condizioni di bisogno, di fruire di un proprio pieno diritto. Risultano attualmente in essere circa 210 occupazioni abusive di alloggi in immobili di ATC sul solo territorio del Comune di Torino, in via Montevideo come in via Taggia, in via Rebuzzi come in via Tunisi e in diversi altri quartieri.

Approccio comunitario per affrontare l’emergenza carceri

La collaborazione tra struttura carceraria, agenti, Volontari e mondo del lavoro è la strada da seguire. Fondamentale aver affrontato il tema delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria nel Consiglio Regionale aperto di oggi, assoluta solidarietà agli agenti alla luce delle condizioni in cui quotidianamente lavorano. Le nostre richieste: potenziamento dei servizi sanitari in carcere, attivazione delle REMS, sostegno psicologico per prevenire forme di burnout degli agenti, risorse per chi intende assumere persone che stanno scontando una pena, fondi per garantire la presenza di educatori negli istituti carcerari.

Emergenza carceri: nell’ambito di una situazione generale gravissima, che diventa drammatica in alcuni contesti particolari come il carcere di Torino, un approccio comunitario – che preveda la collaborazione e la condivisione di intenti tra struttura carceraria, Polizia Penitenziaria, Associazioni e mondo del lavoro – è l’unico in grado di garantire reale e duratura efficacia. Aver dedicato al tema delle condizioni di lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria il Consiglio Regionale aperto di questa mattina è stato un segnale importantissimo.

Anche potenziare i servizi sanitari dentro il carcere è possibile, se c’è la volontà politica di farlo: abbiamo dunque chiesto a questa Giunta e a questa Maggioranza di impegnarsi sul tema, pur nella piena consapevolezza della difficoltà oggettiva di incentivare i professionisti a intraprendere un percorso lavorativo all’interno delle strutture carcerarie. Nella richiesta di potenziamento dei servizi sanitari dentro le carceri includiamo anche le visite specialistiche. Ho invitato Giunta e Maggioranza a impegnarsi per realizzare misure in grado di tutelare la salute di chi sconta una pena e la sicurezza di agenti e cittadini, garantendo oltretutto un risparmio economico alle casse della Regione.

Sull’inclusione lavorativa di chi sconta una pena, l’impegno dei Moderati si concretizza con un Ordine del Giorno con il quale chiediamo incentivi alle aziende che assumono detenuti e l’estensione dell’attuale normativa per includere in questa possibilità anche i soggetti sottoposti a misure alternative alla carcerazione (sono attualmente escluse, per esempio, le persone in detenzione domiciliare). Favorire l’inclusione lavorativa di chi sconta una pena, abbassando al contempo i tassi di recidiva, è un elemento fondamentale.

Gli agenti di Polizia Penitenziaria lavorano quotidianamente in condizioni durissime: la nostra solidarietà nei loro confronti è totale e assoluta. Per loro, a costante rischio burnout, è necessario pensare a percorsi di sostegno psicologico. Riteniamo fondamentale la rapida attivazione delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) per ospitare i detenuti che ne possono avere titolo.

Chiediamo infine, come già fatto con successo da altre Giunte regionali nel recente passato, investimenti sulla presenza di educatori che, all’interno del carcere, potranno, tra le altre attività e funzioni, garantire un’interazione ottimale tra agenti e persone che scontano la loro pena. Anche il carcere è una parte di questo Paese che non deve essere dimenticata.

Subito lo sgombero di tutte le occupazioni abusive di case ATC

Bene l’intervento in via Scarsellini a Torino: ho presentato un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale per chiedere interventi su tutto il territorio cittadino e domani presenterò, sul tema, un Question Time.

L’operazione di sgombero in via Scarsellini a Torino è stata necessaria e puntuale: ora, con un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale, chiediamo lo sgombero di tutte le unità immobiliari presenti sul territorio torinese oggi occupate abusivamente, attivando con effetto immediato ogni strumento istituzionale e legale utile allo scopo. Con un Question Time chiederò inoltre, in occasione della seduta di mercoledì del Consiglio, dettagli sul numero e sulle tempistiche degli interventi. Il rispetto delle regole è alla base della civile convivenza ed è la prima condizione perché siano tutelati i diritti dei più deboli. Un’abitazione dignitosa è il primo di questi diritti e non vorremmo che, nella condizione di “più deboli”, restassero proprio i cittadini rispettosi della legalità. Chi occupa abusivamente una casa ATC sta impedendo ad altre persone, in condizioni di bisogno, di fruire di un proprio pieno diritto. Certamente queste operazioni devono avvenire nel rispetto di chi vive una condizione di fragilità e dell’infanzia: a questo proposito, ci permettiamo di ricordare che frequentare la scuola è, per restare in tema, un diritto insopprimibile. Risultano attualmente in essere circa 210 occupazioni abusive di alloggi in immobili di ATC sul solo territorio del Comune di Torino.