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Tag: Covid-19

Ripristinare subito la capienza massima al 100% sui bus turistici e consentire al turismo di ripartire

La Giunta Regionale, che ha appena risposto con molta prudenza al mio Question Time sull’argomento, faccia sentire la propria voce con il Governo e in Conferenza Stato-Regioni: l’attuale limite massimo al 50% è una zavorra che frena la ripresa del settore. Un fattore di carico all’80% (percentuale teoricamente in vigore per autobus, tram e treni, ma in pratica superata spesso e volentieri), richiesto dalle Regioni anche per i bus turistici, non sarebbe comunque sufficiente: sui bus turistici, peraltro, non esiste il rischio del superamento della capienza massima, dal momento che non si vendono biglietti in numero superiore rispetto ai posti disponibili. Da una Giunta che ripete continuamente parole come “ripartenza” e “ripresa” mi aspetto ora un impegno adeguato per ottenere il risultato in tempi brevi.

Tram e treni, autobus e metro viaggiano, dallo scorso 14 giugno, con l’80% di carico. La percentuale è peraltro puramente teorica, dal momento che, nei fatti, nessuno controlla ingressi e posti in piedi: sappiamo bene che, spesso, il carico effettivo è ben superiore.
Non ha senso che i bus turistici non possano superare la soglia del 50% del fattore di carico: ho chiesto alla Giunta, con un mio Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris, di impegnarsi, in Conferenza Stato-Regioni e con il Governo, perché sia consentita l’operatività al 100% del carico. Con i bus mezzi vuoti, il turismo non riparte: anche questo è un fatto lampante. Da una Giunta che ripete continuamente parole d’ordine come “ripartenza” e “ripresa” mi sarei aspettato una risposta meno prudente di quella che ho appena ricevuto: puntare all’80% non è sufficiente. Mi aspetto ora un’interlocuzione incisiva con il Ministero da parte dell’Assessore Gabusi, entrambi espressione di Forza Italia, perché si arrivi al 100% del carico consentito.
La curva epidemica scende, percentuali sempre crescenti di popolazione sono coperte dai vaccini: non c’è ragione, rispettando tutte le misure di sicurezza, di non tornare a una piena operatività anche a livello di load factor. Solo così il turismo e l’incoming potranno ripartire davvero dopo un anno e mezzo di crisi terribile.

QUESTION TIME – Aumentiamo anche sui bus turistici la capienza massima consentita dei passeggeri

Premesso che:

  • ai sensi del Dpcm del 2 marzo 2021, nelle zone bianche è prevista la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla ad eccezione del distanziamento e dell’obbligo di mascherina;
  • dallo scorso lunedì 14 giugno c’è stato il passaggio della Regione Piemonte in “zona bianca”, reso possibile dal miglioramento dei dati relativi ai contagiati da Covid-19 e dalla crescente copertura vaccinale della popolazione.

Constatato che:

  • grazie a tale passaggio, dallo scorso lunedì 14 giugno il trasporto pubblico è tornato a viaggiare all’80% della sua capacità;
  • la capienza massima consentita per autobus, tram, metro e treni è salita dal 50% all’80%.

Rilevato che:

  • i bus turistici sono al momento ancora esclusi dalla nuova misura;
  • durante l’epidemia l’attività dei bus turistici è stata ferma per lungo tempo e ciò ha causato ingenti perdite al settore;
  • è fondamentale aumentare la capienza massima dei passeggeri anche sui bus turistici, essendo il periodo estivo il momento di maggior operatività del settore.

Considerato che:

  • la situazione pandemica è in continuo miglioramento ed è pertanto stata disposta la generale riapertura di tutte le attività;
  • pare opportuno fare chiarezza relativamente alla capienza massima dei passeggeri consentita attualmente sui bus turistici;
INTERROGA

Il Presidente della Giunta

L’Assessore

per sapere se la Giunta Regionale abbia intenzione, come già previsto per il trasporto pubblico, di estendere la capienza massima dei passeggeri consentita anche sui bus turistici, al fine di favorire gli spostamenti e la ripresa di un settore da tempo in crisi.

Esenzione COSAP per le farmacie: subito, al 100% e senza distinzioni tra gazebo per i vaccini e gazebo per i tamponi

Ribadisco le mie richieste alla Giunta Comunale: riconosciamo così il valore del servizio e del ruolo svolto dai farmacisti, in prima linea in tutti questi mesi, e il loro aver voluto accettare un accordo con la Regione Piemonte per il calmieramento dei prezzi dei tamponi. La mia mozione sul tema degli sgravi è stata oggetto, questa mattina, di una Commissione in Consiglio. Una delibera di Giunta prevede la gratuità per le sole strutture destinate ai vaccini: ma il tracciamento dei contatti è ancora uno strumento strategico nel contrasto al Covid e non c’è ragione per trattare diversamente i gazebo a questa funzione destinati.

Chiediamo per le farmacie torinesi il totale sgravio della COSAP. Anche così possiamo riconoscere la funzione pubblica imprescindibile che i nostri farmacisti hanno svolto e stanno svolgendo durante questi sedici mesi di emergenza. Non avrebbero dunque senso distinzioni tra gazebo predisposti per i tamponi e gazebo destinati ai vaccini. La mia mozione sul tema degli sgravi è stata oggetto della Commissione di poco fa in Consiglio Comunale: tralasciamo le affermazioni di alcuni esponenti della Maggioranza, che hanno creduto di dover fare i conti in tasca alle farmacie torinesi alludendo a fatturati più o meno aumentati durante l’ultimo anno e mezzo. Ci interessa, invece, riconoscere il ruolo che le stesse farmacie stanno svolgendo – insieme a medici di base, ospedali e Volontariato – nel contrasto al COVID.

La Giunta, con una propria delibera, pensa di esentare dalla tassa di occupazione del suolo pubblico i soli gazebo destinati, di fronte alle farmacie cittadine, alle vaccinazioni anti-COVID: non è sufficiente, anche perché è necessario continuare a considerare il tracciamento dei contagi tramite i tamponi una misura strategica essenziale nel contrasto alla pandemia e uno strumento fondamentale, anche alla luce del diffondersi delle nuove varianti, per sventare il rischio di una quarta ondata. Con la mia mozione chiedo alla Giunta di riconoscere il valore pubblico del servizio svolto dalle farmacie a favore dei cittadini. Un accordo della Regione Piemonte con Federfarma e Assofarm ha garantito il calmieramento dei prezzi dei tamponi, ora acquistabili a 25 euro (30 in presenza del medico). Solo per il mancato supporto finanziario della Regione Piemonte, che in questo senso non ha seguito l’esempio di Regioni come Emilia-Romagna e Veneto, i prezzi non sono scesi ulteriormente.

Prima della pandemia le farmacie non hanno mai occupato e pagato suolo pubblico, pertanto anche il “mancato incasso” per la Città, problema citato dalla Giunta, è tale in senso solo molto parziale e senz’altro non rispetto ad annualità precedenti. Le mancate entrate nelle casse della Città sarebbero pari a circa 600mila euro nell’ipotesi più pessimistica; sono quasi 700 le farmacie attive a Torino.

L’ipotesi di un doppio gazebo, uno per i tamponi e uno per le vaccinazioni, davanti a ogni farmacia è contraria a ogni concetto di efficienza: prima di moltiplicare il numero di gazebo sulle strade cittadine, dovremmo valutare la possibilità di utilizzare gli stessi gazebo, in diverse fasce orarie, per le due funzioni. E questo non solo, naturalmente, per evitare di perdere ulteriori posti auto.

Continuiamo a sostenere con forza l’opportunità di garantire la gratuità COSAP (o un credito tributario equivalente per le future annualità nel caso di canoni già richiesti e versati) ai farmacisti torinesi, alla luce della disponibilità da questi ultimi sempre dimostrata.

Resta a nostro giudizio una grave mancanza, da parte della Regione, non aver previsto risorse e non aver immaginato un fondo per i Comuni che hanno sostenuto economicamente il commercio in questi mesi di crisi.

La mia proposta in Comune: gratuità Cosap per le farmacie torinesi

Con una mozione appena presentata in Sala Rossa, chiedo l’esenzione dal canone dovuto per i gazebo esterni utilizzati per effettuare i tamponi (e, prossimamente, le vaccinazioni): è giusto che la Città riconosca questo sgravio ai farmacisti, che da quindici mesi stanno svolgendo un ruolo decisivo nel contrasto alla pandemia. Presso le farmacie si effettuano tamponi rapidi (grazie all’impegno dei Moderati a prezzi calmierati) e, in un prossimo futuro, ci si potrà anche vaccinare. Mi auguro di trovare sul mio atto il consenso sia dei colleghi Consiglieri sia della Giunta. Simili misure sono già state prese a vantaggio di altre tipologie di attività, dai bar ai ristoranti, e sarebbe assurdo non muoversi nella stessa direzione anche a vantaggio di attività che svolgono un ruolo determinante nella salute pubblica.

Ho presentato in Comune una proposta di mozione per chiedere alla Giunta di esentare le farmacie torinesi dal canone Cosap dovuto per l’occupazione del suolo pubblico con i gazebo e con le altre strutture provvisorie utilizzate per effettuare i tamponi rapidi. Il ruolo delle farmacie, sempre fondamentale, è risultato decisivo in questi quindici mesi di pandemia. In un futuro che ci auguriamo prossimo, oltre ai tamponi rapidi si potranno effettuare in farmacia anche le vaccinazioni anti-COVID. Molte farmacie hanno, inoltre, accettato di effettuare tamponi a prezzi stabiliti e uniformi (grazie ai diversi atti presentati dai Moderati in Consiglio Comunale e Regionale, si è giunti a un’intesa tra Regione Piemonte, Federmarma e Assofarm per l’effettuazione dei tamponi a 25 euro, 30 alla presenza di un medico). Alla luce di tutte queste premesse, mi auguro che i colleghi Consiglieri si esprimano in Sala Rossa a sostegno della mia proposta. Sul tema, l’Assessorato al Commercio ha in passato espresso posizioni di sostanziale apertura e disponibilità: spero che la Giunta voglia confermare la propria posizione favorevole. Simili misure sono già state adottate a sostegno di altre tipologie di attività, dai bar ai ristoranti, e sarebbe assurdo non coinvolgere anche le farmacie, alla luce del ruolo che svolgono per la salute di tutti in questa fase così difficile.

Tamponi anti-Covid a prezzi calmierati anche in Piemonte, finalmente ci siamo

Vittoria dei Moderati: la Giunta ha appena riferito di aver incontrato questa mattina Federfarma e Assofarm per discutere dei prezzi massimi dei test, che si potranno acquistare a 25 euro se effettuati dal farmacista e a 30 euro se effettuati alla presenza del medico. I Moderati, primi a porre il tema in Consiglio Regionale, lo chiedevano da tempo: finalmente siamo stati ascoltati. Positivo anche che, come da noi richiesto con un Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris, ci sia l’intenzione di estendere anche alle Superiori il progetto “Scuola sicura”. I test sono una misura irrinunciabile per il contrasto del contagio e per uscire il prima possibile da una crisi che dura da troppo tempo.

Tamponi anti-Covid in strutture private a 25 euro se effettuati dal farmacista, a 30 euro se effettuati in presenza del medico: la Giunta ha finalmente dato ascolto alle nostre richieste e lo stesso Assessore Icardi ha appena riferito, rispondendo in Aula a un mio Question Time sul potenziamento del progetto “Scuola sicura”, di aver incontrato nelle scorse ore Federfarma e Assofarm per un accordo sul prezzo massimo per i test anti-Covid effettuati presso strutture private. 

Questa è una grande vittoria dei Moderati, i primi a porre il tema in Piemonte, presentando un Ordine del Giorno lo scorso novembre e discutendo la scorsa settimana un Question Time sull’argomento. Il dibattito che ne è nato, in Aula e sui media, ha portato frutto. Questa notizia dimostra che quanto chiedevamo era ragionevole e che scendere sotto una certa cifra, evitando rincari immotivati, è possibile. Ringraziamo la Giunta per averne finalmente preso atto. Adesso si faccia in fretta: stiamo parlando di tutelare professionisti che devono spostarsi tra regioni per lavoro, di candidati che devono muoversi sul territorio nazionale per sostenere concorsi, di famiglie che non possono spendere 45 euro e più a componente prima di mettersi in viaggio, di un turismo interno che deve ripartire dopo mesi di stop. Sulla salute e sul lavoro non accettiamo balzelli.

Seconda notizia positiva di giornata: la Giunta si è detta d’accordo a estendere il progetto “Scuola sicura” agli studenti delle Superiori. Attualmente l’iniziativa si rivolge ai soli studenti di seconda e terza media. Il progetto prevede test mensili volontari presso le Scuole aderenti. Vigileremo perché i tempi dell’estensione promessa siano rapidi, non avendo comunicato Icardi, rispondendo al mio quesito in Aula, date precise. Regioni quali Trentino Alto Adige, Lazio e Sicilia si sono già mosse nella direzione da noi auspicata. Verosimilmente passeranno ancora mesi prima che i giovani possano accedere al vaccino contro il COVID-19. Un recente studio dell’Università di Yale ha dimostrato quanto un efficace contenimento dell’infezione nella fascia specifica degli under 16 sia fondamentale per evitare la recrudescenza della pandemia e dunque il rischio di una quarta ondata. Il contagio tra i più giovani è detto “silenzioso” perché molto spesso asintomatico: rappresenta dunque un veicolo di contagio particolarmente insidioso.