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Tag: Covid-19

Doposcuola, quali linee guida al tempo del COVID? Scuole e Associazioni brancolano nel buio

Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza.

Doposcuola al tempo del COVID: come siamo messi in fatto di protocolli nazionali (Ministero dell’Istruzione) e regionali (Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte)? In realtà, c’è davvero poco, pochissimo. Praticamente nulla. E così le istituzioni scolastiche, le Associazioni e le cooperative sono chiamate a definire al loro interno dei protocolli anticontagio per i servizi di pre e post scuola basandosi su questa quasi totale mancanza di indicazioni ufficiali. Lampanti sono le implicazioni in termini di rischi, sanitari e giuridici: per chiedere e fare chiarezza, ho presentato un Question Time da discutere a Palazzo Lascaris nella prossima seduta utile del Consiglio Regionale: domanderò alla Giunta quali protocolli debbano essere seguiti per l’organizzazione di attività di pre e post scuola svolti nelle scuole (Statali e Paritarie), nelle cooperative e nelle Associazioni di Volontariato, in locali scolastici e non scolastici.

Linee guida per la frequenza scolastica in salute e sicurezza: qualche chiarimento

Discusso a Palazzo Lascaris, con l’Assessore Icardi, il mio Question Time sul tema “Rientro a scuola in sicurezza e salute: a quali Linee Guida devono attenersi le famiglie?”

Spero di aver contribuito a chiarire, con questo mio atto, quali siano i criteri che le famiglie devono seguire perché i nostri alunni e studenti possano frequentare le lezioni in presenza in totale sicurezza, con riferimento alle condizioni di salute e sintomi non solo dei più piccoli, ma anche degli stessi adulti (mamme, papà, nonni) che vivono nello stesso nucleo familiare.

Ecco quanto riferito dallo stesso Assessore Icardi.

Le linee di indirizzo per la riapertura delle scuole in Piemonte, sulla base delle indicazioni del documento del Comitato Tecnico Scientifico (TCS) nazionale, prevedono che la precondizione indispensabile per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale che a vario titolo vi opera sia:

  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti anche tra i conviventi;
  • non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
  • non essere stati a contatto con persone COVID positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti implica che uno studente o un operatore, qualora manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, per poter essere riammesso a scuola dovrà attendere, dopo la guarigione clinica, altre 72 ore (3 giorni);
  • lo stesso principio si applica ai conviventi, ovvero, qualora il genitore/convivente di uno studente/operatore manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, lo studente/operatore, per poter essere riammesso a scuola, dovrà attendere, dopo la guarigione clinica del proprio convivente, altre 72 ore (3 giorni);
  • resta sottinteso che un convivente che manifesti sintomi simil-COVID ha l’obbligo, oltre che di tenere a casa il figlio, di segnalare la propria condizione al medico per una eventuale diagnosi di sospetto COVID e relativa richiesta di tampone.

INTERPELLANZA – Diritto-dovere d’informazione e diffusione dei dati sanitari: fragili equilibri da salvaguardare durante la pandemia

Premesso che:

• nella pagina iniziale del sito istituzionale della Regione Piemonte è facilmente individuabile e consultabile una sezione dedicata alla mappa dei contagi da COVID-19;
• tale mappa, quotidianamente aggiornata in base ai dati forniti dall’Unità di Crisi Covid Regione Piemonte, consiste in una visuale cartografica del territorio regionale da cui, ponendo il cursore in corrispondenza del territorio relativo a ciascun Comune, si ha immediata notizia, sia circa i cittadini contagiati, sia in merito a quelli posti in quarantena in riferimento al Comune selezionato;
• a tal proposito sono recentemente emerse, da parte di molti Amministratori del Chierese (zona collinare del torinese), lamentele anche aspre e puntute circa tale modalità di diffusione dei dati relativi ai contagiati da COVID-19 residenti nei loro territori;
• come narrato allo scrivente, grande sconcerto e senso di angoscia sta caratterizzando la popolazione del Chierese, per lo più concentrata in Comuni di piccole dimensioni, per cui la libera divulgazione dei dati del contagio suscita in maniera immediata e diretta un intenso stato di preoccupazione;
• la paura è stata alimentata anche da alcune informazioni di stampa, peraltro non comprovate, riportate da una testata giornalistica molto importante e avente storicamente un’amplissima diffusione nel Chierese.

Tenuto conto che:

• in una nota del 23 marzo u.s. (protocollo n. 23431) diffusa dal Vice Sindaco della Città Metropolitana, dott. Marco Marocco, venivano comunicate ai Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Torino le nuove modalità per la trasmissione dei dati sensibili sui casi di contagio: come specificamente indicato, si trattava di una “scelta dettata dall’attenzione a
ridurre al minimo il rischio di violazione dei contenuti” e “per assicurare una più alta protezione dei dati”.

Rilevato che:

• a evidente conferma dell’inopportunità di lasciare in libera consultazione i dati circa lo stato del contagio della popolazione di ciascun Comune del territorio piemontese e del conseguente disagio a cui vengono sottoposti cittadini e Amministratori, peraltro in una fase storica in cui essi sono già vessati sotto molteplici profili della quotidianità, l’ASL TO 5 ha recentemente comunicato di mettere a disposizione di tutti gli Amministratori (e dunque dei cittadini) una squadra di psicologi al fine di affrontare le fragilità così tanto provate dalle questioni sopra riferite.

Considerato che:

• è di assoluta evidenza la diversità di trattamento che ricevono i dati sanitari da parte delle differenti Istituzioni: la Città Metropolitana di Torino si è preoccupata di tutelarne e garantirne la sicurezza della trasmissione e della diffusione, invece la Regione pubblica quotidianamente e a semplice portata di “click” i dati dei contagiati per ciascun Comune del territorio, con poco riguardo per quei Centri più piccoli per i quali la diffusione dei dati sanitari, talvolta nemmeno verificati, può comportare panico generalizzato nella popolazione;
• se da un lato si può ritenere utile la diffusione dei dati aggregati circa la popolazione piemontese contagiata e posta in isolamento domiciliare, dall’altro si ritiene di voler richiamare una tutela rafforzata per i dati sanitari, tanto più quando essi comportano la comunicazione dei dati di Enti di piccole dimensioni in cui la comunicazione può esacerbare la sensibilità della popolazione e suscitare una sensazione di disagio diffuso;

INTERPELLA

la Giunta regionale per sapere se vi sia l’intenzione dell’Amministrazione regionale di riconsiderare le modalità di comunicazione dei dati dei cittadini piemontesi contagiati dal COVID-19 e di quelli posti in isolamento domiciliare; e se sia intenzione dell’Amministrazione di comunicare i dati aggregandoli su base provinciale (come avviene, a puro titolo esemplificativo, per la Regione Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche, Toscana e Puglia).

INTERPELLANZA – Anche la tutela del consumatore è stata contagiata dal virus?

PREMESSO CHE

  • nelle ultime settimane lo scrivente sta ricevendo numerose segnalazioni da parte di cittadini relative all’aumento dei prezzi al consumo sia dei principali generi alimentari sia dei prodotti per la cura della persona e della casa (beni che compongono il cosiddetto “carrello della spesa”);
  • a fronte di un periodo di forti difficoltà economiche, sociali, relazionali e lavorative per la maggior parte dei cittadini, paiono intravedersi comportamenti speculativi da parte di produttori e rivenditori di generi alimentari e non;

RILEVATO CHE

  • come riportato dal TGR Piemonte, edizione di mercoledì 8 aprile ore 14, molti generi alimentari del settore ortofrutta hanno conosciuto nelle ultimissime settimane (periodo di rilevazione dal 20 marzo al 2 aprile) notevoli incrementi di costo: a puro titolo esemplificativo, zucchine da 0,9 €/kg a 2 €/kg, peperoni da 2,4 €/kg a 2,7 €/kg, asparagi da 2,6 €/kg a 4,5 €/kg, arance da 2 €/kg a 2,3 €/kg, mele da 2 €/kg a 2,3 €/kg (fonte listino CAAT);
  • negli stessi giorni molti altri organi d’informazione (Corriere della Sera), istituti di ricerca (ISTAT) e organismi a tutela del consumatore (CODACONS) enunciavano un incremento del cosiddetto “carrello della spesa”;  

CONSIDERATO CHE

  • a prescindere dai dati raccolti e riportati dagli organi ufficiali e al di là dei dati numerici, è piuttosto diffusa tra i cittadini la spiacevole percezione che molti generi di prima necessità nelle ultime settimane abbiano subito ingiustificati e ingiustificabili incrementi di prezzo;
  • molti organi d’informazione, sia in versione cartacea sia in formato digitale, hanno riportato le azioni svolte dalle forze dell’ordine e da altre istituzioni pubbliche per accertare e reprimere eventuali raggiri, frodi commerciali e incrementi dei prezzi ai danni dei consumatori e degli agricoltori;
  • lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, avv. Giuseppe Conte, ha richiamato la necessità di “intervenire duramente contro i comportamenti speculativi di chi impone prezzi fuori mercato o lucra condizioni di vantaggio nelle produzioni di beni di prima necessità.”;
  • a ennesima testimonianza dell’aumento generalizzato dei prezzi proprio in questi giorni vi è un importante attore italiano della GDO che reclamizza la propria scelta di tenere fermi i prezzi in questo periodo di fortissima crisi;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione, per quanto di propria competenza e a fini di tutela del consumatore, abbia svolto tutte le azioni possibili (di verifica, raccolta dati, accertamento, ecc…) per ricercare, individuare, segnalare e reprimere eventuali incrementi ingiustificati dei prezzi al consumo dei beni del “carrello della spesa”;
  2. se l’Amministrazione abbia incardinato un dialogo con le associazioni dei commercianti e della GDO per impedire aumenti dei prezzi al consumo dei beni e generi di prima necessità, a tutela e difesa del potere di acquisto dei consumatori;
  3. se, a fini di tutela del consumatore, il Corpo di Polizia Municipale abbia svolto e stia svolgendo gli opportuni controlli di polizia annonaria e quali siano i risultati conseguiti.

Silvio Magliano

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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