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Tag: Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale definisce insufficienti le pensioni di invalidità: politica in grave ritardo

Non capiti più che sia necessario attendere una sentenza per intervenire su iniquità palesi e gravi come pensare che persone che non possono lavorare possano sopravvivere con meno di 300 euro al mese.

I 286 euro scarsi al mese che costituiscono la somma mensile percepita dal titolari di una pensione di invalidità non sono sufficienti: fino a ieri lo dicevano “soltanto” la logica e i parametri Istat (che fissano a un reddito circa doppio la soglia di sussistenza), da oggi lo afferma anche la Corte Costituzionale, che rileva in questa cifra drammaticamente inadeguata una violazione al diritto al mantenimento delle persone inabili al lavoro (Articolo 38 della Costituzione). Non appena la sentenza sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, queste pensioni saliranno a 516 euro. Rinnovo il mio ringraziamento al giudice di Torino che, coraggiosamente, aveva fatto ricorso e auspico che, la prossima volta, la politica non debba più attendere una sentenza della Corte Costituzionale per farsi carico di simili iniquità e discriminazioni. Ipotizzare che una persona maggiorenne con inabilità assoluta al lavoro possa sopravvivere con meno di 300 euro al mese è sempre stato assurdo. La riforma di un istituto che non è più né equo né umano proceda, ora, speditamente.

Fattore Famiglia, adesso avanti tutta

La Corte Costituzionale dichiara pienamente legittima la Legge Regionale numero 16 del 2019. Adesso non ci sono più alibi: Giunta e Maggioranza in Regione dimostrino di credere davvero in questa Legge e di essere davvero a favore delle famiglie. Famiglie che mai come oggi hanno bisogno di aiuto e sostegno.

La Corte Costituzionale si è espressa: il parere di incostituzionalità sulla Legge Regionale Piemonte numero 16 del 2019 è infondato. Ora davvero sul Fattore Famiglia non ci sono più scuse. 

Se questa Giunta e questa Maggioranza in Regione sono a favore di questa Legge si muovano adesso.   

Sono passati tre anni dalla presentazione del progetto di legge e uno dalla sua approvazione: abbiamo oggi un’occasione concreta per andare oltre questo primo passo sulla strada del pieno riconoscimento del valore della famiglia in tutti gli ambiti di competenza regionale. 

Il numero dei componenti del nucleo familiare sia a tutti gli effetti riconosciuto quale parametro affiancato a quelli previsti dalla normativa statale (ISEE per esempio) per l’accesso a prestazioni socio-sanitarie, servizi socio-assistenziali, sostegno per la prima casa, servizi scolastici (Scuole Paritarie comprese) e trasporto pubblico locale.

La Regione Piemonte ha oggi l’occasione di porsi, insieme alla Lombardia, in una posizione di avanguardia ed esempio a livello nazionale. Mai come oggi, in una fase di crisi mai vista prima, abbiamo bisogno di politiche coraggiose ed efficaci a favore della famiglia.